Ordine Francescano Secolare - OFS Lombardia
Ordine Francescano Secolare - OFS Lombardia
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Carissimi confratelli<br />
e consorelle,<br />
con un po’ di ritardo<br />
invio a tutti un<br />
augurio di Buona<br />
Pasqua.<br />
Con decorrenza<br />
da questo anno, il Consiglio<br />
Regionale ha deciso di<br />
modificare<br />
la divulgazione del Notiziario<br />
effettuando la scelta<br />
di abolire la forma cartacea<br />
e di pubblicarlo<br />
sul sito <strong>OFS</strong> Regionale<br />
(www.ofslombardia.org) o di<br />
inviarlo direttamente via mail<br />
a coloro che ci indicheranno<br />
il loro indirizzo mail,<br />
permettendo a tutti, quindi,<br />
di visionarlo on-line, o<br />
stamparlo senza alcuna spesa.<br />
Questa scelta è stata dettata<br />
da una attenta verifica delle<br />
spese per la pubblicazione<br />
e la spedizione che erano<br />
diventate troppo onerose per<br />
il numero esiguo delle copie<br />
richieste; inoltre, abbiamo<br />
constatato che già alcune<br />
fraternità hanno adottato<br />
questa soluzione.<br />
Ritenendo che la forma<br />
grafica non debba essere<br />
modificata, abbiamo invece<br />
<strong>Ordine</strong><br />
Anno 10 • n. 1<br />
2013<br />
<strong>Francescano</strong><br />
di<br />
<strong>Lombardia</strong><br />
<strong>Secolare</strong> Il NOTIZIARIO della<br />
Fraternità Regionale<br />
Redazione e Segreteria: Via Farini, 10 • 20154 Milano • Tel. 02 29006047<br />
ofsregionelombardia@gmail.com • c.c.p. n. 29452208<br />
www.ofslombardia.org<br />
www.facebook.com/ordinefrancescanosecolare.lombardia<br />
LETTERA A TUTTE LE<br />
FRATERNITA'<br />
ritenuto opportuno<br />
integrare alcune<br />
pagine con delle<br />
nuove “rubriche“<br />
per dare a tutti<br />
voi l’opportunità<br />
di passare da<br />
semplici lettori a redattori<br />
di tematiche che possano<br />
essere di interesse comune<br />
per le nostre Fraternità di<br />
<strong>Lombardia</strong>.<br />
All’interno del notiziario<br />
abbiamo previsto<br />
l’inserimento di una<br />
pagina per le vostre lettere<br />
indirizzate al Consiglio<br />
Regionale (per richieste<br />
di informazioni, proposte di<br />
attività o per inviare consigli),<br />
e di una pagina nella quale<br />
dedicare spazio alle vostre<br />
esperienze personali di vita<br />
fraterna all’interno dell’<strong>OFS</strong><br />
ed alla vostra vocazione<br />
di francescani secolari.<br />
Sulla scia dell’articolo di<br />
fondo del notiziario n. 5 del<br />
2012 del Ministro Lorenzo<br />
Verri e di quanto aveva già<br />
detto il Ministro Nazionale,<br />
Remo di Pinto, in occasione<br />
della Assemblea Nazionale di<br />
Ottobre dell’anno scorso alla<br />
Verna sul tema “Realizziamo<br />
sommario<br />
Lettera 1<br />
a tutte le Fraternità<br />
Dalle Fraternità 2<br />
Il festival francescano 7<br />
Una colomba bianca 9<br />
Per una politica... 10<br />
Prima Assemblea<br />
Cemiofs <strong>Lombardia</strong> 12<br />
Ermeneutica del Concilio 13<br />
IV incontro Formazione 16<br />
Alla Casa del Padre 17<br />
il Vangelo” e, attraverso le<br />
vostre esperienze e vocazioni,<br />
desideriamo capire come<br />
e perché sta cambiando<br />
il nostro rapporto con<br />
la Spiritualità del nostro<br />
Padre Francesco e quale<br />
può essere il cammino che<br />
dobbiamo intraprendere per<br />
riappropriarci del nostro<br />
essere Francescani Secolari<br />
secondo la Regola che<br />
Papa Paolo VI ha approvato<br />
nel 1978.<br />
Nel Notiziario rimarranno:<br />
la lettera di fondo che<br />
i componenti del consiglio,<br />
ognuno secondo il proprio<br />
ambito, indirizzeranno<br />
a tutti i Francescani Secolari<br />
di <strong>Lombardia</strong>, i lavori delle<br />
n. 1 - 2013 1
Commissioni (Famiglia,<br />
CemiOfs , Giustizia e Pace<br />
e salvaguardia del Creato<br />
e Formazione) e la parte<br />
riguardante le fraternità<br />
(i Capitoli, i ritiri di Avvento<br />
e di Quaresima ed altre<br />
attività che possono essere<br />
di interesse per tutti.)<br />
e, per desiderio di alcune<br />
Fraternità rimarrà “alla<br />
Casa del Padre“, oltre<br />
ad una pagina sul lavoro del<br />
Consiglio Regionale (<strong>Ordine</strong><br />
del giorno delle riunioni<br />
e le decisioni prese).<br />
Una novità è il tema<br />
di base, che verrà sviluppato<br />
dagli assistenti, che<br />
ci accompagnerà per tutto<br />
l’anno; quest’anno<br />
si sfoglieranno i documenti<br />
che sono stati prodotti dal<br />
Concilio Vaticano Secondo.<br />
Una nota di carattere<br />
tecnico: per inviare i vostri<br />
articoli (con eventuali<br />
foto) utilizzate la mail:<br />
viceministro@ofslombardia.<br />
org, indicando il tema<br />
inerente al vostro articolo:<br />
• Lettera al Consiglio<br />
• Vita in Fraternità<br />
• Dalle Fraternità<br />
• Dalle Commissioni<br />
• Alla Casa del Padre<br />
La Commissione<br />
Comunicazione e stampa,<br />
neo formata, vi ringrazia<br />
fin d’ora per quanto ci<br />
aiuterete a fare, e se queste<br />
piccole modifiche verranno<br />
apprezzate sarà merito di<br />
tutti voi che ci avrete aiutato<br />
con i vostri articoli.<br />
Un cordiale saluto di Pace<br />
e Bene.<br />
Commissione<br />
Comunicazione e Stampa<br />
Renato Rusconi<br />
2<br />
<strong>Ordine</strong> <strong>Francescano</strong> <strong>Secolare</strong><br />
4<br />
zonaquattro<br />
Zona quattro<br />
DALLE FRATERNITÀ<br />
Il 2 Dicembre scorso, nello<br />
splendido complesso<br />
di Villa Cagnola, a Gazzada<br />
Schianno, in quel di Varese,<br />
si è tenuto il ritiro d’Avvento<br />
per i fratelli dell’<strong>Ordine</strong><br />
<strong>Francescano</strong> <strong>Secolare</strong> della<br />
zona quattro di lombardia.<br />
Circa duecento fratelli hanno<br />
condiviso nella mattinata<br />
un approfondimento del<br />
brano del Vangelo secondo<br />
Luca (6,27-38), presentato<br />
da Fra Giovanni, assistente<br />
della fraternità di Busto<br />
Arsizio, una presentazione<br />
particolareggiata e splendida<br />
che ha trattato il tema<br />
del nostro rapporto con Dio<br />
attraverso la relazione<br />
con il nostro prossimo,<br />
quello più scomodo.<br />
Quale atteggiamento<br />
dobbiamo tenere con coloro<br />
che ci fanno del male?<br />
Che ci maledicono? Che ci<br />
insultano e “schiaffeggiano”?<br />
La risposta è tutta nel<br />
Fra Giovanni<br />
brano analizzato: AMATE<br />
i vostri nemici, FATE DEL<br />
BENE a coloro che vi odiano,<br />
BENEDITE coloro che vi<br />
maledicono, PREGATE per<br />
coloro che vi maltrattano.<br />
L’argomento si sviluppa su<br />
due perni:<br />
• Il primo:<br />
ciò che volete gli uomini<br />
facciano a voi, anche voi<br />
fatelo a loro.<br />
• Il secondo:<br />
siate misericordiosi, come<br />
è misericordioso il Padre<br />
vostro.<br />
Come ci ha detto Fra<br />
Giovanni: se Lui ci dice<br />
queste cose, dobbiamo avere<br />
fiducia che noi possiamo<br />
metterle in pratica.<br />
Altra bellissima citazione è<br />
stata quella riguardante S.<br />
Ignazio da Loiola: “AGERE<br />
CONTRA”ovverosia, fare<br />
il contrario di quello che<br />
i nemici fanno, ma senza<br />
volere lo scontro.<br />
Lasciamoci stimolare<br />
dall’agire dei nemici, per fare<br />
