l'uscita della pubblicazione - Cesavo
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Tariffa Associazioni Senza Fini di Lucro: ”Poste Italiane S.p.A.- Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n° 46) art.1, comma 2, Direzione Commerciale Business Savona”<br />
ANNO 4 - NUMERO 9 - OTTOBRE 2005<br />
PERIODICO DI INFORMAZIONE DEL CESAVO - CENTRO SAVONESE DI SERVIZI PER IL VOLONTARIATO<br />
VIA BRIGANTI 12R 17100 SAVONA TEL. 019 840 25 30 NUMERO VERDE 800 501 611<br />
MENSILE. REG.N:545/2003 TRIBUNALE DI SAVONA DIRETTORE RESPONSABILE: ENRICA BROCARDO<br />
Il programma di formazione per<br />
l’autunno 2005<br />
Juegos:<br />
l’uscita <strong>della</strong> <strong>pubblicazione</strong>
2<br />
4<br />
in questo numero<br />
A PAG. I PROGETTI<br />
Juegos: giochi antichi e moderni a confronto<br />
5<br />
A PAG. CSV MEDIA<br />
Per 5 cm... il mondo è pieno di barriere<br />
6-7<br />
A PAG. UNO SGUARDO SUL MONDO<br />
La storia di un’adozione in Brasile<br />
8-9<br />
A PAG. AGGIORNAMENTO PROGETTI<br />
I progetti interni<br />
I progetti a rete con le associazioni<br />
10<br />
A PAG. APPROFONDIMENTI<br />
Il programma di formazione per l’autunno 2005<br />
11/14<br />
A PAG. SPAZIO ASSOCIAZIONI<br />
Le iniziative del mese<br />
14<br />
A PAG. AGENDA<br />
15<br />
A PAG. L’ESPERTO RISPONDE<br />
“Attività commerciali marginali” per le organizzazioni di<br />
volontariato<br />
Le Associazioni che desiderano inviare materiale al<br />
giornale o dare visibilità alle loro attività possono<br />
scrivere all’indirizzo e - mail: selfservice@cesavo.it<br />
ANNO 4<br />
NUMERO 9<br />
OTTOBRE 2005<br />
LA REDAZIONE<br />
DIRETTORE RESPONSABILE<br />
Enrica Brocardo<br />
DIRETTORE EDITORIALE<br />
Anna Maria Camposeragna<br />
REDAZIONE<br />
Davide Pesce<br />
Alessandra Rizzi<br />
Diego Scarponi<br />
Andrea Tessitore<br />
HANNO COLLABORATO<br />
Stefano Anselmi, Luca Buffa,<br />
Milo Folenghi,<br />
Elena Gianasso,<br />
Viviana Marconi.<br />
ILLUSTRAZIONI<br />
Roberto D’Andrea<br />
ART DIRECTOR<br />
Massimiliano Buttazzo<br />
IMPAGINAZIONE GRAFICA<br />
Elisa Morielli<br />
PRESTAMPA E STAMPA<br />
Stamperia scrl Parma<br />
Periodico mensile registrato presso il<br />
tribunale di Savona n. 545 del 9 dicembre 2003<br />
POSTE ITALIANE<br />
Spedizione in A.P.: art. 2 comma 20 lettera C<br />
Legge 662/96<br />
DIREZIONE COMMERCIALE BUSINESS SAVONA (SV)<br />
TASSA PAGATA
IL NUOVO PERCORSO<br />
SCUOLA E VOLONTARIATO:<br />
CRESCE L’INTERESSE DEI<br />
GIOVANI PER IL SOCIALE<br />
Come ogni anno il nostro centro sta programmando la progettazione e le attività da sostenere<br />
tra le associazioni di volontariato e il mondo <strong>della</strong> scuola; in particolare per l’anno scolastico<br />
2005-2006 sono previsti percorsi differenziati per le varie fasce d’età.<br />
Da più di cinque anni il <strong>Cesavo</strong> ha attivato progetti e collaborazioni con le scuole di Savona<br />
e <strong>della</strong> sua provincia; il percorso ha avuto inizio all’interno di un progetto in collaborazione<br />
con la provincia di Savona rivolto specificatamente al mondo <strong>della</strong> scuola superiore e alle<br />
associazioni di volontariato interessate.<br />
I riscontri e i risultati ottenuti hanno condotto il Centro a rinnovare di anno in anno questa<br />
esperienza coinvolgendo un numero sempre maggiore di associazioni di diversi ambiti di<br />
intervento.<br />
Lo scorso anno lo staff del centro su richiesta delle associazioni e in base alle esperienze<br />
raccolte attraverso i contatti con il Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio, ha<br />
proposto un percorso sperimentale che coinvolgesse anche le scuole elementari e in seguito<br />
