31.05.2013 Views

La grammatica di Allora.no GRAMMATICA

La grammatica di Allora.no GRAMMATICA

La grammatica di Allora.no GRAMMATICA

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

<strong>Allora</strong>,<br />

parliamo in<br />

italia<strong>no</strong>!<br />

<strong>GRAMMATICA</strong><br />

livello B2-C2


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

In<strong>di</strong>ce<br />

Nb! Lydfiler og tjenesten for innsen<strong>di</strong>ng av oppgaver er kun tilgjengelig på nettet.<br />

Lezione: Tema: Pagina:<br />

Lezione 25 il “Lei” <strong>di</strong> cortesia 3<br />

Lezione 26 i pro<strong>no</strong>mi “ne” e “ci” 4<br />

Lezione 27 i doppi pro<strong>no</strong>mi 7<br />

Lezione 28 i verbi pro<strong>no</strong>minali 9<br />

Lezione 29 la frase passiva 12<br />

Lezione 30 i tempi composti 14<br />

Lezione 31 i pro<strong>no</strong>mi relativi 16<br />

Lezione 32 i verbi impersonali 17<br />

Lezione 33 i pro<strong>no</strong>mi reciproci 18<br />

Lezione 34 il passato remoto 19<br />

Lezione 35 il modo congiuntivo 20<br />

Lezione 36 il periodo ipotetico 24<br />

Alt innholdet på www.allora.<strong>no</strong> er opphavsrettslig beskyttet <strong>Allora</strong> ©<br />

2


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

VENTICINQUESIMA LEZIONE<br />

Il "lei" <strong>di</strong> cortesia e il pro<strong>no</strong>me "si"<br />

Noi italiani usiamo la forma <strong>di</strong> cortesia quando parliamo con persone che <strong>no</strong>n co<strong>no</strong>sciamo.<br />

Costruiamo la forma <strong>di</strong> cortesia con il pro<strong>no</strong>me LEI che usiamo sia al femminile che al maschile.<br />

Forma <strong>no</strong>rmale:<br />

(Tu) Vieni a casa mia domani?<br />

Forma <strong>di</strong> cortesia:<br />

(Lei) Viene a casa mia domani?<br />

Per un <strong>no</strong>rvegese è stra<strong>no</strong> usare "Lei" per parlare con un uomo. "Lei" in questo caso <strong>no</strong>n significa<br />

"hun" ma significa "deres person" che in italia<strong>no</strong> è femminile (la vostra persona).<br />

<strong>La</strong> forma <strong>di</strong> cortesia "Lei" è <strong>di</strong>fficile da usare per un <strong>no</strong>rvegese. Un principiante che trova <strong>di</strong>fficile<br />

usare il "LEI" può sostituirlo con le espressioni <strong>di</strong> cortesia "per favore, per piacere, permesso,<br />

scusi" insieme al con<strong>di</strong>zionale "vorrei, potrei, dovrei...".<br />

LA FORMA DI CORTESIA E I PRONOMI RIFLESSIVI, DIRETTI E INDIRETTI<br />

Usare il "LEI" <strong>no</strong>n è facile. Non basta sostituire "tu" con "Lei" e coniugare il verbo con la giusta<br />

persona. È necessario ricordare che anche gli altri pro<strong>no</strong>mi (riflessivi, <strong>di</strong>retti ed in<strong>di</strong>retti) van<strong>no</strong><br />

portati dalla seconda persona alla terza persona singolare.<br />

Esempio:<br />

(Tu) Ti puoi sedere qui. > (Lei) Si può sedere qui. (riflessivo ti > si)<br />

Quando usiamo i pro<strong>no</strong>mi <strong>di</strong>retti ed in<strong>di</strong>retti <strong>no</strong>n cambiamo il verbo:<br />

Gianna ti sta guardando. > Gianna <strong>La</strong> sta guardando. (<strong>di</strong>retto ti > <strong>La</strong>)<br />

(Io) Ti chiedo scusa. > (Io) Le chiedo scusa. (in<strong>di</strong>retto ti > Le)<br />

Attenzione: scriviamo "Lei", "<strong>La</strong>" e "Le" con la maiuscola.<br />

Quando vogliamo passare dal "LEI" <strong>di</strong> cortesia al "TU" chie<strong>di</strong>amo:<br />

Ci possiamo dare del "TU"?<br />

Oppure <strong>di</strong>ciamo:<br />

Mi puoi dare del "TU".<br />

IL PRONOME IMPERSONALE "SI"<br />

Il pro<strong>no</strong>me impersonale "si" è uguale al pro<strong>no</strong>me <strong>no</strong>rvegese "man" oppure "en".<br />

In italia<strong>no</strong> usiamo il pro<strong>no</strong>me impersonale "si" quando <strong>no</strong>n è importante determinare chi fa<br />

l'azione, oppure quando vogliamo <strong>di</strong>re "<strong>no</strong>i" senza precisare chi. Esempio:<br />

En/Man kan ta både buss og tog. (Si può prendere sia l'autobus che il tre<strong>no</strong>).<br />

I den trattoriaen spiser man godt. (In quella trattoria si mangia bene).<br />

3


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

"Si" significa "la gente". <strong>La</strong> gente è singolare in italia<strong>no</strong>, per questo motivo il verbo va coniugato<br />

alla terza persona singolare.<br />

In biblioteca si parla pia<strong>no</strong> = In biblioteca la gente parla pia<strong>no</strong>.<br />

Attenzione: quando dopo il verbo usiamo un oggetto al plurale, il verbo va coniugato alla terza<br />

persona plurale:<br />

In Italia si compra<strong>no</strong> molte macchine.<br />

"Macchine" è plurale, e anche il verbo "compra<strong>no</strong>" è coniugato alla terza persona plurale.<br />

Attenzione: <strong>no</strong>n confondere "si = man" con "si = seg" e con "sì = ja".<br />

Gli italiani si vesto<strong>no</strong> eleganti.<br />

In questa frase "si" significa "seg" perché il verbo vestire è riflessivo: "vestirsi".<br />

Con i verbi riflessivi possiamo avere due "si" vicini, quello riflessivo e quello impersonale. In questo<br />

caso trasformiamo il primo in "ci".<br />

1) Per andare a teatro +si (=man) +si (=seg) veste eleganti.<br />

In questa frase il primo "si" significa "man", il secondo "si" significa "seg".<br />

trasformiamo il primo "si" in "ci":<br />

2) Per andare a teatro ci si veste eleganti.<br />

Attenzione: Quando usiamo "si" l'aggettivo prende la forma plurale:<br />

Quando si è vecchi, il tempo va veloce.<br />

Una frase con il pro<strong>no</strong>me "si" può essere tradotta in <strong>no</strong>rvegese in <strong>di</strong>versi mo<strong>di</strong>. Esempio:<br />

Si apre la porta = Man åpner døren = En åpner døren = Døren åpnes = Døren blir åpnet<br />

Per gli interessati in <strong>grammatica</strong> possiamo <strong>di</strong>re che il pro<strong>no</strong>me impersonale "si" si usa anche per<br />

fare la forma passiva quando dopo il verbo viene un oggetto, ovvero quando <strong>no</strong>n si vuole in<strong>di</strong>care il<br />

soggetto <strong>di</strong> un'azione.<br />

Nota bene: i vår nettbutikk kan du kjøpe I pro<strong>no</strong>mi italiani, med oppgaver, eksempler og fasit om bruk av<br />

pro<strong>no</strong>mener.<br />

VENTISEIESIMA LEZIONE<br />

I pro<strong>no</strong>mi "ne" e "ci"<br />

"Ne" e "ci" so<strong>no</strong> sia pro<strong>no</strong>mi sia avverbi <strong>di</strong> quantità (ne) e <strong>di</strong> luogo (ci). So<strong>no</strong> chiamati anche<br />

"avverbi pro<strong>no</strong>minali".<br />

LA PARTICELLA "NE"<br />

"Ne" può essere tradotto in <strong>no</strong>rvegese con le forme "av den, av det, av dette, av denne, av dem,<br />

derav". Possiamo anche <strong>di</strong>re che "ne" significa "av det vi snakker om" e può sostituire sia<br />

persone che cose.<br />

<strong>La</strong> particella "ne" si usa spesso quando vogliamo in<strong>di</strong>care una quantità, definita o indefinita, senza<br />

ripetere <strong>di</strong> che cosa si parla:<br />

4


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

Oggi Paolo va a comprare un chilo <strong>di</strong> mele.<br />

Lui ne compra un chilo.<br />

In questo caso "ne" sostituisce "<strong>di</strong> mele".<br />

Ho visto un sacco <strong>di</strong> funghi.<br />

Ne ho visti un sacco.*<br />

* Possiamo anche <strong>di</strong>re: - Ne ho visto un sacco.<br />

In questo caso "ne" sostituisce "<strong>di</strong> funghi".<br />

In alcuni casi possiamo usare "ne" anche se <strong>no</strong>n parliamo <strong>di</strong> una quantità:<br />

Sara racconta spesso <strong>di</strong> suo figlio.<br />

Ne parla spesso perché è molto orgogliosa <strong>di</strong> lui.<br />

In questo caso "ne" sostituisce "<strong>di</strong> suo figlio" e può essere tradotto con "om ham".<br />