Padre Rocco
ciò che Cristo ci insegna, e<br />
ripensiamo a queste parole<br />
ogni qualvolta ci troviamo<br />
in questa situazione.<br />
Nel pomeriggio un’altra<br />
perla ci attendeva;<br />
Padre Rocco ci ha guidati<br />
attraverso un momento di<br />
preghiera di alta spiritualità,<br />
con l’adorazione al<br />
Santissimo, durante la quale<br />
abbiamo recitato un Santo<br />
Rosario molto particolare,<br />
per poi terminare<br />
con la recita dei vespri.<br />
Ho comunicato ai fratelli<br />
che questa preghiera<br />
è stata potentissima anche<br />
in virtù del fatto che,<br />
in contemporanea, un’altra<br />
zona era in ritiro come<br />
noi, ed era la zona delle<br />
fraternità di Messina che si<br />
trovavano presso il santuario<br />
di S. Antonio da Padova<br />
a Barcellona pozzo di Gotto,<br />
che ci mandava<br />
il loro abbraccio fraterno, che<br />
io avevo contraccambiato,<br />
a nome di tutti noi, la sera<br />
precedente.<br />
Una preghiera quindi che ha<br />
attraversato tutta l’Italia<br />
e che si è unita per elevarsi<br />
in cielo forte e preziosa.<br />
Al termine ho portato i saluti<br />
e l’abbraccio del nostro<br />
ministro regionale Lorenzo<br />
Verri e di tutto il Consiglio<br />
Regionale.<br />
5<br />
zonacinque<br />
Il 17 novembre 2012<br />
Santa Elisabetta d’Ungheria<br />
Sarebbe bello che questi<br />
incontri potessero essere<br />
più numerosi, comunque è<br />
già stata lanciata l’idea del<br />
prossimo ritiro Quaresimale<br />
da tenersi a Laverna il 7-8-9<br />
marzo, chi fosse interessato<br />
può rivolgersi al Ministro<br />
della fraternità di Cerro<br />
Maggiore, Natale Livretti.<br />
D’Angelo Rosario<br />
Nella chiesa di San Giuseppe a Como,<br />
assieme<br />
ai rinnovi ed ai numerosi anniversari iversari<br />
delle<br />
professioni, Maria Ferrara e Massimo Masssimo<br />
Migliavacca<br />
Migliavacca<br />
sono entrati a farte della nostra tra fraternità. ffraternità.<br />
Grazie alla loro testimonianza a e aal<br />
al loro<br />
entusiasmo hanno reso questa ta ce celebrazione<br />
elebrazione<br />
segno visibile del carisma francescano anceescano<br />
esempio<br />
di gioia e letizia per tutti noi e per perr<br />
la comunità<br />
intera.<br />
n. 1 - 2013 3
DALLE FRATERNITÀ<br />
6<br />
zonasei<br />
Zona sei<br />
Ritiro di Quaresima<br />
Domenica 17 Marzo 2013<br />
si è tenuto, presso il<br />
Monastero SS. Annunciata<br />
delle Monache Francescane<br />
T.O.R. di Zogno (BG), il Ritiro<br />
Quaresimale della Zona<br />
6, che nella data iniziale<br />
del 24 Febbraio era stato<br />
sospeso per l’abbondante<br />
nevicata. All’incontro hanno<br />
partecipato 41 confratelli<br />
delle sole Fraternità di<br />
Albano, Baccanello, Valtesse<br />
e Zogno perché, purtroppo,<br />
il cambio di data dovuto alla<br />
nevicata non ha permesso<br />
la partecipazione di tutte<br />
le Fraternità appartenenti a<br />
questa Zona.<br />
Il Ritiro è stato tenuto da<br />
Fra Marco Tomasi (OFM –<br />
Convento di Baccanello)<br />
ed ha avuto come tema:<br />
“La tua fede ti ha salvato”,<br />
prendendo spunto<br />
dal Vangelo di Luca<br />
(Lc 7,36-50), nel quale:<br />
“….una peccatrice di quella<br />
città, saputo che (Gesù) si<br />
trovava nella casa del fariseo,<br />
portò un vaso di profumo;<br />
stando dietro, presso i piedi<br />
di lui, piangendo, cominciò<br />
a bagnarli di lacrime, poi li<br />
asciugava con i suoi capelli,<br />
li baciava e li cospargeva di<br />
profumo.”, e che si conclude<br />
con le parole di Gesù:<br />
“La tua fede ti ha salvata;<br />
va in pace!”. Dell’intero<br />
intervento riportiamo solo<br />
alcuni dei numerosi spunti di<br />
4<br />
<strong>Ordine</strong> <strong>Francescano</strong> <strong>Secolare</strong><br />
meditazione proposti da Fra<br />
Marco, che sono stati anche<br />
l’oggetto della riflessione<br />
alla quale siamo stati invitati<br />
durante la lunga pausa<br />
di silenzio prevista dal ritiro.<br />
La peccatrice non ha nome<br />
perché: ha il nome<br />
di ciascuno di noi.<br />
La donna compie una serie di<br />
gesti ma senza pronunciare<br />
una parola; questo eccesso<br />
di gesti per Gesù è amore:<br />
nessuna parola ma gesti<br />
di profonda intimità. Stare<br />
davanti a Dio è prima<br />
di tutto “relazione” e non<br />
si prega solo con le parole<br />
ma anche con i gesti e con<br />
tutto il corpo che è tempio<br />
dello Spirito Santo.<br />
Il fariseo riesce solo a vedere<br />
la peccatrice che tocca Gesù<br />
ma non si accorge di quello<br />
che fa, vede solo quello che<br />
vuole vedere con il filtro<br />
del pregiudizio. E noi come<br />
guardiamo gli altri? E come<br />
guardiamo noi stessi?<br />
La peccatrice è stata prima<br />
perdonata e poi ha amato o<br />
il contrario? Non si capisce,<br />
ma c’è solo questo rapporto<br />
d’amore e perdono. La fede<br />
è una relazione di amore<br />
e di perdono.<br />
La fede che ci salva è<br />
un dono e dobbiamo<br />
desiderarla, volerla,<br />
chiederla, e allora la salvezza<br />
è frutto di una relazione<br />
con Dio che, in Gesù, si<br />
mette alla pari con noi per<br />
risollevarci. La fede mette
in moto noi e mette in moto<br />
Dio che non ce la fa a non<br />
corrispondere alla nostra<br />
fiducia.<br />
Ma noi vorremmo sempre<br />
essere creditori nei confronti<br />
di Dio; facciamo tante<br />
preghiere, Comunioni, ecc.<br />
per essere sempre in credito.<br />
Ma Dio, in Gesù, si dona tutto<br />
sulla croce in modo gratuito.<br />
Quanto c’è in me di gratuito<br />
nei miei incontri con il<br />
Signore? E nei miei rapporti<br />
con gli altri quanto c’è<br />
di gratuito in me?<br />
L’incontro si è concluso<br />
nel pomeriggio con la<br />
S. Messa celebrata da Mons.<br />
Giulio Gabanelli di Zogno,<br />
Cappellano del Monastero,<br />
che ringraziamo per la sua<br />
partecipazione al nostro<br />
ritiro.<br />
Un grazie speciale anche<br />
alle Monache Francescane<br />
che ci hanno messo a<br />
disposizione alcuni locali del<br />
Monastero e che con la loro<br />
ospitalità ci hanno permesso<br />
la realizzazione di questa<br />
giornata.<br />
Con l’augurio che questo<br />
ritiro produca frutti copiosi<br />
di bene per ognuno dei<br />
partecipanti, ringraziamo<br />
Dio per la Grazia di questa<br />
bellissima giornata trascorsa<br />
in spirito di vera fraternità e<br />
perfetta letizia. Arrivederci<br />
al prossimo incontro.<br />
Pace e Bene.<br />
AnnaMaria Grisi<br />
8<br />
zonaotto<br />
Montichiari<br />
Celebrazione Capitolo<br />
Elettivo<br />
Il 3 febbraio scorso è<br />
stata una domenica<br />
importante, per la Fraternità<br />
monteclarense dell’<strong>Ordine</strong><br />
<strong>Francescano</strong> <strong>Secolare</strong>.<br />
La Fraternità si è riunita<br />
presso l’Oasi dello Spirito,<br />
per celebrare il capitolo<br />
elettivo per il rinnovo<br />
del Consiglio che guiderà<br />
la Fraternità per il triennio<br />
2013/2016.<br />
Il capitolo ha avuto inizio con<br />
una preghiera e la lettura<br />
di un testo tratto dal Vangelo<br />
di Marco e una dalle Fonti<br />
Francescane.<br />
A presiedere il capitolo<br />
è stato il Vice Ministro<br />
regionale Renato Rusconi<br />
delegato dal Ministro<br />