anche gli studenti delle scuole medie. Quest’esperienza è stata allestita con una metodologia<br />
di intervento adeguata alle varie fasce d’età e attraverso una collaborazione con educatori<br />
professionali che favorissero e stimolassero l’incontro tra gli studenti e le associazioni di<br />
volontariato.<br />
La metodologia variava in base alla fascia d’età degli studenti coinvolti attraverso l’utilizzo di<br />
diversi strumenti: la rappresentazione teatrale per i bambini delle scuole elementari e il video<br />
per gli studenti delle scuole medie inferiori e superiori, finalizzati alla conoscenza reciproca e<br />
allo scambio di opinioni in base alle diverse prospettive.<br />
Da quest’anno c’è un’importante novità: l’integrazione delle tre metodologie utilizzate<br />
precedentemente in un unico percorso didattico. La finalità di questo cambiamento è di<br />
realizzare uno strumento integrato che stimoli il confronto e la comunicazione tra il mondo<br />
<strong>della</strong> scuola e quello del volontariato, quindi i percorsi progettuali che coinvolgeranno studenti<br />
e volontari si fonderanno sulla base di questo confronto.<br />
Si è deciso di cambiare strategia in seguito all’esigenza manifestata dagli studenti di<br />
partecipare in maniera più integrata alla realizzazione dei progetti di incontro tra giovani e<br />
volontari; in questa maniera saranno gli stessi studenti a stabilire insieme ai collaboratori del<br />
<strong>Cesavo</strong> e ai rappresentanti delle associazioni il modo più gradevole di entrare in contatto con<br />
questa nuova realtà.<br />
Per l’avvio dei percorsi progettuali, il <strong>Cesavo</strong> mette a disposizione nuovi strumenti per tutti i<br />
soggetti coinvolti: gli alunni avranno a disposizione strumenti come interventi di animazione,<br />
realizzazione di video e di pubblicazioni, mentre per le associazioni di volontariato si propone<br />
un supporto per facilitare la comunicazione con gli studenti e un sostegno metodologico<br />
all’eventuale progettazione.<br />
Ci fa piacere sottolineare che di anno in anno le richieste da parte di volontari e insegnanti di una<br />
collaborazione insieme sono aumentate, anche su sollecitazione degli stessi studenti.<br />
Sempre di più, infatti, gli avvenimenti di cronaca mondiale (conflitti, disastri naturali, scarsa<br />
attenzione alle politiche sociali...) catturano l’attenzione dei giovani spingendoli verso enti che<br />
con il loro intervento gratuito cercano di contribuire alla risoluzione di tali problematiche sociali.<br />
editoriale<br />
di Anna M. Camposeragna<br />
3
i progetti JUEGOS: GIOCHI ANTICHI E<br />
di Stefano Anselmi e Alessandra Rizzi<br />
MODERNI A CONFRONTO<br />
UISP (UNIONE ITALIANA<br />
SPORT PER TUTTI)<br />
È l’ente di promozione sportiva sul<br />
territorio con esperienza sugli sport<br />
tradizionali e i giochi popolari.<br />
L’attività sportiva per tutti, infatti,<br />
è per prima cosa un diritto, un<br />
riferimento immediato ad una nuova<br />
qualità <strong>della</strong> vita da affermare<br />
giorno per giorno sia negli impianti<br />
tradizionali, sia in ambiente naturale.<br />
Coloro che desiderino avere<br />
informazioni sulle attività<br />
dell’associazione possono rivolgersi<br />
alla sede di<br />
Via Don Giovanni Bosco, 1/4 a Savona<br />
Tel.: 019/820951<br />
Fax: 019/820959<br />
e mail: savona@uisp.it<br />
con i seguenti orari al pubblico:<br />
Mattina:<br />
solo Mercoledì 10:00 - 12:00<br />
Pomeriggio:<br />
da Lunedì a Venerdi 17:00 - 19:00<br />
4<br />
L’uscita <strong>della</strong> <strong>pubblicazione</strong>,<br />
i futuri incontri con le scuole elementari<br />
...e Cuba!<br />
