Il Menabò - Liceo Daniele Crespi

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dalle recensioni che appaiono sui giornali. In questo modo perÚ, essa perde il suo significato intrinseco, concentrandosi su constatazioni superficiali. Invece, come ha spiegato una delle docenti, Ë elemento predominante soprattutto nelle cronache sportive. Un celebre esempio risulta il resoconto della vittoria di Coppi su Bartali. Descritta come uníimpresa epocale, la gara assume connotati di racconto, dando spazio anche alla psicologia dei due ciclisti, quasi il cronista potesse entrare nelle loro teste e dar voce ai loro pensieri. E forse Ë per spiegare questa fusione buzzatiana tra narrazione e cronaca che líattuale direttore del ìCorriere della Seraî, Ferruccio DeBortoli, afferma: ìNon deve prevalere un asettico e arido cinismo del giornalismo che non crede pi˘ in nulla. Il giornalismo deve essere in qualche modo portatore di valori.î Roberta Covelli Federica Dattolo primo piano del giornalista Dino Buzzati nel suo studio 16
Alla Learning Week del liceo Crespi scende in campo il medicopsicologo Alfonso Sodano per orientare i ragazzi. IL GIORNALISTA: NON SEMPRE UNO SQUALO Dalla teoria alla pratica: i ragazzi analizzano le proprie scelte. . Esordisce cosÏ Alfonso Sodano nel corso della sua lezione al liceo Daniele Crespi di Busto Arsizio nellíambito del progetto Learning Week ìDentro la notiziaî, mettendo in crisi i venti studenti partecipanti . Il compito di Alfonso Sodano, medico adolescentologo attivo nellíistituto come consulente psicologico, consiste nellíaiutare gli studenti a comprendere le motivazioni che li spingono a considerare la carriera giornalistica offrendo loro un servizio di orientamento. Attraverso tre domande chiave il medico-psicologo porta i ragazzi a scoprire le qualit‡ del buon giornalista e ad analizzare con attenzione le mansioni che si troveranno a dover svolgere nel caso in cui decidessero di intraprendere questa impegnativa carriera. Allíinizio la partecipazione Ë scarsa, complice líorario da pennichella; ma superata la fase critica i ragazzi riprendono la loro vitalit‡ esprimendola attraverso una valanga di idee. In particolare líaccento si pone su quelle qualit‡ sociali che mai si penserebbero proprie di un cronista: diplomazia e capacit‡ di relazionarsi con le persone sembrano scontate e indispensabili solo in un politico. Dunque il lavoro di un giornalista non si svolge solo dietro il desk, come Ë chiamato in gergo il computer, ma sulla strada, a diretto contatto con la realt‡. riprende Sodano. Questo Ë il punto di contatto con la professione del dottore, che come psicologo sa bene quanto sia importante relazionarsi al mondo esterno. Fino a qui la teoria non Ë complicata, che fossero necessarie certe qualit‡ era opinione comune. Gli stessi ragazzi non trovano nulla di nuovo nel messaggio, ma a questo punto le cose si complicano: sfatare líidea comune del giornalista come squalo sempre a caccia di scandali non Ë cosa facile da mettere in pratica. Attraverso il lavoro di confronto con i ragazzi emerge líimmagine di un giornalista che abbia una funzione etica, una figura che lavora al servizio delle persone per uníutilit‡ sociale e non alla ricerca di mera gloria personale. Lo specialista insiste molto sul rapporto tra il cronista e le sue fonti, sullíimportanza dellíascolto e 17
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