regionale con la presenza<br />
del nostro Assistente<br />
spirituale fra Michele<br />
Cafagna.<br />
Prima di passare alle<br />
votazioni, la Ministra<br />
uscente, Adele Chiametti,<br />
ha presentato una breve<br />
relazione sulla situazione<br />
della fraternità.<br />
Al termine dello scrutinio<br />
dei voti, il nuovo consiglio<br />
è composto da:<br />
Pia Guagliano<br />
(Ministra),<br />
Lucia Mazza<br />
(Vice Ministra),<br />
Adele Chiametti<br />
(Consigliera),<br />
Caterina Corna<br />
(Consigliera),<br />
Mariagrazia Dallera<br />
(Consigliera),<br />
Giuliana Saraceni<br />
(Consigliera).<br />
n. 1 - 2013 5<br />
n. 1 - 2 013 5
DALLE FRATERNITÀ<br />
10<br />
zonadieci<br />
Monte Cremasco<br />
Pellegrinaggio di Natale<br />
2012<br />
Passati in trepida attesa<br />
i giorni dell’avvento,<br />
finalmente si rinnova nei<br />
nostri cuori lo stupore<br />
per la nascita di Gesù<br />
Bambino incarnatosi per<br />
opera dello Spirito Santo<br />
nel grembo della Vergine<br />
Maria.<br />
Per ricordare degnamente<br />
questo straordinario<br />
evento che tutti gli anni si<br />
rinnova e per rendere lode<br />
a Dio nell’alto dei cieli,<br />
anche quest’anno la nostra<br />
Fraternità <strong>OFS</strong> di Monte<br />
Cremasco si è recata in<br />
pellegrinaggio notturno a<br />
Caravaggio dalla Mamma<br />
Celeste.<br />
6<br />
<strong>Ordine</strong> <strong>Francescano</strong> <strong>Secolare</strong><br />
Eravamo circa 80 persone<br />
a piedi, seguiti da alcune<br />
macchine con a bordo i<br />
fratelli più anziani.<br />
Dopo aver ricevuto la<br />
Benedizione da Padre<br />
Mathias ci siamo<br />
incamminati alle ore<br />
2.30 con un tempo un po’<br />
piovigginoso che non ha<br />
comunque raffreddato i<br />
nostri cuori e non ci ha<br />
impedito di rimanere tutti<br />
uniti nella preghiera.<br />
Abbiamo meditato ogni<br />
mistero del Santo Rosario<br />
nell’ottica dell’Anno della<br />
Fede, perché essa possa<br />
crescere e fortificarsi in<br />
noi affinché possiamo<br />
essere degni testimoni del<br />
Vangelo come lo era stato<br />
San Francesco;<br />
abbiamo pregato per le<br />
necessità della Chiesa, per<br />
tutti gli ammalati e per la<br />
pace nel mondo.<br />
Dopo circa quattro ore<br />
siamo arrivati stanchi<br />
ma pieni di entusiasmo e<br />
colmi di gioia al Santuario<br />
dove abbiamo partecipato<br />
alla Santa Messa delle ore<br />
sette.<br />
Prima di fare ritorno alle<br />
nostre case abbiamo<br />
trascorso un breve<br />
momento conviviale<br />
facendo colazione tutti<br />
insieme, salutandoci<br />
poi fraternamente con<br />
un caloroso abbraccio<br />
e dolcissimi sorrisi<br />
augurandoci di continuare<br />
a stupirci e gioire per<br />
la nascita del nostro<br />
Salvatore.<br />
La fede è un dono di Dio,<br />
nasce improvvisamente<br />
e liberamente nel cuore.<br />
Sta a noi accettare questo<br />
dono e coltivarlo mediante<br />
la preghiera e l’ascolto<br />
della parola.<br />
Tutta la nostra vita ha<br />
senso solo quando<br />
incontra Gesù.<br />
Pace e Bene<br />
La Fraternità<br />
di Monte Cremasco
La tre giorni di Rimini dal<br />
titolo “Femminile, plurale”<br />
con i numerosi protagonisti<br />
e le varie iniziative<br />
di spiritualità, di attualità,<br />
d’arte, cultura e spettacolo,<br />
non poteva lasciarci<br />
indifferenti; così il 24/10<br />
Rosangela, Nicoletta ed io<br />
della Fraternità Sacro Cuore<br />
di Gesù di Brescia, partimmo<br />
per Rimini. Si aggiunsero<br />
poi alcuni fratelli della vicina<br />
fraternità san Francesco,<br />
che aveva già partecipato<br />
alla precedente edizione di<br />
Reggio Emilia.<br />
Difficile sintetizzare<br />
la ricchezza delle proposte<br />
e la nostra personale<br />
partecipazione con<br />
il coinvolgimento emotivo<br />
e spirituale. Mi limito,<br />
pertanto, ad alcuni momenti<br />
per noi particolarmente<br />
significativi, come<br />
l’inaugurazione del festival,<br />
con la conseguente<br />
conferenza del vescovo<br />
di Rimini, Mons. Francesco<br />
Lambiasi, dal titolo:<br />
“Le donne nel Vangelo”;<br />
la presentazione di una<br />
figura poco conosciuta:<br />
S. Chiara da Rimini, con<br />
le parole coinvolgenti<br />
del prof. Jacques Dalarun;<br />
....per chi non lo ha vissuto<br />
la conferenza-testimonianza<br />
di suor Eugenia Bonetti,<br />
missionaria della<br />
consolata, che ora si dedica<br />
al sostegno delle donne e<br />
dei minori vittime di violenza<br />
e di sfruttamento in Italia.<br />
La celebrazione Eucaristica<br />
con le Clarisse presso il<br />
Monastero di S. Bernardino<br />
ci ha permesso di vivere<br />
con devozione la sosta<br />
davanti alla reliquia di S.<br />
Chiara, proveniente dal proto<br />
monastero di S. Chiara in<br />
Assisi, e di pregare con tutto<br />
l’<strong>OFS</strong> davanti alla sculturareliquia<br />
di S. Elisabetta<br />
d’Ungheria, nostra patrona.<br />
Chiara ed Elisabetta, due<br />
donne, due sante che con<br />
sensibilità femminile<br />
hanno vissuto la loro vita<br />
seppure in ambiti diversi<br />
consegnandola a Gesù,<br />
povero e crocifisso, e con<br />
completa dedizione.<br />
“Femminile, plurale”: tante<br />
donne nella storia religiosa,<br />
tante donne nell’arte<br />
cristiana, tante donne di oggi<br />
impegnate nei diversi settori<br />
della società, sia laiche, sia<br />
religiose, in quell’universo<br />
“femminile, plurale” che<br />
concorre all’obiettivo comune<br />
di annunciare il Vangelo e di<br />
operare per il Regno di Dio.<br />
La piazza tre Martiri, cuore<br />
di Rimini, con gli stand ivi<br />
n. 1 - 2013 7
allestiti, ci ha permesso<br />
incontri con persone<br />
provenienti da varie zone<br />
d’Italia e con gli stessi<br />
Riminesi. Ha favorito il<br />
dialogo con i rappresentanti<br />
del 1° <strong>Ordine</strong> e con alcune<br />
suore dei diversi Istituti<br />
Religiosi femminili.<br />
Ha reso più facile l’acquisto<br />
di pubblicazioni e di libri<br />
francescani; il tutto nello<br />
spirito di Francesco<br />
di gioiosa reciproca<br />
accoglienza:<br />
il “tu” nasceva spontaneo<br />
sulle labbra. In albergo, gli<br />
ospiti giunti per partecipare<br />
a questo Festival Nazionale,<br />
se si distinguevano<br />
per l’accento diverso,<br />
8<br />
<strong>Ordine</strong> <strong>Francescano</strong> <strong>Secolare</strong><br />
si riconoscevano però per<br />
l’unanime gioioso interesse<br />
gli uni per gli altri.<br />
Lasciando Rimini e il Festival<br />
la nostra preghiera è stata<br />
che l’apporto delle donne<br />
alla società sia sempre più<br />
responsabile e libero, ricco<br />
e variegato, coraggioso<br />
e innovativo nel tradurre<br />
il Vangelo in vita vissuta.<br />
Preghiera, penitenza,<br />
conversione quotidiana sono<br />
strumenti necessari per<br />
procedere nel cammino<br />
della fede e della perfezione<br />
della carità, come ci insegne<br />
Francesco e come<br />
ci insegnano tante Sante<br />
e beate francescane.<br />
Sante che hanno rinnovato<br />
la Chiesa con proposte<br />
concrete di vita, perché<br />
capaci di ascoltare la Parola<br />
di Dio e le parole degli<br />
uomini, abbracciandone<br />
le sofferenze e dando<br />
un messaggio di speranza<br />
e di fraternità.<br />