Dopo la <strong>pubblicazione</strong> <strong>della</strong> carta savonese<br />
<strong>della</strong> disabilità, è in fase di uscita un’altra<br />
guida: la <strong>pubblicazione</strong> relativa a Juegos,<br />
il progetto che si è posto come parallelo al<br />
consolidato Studenti e Volontari Insieme, di cui<br />
avevamo già accennato nel numero di gennaio<br />
di Self Service.<br />
Juegos vede coinvolti l’associazione savonese<br />
UISP (Unione italiana Sport per tutti), gli studenti<br />
delle classi 4°A Nautico e 3°BP indirizzo<br />
Grafi co dell’Istituto Mazzini<br />
- Pancaldo - Martini e<br />
parte delle terza età <strong>della</strong><br />
nostra città.<br />
Lo scopo <strong>della</strong> <strong>pubblicazione</strong><br />
è riscoprire i giochi tipici<br />
liguri con cui si divertivano<br />
i giovani di una volta,<br />
che sono ormai i nonni<br />
di adesso, farli conoscere<br />
alle nuove generazioni e<br />
infi ne esportarli e confrontarli con quelli che si<br />
praticano a Cuba.<br />
Perché proprio Cuba?<br />
Perché PEACE GAMES (l’associazione aderente<br />
all’UISP) già da tempo stringe rapporti di partnership<br />
con alcuni centri sportivi dell’isola, e<br />
ha per questo motivo deciso di chiamare il progetto<br />
“Juegos” (“Giochi”) in lingua spagnola.<br />
Una volta terminate, le pubblicazioni verranno<br />
consegnate alle scuole elementari di Savona,<br />
(oltre che alle associazioni di volontariato)<br />
dove si terranno un paio di incontri per illustrare<br />
i giochi ai bambini e aiutarli a metterli<br />
in pratica insieme. Gli incontri saranno tenuti<br />
personalmente dagli studenti dell’istituto savonese<br />
partecipante al progetto.<br />
Ma com’è fatta la guida?<br />
Dopo una presentazione generale del progetto,<br />
si apre con una sezione di grafi ci che riassumono<br />
i dati raccolti dagli studenti durante l’indagine<br />
rivolta agli anziani.<br />
Alcuni appartenenti ad associazioni <strong>della</strong> terza<br />
età savonese (Auser, Antea...) e altri anziani<br />
sono stati infatti intervistati presso lo stand<br />
dello spazio del “Gabbiano” e sottoposti a un<br />
questionario appositamente preparato per il<br />
progetto. Tale questionario prevedeva un’analisi<br />
di dati quali età, sesso, luoghi dove si svol-<br />
gevano i giochi, numero di persone occorrenti<br />
al gioco, mezzi e materiali impiegati, differenze<br />
principali tra giochi maschili e femminili.<br />
Veniva chiesto inoltre di fornire un elenco dei<br />
giochi che si svolgevano un tempo e la loro relativa<br />
descrizione che è stata in un secondo tempo<br />
rielaborata in termini più “tecnici” dai responsabili<br />
UISP e dalla professoressa Gepponi, insegnante<br />
di educazione fi sica all’Istituto Mazzini<br />
– Pancaldo – Martini.<br />
All’interno <strong>della</strong> <strong>pubblicazione</strong><br />
una sezione particolarmenteinteressante<br />
è quella dedicata alla<br />
descrizione dettagliata<br />
dei giochi tipici liguri di<br />
una volta: ricordiamo ad<br />
esempio la lippa, il pampano,<br />
la cavallina multipla,<br />
patta rialzo.<br />
Ogni gioco è inoltre arricchito<br />
da vignette illustrative sulle modalità di<br />
svolgimento, curate dalla grafi ca del <strong>Cesavo</strong>.<br />
“Scorrendo le pagine dell’opuscolo risulta evidente<br />
come i giochi di una volta si fondassero<br />
molto di più sui rapporti di gruppo e sulla creatività,<br />
rispetto ad oggi“, riporta Stefano Anselmi,<br />
collaboratore al progetto, “specialmente<br />
per quanto riguarda i materiali: da un semplice<br />
tappo, una moneta, una corda si creavano tutti<br />
