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università degli studi di salerno

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24. Max lavora <strong>di</strong> notte<br />

24a. Il lavoro <strong>di</strong> Max è <strong>di</strong> notte<br />

Si definiscono, invece, binarie le trasformazioni che operano su due frasi per ottenere<br />

una frase risultante:<br />

25. Eva fumava<br />

26. Eva parlava al telefono<br />

27. Eva fumava e parlava al telefono<br />

La frase 27 è, chiaramente, il risultato dell’applicazione <strong>di</strong> una coor<strong>di</strong>nazione alle due<br />

frasi precedenti. Si parla, dunque, <strong>di</strong> trasformazione binaria perché si parte da due frasi<br />

per ottenerne una terza.<br />

Fatte queste considerazioni introduttive, ma in<strong>di</strong>spensabili per comprendere a fondo la<br />

teoria harrisiana, possiamo soffermarci, in modo specifico, sulla Grammatica in<br />

Operatori ed Argomenti. Essa si basa su un concetto molto semplice: per Harris ogni<br />

<strong>di</strong>scorso può essere interpretato come una concatenazione <strong>di</strong> sequenze, descrivibile in<br />

base alle relazioni esistenti tra un elemento centrale, detto operatore, e <strong>degli</strong> elementi<br />

periferici, detti argomenti.<br />

Cos’è, dunque, un operatore? Non è altro che un elemento <strong>di</strong> connessione, una sorta <strong>di</strong><br />

perno, intorno al quale ruotano gli argomenti <strong>di</strong> un <strong>di</strong>scorso (o semplicemente <strong>di</strong> una<br />

frase). Per Harris una frase non può essere rappresentata come una struttura bipartita,<br />

determinata dall’unione <strong>di</strong> un sintagma nominale e <strong>di</strong> un sintagma verbale (si ricor<strong>di</strong>, in<br />

proposito, la bipartizione generativista F fiSN + SV), ma va piuttosto descritta come<br />

una struttura complessa, la cui organizzazione è con<strong>di</strong>zionata dalla presenza <strong>di</strong> un<br />

elemento centrale, detto operatore. Inoltre, una semplice analisi in costituenti non<br />

consente <strong>di</strong> descrivere in modo adeguato le analogie esistenti tra le seguenti frasi (tratte<br />

da D’Agostino 1992):<br />

28. Ugo traduce i bollettini <strong>di</strong> guerra<br />

28a. Ugo fa la traduzione dei bollettini <strong>di</strong> guerra<br />

28b. Ugo (fa + è) (E + il) traduttore dei bollettini <strong>di</strong> guerra<br />

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