Anche noi tutti, ed il Festival<br />
è stato un’occasione,<br />
siamo chiamati a vivere<br />
ed annunciare il Vangelo<br />
in mezzo alle difficoltà del<br />
nostro tempo non lasciandoci<br />
intimidire; ad uscire dalle<br />
nostre case e dalle<br />
nostre sicurezze per<br />
camminare di più nelle<br />
piazze e sulle strade di<br />
città, e, paesi, senza paura<br />
di incontrare il “Lebbroso”,<br />
anzi cercando di costruire<br />
relazioni fraterne. Siamo<br />
chiamati a guardarci intorno,<br />
a scoprire o riscoprire<br />
la bellezza che ci circonda:<br />
del creato e delle sue<br />
creature, per viverle con una<br />
responsabilità nuova,<br />
di custodi e non di distruttori.<br />
A cantare la bellezza di Dio<br />
e a lodarlo per i suoi<br />
doni, spesso trascurati.<br />
Anche noi ci siamo sentite<br />
spronate, ascoltando relazioni<br />
e omelie, ad impegnarci di<br />
più per “riparare la Chiesa”<br />
dall’interno, perché riparare<br />
la Chiesa vuol dire anche<br />
riparare il “mondo” offrendo<br />
testimonianze coerenti di vita,<br />
cristiana. Essere nel<br />
mondo, senza essere del<br />
mondo, ma sempre pronte<br />
al dialogo fraterno, sincero,<br />
che sempre arricchisce<br />
in conoscenza reciproca,<br />
anche se le tesi altrui non<br />
convincono; che ispira<br />
rispetto per l’altro, diverso da<br />
noi, se esprime ricerca della<br />
verità; che genera maggiore<br />
responsabilità, nelle scelte<br />
che coinvolgono tutti.<br />
Molti sono stati gli eventi<br />
a cui non potemmo<br />
partecipare perché svoltisi<br />
in contemporanea in luoghi<br />
diversi della città, tuttavia ci<br />
ripromettiamo di conoscerli<br />
in seguito attraverso<br />
la stampa degli atti del<br />
Festival. Molte le iniziative<br />
coinvolgenti per bambini<br />
e giovani, svolte si con l’aiuto<br />
di volontari.<br />
A tutti: promotori,<br />
organizzatori, collaboratori,<br />
relatori, il nostro grazie<br />
riconoscente e il saluto<br />
di francescana memoria che<br />
ci ha rivolto il Vescovo<br />
di Rimini: “Buongiorno, brava<br />
gente”.<br />
Alessandra Faggian,<br />
Ministra della Fraternità <strong>OFS</strong><br />
Sacro Cuore di Gesù, Brescia
L’incontro dell’<strong>OFS</strong> prima<br />
dell’estate ha visto la<br />
partecipazione della nostra<br />
sorella Erminia dopo un<br />
lungo periodo di assenza<br />
dovuto a un serio problema di<br />
salute.<br />
La sorpresa e la gioia<br />
nel rivederla tra noi<br />
si è tramutata in stupore<br />
e commozione dopo aver<br />
ascoltato il suo racconto,<br />
tanto semplice quanto<br />
toccante, che ha preso<br />
spunto dall’immagine<br />
sulla copertina del libro<br />
di Marcella Giuliani, “Una<br />
Colomba Bianca”, dedicato a<br />
Padre Giulio Savoldi.<br />
Erminia ha testimoniato<br />
la sua fede francescana e<br />
in una colomba bianca ha<br />
trovato il simbolo, il segno,<br />
della vicinanza di Dio e di<br />
San Francesco durante la<br />
sua malattia. Quando infatti<br />
il dolore fisico era divenuto<br />
insopportabile, Erminia si<br />
era dovuta arrendere all’idea<br />
di ricoverarsi e con tanta<br />
pazienza e tanta fede ha<br />
accettato ciò che Dio aveva in<br />
serbo per lei.<br />
In ospedale è diventata<br />
subito la preferita di medici<br />
e infermieri che giorno dopo<br />
giorno si stupivano sempre<br />
più per la bontà d’animo di<br />
questa donna così malata<br />
e per la sua forza interiore<br />
così difficile da trovare in chi<br />
è tanto provato dal dolore e<br />
dalla malattia.<br />
Erminia aveva affidato tutto<br />
a San Francesco, tanto da<br />
chiamarlo anche a voce<br />
alta nei momenti in cui la<br />
disperazione poteva prendere<br />
il sopravvento.<br />
I medici pensavano che<br />
Francesco fosse il marito di<br />
Erminia, o una persona cara,<br />
ma lei ha fatto capire che era<br />
molto di più: era il Santo a<br />
cui aveva affidato la sua vita e<br />
la sua guarigione, con umiltà<br />
e con coraggio, così come<br />
lui le ha insegnato: da vera<br />
francescana!<br />
Non a caso lo stupore dei<br />
medici nel constatarne la<br />
guarigione è tale da usare a<br />
volte la parola “miracolo”…<br />
Ma ciò che più ha colpito chi<br />
ascoltava le parole di Erminia<br />
è la storia di una Colomba<br />
bianca, che dal momento<br />
del ricovero in ospedale è<br />
apparsa sul davanzale di<br />
casa e giorno dopo giorno si<br />
è fatta sempre trovare lì.<br />
I familiari di Erminia erano<br />
sorpresi, quasi increduli,<br />
piano piano hanno preso<br />
confidenza, la colomba è<br />
DALLE FRATERNITÀ<br />
Una Colomba bianca<br />
diventata parte della famiglia<br />
ed Erminia era informata di<br />
questo. Lei stessa era stupita,<br />
ma quasi rassicurata dalla<br />
sua presenza.<br />
La degenza è durata tanto,<br />
ma la colomba non si è mai<br />
allontanata … finché Erminia<br />
è tornata a casa: la colomba<br />
l’aspettava lì, ma Erminia non<br />
ha potuto vederla volare via<br />
perché proprio quel giorno la<br />
Colomba bianca è morta.<br />
Straordinario! come se quella<br />
colomba fosse un segno<br />
concreto di qualcuno che<br />
ha ascoltato le preghiere<br />
e ha letto nel cuore di<br />
Erminia la sua grande fede,<br />
accompagnandola nella prova<br />
della malattia e del dolore<br />
fisico finché ce n’è stato il<br />
bisogno.<br />
Bentornata Erminia da<br />
parte di tutta la fraternità, e<br />
grazie per la tua francescana<br />
testimonianza di fede<br />
Pace e bene a tutti.<br />
Fraternità <strong>OFS</strong> Lecco<br />
San Pio X<br />
n. 1 - 2013 9
DALLE D COMMISSIONI<br />
Per una politica<br />
a servizio dell’uomo<br />
e alla ricerca della costruzione<br />
del Bene comune<br />
Per i cristiani e quindi per noi<br />
francescani, la scelta di Dio<br />
è l’unico motivo che può dare<br />
pienezza alla vita. E la scelta<br />
di Dio è SCELTA DELLA<br />
CARITA’ che si fa SERVIZIO,<br />
come Cristo che si è messo<br />
al servizio della volontà del<br />
Padre(Lc 22,27), “sino alla<br />
morte e alla morte di croce”<br />
(Fil 2,9).<br />
La Regola dell’<strong>OFS</strong> (Reg.<br />
art 14) ci ricorda il cuore<br />
della nostra vocazione:<br />
cioè costruire un mondo<br />
più fraterno ed evangelico,<br />
non da soli, ma con tutti gli<br />
uomini di buona volontà.<br />
In questa missione, che ci<br />
rende appassionati alla vita<br />
degli uomini, capiamo che<br />
non ci possiamo estraniare<br />
dalle cose del mondo, ma le<br />
dobbiamo santificare: ecco<br />
quindi che i francescani<br />
secolari sono chiamati ad<br />
esercitare “con competenza<br />
le proprie responsabilità”,<br />
lì dove vivono.<br />
L’<strong>OFS</strong> d’Italia è consapevole<br />
del momento importante che<br />
attraversa il nostro Paese<br />
10<br />
<strong>Ordine</strong> <strong>Francescano</strong> <strong>Secolare</strong><br />
alla ricerca di una nuova<br />
dirigenza politica che nasca<br />
dalle prossime elezioni e che<br />
ci possa aiutare a superare<br />
le gravi problematiche<br />
economiche e sociali attuali,<br />
in sintonia con gli altri Paesi<br />
appartenenti alla Comunità<br />
Europea di cui facciamo<br />
parte.<br />
Ribadisce pertanto, in linea<br />