i giochi possibili!! Ogni cosa anche la più semplice<br />
veniva valorizzata e sfruttata al meglio per<br />
renderla occasione di divertimento.<br />
Gli anziani, durante le loro interviste, hanno<br />
anche tenuto a sottolineare che i giochi erano<br />
sempre fatti all’aperto e coinvolgevano un intero<br />
gruppo di amici, mentre ora i bambini tendono<br />
a fare giochi individuali, impegnando sempre<br />
più spesso il loro tempo davanti alla TV o<br />
con strumenti tecnologici che gli impediscono<br />
un contatto e un confronto creativo con altri<br />
bambini”.<br />
Dopo la consegna delle dispense e gli incontri<br />
con i bambini delle elementari, l’incarico di<br />
“trasportare” e far pervenire ai partner cubani<br />
le tradizioni degli antichi giochi liguri è di competenza<br />
dell’UISP che si sta al momento attivando<br />
per il viaggio e lo scambio culturale.<br />
Hasta la vista!
PER 5 cm...<br />
IL MONDO È PIENO DI<br />
BARRIERE<br />
Un video testimonianza<br />
sulle barriere architettoniche a Savona<br />
Il 13 ottobre a partire dalle 18.00 presso il<br />
nuovo Filmstudio di Savona, all’interno di<br />
una giornata dedicata alla disabilità - durante<br />
la quale sarà presentata la mappa del volontariato<br />
per la disabilità di Savona e provincia<br />
- verrà proiettato per la prima volta il video<br />
prodotto e realizzato dal CESAVO “Per 5 cm... il<br />
mondo è pieno di barriere”.<br />
Il video, realizzato da Diego Scarponi e Andrea<br />
Tessitore con la collaborazione di Alessandra<br />
Rizzi, racconta la quotidianità di Elena, la ragazza<br />
disabile che collabora con il <strong>Cesavo</strong> grazie<br />
a una borsa lavoro, alle prese con il grande problema<br />
delle barriere architettoniche: si scontrerà<br />
con i gradini alti e bassi che siano (da qui<br />
il titolo 5 cm), gli scivoli spesso troppo ripidi<br />
e le barriere abbattute a metà... Ma non mancheranno<br />
anche note positive e piccole grandi<br />
conquiste.<br />
Le riprese saranno inoltre arricchite da momenti<br />
di lettura del testo “È bello essere liberi...se<br />
anche gli altri sono liberi”, edito dalla Cooperativa<br />
sociale “il Leprecauno” di Savona che<br />
raccoglie le conversazioni con Sergio Pescio,<br />
uno dei primi disabili savonesi ad aver avviato<br />
un percorso di sensibilizzazione al tema handicap,<br />
attraverso la creazione dello sportello del<br />
cittadino disabile in collaborazione con le maggiori<br />
associazioni di volontariato del territorio.<br />
Il video vuole essere uno strumento di sensibilizzazione<br />
nei confronti di chi conosce poco il<br />
mondo dell’handicap e spesso ne ha una visione<br />
distorta e/o limitata.<br />
“Non è detto che quanto viva o racconti nel video<br />
sia quello che pensano o provano tutti i disabili:<br />
ognuno ha le proprie esperienze e non voglio<br />
aver la presunzione di essere portavoce di tutti<br />
i disagi... sono ben cosciente che esistano tante<br />
problematiche legate ad altri tipi di disabilità<br />
che però non vengono menzionate nel video<br />
perchè non fanno parte del mio vissuto...” tiene<br />
a precisare la protagonista, “però realizzare un<br />
prodotto di questo tipo mi è sembrata un’ottima<br />
idea per far comprendere a tutti, disabili e<br />
non, quanto azioni o spostamenti teoricamente<br />
facili per tutti, possano diventare impossibili a<br />
causa di un ostacolo che agli occhi dei più può<br />
sembrare impercettibile...”.<br />
La realizzazione del video è stata un’esperienza<br />
interessante per tutti: a partire dall’intervista,<br />
passando per le riprese nel centro città,<br />
dove Elena ci ha mostrato le diffi coltà negli<br />
