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1. I Sette Nani contro Predator - Naran.It

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Un brivido gelido fece trasalire l’uomo vestito di nero. Diede un’occhiata di sottecchi alla<br />

bellissima donna dalla lunga chioma dorata e dagli occhi azzurrissimi, freddi come il ghiaccio,<br />

ammirandone le forme perfette messe in rilievo dall’abito nero attillatissimo e generosamente<br />

scollato. Con un inchino, retrocedette di qualche passo, poi con uno scatto si voltò ed a lunghe<br />

falcate uscì dalla sala del trono.<br />

Grendhel lo seguì con lo sguardo che lampeggiava d’odio, finché egli sparì dietro il pesante<br />

tendaggio di velluto color sangue che celava la pesante porta di bronzo socchiusa, dietro la quale<br />

due alti guerrieri dalla pallidissima epidermide e dalle lunghe vesti nere facevano la guardia.<br />

Con uno svolazzare del lungo mantello nero che le scendeva fino ai piedi prolungandosi<br />

all’indietro con un corto strascico, la bella, infuriata donna si avviò verso una porticina che si apriva<br />

dietro il trono, alla sinistra di una delle alte colonne che sostenevano la volta a cupola della<br />

maestosa sala.<br />

Uno scricchiolio dei cardini arrugginiti indicò che quell’uscita secondaria non veniva più usata<br />

da molto tempo, come anche denotava lo stato consunto del legno e delle finiture di nero acciaio.<br />

La porticina dava su uno stretto pianerottolo fiocamente illuminato da una ondeggiante torcia<br />

appesa ad un anello nel muro. Una stretta scala a chiocciola, di pietra, s’incuneava in un antro buio<br />

che pareva non avesse termine.<br />

Con calmi passi, dondolando lanquidamente gli opulenti fianchi nell’assecondare il<br />

movimento delle lunghe, perfettamente modellate, tornite gambe dall’eburnea epidermide, che<br />

alternandosi si affacciavano dagli arditi spacchi laterali della lunga gonna nera, Grendhel iniziò la<br />

lenta discesa.<br />

Nella stanza dove la Principessa entrò regnava un silenzio di tomba; l’angusto antro era<br />

fiocamente illuminato da una serie di torce appese agli anelli infissi nelle pareti. La stanza aveva la<br />

forma rotonda tipica di quelle che si trovano in una torre; non vi erano finestre.<br />

In un angolo, appesa con una catena di ferro al soffitto, pendeva una grande gabbia dalle<br />

sbarre arrugginite, dentro la quale sogghignava il teschio di uno scheletro i cui polsi e caviglie erano<br />

ancora bloccati dai bracciali dai quali si dipartivano delle catene.<br />

- Caro Igor, ci ritroviamo - sghignazzò la donna con un irriverente saluto all’indirizzo dello<br />

scheletro. Poi si portò accanto ad un tavolo sul quale vi erano numerosi, strani oggetti, ampolle,<br />

filtri, alambicchi, tra i quali troneggiava un grosso libro rilegato; al centro del tavolo troneggiava<br />

una grande sfera fatta di una sostanza simile all’ambra, dalla quale si irradiava un misterioso,<br />

inquietante bagliore.<br />

La donna aprì il libro ed iniziò a sfogliarlo, finché trovò la pagina che stava cercando. Le<br />

pagine di pergamena erano animate da frasi scritte in una lingua antichissima, e le lettere, in<br />

caratteri elfici arcaici, sembravano essere state vergate con il sangue.<br />

- Ahriman, signore del Male, invoco il tuo aiuto - gridò la donna, il bellissimo viso<br />

trasfigurato in un ghigno satanico. Le sue bianche pupille cambiarono colore improvvisamente<br />

diventando gialle come accese da un lampo, per poi lentamente cangiare in un colore sanguigno,<br />

mentre l’iride azzurra si scuriva fino a diventare nera come la pece.<br />

14<br />

* * *<br />

Il villaggio degli Orchi.<br />

- Eccoci, finalmente - si lasciò sfuggire sottovoce Kerendel, subito attirandosi un’occhiataccia<br />

di rimprovero dello scorbutico Brontolo, che in malo modo, con un gesto deciso della mano, gli<br />

fece cenno di stare zitto e chino.<br />

Kerendel ed i sette nani erano giunti senza soverchie difficoltà su un poggio dal quale si<br />

godeva di ottima vista sul villaggio degli Orchi. Sicuramente erano quelli che avevano rapito<br />

Nevhein. Pisolo, esperto esploratore, aveva trovato con facilità le tracce degli Orchi che si<br />

dipartivano dal luogo dove si era svolto il cruento s<strong>contro</strong>, e con altrettanta facilità le aveva seguite<br />

fino a quel villaggio.

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