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NESPOLE ... CHE NESPOLA! In grassetto la redazione ha evidenziato alcune parti significative che hanno ispirato qualche breve riflessione inserita per comodità nel testo tra parentesi e in rosso. "134. Nespolo, Mespilus germanica Anche se pare impossibile, il nespolo, M. germanica, è un albero che ha avuto i suoi giorni di celebrità. In origine, infatti, era molto comune e apprezzato sia come albero da frutto sia come pianta ornamentale. Tuttavia, i gusti cambiano e, oggigiorno, pochi penserebbero di mangiare un frutto che deve essere lasciato quasi marcire prima di essere appetitoso! Invece è così; e abbiamo dimenticato come e quando la nespola deve essere mangiata. (Recuperare una tradizione, dare lustro a qualcosa che abbiamo dimenticato, ...) Il nespolo è un albero magnifico con chioma a parasole, splendido fogliame e meravigliosi fiori, di breve durata. Purtroppo, come il cotogno, anche il nespolo sta scomparendo. (Valorizzare una pianta in estinzione) La sua terra d'origine è stata per lungo tempo sconosciuta, ma è probabile che esso sia originario dell'Asia Minore e del nord della Persia; in tutti gli altri posti dove cresce (ad eccezione forse dei Balcani), è stato introdotto come pianta coltivata. Resta un enigma il sapere quando e dove ne fu iniziata la coltivazione; il nespolo non è, infatti, menzionato nella Bibbia ne si può fare eccessivo affidamento sulle più antiche fonti greche. Teofrasto (circa 370-288 a.C.) ne dà la prima attendibile descrizione, dal che desumiamo che i Greci sian stati i divulgatori di questo albero, sconosciuto a Roma prima del 200 a.C. (Un po' di mistero non guasta mai, anzi ... ) Si dice che i Romani lo trovarono, per la prima volta, nel sud della Francia, dopo di che il nespolo si diffuse rapidamente in Europa e nel Medioevo divenne uno degli alberi più comuni. (Pur venendo da lontano, le sue radici attecchiscono ovunque: buon adattamento al territorio) Nonostante i suoi caratteristici frutti, il nespolo è sconosciuto alla tradizione ed alla medicina popolare. (A questo proposito confronta più sotto che cosa dice Jean Valnet, uno tra i maggiori fitoterapisti europei!) Il nespolo selvatico ha le spine, ma le varietà coltivate ne sono prive; le foglie sono larghe, non frastagliate, disposte a forma di rosetta attorno al germoglio terminale dove sbocciano i fiori, abbastanza larghi, con 5 lunghi sepali che rimangono nel frutto. Quest'ultimo ha la struttura di una mela o di una pera; ma la sua polpa è molto dura e, quando il frutto cade dalla pianta, non è commestibile. I frutti devono prima maturare nella paglia con una fermentazione naturale attraverso la quale la polpa diviene soffice, farinosa ed anche gustosa. Ha proprietà astringenti." (Bisogna avere pazienza, il senso dell'attesa, non tutto e subito: la pianta fiorisce in primavera, risplende in estate, i frutti maturano in autunno e si mangiano in inverno; quattro stagioni ossia tutto l'anno) (Tratto da: Helge Vedel, Johan Lange, Franco Montacchini, Alberi e arbusti, Edizioni Paoline)

NESPOLE ... CHE NESPOLA!<br />

In grassetto la redazione ha evidenziato alcune parti significative<br />

che hanno ispirato qualche breve riflessione inserita per comodità nel testo tra parentesi e in rosso.<br />