attraversamenti pedonali, nell’utilizzo degli<br />
sportelli bancomat, nell’accesso alle cabine<br />
telefoniche... fi no ad arrivare alle riprese nei<br />
luoghi pubblici come la biblioteca o la stazione<br />
ferroviaria.<br />
A fronte di tanta disponibilità dimostrata da<br />
gestori o responsabili degli enti dove sono state<br />
girate scene ed effettuate riprese, non sono<br />
mancati i momenti “diffi cili”, più di<br />
tutti l’impossibilità di girare scene<br />
di interno presso la stazione ferroviaria:<br />
ad una richiesta formale del<br />
<strong>Cesavo</strong> presentata a fi ne maggio,<br />
ad oggi non è pervenuta alcuna risposta.<br />
“Senza fare troppe polemiche, vorrei<br />
che quanto abbiamo realizzato<br />
servisse a dimostrare che comunque<br />
nel corso degli anni, ci sono<br />
stati interventi volti a incrementare<br />
l’indipendenza dei disabili: se penso<br />
che ora posso prendere l’autobus<br />
di linea senza diffi coltà, accedere<br />
alla piscina comunale o lavorare in<br />
un ente come il <strong>Cesavo</strong>...mi rendo<br />
conto che quindici anni fa sarebbero<br />
state esperienze impensabili per<br />
chi è portatrice di una disabilità del<br />
cento per cento.<br />
Ciò non toglie che ci siano ancora<br />
dei passi da fare in questo senso,<br />
ma è positivo il fatto che piano piano<br />
stia nascendo una cultura <strong>della</strong><br />
disabilità”.<br />
A questo proposito, per continuare<br />
il percorso di crescita culturale,<br />
sarebbe auspicabile proiettare il<br />
video nelle scuole, al fi ne di far conoscere<br />
in modo sincero e diretto,<br />
senza un approccio educativo ma<br />
essenzialmente testimoniale, il<br />
mondo <strong>della</strong> disabilità ai bambini<br />
di oggi che saranno gli adulti di<br />
domani.<br />
csv media<br />
di Elena Gianasso e Alessandra Rizzi<br />
5
uno sguardo sul mondo<br />
di Giada Melotto<br />
rubrica a cura<br />
dell’associazione<br />
SJAMO di Albenga<br />
Q<br />
uando si parla di adozione spesso le persone<br />
“non addette ai lavori” fanno fatica a<br />
rappresentarsi bene cosa questo signifi chi.<br />
La scelta adottiva è un fatto complesso,<br />
portato da motivazioni diverse, a cui è sempre sotteso<br />
un vissuto di incompletezza, il desiderio di qualcuno<br />
a cui dare amore.<br />
Quello che segue è il resoconto del “viaggio verso<br />
l’adozione” di una delle coppie seguite dalla nostra<br />
associazione che ben descrive le diffi coltà e le forti<br />
emozioni sempre presenti in momenti così importanti<br />
e irripetibili come quando nasce una nuova famiglia.<br />
“<br />
La nostra storia con Giorgio è iniziata, una<br />
mattina, qualche giorno prima di Natale dell’anno<br />
2004, quando ha telefonato a casa la<br />
segretaria dell’associazione Sjamo di Albenga, alla<br />
quale, dopo avere avuto il decreto di idoneità all’adozione,<br />
avevamo dato l’incarico per il Brasile.<br />
“Signora, le è arrivato un bel regalo di Natale, le è<br />
arrivato un maschietto. Ho la foto sotto gli occhi. È<br />
proprio bello. Quando ci venite a trovare perché ve lo<br />
facciamo vedere?”<br />
Mio marito, che stava uscendo da casa per andare a<br />
lavorare, si era fermato, capendo dalle mie parole<br />
l’oggetto <strong>della</strong> conversazione. Volevo fargli vedere<br />
che ero rilassata e contenta, ma dentro di me, mi stava<br />
prendendo una paura terribile del salto nel buio<br />
che ci toccava fare ora con questa adozione che avevo<br />
voluto con tanta insistenza a un’età avanzata per<br />
me e per mio marito. Ci erano stati già proposti due<br />
casi troppo diffi cili per noi, quello di una bambina<br />