con la DS della Chiesa, la<br />
necessità che i francescani<br />
secolari come laici<br />
consapevoli della propria<br />
vocazione, spendano<br />
la propria vita nella società<br />
civile per la costruzione del<br />
Regno di Dio (Reg .art 14),<br />
anche attraverso l’impegno<br />
diretto in politica vista come<br />
forma di “alta carità”<br />
(Papa Paolo VI, 14/5/1971),<br />
o mediante l’espressione del<br />
voto popolare che rimane<br />
la modalità più diffusa di<br />
partecipazione democratica<br />
alla vita del Paese.<br />
L’<strong>OFS</strong>, fedele al carisma<br />
di San Francesco, che<br />
riconosceva “Dio come<br />
Padre“e quindi vedeva<br />
www.camera.it<br />
“i lineamenti di Dio in ogni<br />
uomo” (Rm 8,29) (perciò ogni<br />
uomo è mio fratello), ritiene<br />
che esistano dei valori che<br />
possono essere condivisi da<br />
quanti desiderano cooperare<br />
per il Bene comune<br />
(cfr. Compendio DS della<br />
Chiesa, capitolo 4).<br />
Innanzitutto la ricerca della<br />
fraternitas (Reg . art 13) non<br />
solo nelle nostre comunità<br />
ecclesiali, ma anche nella<br />
nostra società civile che<br />
diventando sempre più<br />
multietnica, deve saper<br />
riconoscere e valorizzare i<br />
semi di Bene che sono in ogni<br />
uomo, indipendentemente<br />
dalla cultura e dalla religione.<br />
Fraternitas che diventa:<br />
generatrice di pace sociale;<br />
ricerca della mediazione
e soluzione dei conflitti;<br />
volontà e quindi capacità a<br />
superare le diseguaglianze<br />
e discriminazioni. Se ogni<br />
uomo è nostro fratello,<br />
anche la vita di ognuno è un<br />
bene da difendere sin dal<br />
suo primo concepimento, e<br />
la sua sacralità impegna a<br />
scelte etiche coerenti con il<br />
Vangelo in termini anche di<br />
legislazioni che si occupino<br />
del fine vita, senza cadere in<br />
scelte di campo ideologiche.<br />
Essere capaci di trovare<br />
innanzitutto ciò che unisce<br />
e non ciò che divide, nel<br />
confronto con tutte le diverse<br />
forme di espressioni culturali<br />
che si trovano nel nostro<br />
Paese che si riafferma uno<br />
ed indivisibile come espresso<br />
nella nostra Costituzione<br />
(cfr Costituzione Italiana,<br />
art.5), anche se consapevoli<br />
del valore della autonomie<br />
regionali che non devono mai<br />
diventare pretesto di difesa di<br />
egoismi individuali o di lobby.<br />
La ricerca di un’economia<br />
sostenibile, in cui il principio<br />
del profitto diventi secondario<br />
a quello di una giusta ed equa<br />
ripartizione delle ricchezze<br />
che permetta a tutti una vita<br />
degna e umana, ma sappia<br />
anche valorizzare le capacità<br />
individuali. Un’economia che<br />
sappia anche aver fiducia in<br />
un PIL che può decrescere,<br />
se serve a ridistribuire più<br />
equamente, senza deprimere<br />
il libero mercato.<br />
Una concezione del lavoro<br />
che valorizzi i talenti<br />
di ognuno, che sia però a<br />
misura d’uomo<br />
(Reg art.16), che permetta<br />
di vivere dignitosamente,<br />
evitando però di diventare<br />
l’unico obiettivo della vita,<br />
prolungando gli anni di<br />
attività lavorativa così a lungo<br />
e con un pensionamento<br />
estremamente ritardato<br />
nel tempo, da impedire<br />
da un lato l’ingresso nel<br />
mondo lavorativo ai giovani e<br />
dall’altro di poter vivere tutte<br />
le stagioni della vita, anche<br />
quella della terza età, non<br />
solo sul posto di lavoro, ma<br />
anche tra gli affetti familiari<br />
o dedicati in altre attività di<br />
utilità sociale.<br />
Uno stato sociale, in cui<br />
siano sullo stesso piano il<br />
diritto allo studio ( cfr. art<br />
33 Costituzione Italiana)<br />
nella scuola pubblica e in<br />
quella privata quando questa<br />
si ponga come una reale<br />
opportunità sussidiaria.<br />
La scuola è ancora oggi<br />
insieme alla famiglia la<br />
principale agenzia educativa<br />
delle giovani generazioni<br />
e gli insegnanti di ogni ordine<br />
e grado hanno un ruolo<br />
insostituibile di educatori<br />
con i genitori.<br />
Uno stato sociale inoltre<br />
in cui l’assistenza sanitaria,<br />
pur prevedendo una<br />
partecipazione alla spesa<br />
da parte del cittadino, sia<br />
comunque un diritto per tutti<br />
e soprattutto per le fasce<br />
più deboli (anziani e bambini)<br />
o disagiate da un punto<br />
di vista economico.<br />
L’educazione alla legalità<br />
(Reg art.15) che passa<br />
attraverso la condanna di<br />
ogni forma di malvivenza<br />
organizzata, ma anche che<br />
riaffermi che pagare le<br />
tasse (proporzionate non<br />
solo al reddito, ma anche<br />
alla numerosità del nucleo<br />
familiare) è un dovere di tutti<br />
e alla base della tenuta dello<br />
stato sociale (cfr. Costituzione<br />
Italiana, art 53).<br />
La tutela dell’ambiente, visto<br />
come un patrimonio avuto<br />
in dono e da salvaguardare<br />
per poterlo restituire alle<br />
generazioni future, attraverso<br />
la promulgazione di leggi<br />
e comportamenti personali<br />
e collettivi adeguati<br />
(Reg art. 18).<br />
La famiglia, da un punto<br />
di vista legislativo e morale<br />
rimane l’istituzione naturale<br />
dell’amore di un uomo e una<br />
donna e luogo di diritto per<br />
la crescita dei figli (Reg art<br />
17). Chiediamo che lo Stato<br />
continui ad investire risorse<br />
umane e economiche<br />
nel sostegno della famiglia,<br />
per investire sulla formazione<br />
delle generazioni future<br />
che saranno i cittadini<br />
e i lavoratori del domani,<br />
nonché i responsabili<br />
della custodia dei valori<br />
della nostra comunità civile,<br />
ma anche protagonisti<br />
del cambiamento.<br />
Tuttavia, auspichiamo la<br />
capacità di guardare sempre<br />
con sensibilità, serenità e<br />
sguardo evangelico alle altre<br />
forme di convivenza stabili,<br />
quando fondate sull’amore<br />
e sul rispetto reciproco tra<br />
le persone e la loro identità.<br />
Fraterni saluti<br />
Gianluca Lista<br />
Delegato Nazionale Gpsc<br />
Riferimenti bibliografici<br />
• Regola <strong>OFS</strong><br />
• Costituzioni Generali <strong>OFS</strong><br />
• Compendio DS della Chiesa<br />
• Costituzione italiana<br />
n. 1 - 2013<br />
11
DALLE COMMISSIONI<br />
1° Assemblea CeMi<strong>OFS</strong><br />
<strong>Lombardia</strong><br />
Più di 70 fratelli e sorelle<br />
in rappresentanza di 53<br />
fraternità lombarde: sono<br />
questi i numeri straordinari<br />
della prima Assemblea<br />
missionaria regionale di<br />
<strong>Lombardia</strong>. Un momento<br />
fortemente voluto dall’equipe<br />
Ce.Mi.<strong>OFS</strong> di <strong>Lombardia</strong><br />
alla fine fin percorso iniziato<br />
nel 2011, quando ricevette<br />
dal Consiglio Regionale<br />
il mandato per l’animazione<br />
in campo missionario nelle<br />
fraternità lombarde.<br />
L’incontro si è tenuto<br />
domenica 17 febbraio 2013<br />
a Bergamo, presso<br />
la Case del Giovane.<br />
Dopo la celebrazione<br />
Eucaristica, i saluti del<br />
Ministro Regionale Lorenzo<br />
Verri e del coordinatore<br />
dell’equipe Ce.Mi. <strong>OFS</strong><br />
12<br />
<strong>Ordine</strong> <strong>Francescano</strong> <strong>Secolare</strong><br />
regionale Andrea Gagliotta,<br />