"134. Nespolo, Mespilus germanica<br />

Anche se pare impossibile, il nespolo, M.<br />

germanica, è un albero che ha avuto i suoi<br />

giorni di celebrità. In origine, infatti, era molto<br />

comune e apprezzato sia come albero da frutto sia<br />

come pianta ornamentale. Tuttavia, i gusti<br />

cambiano e, oggigiorno, pochi penserebbero di<br />

mangiare un frutto che deve essere lasciato quasi<br />

marcire prima di essere appetitoso! Invece è così;<br />

e abbiamo dimenticato come e quando la<br />

nespola deve essere mangiata.<br />

(Recuperare una tradizione, dare lustro a qualcosa che<br />

abbiamo dimenticato, ...)<br />

Il nespolo è un albero magnifico con chioma a<br />

parasole, splendido fogliame e meravigliosi fiori, di<br />

breve durata. Purtroppo, come il cotogno, anche il<br />

nespolo sta scomparendo.<br />

(Valorizzare una pianta in estinzione)<br />

<strong>La</strong> sua terra d'origine è stata per lungo tempo<br />

sconosciuta, ma è probabile che esso sia<br />

originario dell'Asia Minore e del nord della Persia; in<br />

tutti gli altri posti dove cresce (ad eccezione forse<br />

dei Balcani), è stato introdotto come pianta<br />

coltivata. Resta un enigma il sapere quando e<br />

dove ne fu iniziata la coltivazione; il nespolo non è,<br />

infatti, menzionato nella Bibbia ne si può fare<br />

eccessivo affidamento sulle più antiche fonti greche.<br />

Teofrasto (circa 370-288 a.C.) ne dà la prima<br />

attendibile descrizione, dal che desumiamo che i<br />

Greci sian stati i divulgatori di questo albero,<br />

sconosciuto a Roma prima del 200 a.C.<br />

(Un po' di mistero non guasta mai, anzi ... )<br />

Si dice che i Romani lo trovarono, per la prima volta, nel sud della Francia, dopo di che il nespolo si<br />

diffuse rapidamente in Europa e nel Medioevo divenne uno degli alberi più comuni.<br />

(Pur venendo da lontano, le sue radici attecchiscono ovunque: buon adattamento al territorio)<br />

Nonostante i suoi caratteristici frutti, il nespolo è sconosciuto alla tradizione ed alla medicina popolare.<br />

(A questo proposito confronta più sotto che cosa dice Jean Valnet, uno tra i maggiori fitoterapisti europei!)<br />

Il nespolo selvatico ha le spine, ma le varietà coltivate ne sono prive; le foglie sono larghe, non<br />

frastagliate, disposte a forma di rosetta attorno al germoglio terminale dove sbocciano i fiori, abbastanza<br />

larghi, con 5 lunghi sepali che rimangono nel frutto.<br />

Quest'ultimo ha la struttura di una mela o di una pera; ma la sua polpa è molto dura e, quando il frutto<br />

cade dalla pianta, non è commestibile. I frutti devono prima maturare nella paglia con una<br />

fermentazione naturale attraverso la quale la polpa diviene soffice, farinosa ed anche gustosa. Ha<br />

proprietà astringenti."<br />

(Bisogna avere pazienza, il senso dell'attesa, non tutto e subito: la pianta fiorisce in primavera, risplende in estate, i<br />

frutti maturano in autunno e si mangiano in inverno; quattro stagioni ossia tutto l'anno)<br />

(Tratto da: Helge Vedel, Johan <strong>La</strong>nge, Franco Montacchini, Alberi e arbusti, Edizioni Paoline)


"NESPOLA, Mespilus germanica, Rosacee<br />

PARTI UTILIZZATE: frutto, foglie, radice. (Meglio non estirpare le piante subito!)<br />

PRINCIPALI COSTITUENTI CONOSCIUTI della nespola mezza o vizza (A. Balland):<br />

Acqua: 74,10, materie azotate: 0,35, materie grasse: 0,44, materie estrattive: 11,47 (di cui 0,1 di<br />

zucchero), cellulosa: 13,20, cenerì: 0,44, tannino: 2,5 % nel frutto fresco, 12,33 nel frutto secco, una<br />

mucillagine, acidi citrico, malico, tartarico. Vitamine B e C.<br />

PROPRIETÀ: tonico astringente intestinale (Mercier); regolatore intestinale; diuretico.<br />

INDICAZIONI: enteriti, diarree, dissenterie. (Molto utile!)<br />

MODO D'UTILIZZARLO: il frutto: 200 a 300 g di nespole molto mature e pelate, ogni mattino (diarree).<br />

Conserva: nespole senza noccioli (1 Kg), zucchero (8oo g), acqua (500 g); cuocere e lasciare bollire 45<br />

mm.; dividere in quattro flaconi chiusi ermeticamente; un flacone il mattino.<br />