LA PARTICELLA "CI"<br />

"Ci" può essere tradotto in <strong>no</strong>rvegese con "<strong>di</strong>t" e "der" e si usa solo per sostituire "cose" o "posti":<br />

An<strong>di</strong>amo a Roma per pasqua.<br />

Ci an<strong>di</strong>amo per pasqua.<br />

In questo caso "ci" sostituisce "a Roma" e può essere tradotto con "<strong>di</strong>t" in <strong>no</strong>rvegese.<br />

Vieni a casa <strong>di</strong> Marco domani?<br />

- Sì, ci vengo sicuramente!<br />

"Ci" sostituisce "a casa <strong>di</strong> Marco" e si traduce con "<strong>di</strong>t".<br />

Siete mai stati da Rita?<br />

- Sì, ci siamo stati due volte.<br />

Qui "ci" sostituisce "da Rita" e corrisponde a "der" in <strong>no</strong>rvegese.<br />

Attenzione: <strong>no</strong>n confondere "ci= der, <strong>di</strong>t" con "ci=oss":<br />

Ci ve<strong>di</strong>amo = vi sees = vi ser hverandre.<br />

Ci sentiamo = vi snakkes = vi snakker med hverandre.<br />

"Ci" può anche sostituire una una cosa, ad esempio:<br />

Nel cappucci<strong>no</strong> metto sempre due cucchiai <strong>di</strong> zucchero = ci metto sempre due cucchiai.<br />

PENSARCI, CREDERCI ED ESSERCI<br />

In alcuni casi "ci" può essere usato anche quando <strong>no</strong>n parliamo <strong>di</strong> un posto. Questo succede spesso<br />

con i verbi "pensare" e "credere":<br />

Pensi spesso al tuo fidanzato?<br />

- Sì, ci penso spesso.<br />

In questo caso "ci" sostituisce "al tuo fidanzato" e può essere tradotto con "på ham" in <strong>no</strong>rvegese.<br />

Giovanna pensa poco a tenersi in forma.<br />

Ci pensa solo prima dell'estate.<br />

Anche in questo caso "ci" può essere tradotto con "på det".<br />

Cre<strong>di</strong> in quello che ti ho raccontato?<br />

- No, <strong>no</strong>n ci posso credere.<br />

Anche in quest'ultimo caso "ci" corrisponde a "på det" .<br />

Quando usiamo le forme "c'è" e "ci so<strong>no</strong>", usiamo il pro<strong>no</strong>me-avverbio "ci":<br />

Ci so<strong>no</strong> = der er + flertall = det er (there are)<br />

C'è = der er + entall = det er (there is)<br />

5


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

Altri verbi che usa<strong>no</strong> la particella "ci" so<strong>no</strong>:<br />

Volerci = ci vuole, ci voglio<strong>no</strong> = det trengs<br />

Metterci = io ci metto, tu ci metti.... = det tar meg, det tar deg...<br />

Ve<strong>di</strong> la lezione 28 per i verbi "volerci" e "metterci".<br />

Anche il verbo "avere" quando significa "possedere", ma solo nell'italia<strong>no</strong> parlato, si può coniugare<br />

con "ci":<br />

Io c'ho una grande casa. (italia<strong>no</strong> parlato)<br />

Io ho una grande casa. (italia<strong>no</strong> scritto).<br />

LA POSIZIONE DELLE PARTICELLE "Ne" e "Ci".<br />

Il "ne" e il "ci" si metto<strong>no</strong>:<br />

1) prima del verbo quando il verbo è coniugato:<br />

Quante mele compra Paolo? - Paolo ne compra due chili.<br />

Vieni a casa <strong>di</strong> Marco? - Sì ci vengo.<br />

2) prima del verbo ausiliare (hjelpeverb) o insieme al verbo modale nei verbi composti:<br />

Paolo ne vuole comprare due chili.<br />

Paolo vuole comprarne due chili.<br />

Sì, ci voglio venire.<br />

Sì, voglio venirci.<br />

3) con i tempi composti "ne" si usa prima del verbo ausiliare:<br />

Paolo ne ha comprati due chili.<br />

Sì, ci so<strong>no</strong> andato.<br />

4) Quando il verbo è all'infinito, oppure all'imperativo, queste particelle si unisco<strong>no</strong> al<br />

verbo:<br />

Prenderne due chili. (infinito)<br />

Pren<strong>di</strong>ne due chili!<br />

Non prenderne due chili!<br />

Attenzione alla forma <strong>di</strong> cortesia dell'imperativo:<br />

Ne prenda due chili!<br />

Non ne prenda due chili!<br />

CI + NE<br />

Può succedere <strong>di</strong> trovare le particelle "ci" e "ne" insieme. In questo caso "ci" si trasforma in "ce":<br />

Nel quartiere dove abito ci so<strong>no</strong> tre pizzerie.<br />

Qui possiamo sostituire "quartiere" con "ci" e "pizzerie" con "ne", e possiamo semplicemente <strong>di</strong>re:<br />

Ce ne so<strong>no</strong> tre!<br />

(ci + ne = ce ne)<br />

Le particelle"ne", "ci" e "ce ne" vengo<strong>no</strong> usate soprattutto nella lingua parlata.<br />

Il miglior modo per imparare ad usare "ne" e "ci" è la pratica. Ricordate che, all' inizio, è<br />

importante capire che cosa significa<strong>no</strong>. Solo con il tempo si può imparare ad usarle.<br />

Nota bene: i vår nettbutikk kan du kjøpe I pro<strong>no</strong>mi italiani, med oppgaver, eksempler og fasit om bruk av<br />

pro<strong>no</strong>mener.<br />

6


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

VENTISETTESIMA LEZIONE<br />

I doppi pro<strong>no</strong>mi<br />

Nella lingua parlata sostituiamo spesso l'oggetto della conversazione con un pro<strong>no</strong>me.<br />

Analizza questa conversazione:<br />

Antonio: Hai comprato il regalo a Francesca?<br />

Luigi: Sì, le ho comprato il regalo.<br />

In questo caso sostituiamo "a Francesca" con il pro<strong>no</strong>me in<strong>di</strong>retto "le".<br />

Possiamo anche sostituire "regalo" con il pro<strong>no</strong>me <strong>di</strong>retto "lo":<br />

Antonio: Hai comprato il regalo a Francesca?<br />

Luigi: Sì, (le + lo) ho comprato.<br />

"le" <strong>di</strong>venta "glie" e si unisce a "lo":<br />

Le + Lo = Glie + Lo = Glielo<br />

<strong>La</strong> frase <strong>di</strong>venta:<br />

Luigi: Sì, glielo ho comprato.<br />

Siccome la lettera "h" è muta in italia<strong>no</strong>, possiamo anche scrivere:<br />

Luigi: Sì, gliel'ho comprato.<br />

Una particolarità della lingua parlata è la possibilità <strong>di</strong> ripetere due volte l'oggetto <strong>di</strong> una<br />

conversazione:<br />

Antonio: Hai comprato il regalo a Francesca?<br />

Luigi: Sì, glielo ho comprato il regalo.<br />

Oppure:<br />

Luigi: Sì, gliel'ho comprato a Francesca.<br />

Questo succede anche quando usiamo gli altri pro<strong>no</strong>mi:<br />

Ci sei mai stato a Roma? - Sì, ci so<strong>no</strong> stato tante volte a Roma.<br />

In questo schema so<strong>no</strong> riassunti i doppi pro<strong>no</strong>mi più usati nell'italia<strong>no</strong> parlato:<br />

INDIRETTI + DIRETTI ( lo, la, li, le ) e "ne"<br />

mi me lo, me la, me li, me le, me ne<br />

ti te lo, te la, te li, te le, te ne<br />

gli, le glielo, gliela, glieli, gliele, gliene<br />

ci ce lo, ce la, ce li, ce le, ce ne<br />

vi ve lo, ve la, ve li, ve le, ve ne<br />

1) Attenzione all'uso <strong>di</strong>: glielo, gliela, glieli, gliele, gliene:<br />

"Glielo compro" può essere tradotto con:<br />

7


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

Lo compro a lui<br />

Lo compro a lei<br />

Lo compro a Lei (formale).<br />

Lo compro a loro.<br />

2) Attenzione ai pro<strong>no</strong>mi <strong>di</strong>retti che posso<strong>no</strong> sostituire un'intera frase:<br />

Ho detto a Maria che Paolo si è innamorato <strong>di</strong> una ragazza svedese.<br />

= glielo ho detto<br />

Gli= a Maria<br />

Lo= che Paolo si è innamorato <strong>di</strong> una ragazza svedese<br />

3) Attenzione: quando parliamo <strong>di</strong> una quantità usiamo "ne":<br />

Io compro a Caterina una dozzina <strong>di</strong> rose rosse.<br />

= Gliene compro una dozzina.<br />

Gli= a Caterina<br />

Ne= <strong>di</strong> rose rosse<br />

<strong>La</strong> posizione dei doppi pro<strong>no</strong>mi in una frase<br />

Quando il verbo è coniugato, i doppi pro<strong>no</strong>mi vengo<strong>no</strong> messi prima del verbo:<br />

Sì, glielo compro.<br />

<strong>La</strong> stessa cosa succede con l'imperativo nella forma <strong>di</strong> cortesia (Lei):<br />