c’è stata la relazione di<br />
Eugenio Di Giovine, membro<br />
dell’equipe regionale, già<br />
missionario in Venezuela con<br />
la famiglie ed autore del libro<br />
Missione Formato Famiglie<br />
edito dalla EMI.<br />
La relazione prendendo<br />
spunto dal Magistero della<br />
Chiesa e dalla Regola<br />
e Costituzioni ha tracciato<br />
una sorta di filigrana che,<br />
attraversando i vari ambiti<br />
della presenza ecclesiale e<br />
civile abitati dai francescani<br />
secolari lombardi,<br />
evidenziasse l’importanza<br />
di uno stile missionario nel<br />
servizio e nella presenza<br />
nella chiesa e nella società.<br />
Due sono i poli costitutivi<br />
della fede cristologica:<br />
la confessione del Risorto<br />
nelle sue varie forme e<br />
la narrazione confessante<br />
della memoria del Gesù.<br />
Nella confessione del<br />
Risorto la formula<br />
di missione (Gal 4,4b-5;<br />
Rm 8,3-4; Gv 3,166-14;<br />
1Gv 4,9) traccia con<br />
chiarezza un percorso<br />
fisso in un quadro formale<br />
stabile: c’è un inviante<br />
(il Padre), un inviato (Gesù),<br />
un invio ed uno scopo<br />
dell’invio.<br />
Tale traccia usata anche<br />
dall’<strong>OFS</strong> per gli invii<br />
missionari ad gentes<br />
si trasforma in quel “filo<br />
rosso” che attraversa ogni<br />
esperienza ecclesiale dove<br />
ognuno (terziari, fraternità)<br />
ed ovunque (parrocchia,<br />
diocesi, società civile)<br />
trova posto a partire<br />
da un mandato preciso ed<br />
un inviante, che in un ottico<br />
di fede è sempre il Signore.<br />
Molto interessante è stato<br />
il dibattito finale che si<br />
è protratto anche nel<br />
pomeriggio dopo il pranzo<br />
fraterno dimostrando così da<br />
parte dell’assemblea molta<br />
attenzione alla dimensione<br />
missionaria, sia nella<br />
dimensione tradizionale del<br />
servizio alle genti sia come<br />
stile di servizio (vedi Qiqajon).<br />
Eugenio Di Giovine
…..L’ultimo evento di<br />
quest’anno su cui vorrei<br />
soffermarmi in questa<br />
occasione è la celebrazione<br />
della conclusione del<br />
Concilio Vaticano II 40 anni fa.<br />
Tale memoria suscita<br />
la domanda: Qual è stato il<br />
risultato del Concilio? È stato<br />
recepito nel modo giusto?<br />
Che cosa, nella recezione<br />
del Concilio, è stato buono,<br />
che cosa insufficiente o<br />
sbagliato? Che cosa resta<br />
ancora da fare? Nessuno può<br />
negare che, in vaste parti<br />
della Chiesa, la recezione del<br />
Concilio si è svolta in modo<br />
piuttosto difficile, anche non<br />
volendo applicare a quanto<br />
è avvenuto in questi anni<br />
la descrizione che il grande<br />
dottore della Chiesa, san<br />
Basilio, fa della situazione<br />
della Chiesa dopo il Concilio<br />
di Nicea: egli la paragona<br />
ad una battaglia navale nel<br />
buio della tempesta, dicendo<br />
fra l’altro: “Il grido rauco di<br />
coloro che per la discordia si<br />
ergono l’uno contro l’altro, le<br />
chiacchiere incomprensibili,<br />
il rumore confuso dei<br />
clamori ininterrotti ha<br />
riempito ormai quasi tutta<br />
la Chiesa falsando, per<br />
eccesso o per difetto, la retta<br />
dottrina della fede …” (De<br />
Spiritu Sancto, XXX, 77; PG<br />
L’ANNO DELLA FEDE E IL VATICANO II<br />
L’ Ermeneutica<br />
del Concilio<br />
Dal Discorso alla Curia Romana del 22 dicembre 2005 di Benedetto XVI<br />
32, 213 A; SCh 17bis, pag.<br />
524). Emerge la domanda:<br />
Perché la recezione del<br />
Concilio, in grandi parti della<br />
Chiesa, finora si è svolta in<br />
modo così difficile? Ebbene,<br />
tutto dipende dalla giusta<br />
interpretazione del Concilio o<br />
– come diremmo oggi – dalla<br />
sua giusta ermeneutica,<br />
dalla giusta chiave di lettura<br />
e di applicazione. I problemi<br />
della recezione sono nati dal<br />
fatto che due ermeneutiche<br />
contrarie si sono trovate<br />
a confronto e hanno<br />
litigato tra loro. L’una ha<br />
causato confusione, l’altra,<br />
silenziosamente ma sempre<br />
più visibilmente, ha portato<br />
frutti. Da una parte esiste<br />
un’interpretazione che vorrei<br />
chiamare “ermeneutica della<br />
discontinuità e della rottura”;<br />
essa non di rado si è potuta<br />
avvalere della simpatia<br />
dei mass-media, e anche<br />
di una parte della teologia<br />
moderna. Dall’altra parte<br />
c’è l’“ermeneutica della<br />
riforma”, del rinnovamento<br />
nella continuità dell’unico<br />
soggetto-Chiesa, che<br />
il Signore ci ha donato;<br />
è un soggetto che cresce<br />
nel tempo e si sviluppa,<br />
rimanendo però sempre<br />
lo stesso, unico soggetto<br />
del Popolo di Dio in<br />
cammino. L’ermeneutica<br />
della discontinuità rischia<br />
di finire in una rottura tra<br />
Chiesa preconciliare e Chiesa<br />
postconciliare. Essa asserisce<br />
che i testi del Concilio come<br />
tali non sarebbero ancora la<br />
vera espressione dello spirito<br />
del Concilio. Sarebbero<br />
il risultato di compromessi<br />
nei quali, per raggiungere<br />
l’unanimità, si è dovuto<br />
ancora trascinarsi dietro<br />
e riconfermare molte cose<br />
vecchie ormai inutili.<br />
Non in questi compromessi,<br />
però, si rivelerebbe il vero<br />
spirito del Concilio, ma invece<br />
negli slanci verso il nuovo<br />
che sono sottesi ai testi:<br />
solo essi rappresenterebbero<br />
il vero spirito del Concilio,<br />
e partendo da essi<br />
e in conformità con essi<br />
bisognerebbe andare<br />
avanti. Proprio perché i<br />
testi rispecchierebbero solo<br />
in modo imperfetto il vero<br />
spirito del Concilio e la sua<br />
novità, sarebbe necessario<br />
andare coraggiosamente al<br />
di là dei testi, facendo spazio<br />
alla novità nella quale<br />
si esprimerebbe l’intenzione<br />
più profonda, sebbene ancora<br />
indistinta, del Concilio.<br />
In una parola: occorrerebbe<br />
seguire non i testi del<br />
Concilio, ma il suo spirito.<br />
13<br />
n. 1 - 2013
In tal modo, ovviamente,<br />
rimane un vasto margine<br />
per la domanda su come<br />
allora si definisca questo<br />
spirito e, di conseguenza,<br />
si concede spazio ad ogni<br />
estrosità. Con ciò, però, si<br />
fraintende in radice la natura<br />
di un Concilio come tale.<br />
In questo modo, esso viene<br />
considerato come una specie<br />
di Costituente, che elimina<br />
una costituzione vecchia<br />
e ne crea una nuova.<br />
Ma la Costituente ha bisogno<br />
di un mandante e poi<br />
di una conferma da parte del<br />
mandante, cioè del popolo<br />
14<br />
<strong>Ordine</strong> <strong>Francescano</strong> <strong>Secolare</strong><br />
al quale la costituzione deve<br />
servire.<br />
I Padri non avevano un tale<br />
mandato e nessuno lo aveva<br />
mai dato loro; nessuno, del<br />
resto, poteva darlo, perché la<br />
costituzione essenziale della<br />
Chiesa viene dal Signore<br />
e ci è stata data affinché noi<br />
possiamo raggiungere<br />
la vita eterna e, partendo da<br />
questa prospettiva, siamo<br />
in grado di illuminare anche<br />
la vita nel tempo e il tempo<br />
stesso. I Vescovi, mediante<br />
il Sacramento che hanno<br />
ricevuto, sono fiduciari<br />
del dono del Signore. Sono<br />
Il Concilio Vaticano II<br />
attraverso i suoi documenti<br />