Inoltre:<br />

- contro gotta, calcolosi, lombalgie: bere il mattino a digiuno un bicchiere di vino bianco in cui si sono<br />

fatti macerare per ventiquattro ore alcuni noccioli di nespole pestati (un pugno ogni litro);<br />

- litiasi renale: fare bollire nel vino radici di prezzemolo, bere ogni giorno questo decotto nel quale si<br />

verserà un cucchiaino da caffè di polvere di nocciolo di nespola;<br />

- foglie e radice in polvere, nel vino caldo bevuto a digiuno, hanno proprietà antimalariche."<br />

(Interessante l'utilizzazione accompagnata con il vino!)<br />

(Tratto da: Jean Valnet, Cura delle malattie con ortaggi, frutta e cereali, Giunti martello)<br />

"nespola [nè-spo-la] sostantivo f.<br />

1. Frutto di due diverse piante appartenenti alle Rosacee: il nespolo comune o germanico e il nespolo del<br />

Giappone; la n. comune è assai simile a una piccola mela di colore bruno, viene colta immatura in<br />

autunno e fatta maturare nella paglia finché la polpa non diviene dolce e tenera; (Qualcosa di dolce, che fa<br />

tirargola ... )<br />

2. fig. Schiaffo, botta violenta: prendersi una bella n.; un sacco di n. (Termine desueto, poco o per niente<br />

usato se non nel linguaggio pugilistico di una volta)<br />

• In funzione di esclamazione, al pl., per esprimere stupore: nespole! che bellezza!" (Al plurale!)<br />

(Tratto da: Sabatini, Coletti, DISC Compact, Giunti Gruppo Editoriale, Firenze)<br />

"nespola s.f.<br />

1. Frutto del nespolo, commestibile, di forma ovale e colore bruno, contenente quattro o cinque noccioli,<br />

raccolto acerbo in autunno e lasciato maturare nella paglia. 2. fig., fam. percossa secca e violenta//<br />

Guaio improvviso, sciagura inattesa (Termine desueto!) // PROV Col tempo e con la paglia si maturano<br />

le nespole, ogni cosa richiede il suo tempo per maturare." (Dar tempo al tempo; abbinamento con la paglia:<br />

richiamo al formaggio della paglia, alla paglia come calore ...)"<br />

(Tratto da: Gabrielli, Dizionario delle lingua italiana, Signorelli Editore)<br />

"San Giacomo dei meloni. San Luca de le gnespole. San Martin dei imbriaconi.<br />

(San Luca, che si festeggia il 18 ottobre quando maturano le nespole, è il patrono di Avegno!)<br />

Per San Simone la nespola si ripone. (San Simone è il 28 ottobre, dieci giorni dopo San Luca)<br />

<strong>La</strong> raccolta delle nespole avviene in autunno, ma questi frutti sono immangiabili appena maturi e bisogna<br />

attendere il momento in cui cominciano a decomporsi: vengono infatti stesi sopra la paglia in stanzoni<br />

ben arieggiati e in non molto tempo divengono commestibili e di gradevole sapore. Si dice infatti: Col<br />

tempo e con la paglia maturano le nespole.<br />

Quando vedi le nespole e tu piangi perché è l'ultimo frutto che tu mangi.<br />

Quando appare la nespola piangete perché è l'ultimo frutto dell'estate. <strong>La</strong> maturazione di certi<br />

frutti è indizio certo della fine della buona stagione, come lo è la partenza degli uccelli migratori, ad<br />

esempio le rondini. (Ecco forse spiegato il concetto di sventura legato a questo frutto!)<br />

El nespolo primo a fiorir, l'ultimo a madurir. (Di nuovo il concetto di pianta da primavera a inverno)<br />

Per San martino, nespole e buon vino. <strong>La</strong> raccolta delle nespole è fatta a ottobre, ma vengono poi riposte<br />

nella paglia perché diventino buone da mangiare e per questo giorno (11 novembre) alcune sono già<br />

pronte. (Di nuovo nespole e vino: momenti conviviali e popolari)"<br />

(Tratto da: <strong>La</strong>pucci, Antoni, I proverbi dei mesi, Vallardi Editore)<br />

"Quattro ali, quattro ossi, non è buona a saltar fossi.<br />

Vado in giardino, ci trovo un vecchino, gli tiro la barba, gli mangio il culino."<br />