Glielo compri!<br />

Non glielo compri!<br />

Quando il verbo è all'infinito, si unisco<strong>no</strong> al verbo:<br />

Devo comprarglielo.<br />

<strong>La</strong> stessa cosa succede nell'imperativo (tu):<br />

Compraglielo!<br />

Non comprarglielo.<br />

Con i modali possiamo mettere il doppio pro<strong>no</strong>me sia prima del gruppo verbale che dopo l'infinito:<br />

Glielo devo comprare.<br />

Devo Comprarglielo.<br />

Dobbiamo poi ricordare <strong>di</strong> fare l'accordo del participio quando necessario:<br />

Antonio: Hai comprato la maglietta a Francesca?<br />

Luigi: Sì, gliela ho comprata.<br />

I doppi pro<strong>no</strong>mi so<strong>no</strong> una parte dell'italia<strong>no</strong> parlato e vengo<strong>no</strong> usati nell'italia<strong>no</strong> scritto solo quando<br />

si riporta una conversazione <strong>di</strong>retta. Per un <strong>no</strong>rvegese <strong>no</strong>n è importante imparare ad usare i doppi<br />

pro<strong>no</strong>mi. Si può parlare un italia<strong>no</strong> corretto anche senza usarli.<br />

Nota bene: i vår nettbutikk kan du kjøpe I pro<strong>no</strong>mi italiani, med oppgaver, eksempler og fasit om bruk av<br />

pro<strong>no</strong>mener.<br />

8


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

VENTOTTESIMA LEZIONE<br />

I verbi pro<strong>no</strong>minali<br />

I verbi pro<strong>no</strong>minali so<strong>no</strong> un'unione tra un verbo e una o due particelle pro<strong>no</strong>minali.<br />

Quando aggiungiamo u<strong>no</strong> o più pro<strong>no</strong>mi ad un verbo cambiamo il significato del verbo. Ad esempio<br />

il verbo "prendere" può avere <strong>di</strong>versi significati:<br />

Il libro, posso prenderlo io. (Boken, jeg kan ta den).<br />

Devi prenderti una pastiglia. (Du må spise en tablett).<br />

Non prendertela! (Ikke bli sur!).<br />

Lui vuole prendersela con Marco. (Han vil bli sur på Marco).<br />

Lui potrebbe prenderla bene (Han bør ikke reagere på det).<br />

Per prenderci gusto… (For å begynne å like <strong>no</strong>e…).<br />

A) VERBI CON "CI":<br />

CAPIRCI = Å FORSTÅ NOE AV NOEN/NOE<br />

Non ci capisco niente!<br />

(Voi) Ci avete capito qualcosa della lezione <strong>di</strong> ieri?<br />

Attenzione: <strong>no</strong>n confondere il verbo "capirci" con il verbo riflessivo "capirsi":<br />

Noi ci capiamo = Vi forstår hverandre (oss).<br />

CREDERCI = Å TRO PÅ DET<br />

(Io) Ci credo a quello che lei mi ha raccontato.<br />

ESSERCI = Å VÆRE DER<br />

C'è un uomo, ci so<strong>no</strong> <strong>di</strong>versi uomini.<br />

Può esserci un uomo, Posso<strong>no</strong> esserci <strong>di</strong>versi uomini.<br />

METTERCI = Å BRUKE (+ TID)<br />

Quanto tempo ci metti in tre<strong>no</strong> da Roma a Mila<strong>no</strong>?<br />

- (Io) Ci metto quattro ore con l'EUROSTAR.<br />

PENSARCI = Å TENKE PÅ NOE/NOEN<br />

Ci pensi spesso (ad Enrico)?<br />

- Sì, ci penso spesso.<br />

RIFLETTERCI = Å TENKE OVER NOE<br />

Riflettici, dove eri ieri alle (ore) <strong>no</strong>ve?<br />

VOLERCI = DET TRENGS<br />

Ci vuole il vi<strong>no</strong> bianco per fare un buon risotto.<br />

Quanto tempo ci vuole in tre<strong>no</strong> da Roma a Mila<strong>no</strong>?<br />

- Ci voglio<strong>no</strong> quattro ore con l'EUROSTAR.<br />

Attenzione: Non possiamo <strong>di</strong>re "io ci voglio<strong>no</strong> quattro ore". Il verbo "volerci" ha solo due forme, la<br />

terza persona singolare (vuole) e la terza persona plurale (voglio<strong>no</strong>) e si coniuga in rapporto a<br />

quello che viene dopo il verbo.<br />

B) VERBI CON "SI" E "NE":<br />

ANDARSENE = Å GÅ (SEG) BORT FRA ET STED<br />

Me ne vado adesso.<br />

Siamo andati a dormire dopo che gli ospiti se ne so<strong>no</strong> andati via.<br />

Gli ho detto <strong>di</strong> <strong>no</strong>n andarsene, ma lui <strong>no</strong>n mi ha ascoltato.<br />

9


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

OCCUPARSENE = Å PÅTA SEG NOE<br />

Non preoccuparti, me ne occupo io <strong>di</strong> questo problema.<br />

Non so lavare i maglioni <strong>di</strong> lana. Se ne occupa sempre mia moglie.<br />

C) VERBI SUL MODELLO DI "PIACERE":<br />

BASTARE + pro<strong>no</strong>me in<strong>di</strong>retto = Å VÆRE NOK - DET HOLDER<br />

Mi basta/basta<strong>no</strong>, ti basta/basta<strong>no</strong>, gli/le basta/basta<strong>no</strong>, ci basta/basta<strong>no</strong>, vi basta/basta<strong>no</strong>, gli<br />

basta/basta<strong>no</strong>. Esempi:<br />

Mi basta bere un espresso per svegliarmi la mattina presto.<br />

I sol<strong>di</strong> che mi hai dato mi dovrebbero bastare per fare tutta la spesa.<br />

Vi basta<strong>no</strong> <strong>di</strong>eci minuti per finire l'esercizio?<br />

MANCARE + pro<strong>no</strong>me in<strong>di</strong>retto = Å SAVNE<br />

Mi manca/manca<strong>no</strong>, ti manca/manca<strong>no</strong>, gli/le manca/manca<strong>no</strong>, ci manca/manca<strong>no</strong>, vi<br />

manca/manca<strong>no</strong>, gli manca/manca<strong>no</strong>. Esempi:<br />

Ho <strong>no</strong>stalgia della mia famiglia. Mi manca tanto mia mamma.<br />

Mi manca<strong>no</strong> due libri. Devo averli persi durante il trasloco.<br />

Gli mancava molto la sua ragazza. Le telefonava ogni gior<strong>no</strong>.<br />

Attenzione: Il verbo "mancare" coniugato con i pro<strong>no</strong>mi personali (io, tu, lui, <strong>no</strong>i…) significa "å ikke<br />

være tilstede". Esempio:<br />

Tu manchi spesso. Noi invece siamo sempre andati al corso d'italia<strong>no</strong>.<br />

SEMBRARE + pro<strong>no</strong>me in<strong>di</strong>retto = DET SYNES Å VÆRE<br />

Mi sembra/sembra<strong>no</strong>, ti sembra/sembra<strong>no</strong>, gli/le sembra/sembra<strong>no</strong>, ci sembra/sembra<strong>no</strong>, vi<br />

sembra/sembra<strong>no</strong>, gli sembra/sembra<strong>no</strong>. Esempi:<br />

Guarda chi sta arrivando! Mi sembra il tuo amico Antonio.<br />

Queste verdure <strong>no</strong>n mi sembra<strong>no</strong> fresche.<br />

Ci sembrava stra<strong>no</strong>, ma aveva ragione!<br />

Attenzione: Il verbo "sembrare" coniugato con i pro<strong>no</strong>mi personali (io, tu, lui, <strong>no</strong>i…) significa "å se<br />

ut". Esempi:<br />

Lui sembra Antonio.<br />

Le verdure sembra<strong>no</strong> fresche.<br />

Questo film è stra<strong>no</strong>, <strong>no</strong>n so se continuerò a vederlo fi<strong>no</strong> alla fine.<br />

SERVIRE + pro<strong>no</strong>me in<strong>di</strong>retto = Å TRENGE<br />

Mi serve/servo<strong>no</strong>, ti serve/servo<strong>no</strong>, gli/le serve/servo<strong>no</strong>, ci serve/servo<strong>no</strong>, vi serve/servo<strong>no</strong>, gli<br />

serve/servo<strong>no</strong>. Esempi:<br />

Mi serve del vi<strong>no</strong> per fare un buon risotto.<br />

Mi servo<strong>no</strong> 100 grammi <strong>di</strong> riso per fare un risotto per due persone.<br />

Fammi sapere cosa gli serve, così gli porto tutto domani.<br />

Quello <strong>no</strong>n mi serviva, quin<strong>di</strong> gliel'ho restituito.<br />

Attenzione: Il verbo "servire" coniugato con i pro<strong>no</strong>mi personali (io, tu, lui, <strong>no</strong>i…) significa "å tjene<br />

<strong>no</strong>en". Il verbo riflessivo "servirsi" significa "å forsynde seg" Esempi:<br />

In chiesa, durante la messe, il prete serve il Sig<strong>no</strong>re.<br />

Il cameriere serve adesso un altro cliente.<br />

Non c'era<strong>no</strong> molti clienti in quel ristorante per questo motivo il cameriere ci ha serviti subito.<br />

