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<strong>Antologia</strong> <strong>Pagine</strong> <strong>Ribelli</strong> <strong>Volume</strong> <strong>Secondo</strong><br />
2.4 L’importanza delle date<br />
di Alessandro Cuppini<br />
Era una piccola mania, una faccenda nata a scuola,<br />
quella scuola nozionistica in cui la storia veniva<br />
insegnata e interrogata a forza di date. Vedeva ancora<br />
il professor Bonomo mentre puntando il dito<br />
chiedeva:<br />
Giuramento della pallacorda!<br />
Le parole non erano pronunciate interrogativamente,<br />
ma con un ruggito della voce, guardando dall’alto in<br />
basso il malcapitato studente con gli occhi sbarrati e<br />
la mascella volitiva di Mussolini a cui il prof si<br />
ispirava.<br />
17 Giugno 1789.<br />
Poi, con un rapido balzo di secoli:<br />
Morte di Lorenzo il Magnifico!<br />
9 Aprile 1492.<br />
E così via.<br />
Lui era uno dei più bravi in storia, le ricordava<br />
facilmente. Da allora al ragionier Guzzafame era<br />
rimasto in testa uno straordinario rispetto per le date<br />
che gli davano con la loro precisione un senso di<br />
sicurezza, una conferma della stabilità dalla sua vita<br />
tranquilla basata su eventi passati, tragici o felici che<br />
fossero. Prendiamo il giorno in cui aveva preso il<br />
diploma da ragioniere: non era forse importante?<br />
Non era da ricordare, forse? Non aveva influenzato<br />
tutta la sua vita? Aveva trovato lavoro in banca, e lì<br />
aveva conosciuto sua moglie: un evento quest’ultimo<br />
non felice per la verità, e tuttavia la data del diploma<br />
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