“ Se leggiamo e recepiamo il<br />
Concilio guidati da una giusta<br />
Ermeneutica 1 , esso può<br />
essere e diventare sempre<br />
di più una grande forza<br />
per il sempre necessario<br />
rinnovamento della Chiesa “<br />
Benedetto XVI<br />
“Il Concilio Vaticano II deve<br />
ancora essere scoperto.<br />
Sì, mezzo secolo ci separa<br />
da quell’evento. Mezzo secolo<br />
è molto, sicuramente, anche<br />
sulla scala della vita umana<br />
ma, a paragone della storia,<br />
non è così. Senza che ce<br />
ne accorgessimo del tutto,<br />
il Concilio Vaticano II ha<br />
ampliamente influenzato<br />
la maniera di vivere nella<br />
Chiesa oggi. Se la lettura e la<br />
meditazione della Scrittura<br />
hanno occupato grande spazio<br />
nella vita di molti cattolici;<br />
se il lavoro in comune dei<br />
presbiteri fra loro e con<br />
i vescovi è stato incoraggiato;<br />
se la collaborazione fra<br />
i sacerdoti e i laici è diventata<br />
abituale nella vita ecclesiale;<br />
se i diaconi permanenti sono<br />
ora, in molti luoghi, una<br />
figura familiare per numerosi<br />
1. ermeneutica tecnica e attività di interpretare il senso di testi antichi, leggi,<br />
documenti storici e simili.<br />
L’e. biblica è il complesso delle norme per interpretare in senso filologicostorico<br />
la Bibbia, in quanto testo scritto che si è formato attraverso epoche<br />
diverse. Le norme sono quelle proprie di ogni lavoro critico su testi antichi:<br />
si riferiscono allo studio della formazione e trasmissione del testo, alla critica<br />
testuale, alla critica letteraria e storica.<br />
L’e. cattolica dà valore particolare, nell’interpretazione della Bibbia, alla<br />
tradizione e al magistero della Chiesa. Fondamentali, in tal senso, le encicliche<br />
Providentissimus (1893), Spiritus Paraclitus (1920), Divino afflante<br />
Spiritu (1943) e Humani Generis (1950). Alcune istanze del dibattito contemporaneo<br />
sull’e. sono state recepite dalla costituzione dogmatica Dei Verbum<br />
(1965) del Concilio Vaticano II.<br />
“amministratori dei misteri<br />
di Dio” (1 Cor 4,1); come tali<br />
devono essere trovati “fedeli<br />
e saggi” (cfr Lc 12,41-48).<br />
Ciò significa che devono<br />
amministrare il dono del<br />
Signore in modo giusto,<br />
affinché non resti occultato<br />
in qualche nascondiglio,<br />
ma porti frutto e il Signore,<br />
alla fine, possa dire<br />
all’amministratore: “Poiché<br />
sei stato fedele nel poco,<br />
ti darò autorità su molto” (cfr<br />
Mt 25,14-30; Lc 19,11-27). In<br />
queste parabole evangeliche<br />
si esprime la dinamica della<br />
fedeltà, che interessa nel<br />
cristiani; se la partecipazione<br />
dell’insieme dei fedeli alla<br />
liturgia è diventata una<br />
componente importante,<br />
quando non essenziale,<br />
dell’espressione della loro<br />
fede, lo dobbiamo al Concilio<br />
Vaticano II. Gli esempi<br />
si potrebbero moltiplicare e<br />
se ne potrebbero aggiungere<br />
altri ancora, se gettassimo<br />
lo sguardo sul rapporto<br />
dei fedeli della Chiesa con i<br />
cristiani non cattolici o con<br />
i non cristiani, o anche se<br />
ci interrogassimo sulla loro<br />
relazione con il mondo”<br />
(da:”Il Vaticano II raccontato<br />
a chi non l’ha vissuto” di<br />
Daniel Moulinet – Jaca Book).<br />
Mi è sembrato interessante<br />
iniziare questo percorso<br />
sul Vaticano II con questa<br />
introduzione di Daniel<br />
Moulinet, perché dà<br />
un’immagine, a grande<br />
spettro, di quello che il<br />
Concilio ha modificato nel<br />
rapporto tra il laico e la<br />
Chiesa e il vivere nella Chiesa<br />
stessa.<br />
Il percorso che desideriamo<br />
intraprendere all’interno dei
servizio del Signore, e in<br />
esse si rende anche evidente,<br />
come in un Concilio dinamica<br />
e fedeltà debbano diventare<br />
una cosa sola.<br />
All’ermeneutica della<br />
discontinuità si oppone<br />
l’ermeneutica della riforma,<br />
come l’hanno presentata<br />
dapprima Papa Giovanni XXIII<br />
nel suo discorso d’apertura<br />
del Concilio l’11 ottobre<br />
1962 e poi Papa Paolo VI nel<br />
discorso di conclusione del<br />
7 dicembre 1965. Vorrei qui<br />
citare soltanto le parole ben<br />
note di Giovanni XXIII, in cui<br />
questa ermeneutica viene<br />
documenti del Vaticano II,<br />
non vuole essere una lettura<br />
dei contenuti quanto una<br />
ricerca sulla motivazione che<br />
ha portato alla stesura dei<br />
documenti stessi.<br />
In questo anno analizzeremo<br />
la maggior parte dei<br />
documenti delle Costituzioni,<br />
dei Decreti e delle<br />
Dichiarazioni.<br />
Costituzioni<br />
• Sacrosanctum Concilium<br />
sulla Liturgia<br />
(4 dicembre 1963);<br />
• Lumen Gentium<br />
sulla Chiesa<br />
(16 novembre 1964);<br />
• Dei verbum sulla Parola<br />
di Dio (18 novembre 1965);<br />
• Gaudium et Spes<br />
sulla Chiesa nel mondo<br />
contemporaneo<br />
(7 dicembre 1965).<br />
Decreti<br />
• Ad Gentes sull’attività<br />
missionaria della Chiesa<br />
(7 dicembre 1965);<br />
• Presbyterorum Ordinis<br />
sul ministero e la vita dei<br />
presbiteri (7 dicembre 1965);<br />
espressa inequivocabilmente<br />
quando dice che il Concilio<br />
“vuole trasmettere pura ed<br />
integra la dottrina, senza<br />
attenuazioni o travisamenti”,<br />
e continua: “Il nostro dovere<br />
non è soltanto di custodire<br />
questo tesoro prezioso,<br />
come se ci preoccupassimo<br />
unicamente dell’antichità,<br />
ma di dedicarci con alacre<br />
volontà e senza timore<br />
a quell’opera, che la nostra<br />
età esige… È necessario<br />
che questa dottrina certa ed<br />
immutabile, che deve essere<br />
fedelmente rispettata,<br />
sia approfondita e presentata<br />
• Apostolicam Actuositatem<br />
sull’apostolato dei laici<br />
(18 novembre 1965);<br />
• Optatam Totius<br />
sulla formazione sacerdotale<br />
(28 ottobre 1965)<br />
• Perfectae Caritatis<br />
sul rinnovamento della vita<br />
religiosa (28 ottobre 1965);<br />
• Christus Dominus<br />
sull’ufficio pastorale dei<br />
vescovi (28 ottobre 1965);<br />
• Unitatis Redintegratio<br />
sull’ecumenismo<br />
(21 novembre 1964);<br />
• Orientalium Ecclesiarum<br />
sulle chiese orientali<br />
(21 novembre 1964);<br />
• Inter Mirifica sui mezzi<br />
di comunicazione sociale<br />
(4 dicembre 1963).<br />
Dichiarazioni<br />
• Gravissimum Educationis<br />
sull’educazione cristiana<br />
(28 ottobre 1965);<br />
• Nostra Aetate<br />
sulle relazioni con<br />
le religioni non cristiane<br />
(28 ottobre 1965);<br />
• Dignitatis Humanae<br />
sulla libertà religiosa<br />
(7 dicembre 1965).<br />
in modo che corrisponda<br />
alle esigenze del nostro<br />
tempo. Una cosa è infatti<br />
il deposito della fede, cioè<br />
le verità contenute nella<br />
nostra veneranda dottrina,<br />
e altra cosa è il modo col<br />
quale esse sono enunciate,<br />
conservando ad esse tuttavia<br />
lo stesso senso e la stessa<br />
portata” (S. Oec. Conc. Vat.<br />
II Constitutiones Decreta<br />
Declarationes, 1974, pp.<br />
863-865). È chiaro che questo<br />
impegno di esprimere in<br />
modo nuovo una determinata<br />
verità esige una nuova<br />
riflessione su di essa e un<br />
nuovo rapporto vitale con<br />
essa; è chiaro pure che la<br />