Servitevi pure, il pranzo è "à buffet".<br />

D) ALTRI VERBI PRONOMINALI<br />

Aspettarsela = å forvente seg <strong>no</strong>e<br />

So<strong>no</strong> molto contento, oggi mi ha chiamato un vecchio amico. Non me lo aspettavo.<br />

Avercela = å være sur på <strong>no</strong>en på grunn av <strong>no</strong>e<br />

Sei arrabbiato? Con chi ce l'hai?<br />

Averne = å ha <strong>no</strong>k av <strong>no</strong>e eller <strong>no</strong>en<br />

Ne ho abbastanza, adesso devi andare via!<br />

Bersela = å tro på en unnskyldning<br />

Mi ha detto che <strong>no</strong>n poteva venire perché era malato, ma nessu<strong>no</strong> se la è bevuta!<br />

10


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

Cavarsela = å komme seg ut av en situasjon<br />

Marco se la cava abbastanza bene come babysitter.<br />

Farcela = å klare seg<br />

Ce l'ho fatta senza il tuo aiuto.<br />

Fregarsene = å gi blaffen<br />

Non me ne frega! Anche se <strong>no</strong>n vengo<strong>no</strong>, partiamo lo stesso.<br />

Godersela = å nyte <strong>no</strong>e godt på et sted - å nyte en situasjon<br />

Bravo Michele! Lui adesso se la gode al mare in Sardegna!<br />

intendersela = å ha god kjemi med <strong>no</strong>en<br />

Se la intendo<strong>no</strong> bene, secondo me lui si è già innamorato <strong>di</strong> lei.<br />

<strong>La</strong>varsene le mani = å si fra seg ansvaret<br />

Il <strong>di</strong>rettore se ne è lavato le mani, <strong>di</strong>ce che la responsabilità <strong>no</strong>n è la sua.<br />

Mettercela = å gjøre sitt beste<br />

Ce la sto mettendo tutta, ma <strong>no</strong>n credo <strong>di</strong> riuscire a passare l'esame <strong>di</strong> lati<strong>no</strong>.<br />

Passarsela = å ha det utmerket<br />

Caterina se la passa bene in Spagna. Ha co<strong>no</strong>sciuto tanti nuovi amici.<br />

Pensarla = å ha et syn på en sak<br />

Se la pensi così <strong>no</strong>n abbiamo più niente da <strong>di</strong>rci.<br />

Prendersela = å reagere på <strong>no</strong>e, å bli fornærmet/sur<br />

Loro se la so<strong>no</strong> presa quando han<strong>no</strong> saputo che <strong>no</strong>n li avevamo invitati al matrimonio.<br />

Rimanersene = å forbli på et sted<br />

Me ne rimango a casa questo sabato sera, <strong>no</strong>n mi sento in forma.<br />

Rimetterci = å bruke mer penger enn forventet<br />

Non è stato un buon investimento. Ci ho rimesso un sacco <strong>di</strong> sol<strong>di</strong>.<br />

Ritornarsene = å komme seg tilbake til et sted<br />

È tar<strong>di</strong>, me ne ritor<strong>no</strong> a casa adesso, domani devo alzarmi presto.<br />

Sentirsela = å føle seg klar til <strong>no</strong>e<br />

Non me la sento <strong>di</strong> dare l'esame <strong>di</strong> filosofia il prossimo mese.<br />

Smetterla = å kutte ut/ å slutte med <strong>no</strong>e<br />

A che ora la smetteran<strong>no</strong> <strong>di</strong> fare tutto questo rumore? So<strong>no</strong> già le un<strong>di</strong>ci!<br />

Spassarsela = å more seg litt ekstra<br />

Ce la siamo proprio spassata alla festa <strong>di</strong> Giulio ieri sera!<br />

Squagliarsela = å rømme vekk fra et sted<br />

I ladri se la so<strong>no</strong> squagliata appena han<strong>no</strong> sentito le sirene della polizia.<br />

Starci = å være med å godta <strong>no</strong>e<br />

Non ci sto, questa <strong>no</strong>n è una decisione che io posso prendere da solo.<br />

Starsene = si<strong>no</strong>nimo <strong>di</strong> "rimanersene"<br />

Me ne sto a casa questo sabato sera, <strong>no</strong>n mi sento in forma.<br />

Tornarsene = si<strong>no</strong>nimo <strong>di</strong> "ritornarsene"<br />

È tar<strong>di</strong>, me ne tor<strong>no</strong> a casa adesso, domani devo alzarmi presto.<br />

11


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

VENTINOVESIMA LEZIONE<br />

<strong>La</strong> forma passiva<br />

In una frase abbiamo sempre un soggetto, un verbo e un oggetto:<br />

Marco ripara la bicicletta.<br />

In questa frase "Marco" è il soggetto, "riparare" è il verbo, mentre "la bicicletta" è l'oggetto.<br />

In alcune frasi <strong>no</strong>n è importante mettere il soggetto della frase. Ad esempio, in questa frase:<br />

Il ladro ha rubato il quadro.<br />

possiamo eliminare il soggetto "il ladro", perché generalmente è "un ladro" il soggetto dell'azione<br />

"rubare". Quin<strong>di</strong> possiamo anche <strong>di</strong>re:<br />

Il quadro è stato rubato dal ladro.<br />

oppure più semplicemente:<br />

Il quadro è stato rubato.<br />

Quando mettiamo l'oggetto <strong>di</strong> una frase prima del verbo abbiamo la forma passiva.<br />

<strong>La</strong> forma passiva è utilizzata molto spesso dai giornalisti per scrivere il titolo <strong>di</strong> una <strong>no</strong>tizia:<br />

Il fuoco è stato spento subito (dai vigili del fuoco).<br />

<strong>La</strong> legge è stata approvata (dal parlamento).<br />

L'Euro è scambiato a 9 corone <strong>no</strong>rvegesi.<br />

In italia<strong>no</strong> possiamo usare anche il verbo "venire" per fare la forma passiva:<br />

L'Euro viene scambiato a 9 corone <strong>no</strong>rvegesi.<br />

Attenzione: <strong>no</strong>n possiamo usare il passato con "venire" quando nella frase attiva abbiamo un verbo<br />

composto, come ad esempio il passato prossimo:<br />

Quando usiamo la forma passiva cambiamo il tempo del verbo:<br />

PRESENTE<br />

singolare plurale<br />

frase attiva: Piero legge la lettera. Piero legge le lettere.<br />

frase passiva: <strong>La</strong> lettera è letta. Le lettere so<strong>no</strong> lette.<br />

passivo con venire: <strong>La</strong> lettera viene letta. Le lettere vengo<strong>no</strong> lette.<br />

PASSATO PROSSIMO<br />

singolare plurale<br />

frase attiva: Piero ha letto la lettera. Piero ha letto le lettere.<br />

frase passiva: <strong>La</strong> lettera è stata letta. Le lettere so<strong>no</strong> state lette.<br />

IMPERFETTO<br />

singolare plurale<br />

frase attiva: Piero leggeva la lettera. Piero leggeva le lettere.<br />

12


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

frase passiva: <strong>La</strong> lettera era letta. Le lettere era<strong>no</strong> lette.<br />

passivo con venire: <strong>La</strong> lettera veniva letta. Le lettere veniva<strong>no</strong> lette.<br />

FUTURO<br />

singolare plurale<br />

frase attiva: Piero leggerà la lettera. Piero leggerà le lettere.<br />

frase passiva: <strong>La</strong> lettera sarà letta. Le lettere saran<strong>no</strong> lette.<br />

passivo con venire: <strong>La</strong> lettera verrà letta. Le lettere verran<strong>no</strong> lette.<br />

CONDIZIONALE<br />

singolare plurale<br />

frase attiva: Piero leggerebbe la lettera. Piero leggerebbe le lettere.<br />

frase passiva: <strong>La</strong> lettera sarebbe letta. Le lettere sarebbero lette.<br />

passivo con venire: <strong>La</strong> lettera verrebbe letta. Le lettere verrebbero lette.<br />

Attenzione: Con il verbo "dovere" possiamo usare "andare" per fare il passivo:<br />

PRESENTE CON<br />

"DOVERE"<br />

singolare plurale<br />

frase attiva: Piero deve leggere la lettera. Piero deve leggere le lettere.<br />

frase passiva: <strong>La</strong> lettera deve essere letta. Le lettere devo<strong>no</strong> essere lette.<br />

passivo con venire: <strong>La</strong> lettera va letta. Le lettere van<strong>no</strong> lette.<br />

<strong>La</strong> forma passiva con il pro<strong>no</strong>me "si"<br />

<strong>La</strong> forma passiva si può fare anche usando la costruzione "si" + verbo + oggetto:<br />

Frase attiva: Gli italiani compra<strong>no</strong> molti vestiti e bevo<strong>no</strong> il vi<strong>no</strong> dopo i pasti.<br />

Frase passiva: In Italia si compra<strong>no</strong> molti vestiti e si beve il vi<strong>no</strong> dopo i pasti.<br />

Attenzione alla costruzione:<br />

- "si" + "verbo alla terza persona singolare" + "oggetto al singolare";<br />

- "si" + "verbo alla terza persona plurale" + "oggetto al plurale";<br />

Attenzione a <strong>no</strong>n confondere il "si-passivo" con il "si-impersonale".<br />

