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università degli studi di salerno

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2.3. Strumenti d’analisi<br />

2.3.1. Complementi <strong>di</strong> verbo, <strong>di</strong> frase e <strong>di</strong> nome<br />

Prima <strong>di</strong> descrivere i criteri <strong>di</strong> classificazione dei verbi intransitivi è necessario un<br />

approfon<strong>di</strong>mento riguardante le unità <strong>di</strong> analisi del Lessico-Grammatica ed i concetti <strong>di</strong><br />

sdoppiamento e <strong>di</strong> uso verbale. Partiamo da un concetto <strong>di</strong> fondamentale importanza:<br />

in ambito lessico-grammaticale, non sono le parole ad essere considerate unità minime<br />

<strong>di</strong> analisi, ma le frasi elementari. Ogni frase elementare è costituita da un verbo, da un<br />

eventuale soggetto (la cui presenza non è sempre in<strong>di</strong>spensabile) e dai complementi<br />

essenziali (o argomenti o complementi <strong>di</strong> verbo) che tale verbo seleziona; non fanno,<br />

invece, parte della struttura minima i cosiddetti complementi circostanziali (o<br />

complementi <strong>di</strong> frase), che hanno carattere facoltativo e che rappresentano delle<br />

semplici informazioni aggiuntive rispetto a quelle veicolate a livello <strong>di</strong> frase elementare.<br />

Occorrono, dunque, dei test sintattici che ci consentano <strong>di</strong> tracciare una linea <strong>di</strong><br />

demarcazione tra complementi essenziali e complementi circostanziali. Possiamo<br />

utilizzare, a tal fine, i due test <strong>di</strong> cancellazione e <strong>di</strong> riduzione 14 . Consideriamo le frasi<br />

seguenti:<br />

117. Maria va a scuola tutte le mattine<br />

118. Maria dorme a scuola tutte le mattine<br />

Già a livello intuitivo, possiamo percepire una <strong>di</strong>fferenza tra le due frasi, nonostante<br />

siano caratterizzate da una struttura analoga. Tuttavia, la semplice intuizione non basta<br />

ed è necessario procedere alla <strong>di</strong>stinzione tra complementi essenziali e complementi<br />

circostanziali, partendo dal test <strong>di</strong> cancellazione. Quando la cancellazione <strong>di</strong> un<br />

complemento dà come risultato una frase non accettabile, vuol <strong>di</strong>re che il complemento<br />

cancellato è un complemento essenziale, ossia che la sua presenza è necessaria per<br />

completare l’informazione veicolata dal verbo. Cominciamo a cancellare, nelle frasi 117<br />

e 118, il complemento tutte le mattine:<br />

14 In proposito, si veda anche Vietri (2004), pag. 31.<br />

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