(Tratto da: C. <strong>La</strong>pucci, Indovinelli italiani, Valmartina Editore)


"<strong>La</strong> nespola: il frutto della donna virtuosa<br />

Avete mai pensato di regalare alla vostra amata un rametto di nespole? A prima vista potrebbe sembrare<br />

un regalo insolito, di poco conto: in realtà la nespola è un frutto che racchiude antichi significati…<br />

Nespole! Ai giorni nostri per corteggiare si usano ormai solo fiori, e in prevalenza rose; a nessuno<br />

verrebbe in mente di regalare dei frutti, ancor meno delle nespole. Un tempo invece lo spasimante<br />

portava sotto la finestra della propria amata decorazioni di ramoscelli e frutti: l’albero da cui prenderli<br />

veniva scelto in base al valore simbolico. E il nespolo? Secondo la tradizione era la pianta per la donna<br />

virtuosa. (Soluzione innovativa, invece delle solite rose!)<br />

L’albero del nespolo, dal greco méspilon, fa parte della famiglia delle Rosacee ed è originario dell’Oriente.<br />

Si può trovare in tutte le zone temperate che non abbiano un terreno umido o calcareo. Nella tradizione<br />

contadina era considerato un frutto ricco di proprietà (in effetti è ricco di fibre, zuccheri, sali minerali,<br />

acidi organici e vitamina A). Ma non solo: i contadini se ne servivano anche per scandire il passare delle<br />

stagioni. Il nespolo era la prima pianta a fiorire, ma i suoi frutti erano gli ultimi a maturare. Una sua<br />

buona fioritura veniva inoltre considerata come premonitrice di un ricco e abbondante raccolto di<br />

stagione.<br />

Per chi non ne abbia mai sentito parlare o non abbia mai visto il frutto, è possibile riconoscere il nespolo<br />

da queste caratteristiche: altezza sui 3-5 metri, fusto che si espande per lo più in orizzontale con una<br />

ramificazione spinosa sparsa e qua e là, i fiori sono bianchi e i frutti di forma globosa, color ocra. Si può<br />

apprezzare in pieno il sapore della nespola quando è ben matura: la maturazione deve avvenire però in<br />

un luogo asciutto, lontano da frutti che emanino sostanze come l’etilene prodotto dalle mele.<br />

Tradizionalmente le nespole venivano poste sulla paglia in stanze arieggiate e non umide finché<br />

assumevano il tipico sapore vinoso dolce e venivano offerte agli ospiti con miele e acquavite. Si consiglia<br />

quindi di raccogliere i frutti all’inizio di ottobre quando non sono ancora completamente maturi.<br />

Esistono molte varietà di nespole, non tutte però reperibili in commercio. Quelle che più facilmente potete<br />

trovare sui banchi di frutta sono l’Olanda, la Comune (o di Germania) e la Reale; le altre provengono da<br />

produzioni locali e sono ancora in attesa di riconoscimento, come il Nespolo di Castelraniero, il nespolo a<br />

goccia, precoce, gigante e a frutto medio.<br />

Un’ultima precisazione è però d’obbligo: non stupitevi se qualcuno vi offre nespole a fine maggio… Sono i<br />

frutti dell’Eriobotrya japonica, il nespolo giapponese importato dall’Estremo Oriente (Cina, Giappone) a<br />

metà del diciottesimo secolo.<br />

Da questo frutto si può ricavare anche un prelibato liquore, il Nespolino. Gli ingredienti base sono sei<br />

noccioli freschi di nespole, sei nespole mature pelate, alcol e zucchero. Si procede quindi pestando le<br />

nespole mature e i noccioli in un mortaio e lasciandoli macerare per due giorni ricoperti di alcol in un<br />

terrina. A parte si prepara uno sciroppo con 350 gr di zucchero sciolti in 160 gr d’acqua fredda, si<br />

mescola poi alle nespole macerate e già filtrate e si lascia riposare il composto per una giornata. Il liquore<br />

prima di essere imbottigliato va filtrato e poi conservato in luogo fresco e buio.<br />

(Tratto da: http://www.buonpernoi.it/ autrice Eleonora Diamanti)

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