Con il "si-impersonale" il verbo <strong>no</strong>n ha un oggetto e va sempre coniugato alla terza persona<br />

singolare.<br />

"Si-impersonale" = In Italia si compra bene.<br />

Con il "si-passivo" il verbo può essere coniugato alla terza persona plurale se l'oggetto che viene<br />

dopo il verbo è al plurale:<br />

"Si-passivo" = In Italia si compra<strong>no</strong> molte macchine.<br />

Per gli amanti della <strong>grammatica</strong>, il "si-passivo" può essere costruito solo con i verbi che prendo<strong>no</strong><br />

un oggetto <strong>di</strong>retto (verbi transitivi).<br />

13


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

TRENTESIMA LEZIONE<br />

I tempi composti<br />

I tempi dei verbi, posso<strong>no</strong> essere <strong>di</strong>visi in due gruppi: i tempi semplici e quelli composti.<br />

I tempi semplici so<strong>no</strong> formati da un solo verbo:<br />

- il presente (io parlo);<br />

- l´imperfetto (io parlavo);<br />

- l´imperativo (parla!);<br />

- il futuro (parlerò);<br />

- il con<strong>di</strong>zionale presente (parlerei).<br />

I tempi composti so<strong>no</strong> formati da due o più verbi:<br />

- il passato prossimo (ho parlato);<br />

- il trapassato prossimo (avevo parlato);<br />

- il futuro anteriore (avrò parlato);<br />

- il con<strong>di</strong>zionale passato (avrei parlato).<br />

Attenzione:<br />

- Stare + gerun<strong>di</strong>o (sto parlando);<br />

- Stare per + infinito (sto per parlare);<br />

- e i verbi modali (voglio -, posso -, devo -, so parlare);<br />

<strong>no</strong>n so<strong>no</strong> tempi composti, ma solo costruzioni verbali.<br />

IL TRAPASSATO PROSSIMO<br />

Questo tempo composto si trova anche nella lingua <strong>no</strong>rvegese (pluskvamperfektum).<br />

Questo tempo è formato dall´imperfetto del verbo ausiliare (essere o avere) e dal participio<br />

passato del verbo principale:<br />

Esempio:<br />

“Ieri a mezzogior<strong>no</strong> avevo molta fame perché <strong>no</strong>n avevo fatto colazione”.<br />

“Avevo fatto” = trapassato prossimo<br />

Il trapassato si usa per in<strong>di</strong>care un´azione o una situazione che succede prima <strong>di</strong> un´altra azione o<br />

situazione nel passato:<br />

PRIMA: DOPO:<br />

"<strong>no</strong>n avevo fatto colazione" "avevo molta fame"<br />

Altri esempi:<br />

Lei era già uscita quando io so<strong>no</strong> tornato a casa.<br />

Dopo che avevo risposto alla lettera, ho capito che era meglio telefonare.<br />

IL FUTURO ANTERIORE<br />

Il futuro anteriore si forma con il futuro semplice dell´ausiliare (essere o avere) e il participio<br />

passato del verbo principale.<br />

Esempio: Quando avrò imparato l´italia<strong>no</strong>, mi trasferirò in Italia.<br />

14


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

Il futuro anteriore si usa per in<strong>di</strong>care un´azione o una situazione che succede prima <strong>di</strong> un´altra<br />

azione o situazione nel futuro:<br />

PRIMA: DOPO:<br />

"avrò imparato l´italia<strong>no</strong>" "mi trasferirò in Italia"<br />

Nota bene: “anteriore” significa “che viene prima”.<br />

Altri esempi:<br />

Forse laverò la macchina dopo che avrà finito <strong>di</strong> piovere.<br />

Appena mia moglie sarà tornata da fare la spesa, inizierò a preparare da mangiare.<br />

Nota bene: il futuro semplice e quello anteriore si usa<strong>no</strong> solo per esprimere il dubbio.<br />

Senza il dubbio possiamo sostituire il futuro anteriore con il passato prossimo:<br />

Mi trasferisco in Italia il prossimo an<strong>no</strong> dopo che ho imparato l´italia<strong>no</strong>.<br />

Ho deciso, lavo la macchina dopo che ha finito <strong>di</strong> piovere.<br />

Preparo da mangiare appena mia moglie è tornata da fare la spesa.<br />

IL CONDIZIONALE PASSATO<br />

Il con<strong>di</strong>zionale passato si forma con il con<strong>di</strong>zionale presente dell´ausiliare (essere o avere) e il<br />

participio passato del verbo principale. Nella <strong>grammatica</strong> <strong>no</strong>rvegese corrisponde al "2.<br />

kon<strong>di</strong>sjonalis" (jeg skulle/ville ha snakket).<br />

Esempio: Mi aveva promesso che mi avrebbe portato un bel regalo da Parigi.<br />

Il con<strong>di</strong>zionale passato si usa per in<strong>di</strong>care un´azione o una situazione che doveva succedere nel<br />

passato ma che <strong>no</strong>n è successa.<br />

Altri esempi:<br />

Saremmo andati con lui, ma <strong>no</strong>n aveva posto in macchina.<br />

Avrei preferito comprare un pollo arrosto, invece <strong>di</strong> questa solita pizza congelata.<br />

Ricorda che preferiamo usare i verbi modali con il con<strong>di</strong>zionale:<br />

Saremmo dovuti andare con lui, ma <strong>no</strong>n aveva posto in macchina.<br />

Avrei potuto comprare un pollo arrosto, invece <strong>di</strong> questa solita pizza congelata.<br />

Hai domande sull’uso del con<strong>di</strong>zionale passato? Non esitare a contattarci, oppure leggi le risposte che<br />

abbiamo dato ad altri studenti nel <strong>no</strong>stro blog "Språkspalten".<br />

I TEMPI COMPOSTI CON I VERBI MODALI<br />

I tempi composti si posso<strong>no</strong> usare anche con i verbi modali. In questo caso abbiamo tre verbi<br />

insieme: l´ausiliare, il participio del modale e l´infinito del verbo principale. Esempi:<br />

Saremmo dovuti andare con lui, ma <strong>no</strong>n aveva posto in macchina.<br />

Avrei potuto comprare un pollo arrosto, invece <strong>di</strong> questa solita pizza congelata.<br />

Maria e Giorgia sarebbero volute andare al mare con voi ieri.<br />

Avrei potuto aiutarlo, ma <strong>no</strong>n sapevo che aveva bisog<strong>no</strong> <strong>di</strong> aiuto.<br />

Nina <strong>no</strong>n ha dovuto comprare un vestito nuovo per la festa. Gliel´ho prestato io.<br />

Luisa è dovuta uscire per compare le uova.<br />

Grazie per avere saputo trovare una soluzione al <strong>no</strong>stro problema.<br />

Attenzione alla declinazione del participio con il verbo "essere (sarei)":<br />

a) Avrei dovuto comprare... = Jeg måtte ha kjøpt...<br />

b) Sarei dovuto/a andare... = Jeg måtte ha gått...<br />

a) Avrei potuto comprare... = Jeg kunne ha kjøpt...<br />

b) Sarei potuto/a andare... = Jeg kunne ha gått...<br />

a) Avrei voluto comprare... = Jeg ville ha kjøpt...<br />

b) Sarei dovuto/a andare... = Jeg ville ha gått...<br />

Nota bene: i vår nettbutikk kan du kjøpe både Verbissimo, med bøyninger av alle verb, og I verbi italiani med et<br />

stort antall ordleker, oppgaver og fasit.<br />

15


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

TRENTUNESIMA LEZIONE<br />

I pro<strong>no</strong>mi relativi<br />

I pro<strong>no</strong>mi relativi so<strong>no</strong> parole che usiamo per mettere insieme due frasi che contengo<strong>no</strong><br />

un´informazione in comune. Il pro<strong>no</strong>me relativo ci aiuta a <strong>no</strong>n ripetere due volte l´informazione in<br />

comune. Esempio:<br />

Frase 1: <strong>La</strong> casa è la mia.<br />

Frase 2: Tu ve<strong>di</strong> la mia casa.<br />

Informazione comune: <strong>La</strong> casa<br />

Frase 1 + frase 2 = <strong>La</strong> casa che tu ve<strong>di</strong> è la mia.<br />

<strong>La</strong> parola “che” ci aiuta a mettere queste due frasi insieme. “Che” equivale al pro<strong>no</strong>me <strong>no</strong>rvegese<br />

”som”. In Italia<strong>no</strong> possiamo tradurre “som” con:<br />

- Che;<br />

- Cui;<br />

- Il quale, la quale, i quali, le quali.<br />

Per gli amanti della <strong>grammatica</strong>, possiamo <strong>di</strong>re che in italia<strong>no</strong> <strong>no</strong>n esiste, come in inglese (who,<br />

whom) e in francese (que, qui), una <strong>di</strong>fferenza tra il pro<strong>no</strong>me relativo oggetto e quello soggetto.<br />

<strong>La</strong> casa che ve<strong>di</strong> è la mia (OGGETTO)<br />

Il ragazzo che sta parlando adesso è un mio amico. (SOGGETTO)<br />

Attenzione: ”chi” significa: ”hvem” o ”den som”.<br />

CUI<br />

Usiamo “cui” con i verbi che so<strong>no</strong> seguiti da una preposizione.<br />

