scarica il libretto completo in formato pdf. - Alla Chiara Fonte

ita semanticamente dai suoi satelliti concreti, mettiamo
candela, finestra, bacio: “La superbia brucia come una candela”.
Lo scrittore francese Queneau e soci (animatori del
laboratorio Oulipo) avevano escogitato analoghi incastri,
alcuni decenni fa, immettendovi peraltro un furore logicomatematico
sconosciuto al nostro gruppo. Qui la caccia a
inediti legami è più libera, col rischio calcolato di derive, e
con la soddisfazione di dar vita a qualche impatto comico e
pittoresco, come quando due parole, nel loro sfiorarsi,
generano situazioni ‘improbabili’: “Seduto sulla poltrona
in montagna”. E ancora: se nave e tazza sono in grado di
dialogare agevolmente – stante il connettivo dell’ipocrisia -
è grazie a una relativa contiguità di significato tra i termini.
Avremo allora a che fare con la sentenza, o con l’aforisma.
Se la correlazione avviene invece tra elementi poco
compatibili, il gioco si fa temerario, portando al paradosso,
all’assurdo, al non-senso. Sintomi anch’essi, manco a dirlo,
di una condizione genuinamente umana. Che in questa
sfida col linguaggio siano gettate in campo gabbie, finestre e
catene non deve sorprendere. È un atto esorcistico. In fondo
è stato per liberarsi da lacci e impedimenti (la lingua d’uso
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