di nove anni con problemi di sviluppo, e quello di un<br />
maschietto di sette anni con un leggero ritardo mentale<br />
e – come del resto succede spesso nelle adozioni,<br />
specie in paesi come il Brasile – con una situazione<br />
familiare complessa, data dalla presenza in vita <strong>della</strong><br />
madre biologica e di numerosi fratelli.<br />
Condividevamo la raccomandazione, fattaci dagli<br />
operatori sociali che avevamo incontrato durante i<br />
colloqui per l’idoneità, di evidenziare all’associazione<br />
prescelta i nostri limiti di disponibilità e i nostri<br />
desideri prima dell’abbinamento e del contatto<br />
diretto con il bambino, per evitargli il trauma di un<br />
ulteriore rifi uto.<br />
Per questo avevamo scelto, dopo una lunga e laboriosa<br />
ricerca, l’associazione che ci era parsa la più<br />
sensibile e paziente nel diffi cile compito di trovare<br />
ad ogni bambino abbandonato la famiglia “giusta”.<br />
Ma proprio ora, che fi nalmente mi veniva fatta una<br />
proposta che rispondeva pienamente ai nostri sogni,<br />
di un bambino bello, sano, non tanto grande, senza<br />
fratelli né genitori biologici in vita, avevo paura: la<br />
6<br />
LA STORIA DI UN’ADOZIONE<br />
IN BRASILE<br />
Una bellissima testimonianza<br />
di amore e solidarietà<br />
paura, forse, dopo tanti anni di vicissitudini e di speranze,<br />
che fosse anche questo solo un sogno.<br />
Abbiamo accettato subito di andare ad Albenga appena<br />
possibile; venivamo da Milano. Siamo andati il 27<br />
dicembre e abbiamo visto la foto di Giorgio e sentito<br />
la sua storia: il mio sogno aveva ora una forma.<br />
Ho guardato a lungo il volto olivastro e ovale con gli<br />
occhi neri e intensi del bambino che un giorno sarebbe<br />
diventato mio fi glio e ho cercato di riconoscere<br />
qualche rassomiglianza con i miei lineamenti. Mi<br />
sentivo come una donna incinta che sta guardando<br />
per la prima volta l’ecografi a del fi glio che porta nel<br />
suo grembo. Non ho versato lacrime, mi trattenevo.<br />
Mio marito era molto allegro come tutte le volte in cui<br />
si supera un momento diffi cile. Abbiamo, poi, sentito<br />
la storia di Giorgio che non ci è sembrata più terribile<br />
di altre. Ci stavamo abituando al mondo dell’infanzia<br />
disperata. Il bambino era stato abbandonato dalla<br />
madre alla nascita e raccolto da una signora che era<br />
morta quando lui aveva tre anni... Non era mai stato<br />
registrato all’anagrafe. Una fi glia <strong>della</strong> signora lo<br />
aveva portato a casa sua, in una piccola città dello<br />
stato di San Paolo, molto lontana da quella in cui lui<br />
era nato. In questa famiglia, il bambino era rimasto<br />
due anni, poi era stato tolto e ospitato in un orfanotrofi<br />
o perché a scuola si era scoperto che era maltrattato<br />
dal marito <strong>della</strong> signora che se ne occupava.<br />
Sono arrivata con mio marito nella città di Giorgio il<br />
27 gennaio 2005, esattamente un mese dopo avere<br />
fi rmato l’accordo di adozione presso la nostra associazione.<br />
Stavamo come base nella città di San Paolo<br />
dove lavoravano gli avvocati, marito e moglie, che<br />
seguivano il nostro caso e che, oltre ad essere stati<br />
determinanti nel felice abbinamento, ci hanno costantemente<br />
assistito in tutte le nostre necessità per<br />
l’intera durata del nostro soggiorno in Brasile.<br />
Abbiamo attraversato più di 500 chilometri per arrivare<br />
nella città di Giorgio, tra aereo e macchina.<br />
Avrei voluto essere elegante per presentarmi per<br />
la prima volta a mio fi glio, ma era proprio diffi cile.<br />
Ero troppo distrutta dal caldo torrido che faceva e<br />