Esempio “uscire con”:<br />

Frase 1: Carolina e Valentina so<strong>no</strong> le mie nuove colleghe.<br />

Frase 2: Io esco spesso con le mie nuove colleghe<br />

Informazione comune: le mie nuove colleghe<br />

Frase 1 + frase 2 = Le mie nuove colleghe, con cui esco spesso, so<strong>no</strong> Carolina e Valentina.<br />

Attenzione, <strong>no</strong>n possimo <strong>di</strong>re:<br />

Le mie nuove colleghe, che esco spesso con, so<strong>no</strong> Carolina e Valentina.<br />

Altri esempi:<br />

parlare <strong>di</strong>… = …<strong>di</strong> cui parlo, … = som jeg snakker om, …<br />

parlare a… = …a cui parlo, … = …som jeg snakker til, …<br />

venire da… = ….da cui vengo, … = …som jeg kommer fra, …<br />

abitare in… = …in cui abito, … = …som jeg bor i, …<br />

essere costruito su… = …su cui è costruito, … = …som er bygget på, …<br />

IL QUALE, LA QUALE, I QUALI, LE QUALI<br />

Nell´italia<strong>no</strong> scritto e nella lingua formale, possiamo usare:<br />

il/la quale (hvilken, hvilket)<br />

i/le quali (hvilke)<br />

al posto <strong>di</strong> “che” o la posto <strong>di</strong> “cui”. Esempio:<br />

Informale: <strong>La</strong> persona, con cui stavamo parlando, era il rettore.<br />

16


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

Formale: <strong>La</strong> persona, con la quale stavamo parlando, era il rettore.<br />

IL/I/LA/LE CUI<br />

Questa è la forma possessiva del pro<strong>no</strong>me relativo. Si può tradurre in <strong>no</strong>rvegese con “hvis”,<br />

esempio:<br />

Puccini, le cui opere so<strong>no</strong> molto co<strong>no</strong>sciute, ha sempre vissuto in Italia.<br />

(Puccini, hvis operaer er vel<strong>di</strong>g kjent, bodde hele sitt liv i Italia).<br />

TRENTADUESIMA LEZIONE<br />

I verbi impersonali<br />

I verbi impersonali so<strong>no</strong> verbi che descrivo<strong>no</strong> un´azione o una situazione che <strong>no</strong>n può essere<br />

collegata a una persona. Questi verbi si coniuga<strong>no</strong> alla terza persona singolare.<br />

So<strong>no</strong> verbi impersonali:<br />

- i verbi che descrivo<strong>no</strong> una situazione atmosferica;<br />

- i verbi che introduco<strong>no</strong> una necessità o un bisog<strong>no</strong>;<br />

- i verbi che introduco<strong>no</strong> un avvenimento;<br />

- i verbi che descrivo<strong>no</strong> un´apparenza.<br />

I verbi che descrivo<strong>no</strong> una situazione atmosferica<br />

Questi verbi so<strong>no</strong>:<br />

piovere, nevicare, gran<strong>di</strong>nare, tuonare, nevischiare, piovigginare, <strong>di</strong>luviare.<br />

Attenzione: con i verbi “piovere”, “nevicare” e “gran<strong>di</strong>nare” usiamo il verbo “essere” come verbo<br />

ausiliare quando vogliamo evidenziare il risultato <strong>di</strong> un´azione:<br />

Questa mattina ha nevicato. = Det snødde i morges (men kanskje snøen har forsvunnet nå);<br />

Guarda Marco, è nevicato! = Se Marco, det har snødd (det ligger snø ute).<br />

Anche il verbo “fare” può essere utilizzato in modo impersonale quando parliamo <strong>di</strong> eventi<br />

atmosferici:<br />

fa caldo, fa freddo;<br />

fa bel tempo, fa brutto tempo;<br />

fa vento;<br />

fa buio (fa <strong>no</strong>tte), fa luce (fa gior<strong>no</strong>).<br />

I verbi che introduco<strong>no</strong> situazioni <strong>di</strong> necessità e bisog<strong>no</strong><br />

Questi verbi so<strong>no</strong>:<br />

bisognare, essere necessario, occorrere, bastare.<br />

Questi verbi posso<strong>no</strong> essere usati come si<strong>no</strong>nimi tra <strong>di</strong> loro.<br />

Esempi:<br />

Bisogna / è necessario/ occorre/ basta trovare insieme una soluzione a questo problema.<br />

Bisognerebbe / sarebbe necessario/occorrerebbe/ basterebbe uscire presto per <strong>no</strong>n arrivare in<br />

ritardo.<br />

Bisognava/ era necessario/occorreva/ bastava pensarci prima, ora è troppo tar<strong>di</strong>.<br />

17


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

I verbi che introduco<strong>no</strong> un avvenimento<br />

succedere, avvenire, capitare.<br />

Anche questi verbi posso<strong>no</strong> essere usati come si<strong>no</strong>nimi:<br />

Ieri è successo / è avvenuto / è capitato un incidente sulla strada statale 25.<br />

Può succedere/ può avvenire / può capitare un´altra volta.<br />

Un altro verbo simile è “accadere”. Questo verbo si usa sempre <strong>di</strong> me<strong>no</strong> nella lingua parlata:<br />

Gli eventi accaduti durante gli anni 30 han<strong>no</strong> causato la seconda guerra mon<strong>di</strong>ale.<br />

I verbi che descrivo<strong>no</strong> un´apparenza<br />

sembrare, parere.<br />

Attenzione: in questo caso devo<strong>no</strong> essere coniugati senza il pro<strong>no</strong>me in<strong>di</strong>retto e solo alla terza<br />

persona singolare:<br />

Con questo tempo sembra <strong>di</strong> stare in alta montagna.<br />

Sembrava <strong>di</strong> sentire delle voci, ma era solo la televisione.<br />

Ricor<strong>di</strong> Marcello? Pare che stu<strong>di</strong> a Firenze adesso.<br />

Altri verbi impersonali so<strong>no</strong>:<br />

conviene, risultare, trattarsi<br />

Conviene comprare le scarpe quando ci so<strong>no</strong> gli sconti.<br />

Quando c`è così tanto rumore, risulta <strong>di</strong>fficile capire quello che <strong>di</strong>ce.<br />

Si tratta <strong>di</strong> una decisione molto importante che va presa insieme.<br />

TRENTATREESIMA LEZIONE<br />

I pro<strong>no</strong>mi reciproci<br />

Quando vogliamo parlare <strong>di</strong> un´azione che avviene tra due o più persone possiamo usare in<br />

<strong>no</strong>rvegese il pro<strong>no</strong>me “hverandre”.<br />

In italia<strong>no</strong> possiamo tradurre “med hverandre” con l´espressione “l´un l´altro”. Dobbiamo però<br />

ricordare che il verbo in italia<strong>no</strong> <strong>di</strong>venta riflessivo. Esempio:<br />

Ci sia<strong>no</strong> parlati l´un l´altro (anche: Ci sia<strong>no</strong> parlati l´u<strong>no</strong> con l´altro).<br />

Sonia e Monica si so<strong>no</strong> aiutate l´un l´altra (anche: l´una con l´altra).<br />

Vi dovete voler bene gli uni le altre (anche: gli uni con le altre).<br />

Si può rendere lo stesso significato usando gli avverbi “reciprocamente” e “a vicenda”, esempio:<br />

Ci sia<strong>no</strong> parlati a vicenda (anche: Ci sia<strong>no</strong> parlati reciprocamente).<br />

Sonia e Monica si so<strong>no</strong> aiutate a vicenda (anche: reciprocamente).<br />

Vi dovete voler bene a vicenda (anche: reciprocamente).<br />

Quando inten<strong>di</strong>amo <strong>di</strong>re “mot hverandre” e solo quando “mot” può essere tradotto con “against” in<br />

inglese, usiamo la forma “l´u<strong>no</strong> contro l´altro”. In questo caso <strong>no</strong>n usiamo il verbo nella forma<br />

riflessiva:<br />

Le due squadre han<strong>no</strong> giocato l´una contro l´altra.<br />

I partiti politici polemizza<strong>no</strong> sempre gli uni contro gli altri.<br />

Marti<strong>no</strong> e Anna han<strong>no</strong> urtato l´u<strong>no</strong> contro l´altra mentre usciva<strong>no</strong> dal parcheggio.<br />

18


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

TRENTAQUATTRESIMA LEZIONE<br />

Il passato remoto<br />

Il passato remoto <strong>no</strong>n viene più utilizzato nella lingua parlata. Si usa generalmente solo nella<br />

lingua scritta, in questi tre casi:<br />

1) per raccontare vicende storiche:<br />

Il Colosseo fu costruito tra il 72 e l'80 DC.<br />

2) per scrivere biografie:<br />

L'imperatore Augusto <strong>no</strong>n ebbe figli.<br />

3) per riportare <strong>di</strong>scorsi <strong>di</strong>retti:<br />

"Quanti anni hai?" - mi chiese.<br />

"Ho 35 anni." - gli risposi.<br />

Nella lingua latina e nell’italia<strong>no</strong> antico <strong>no</strong>n esisteva il passato prossimo e si usava solo il passato<br />

remoto.<br />

Nell'italia<strong>no</strong> moder<strong>no</strong>, il passato prossimo ha quasi completamente sostituito il passato remoto.<br />