nuova parola può maturare<br />
soltanto se nasce da una<br />
comprensione consapevole<br />
della verità espressa e che,<br />
d’altra parte, la riflessione<br />
sulla fede esige anche<br />
che si viva questa fede.<br />
In questo senso il programma<br />
proposto da Papa Giovanni<br />
XXIII era estremamente<br />
esigente, come appunto è<br />
esigente la sintesi di fedeltà<br />
e dinamica. Ma ovunque<br />
questa interpretazione è stata<br />
l’orientamento che ha guidato<br />
la recezione del Concilio,<br />
è cresciuta una nuova vita e<br />
sono maturati frutti nuovi.<br />
Quarant’anni dopo il Concilio<br />
possiamo rilevare che<br />
il positivo è più grande e più<br />
vivo di quanto non potesse<br />
apparire nell’agitazione<br />
degli anni intorno al 1968.<br />
Oggi vediamo che il seme<br />
buono, pur sviluppandosi<br />
lentamente, tuttavia cresce,<br />
e cresce così anche la nostra<br />
profonda gratitudine per<br />
l’opera svolta dal Concilio...<br />
Benedetto XVI<br />
15<br />
n. 1 - 2013
Quarto incontro di Formazione<br />
incontrare persone con<br />
altra Fede (o senza)<br />
Relatore:<br />
Don Battista Cadei<br />
Al termine del ciclo di<br />
incontri di formazione 2012 –<br />
2013, domenica 10 marzo si<br />
è svolto, presso la “Casa del<br />
Giovane“ di Bergamo, l’ultimo<br />
appuntamento sul tema:<br />
Incontrare persone con altra<br />
fede (o senza).<br />
Il relatore Don Battista<br />
Cadei, responsabile del<br />
GRIS (Gruppo di Ricerca<br />
e Informazione Socio-<br />
Religiosa) nella Diocesi di<br />
Bergamo, da oltre vent’anni<br />
si interessa alla diffusione,<br />
nel nostro territorio, di<br />
religioni nuove o alternative.<br />
Su internet è possibile<br />
trovare molte informazioni<br />
ed interviste a Don Battista<br />
Cadei su questo tema<br />
scottante.<br />
Qualche dato: nei nuovi<br />
movimenti religiosi troviamo<br />
78 gruppi differenti suddivisi<br />
in matrice cristiana e non,<br />
con circa 78.000 adepti,<br />
mentre nei nuovi movimenti<br />
magici (nei quali troviamo<br />
New Age, Neopagani,<br />
Ufologi, Esoterici e Spirituali)<br />
troviamo 61 gruppi con circa<br />
45.000 adepti.<br />
L’incontro si è svolto in due<br />
momenti, il primo di analisi<br />
del problema ed il secondo<br />
sul rapporto dei cattolici con<br />
questi nuovi movimenti<br />
16<br />
<strong>Ordine</strong> <strong>Francescano</strong> <strong>Secolare</strong><br />
Nella prima parte dedicata<br />
all’analisi del problema, Don<br />
Cadei ha voluto analizzare a<br />
grandi linee quelli che sono<br />
i criteri di discernimento,<br />
partendo dal nostro Credo,<br />
per valutare il rapporto<br />
dei nuovi gruppi con<br />
la nostra fede ed analizzare<br />
le cause della diffusione di<br />
questi Movimenti Religiosi<br />
Alternativi (MRA).<br />
Nel secondo momento,<br />
Don Cadei, ha esposto<br />
i diversi atteggiamenti<br />
da tenere verso i nuovi<br />
movimenti ed ha evidenziato<br />
i pregiudizi che spesso i<br />
cattolici hanno verso di loro.<br />
La giusta posizione è sempre<br />
quella del dialogo, ma con<br />
fermezza perché la nostra<br />
fede non venga oltraggiata o<br />
vituperata da false asserzioni<br />
o accuse infondate.<br />
La sfida delle nuove religioni<br />
può diventare un’occasione<br />
per riscoprire o approfondire<br />
la nostra identità. È stato<br />
ripetutamente sottolineato<br />
che occorre competenza al<br />
riguardo.<br />
È illusorio presumere di<br />
gestire questa problematica<br />
individualmente e solamente<br />
col buon senso personale.<br />
Per fortuna ogni Diocesi<br />
ha, sotto forme diverse,<br />
Uffici o Centri pastorali per<br />
l’Ecumenismo, il Dialogo<br />
Interreligioso, i Migranti,<br />
i Movimenti Religiosi<br />
Alternativi, ai quali poter fare<br />
riferimento ed avere risposte<br />
esaurienti.<br />
Alla fine dell’incontro una<br />
serie di domande ha messo<br />
in evidenza come queste<br />
problematiche siano sentite,<br />
ma il tempo a disposizione,<br />
molto limitato, ha impedito<br />
di poter approfondire meglio<br />
alcune tematiche, e per<br />
questa ragione si è pensato<br />
di replicare questo incontro<br />
con Don Battista Cadei nel<br />
prossimo ciclo di incontri di<br />
Formazione 2013–2014<br />
Renato Rusconi
Zona Uno<br />
Milano B.V. Immacolata e S. Antonio<br />
BORON NATALE di anni 89, era professo dal 1959.<br />
Milano Sacro Cuore<br />
MAGGI ADA di anni 93, era professa<br />
dall’8/11/1998.<br />
Zona Due<br />
Monza<br />
CHIESA RADAELLI CATERINA di anni 88, era<br />
professa dal 15/11/1992.<br />
Gerno di Lesmo<br />
CAMESASCA GAFFURRI PAOLA di anni 92, era<br />
professa dall’11/06/1995.<br />
Zona Tre<br />
Bulciago<br />
BOMBANA FUSI MARIA di anni 79, era professa dal<br />
05/04/1964.<br />
Cesana Brianza<br />
VALSECCHI COLOMBO RACHELE di anni 92, era<br />
professa dal 27/10/1940.<br />
Foppenico<br />
CASIRAGHI CAVENAGO ANNA di anni 90, era<br />
professa dal 04/05/1983.<br />
Lecco<br />
LOCATELLI PIETRO di anni 86, era professo dal<br />
12/10/1984.<br />
Molteno<br />
ISELLA COLOMBO JOLE di anni 85, era professa dal<br />
12/01/1992.<br />
Sabbioncello<br />
Sala Ghezzi Concetta di anni 102, era professa<br />
dal 03/10/1926.<br />
Zona Cinque<br />
Figino Serenza<br />
ORSENIGO ENRICA di anni 88, professa dal 1944.<br />
Zona Sei<br />
Albano S. Alessandro<br />
PEZZOTTA MAFFEIS di anni 83, era professa dal<br />
17/11/1985.<br />
alla casa del padre<br />
Zona Sette<br />
Borgosatollo<br />
PAGNONI MAFFI CAMILLA di anni 94, era professa<br />
dal 02/12/1987.<br />
PLACIDI GUERRINI TINA di anni 84, era professa<br />
dal 02/12/1987.<br />
Lonato del Garda<br />
DELAI MARIA di anni 74, era professa dal<br />
18/11/1984.<br />
Rezzato<br />
VEDARI PATERLINI ELENA MARIA di anni 88, era<br />
professa dal 17/11/1991.<br />
Zona Otto<br />
Orzinuovi<br />
FAVAGROSSA ZANOTTI ANGELA di anni 85, era<br />
professa dal 15/9/1976.<br />
Zona Nove<br />
Bornato<br />
BONOMELLI QUARANTINI GIUSEPPA di anni 86, era<br />
professa dal 04/02/1995.<br />
Camignone<br />
DEL BONO PADERNI MARIA di anni 92, era professa<br />
dal 22/11/1986.<br />
Rodengo Saiano<br />
MAFESSONI PARZANINI ANGELA di anni 98, era<br />
professa dal 22/02/1931.<br />
Zona Dieci<br />
Montecremasco<br />
MARTANI ANGELO di anni 68, era professo dal<br />
4/9/1994.<br />
Zona Undici<br />
Vigevano Sacra Famiglia<br />
DE VINCENZI MARIO di anni 86, era professo<br />
dall’1/06/1952.<br />
È stato ministro della fraternità per più<br />
mandati.<br />
Regola: art. 24<br />
Una tale comunione prosegue con<br />
i fratelli defunti con l’offerta di suffragi<br />
per le loro anime.<br />
17<br />
n. 1 - 2013
Agenda<br />
5 MAGGIO 2013:<br />
Capitolo delle Stuoie<br />
Sotto il Monte (Bergamo)<br />
9 GIUGNO 2013:<br />
Pre-Capitolo<br />
Casa del Giovane - Bergamo<br />
22 GIUGNO 2013:<br />
2° Assemblea Straordinaria Delegati CemiOfs<br />
Teatro Centro Rosetum - Milano (Solo per i Delegati CemiOfs)<br />
29 SETTEMBRE 2013:<br />
Ritiro Regionale<br />
Villa Cagnola - Gazzada (Varese)<br />
13 OTTOBRE 2013:<br />
Capitolo Elettivo Regionale<br />
Casa del Giovane - Bergamo<br />
Pro Manoscritto<br />
Realizzazione a cura dell’Editrice Velar, Gorle (Bg) - Grafica: Emilia Penati