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università degli studi di salerno

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“uso verbale”, che assume una connotazione semantica più ristretta e più adatta agli<br />

obiettivi della classificazione. Nel caso <strong>di</strong> risalire, esistono, come abbiamo appena<br />

mostrato, usi verbali sia <strong>di</strong> tipo intransitivo che <strong>di</strong> tipo transitivo, ciascuno dei quali sarà<br />

associato ad una determinata struttura <strong>di</strong> frase e sarà collocato, <strong>di</strong> conseguenza, in una<br />

determinata classe verbale. A <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> risalire, il verbo uscire ammette soltanto usi<br />

<strong>di</strong> tipo intransitivo:<br />

130. Da questo lavoro è uscito un ottimo guadagno N0 V da N1, cl.6<br />

131. Max è uscito da un’ottima scuola N0 V da N1, cl. 6<br />

132. Dalla ferita usciva un fiotto <strong>di</strong> sangue N0 Vmt Loc N1prov., cl. 7P<br />

133. I detenuti sono appena usciti dal carcere N0 Vmt Loc N1prov., cl. 7P<br />

134. I polsini della camicia escono dalla giacca N0 Vst Loc N1, cl. 8<br />

135. Questo viottolo esce sulla piazza del paese N0 Vst Loc N1, cl. 8<br />

Gli usi verbali <strong>degli</strong> esempi 130-131, così come quelli <strong>di</strong> 132-133 e 134-135, sono<br />

strutturalmente identici e, per questo motivo, vanno collocati nella stessa classe.<br />

Tuttavia, essi si <strong>di</strong>fferenziano per alcuni tratti <strong>di</strong> carattere <strong>di</strong>stribuzionale, riguardanti le<br />

restrizioni semantico-lessicali operanti sugli argomenti selezionati. Ad esempio, l’uso<br />

verbale <strong>di</strong> 130 seleziona, in posizione soggetto, un sintagma nominale <strong>di</strong> tipo non<br />

umano, a <strong>di</strong>fferenza <strong>di</strong> quello <strong>di</strong> 131 che, invece, accetta soltanto un N <strong>di</strong> tipo umano.<br />

Le stesse considerazioni valgono per gli esempi 132 (N0=N-um) e 133 (N0=Num),<br />

mentre, nel caso <strong>di</strong> 134 e 135, lo sdoppiamento riguarda l’esistenza, sempre in<br />

posizione soggetto, <strong>di</strong> due <strong>di</strong>versi sintagmi nominali <strong>di</strong> tipo ristretto.<br />

Per esemplificare ulteriormente il concetto <strong>di</strong> sdoppiamento in ambito lessico-<br />

grammaticale possiamo citare l’esempio <strong>di</strong> caricare in D’Agostino (1992). In<br />

corrispondenza <strong>di</strong> tale verbo, vengono in<strong>di</strong>viduati i seguenti usi:<br />

136. Ugo ha caricato le casse sul camion ↔ Ugo ha caricato il camion <strong>di</strong> casse<br />

137. Ugo ha caricato la mensola <strong>di</strong> libri<br />

138. Ugo ha caricato la stilografica (<strong>di</strong> + con ) inchiostro rosso<br />

E ancora:<br />

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