Solo in Toscana e in Sicilia, il passato remoto viene ancora usato nella lingua parlata. Gli italiani<br />

che <strong>no</strong>n abita<strong>no</strong> in queste due regioni, usa<strong>no</strong> raramente questo tempo che, per molti, può essere<br />

<strong>di</strong>fficile da coniugare:<br />

Come si coniuga?<br />

I verbi della prima e della terza coniugazione (-are e -ire) so<strong>no</strong> in genere regolari, mentre quelli<br />

della seconda so<strong>no</strong> in genere irregolari.<br />

Come si usa?<br />

ARE ERE IRE<br />

io -ai -ei -ii<br />

tu -asti -esti -isti<br />

lui/lei -ò -é -ì<br />

<strong>no</strong>i -ammo -emmo -immo<br />

voi -aste -este -iste<br />

loro -aro<strong>no</strong> -ero<strong>no</strong> -iro<strong>no</strong><br />

Il passato remoto segue le stesse regole del passato prossimo rispetto all´imperfetto, ad esempio:<br />

Mentre parlavo al telefo<strong>no</strong>, è arrivato Gianni. = Mentre parlavo al telefo<strong>no</strong>, arrivò Gianni.<br />

Il passato remoto dei tempi più usati<br />

ESSERE : fui, fosti, fu, fummo, foste, furo<strong>no</strong>.<br />

AVERE : ebbi, avesti, ebbe, avemmo, aveste, ebbero.<br />

ANDARE : andai, andasti, andò, andammo, andaste, andaro<strong>no</strong>.<br />

VENIRE : venni, venisti, venne, venimmo, veniste, vennero.<br />

19


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

FARE : feci, facesti, fece, facemmo, faceste, fecero.<br />

STARE : stetti, stesti, stette, stemmo, steste, stettero.<br />

VOLERE : volli, volesti, volle, volemmo, voleste, vollero.<br />

POTERE : potei, potesti, poté, potemmo, poteste, potero<strong>no</strong>.<br />

SAPERE : seppi, sapesti, seppe, sapemmo, sapeste, seppero.<br />

DOVERE : dovetti, dovesti, dovette, dovemmo, doveste, dovettero.<br />

DARE : <strong>di</strong>e<strong>di</strong>, desti, dette, demmo, deste, <strong>di</strong>edero.<br />

DIRE : <strong>di</strong>ssi, <strong>di</strong>cesti, <strong>di</strong>sse, <strong>di</strong>cemmo, <strong>di</strong>ceste, <strong>di</strong>ssero.<br />

CHIEDERE : chiesi, chiedesti, chiese, chiedemmo, chiedeste, chiesero.<br />

LEGGERE : lessi, leggesti, lesse, leggemmo, leggeste, lessero.<br />

METTERE : misi, mettesti, mise, mettemmo, metteste, misero.<br />

MORIRE : morii, moristi, morì, morimmo, moriste, moriro<strong>no</strong>.<br />

NASCERE : nacqui, nascesti, nacque, nascemmo, nasceste, nacquero.<br />

RISPONDERE : risposi, rispondesti, rispose, rispondemmo, rispondeste, risposero.<br />

SCRIVERE : scrissi, scrivesti, scrisse, scrivemmo, scriveste, scrissero.<br />

VEDERE : vi<strong>di</strong>, vedesti, vide, vedemmo, vedeste, videro.<br />

VIVERE : vissi, vivesti, visse, vivemmo, viveste, vissero.<br />

Il trapassato remoto<br />

Il trapassato remoto si usa per in<strong>di</strong>care un´azione o una situazione che succede prima <strong>di</strong> un´altra<br />

azione o situazione in<strong>di</strong>cata con il passato remoto. Si forma come il trapassato prossimo, usando il<br />

passato remoto del verbo ausiliare. Il trapassato remoto può anche essere sostituito dal trapassato<br />

prossimo:<br />

Ebbe mangiato = Aveva mangiato<br />

Fu arrivato/a = era arrivato/a<br />

Nota bene: i vår nettbutikk kan du kjøpe både Verbissimo, med bøyninger av alle verb, og I verbi italiani med et<br />

stort antall ordleker, oppgaver og fasit.<br />

TRENTACINQUESIMA LEZIONE<br />

Il modo congiuntivo<br />

In italia<strong>no</strong> <strong>di</strong>vi<strong>di</strong>amo i tempi dei verbi in quattro mo<strong>di</strong> verbali:<br />

- il modo in<strong>di</strong>cativo per parlare <strong>di</strong> azioni e situazioni reali che succedo<strong>no</strong>, so<strong>no</strong> successe o<br />

succederan<strong>no</strong>.<br />

- il modo con<strong>di</strong>zionale per esprimere dubbio, desideri e per dare consigli;<br />

- il modo imperativo per dare or<strong>di</strong>ni ed incitare;<br />

- il modo congiuntivo per esprimere possibilità, probabilità e irrealtà.<br />

Modo in<strong>di</strong>cativo:<br />

- presente (io parlo)<br />

- passato prossimo (io ho parlato)<br />

- imperfetto (io parlavo)<br />

- futuro semplice (io parlerò)<br />

- trapassato prossimo (io avevo parlato)<br />

- futuro anteriore (io avrò parlato)<br />

- passato remoto (io parlai)<br />

- trapassato remoto (io ebbi parlato).<br />

Modo con<strong>di</strong>zionale:<br />

- presente (io parlerei)<br />

- passato (io avrei parlato)<br />

20


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

Modo imperativo:<br />

- presente (parla!)<br />

Modo congiuntivo:<br />

- presente (che io parli)<br />

- imperfetto (che io parlassi)<br />

- passato (che io abbia parlato)<br />

- trapassato (che io avessi parlato)<br />

Il modo congiuntivo <strong>no</strong>n piace molto agli italiani che spesso lo evita<strong>no</strong>. Il congiuntivo da un tocco <strong>di</strong><br />

eleganza alla lingua, ma il suo uso sta purtroppo <strong>di</strong>minuendo nella lingua parlata.<br />

TAVOLA DELLE CONIUGAZIONI<br />

Presente<br />

ARE ERE IRE<br />

-i -a -a<br />

-i -a -a<br />

-i -a -a<br />

-iamo -iamo -iamo<br />

-iate -iate -iate<br />

-i<strong>no</strong> -a<strong>no</strong> -a<strong>no</strong><br />

ALCUNI VERBI IRREGOLARI<br />

AVERE<br />

presente: abbia, abbia, abbia, abbiamo, abbiate, abbia<strong>no</strong>;<br />

imperfetto: avessi, avessi, avesse, avessimo, aveste, avessero;<br />

ESSERE<br />

presente: sia, sia, sia, siamo, siate, sia<strong>no</strong>;<br />

imperfetto: fossi, fossi, fosse, fossimo, foste, fossero;<br />

21<br />

Imperfetto<br />

ARE ERE IRE<br />

-assi -essi -issi<br />

-assi -essi -issi<br />

-asse -esse -isse<br />

-assimo -essimo -issimo<br />

-aste -este -iste<br />

ANDARE<br />

presente: vada, vada, vada, an<strong>di</strong>amo, an<strong>di</strong>ate, vada<strong>no</strong>;<br />

imperfetto: andassi, andassi, andasse, andassimo, andaste, andassero;<br />

VENIRE<br />

presente: venga, venga, venga, veniamo, veniate, venga<strong>no</strong>;<br />

imperfetto: venissi, venissi, venisse, venissimo, veniste, venissero;<br />

POTERE<br />

presente: possa, possa, possa, possiamo, possiate, possa<strong>no</strong>;<br />

imperfetto: potessi, potessi, potesse, potessimo, poteste, potessero;<br />

VOLERE<br />

presente: voglia, voglia, voglia, vogliamo, vogliate, voglia<strong>no</strong>;<br />

imperfetto: volessi, volessi, volesse, volessimo, voleste, volessero;<br />

SAPERE<br />

presente: sappia, sappia, sappia, sappiamo, sappiate, sappia<strong>no</strong>;<br />

imperfetto: sapessi, sapessi, sapesse, sapessimo, sapeste, sapessero;<br />

DOVERE<br />

presente: debba, debba, debba, dobbiamo, dobbiate, debba<strong>no</strong>;<br />

-assero -essero -issero


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

imperfetto: dovessi, dovessi, dovesse, dovessimo, doveste, dovessero;<br />

STARE<br />

presente: stia, stia, stia, stiamo, stiate, stia<strong>no</strong>,<br />

imperfetto: stessi, stessi, stesse, stessimo, steste, stessero;<br />

FARE<br />

presente: faccia, faccia, faccia, facciamo, facciate, faccia<strong>no</strong>;<br />

imperfetto: facessi, facessi, facesse, facessimo, faceste, facessero.<br />

I TEMPI COMPOSTI<br />

I tempi composti si forma<strong>no</strong> utilizzando il congiuntivo presente ed imperfetto del verbo ausiliare:<br />

PASSATO<br />

Andare: sia andato/a, sia andato/a, sia andato/a, siamo andati/e, siate andati/e, sia<strong>no</strong> andati/e.<br />

Parlare: abbia parlato, abbia parlato, abbia parlato, abbiamo parlato, abbiate parlato, abbia<strong>no</strong><br />

parlato.<br />

TRAPASSATO<br />

Andare: fossi andato/a, fossi andato/a, fosse andato/a, fossimo andati/e, foste andati/e, fossero<br />

andati/e.<br />

Parlare: avessi parlato, avessi parlato, avesse parlato, avessimo parlato, aveste parlato, avessero<br />

parlato.<br />

COME E QUANDO USARE IL CONGIUNTIVO<br />

Il congiuntivo si usa per parlare <strong>di</strong> volontà, desideri, opinioni, dubbi, timori, sentimenti e <strong>di</strong><br />

speranze. Questi so<strong>no</strong> alcuni esempi con le espressioni più utilizzate per esprimere:<br />

- Volontà<br />

Volere che: Voglio che tu faccia come <strong>di</strong>co.<br />

Decidere che: Ho deciso che sia così.<br />

- Desiderio<br />

Augurarsi che: Mi auguro che <strong>no</strong>n succeda niente.<br />

Desiderare che: Desidero che l´esame <strong>no</strong>n sia <strong>di</strong>fficile.<br />

Sperare che: Non ho l´ombrello, spero che <strong>no</strong>n piova.<br />

- Opinione<br />

Credere che: Credo che tu abbia ragione.<br />

Pensare che : Penso che lui abbia avuto una bella idea.<br />

- Dubbio<br />

Dubitare che: Dubito che possa venire.<br />

Domandarsi se: Mi domando se sia necessario fare la fila qui.<br />

Chiedersi se: Mi chiedo se debba partire proprio oggi.<br />

Non essere sicuro che: Non siamo sicuri che il tre<strong>no</strong> sia in ritardo.<br />

- Timore<br />

Avere paura che: Ho paura che sia<strong>no</strong> arrivati troppo tar<strong>di</strong>.<br />

Temere che: Temo che stia per scoppiare un temporale.<br />

- Sentimento<br />

Dispiacere che: Ci <strong>di</strong>spiace che sia dovuto partire così presto.<br />

Essere contento che: So<strong>no</strong> contento che tu abbia trovato una casa nuova.<br />

- Speranza<br />

Aspettarsi che: Mi aspetto che la polizia faccia il suo dovere.<br />

Non vedere l´ora che: Non vedo l´ora che arrivi l´estate.<br />

22


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

CONGIUNTIVO E VERBI IMPERSONALI<br />

Il congiuntivo si utilizza anche con:<br />

È importante che: È importante che tutto sia fatto bene.<br />

Occorre/ bisogna/ è necessario che: Bisogna che faccia caldo per piantare i fiori.<br />

È possibile/ probabile che: È possibile che <strong>no</strong>n venga<strong>no</strong> come previsto.<br />

Basta che: Per sentire la musica, basta che si alzi il volume.<br />

Si <strong>di</strong>ce che: Si <strong>di</strong>ce che quel negozio sia fallito.<br />

È meglio/ conviene che: È meglio che sia sincero.<br />

È giusto che: È giusto che si <strong>di</strong>metta<strong>no</strong> a causa dello scandalo.<br />

Succede che: Succede che la <strong>di</strong>stanza rafforzi l'amore.<br />

CONGIUNTIVO E CONGIUNZIONI<br />

Con queste congiunzioni usiamo sempre il congiuntivo:<br />

Prima che, Senza che, In modo che, Benché, Sebbene, Purché, Malgrado, A patto che, A<br />

me<strong>no</strong> che, Come se, Affinché, No<strong>no</strong>stante, Tranne che.<br />

NELLE FRASI SUPERLATIVE E IN ALCUNE COMPARATIVE<br />

Il congiuntivo viene usato anche in alcuni mo<strong>di</strong> <strong>di</strong> <strong>di</strong>re, ad esempio:<br />

È il più buon gelato che io abbia mai mangiato. (Superlativo);<br />

Questo libro è più bello <strong>di</strong> quanto credessi. (Comparativo).<br />

COME EVITARE DI USARE IL CONGIUNTIVO<br />

Il miglior modo per imparare ad usare il congiuntivo è cercare <strong>di</strong> evitarlo.<br />

Il congiuntivo si può evitare usando il futuro o il con<strong>di</strong>zionale quando vogliamo esprimere un<br />

dubbio:<br />

Credo che piova. (Congiuntivo)<br />

Credo che pioverà. (Futuro)<br />

Credo che potrebbe piovere. (Con<strong>di</strong>zionale)<br />

Il congiuntivo si può evitare usando la preposizione "<strong>di</strong> + infinito" al posto della congiunzione "che<br />

+ congiuntivo":<br />

Penso che Carlo decida <strong>di</strong> venire alla festa.<br />

Penso <strong>di</strong> convincere Carlo a venire alla festa.<br />

Oppure utilizzando altre espressioni:<br />

Secondo me Carlo decide <strong>di</strong> venire alla festa.<br />

Probabilmente Carlo viene alla festa.<br />

IL CONGIUNTIVO NELLE ALTRE LINGUE<br />

Norvegese: Leve Kongen!<br />

Norvegese: Jeg ønsker jeg var deg.<br />

Inglese: I ask that he <strong>no</strong>t be punished.<br />

Inglese: I wish he were there.<br />

Francese: Il est possible qu’il vienne.<br />

Tedesco: Wenn Jörg ein Auto hätte, hätten wir Angst.<br />

Nota bene: i vår nettbutikk kan du kjøpe både Verbissimo, med bøyninger av alle verb, og I verbi italiani med et<br />

stort antall ordleker, oppgaver og fasit.<br />

23


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

ULTIMA LEZIONE<br />

Il periodo ipotetico<br />

Il periodo ipotetico è una frase che usiamo per descrivere una situazione possibile o impossibile nel<br />

presente o nel passato. Le ipotetiche so<strong>no</strong> sempre formate da due elementi. Il primo elemento si<br />

chiama "con<strong>di</strong>zione" il secondo si chiama "conseguenza".<br />

Esempio:<br />

Se domani piove, vado a lavoro in autobus.<br />

Se domani piove = con<strong>di</strong>zione<br />

Io vado a lavoro in autobus = conseguenza<br />

<strong>La</strong> con<strong>di</strong>zione viene generalmente introdotta da:<br />

- se<br />

- qualora<br />

- nel caso in cui<br />

- nel caso che<br />

Le ipotesi posso<strong>no</strong> essere fatte su fatti reali, ovvero fatti che posso<strong>no</strong> accadere realmente, e su<br />

fatti che <strong>no</strong>n so<strong>no</strong> successi, ovvero irreali.<br />

Realtà<br />

Questo modello si usa per esprimere una situazione o un´azione molto probabile quin<strong>di</strong> possibile:<br />

con<strong>di</strong>zione conseguenza<br />

se + "presente" o "futuro semplice" "presente" o "futuro semplice"<br />

Se <strong>no</strong>n pioverà andrò a lavoro in bicicletta<br />

Se <strong>no</strong>n piove vado a lavoro in bicicletta<br />

Possibilità<br />

Questo modello si usa per esprimere una situazione o un'azione poco probabile ma possibile:<br />

con<strong>di</strong>zione conseguenza<br />

se + "congiuntivo imperfetto" "con<strong>di</strong>zionale presente"<br />

Se <strong>no</strong>n piovesse andrei a lavoro in bicicletta<br />

Impossibilità (irrealtà)<br />

Questo modello si usa per esprimere una situazione o un'azione <strong>no</strong>n impossibile nel passato ma<br />

impossibile o irreale nel presente:<br />

con<strong>di</strong>zione conseguenza<br />

se + "congiuntivo passato" "con<strong>di</strong>zionale passato"<br />

Se <strong>no</strong>n avesse piovuto sarei andato a lavoro in bicicletta<br />

24


<strong>La</strong> <strong>grammatica</strong> <strong>di</strong> <strong>Allora</strong>.<strong>no</strong><br />

Il gerun<strong>di</strong>o nelle frasi ipotetiche<br />

Le frasi ipotetiche posso<strong>no</strong> essere semplificate utilizzando il gerun<strong>di</strong>o al posto del congiuntivo nella<br />

frase che esprime la con<strong>di</strong>zione:<br />

Ad esempio, questa frase ipotetica:<br />

Se avessi più sol<strong>di</strong>, comprerei una casa al mare.<br />

può essere trasformata in:<br />

con<strong>di</strong>zione conseguenza<br />

Avendo più sol<strong>di</strong> comprerei una casa al mare<br />

Attenzione: il gerun<strong>di</strong>o è un tempo <strong>no</strong>n personale, quin<strong>di</strong> è importante che il soggetto della<br />

con<strong>di</strong>zione sia lo stesso della conseguenza.<br />

Avendo (lei) più tempo libero, (lei) imparerebbe una lingua straniera.<br />

Altri esempi:<br />

Sapendo cosa fare, avrei potuto risolvere il problema.<br />

Mangiando bene, perderebbe un po´ <strong>di</strong> peso.<br />

Parlando pia<strong>no</strong>, tutti avrebbero sentito.<br />

Nota bene: i vår nettbutikk kan du kjøpe både Verbissimo, med bøyninger av alle verb, og I verbi italiani med et<br />

stort antall ordleker, oppgaver og fasit.<br />

Alt innholdet på www.allora.<strong>no</strong> er opphavsrettslig beskyttet <strong>Allora</strong> ©<br />

25

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!