da tutti quei viaggi. Mentre aspettavamo l’ora dell’incontro<br />
in tribunale, l’avvocatessa, che era venuta<br />
quel giorno con noi, ci ha accompagnati da un funzionario<br />
per compilare delle carte. Questi ha preso<br />
a parlare a lungo di Giorgio, dicendoci che se ne era<br />
occupato durante i fi ne settimana e che lo avrebbe<br />
voluto adottare lui quel bambino che era ai suoi occhi<br />
perfetto, ma che non aveva potuto farlo viste le reticenze<br />
<strong>della</strong> moglie. In quel momento, dalle parole<br />
di quest’uomo che aveva dato l’illusione a Giorgio di<br />
offrirgli una famiglia, mi sono distaccata dalla mia<br />
propria sofferenza di madre non realizzata per iniziare<br />
a prendere contatto con la sofferenza di Giorgio,<br />
con la sua travagliata ricerca dei genitori. Allora,<br />
non ho più potuto trattenere il pianto che cresceva<br />
sempre più forte in me. Sono uscita dal tribunale col<br />
dolore e il grido <strong>della</strong> madre che sta dando la vita e<br />
non vuole che più nessuno le tocchi il suo bambino.<br />
La psicologa ha voluto prima parlarci per circa un’ora.<br />
Sono arrivate anche due assistenti sociali che avevano<br />
lavorato con lei. Sapevamo che a Giorgio erano<br />
bastate due settimane con la psicologa per prepararsi<br />
all’incontro con i nuovi genitori. La psicologa ci ha<br />
chiesto di noi, delle nostre motivazioni. Ho chiesto<br />
se si poteva vedere il bambino e la psicologa con voce<br />
tranquilla ha telefonato alla direttrice dell’orfanotrofi<br />
o per dirle che poteva venire con Giorgio. Eravamo<br />
tutti riuniti nella stanza <strong>della</strong> psicologa quando<br />
è arrivato Giorgio. Ci è apparso piccolo, magro, con<br />
i calzoncini corti, sciolto nel passo, ma con la testa<br />
rasata e, come una tartarughina, rientrata nelle<br />
spalle. Poteva avere poco più di sette anni. Camminava<br />
davanti alla direttrice, non voltandosi per guardarla,<br />
con lo sguardo basso e il sorriso imbarazzato.<br />
Solo, di fronte alla sua nuova situazione. Avrei voluto<br />
precipitarmi per aprire le mie braccia e fargli vedere
l’immensità dell’amore che avevo da dargli con mio<br />
marito, ma mi sono fermata, temevo di scontrarmi<br />
con l’immensità <strong>della</strong> sua carenza di affetto. Ho solo<br />
sorriso. Abbiamo tutti sorriso. Abbiamo aspettato<br />
che gli altri facessero le presentazioni. La direttrice<br />
lo ha guidato per mano verso di noi con un sorriso pacato.<br />
Prima lo ha portato verso di me, poi, verso mio<br />
marito. Non dimenticherò mai la dolcezza profonda<br />
ed esemplare di questa donna, “madre e levatrice” di<br />
bambini in cerca di una famiglia. Una dolcezza che mi<br />
ha fatto di nuovo venire una gran voglia di piangere<br />
per tutto quel desiderio di maternità trattenuto da<br />
più di vent’anni e che ora mi era consentito.<br />
Giorgio si è seduto per un po’ accanto a me senza<br />
sapere che cosa dire, poi, ho voluto che andasse a<br />
sedersi da suo padre. E così seduti, uno vicino all’altro,<br />
li ho fotografati, senza guardare nell’obiettivo<br />
prima di schiacciare sul tasto, senza chiedere sorrisi<br />
fotogenici. È scattata la foto e una volta stampata,<br />
si potevano vedere i volti del padre e del figlio con<br />
le palpebre socchiuse che piangevano di gioia. Dopo,<br />
siamo passati nello stanzino delle assistenti sociali<br />
per stabilire i primi contatti con Giorgio. Hanno<br />
messo i suoi giochini per terra, ma si vedeva che lui<br />
era poco invogliato a giocare in una situazione cosi<br />
artificiale e dopo un po’, gli è venuto un singhiozzo<br />
mentre stava seduto. Volevo portargli da bere, farlo<br />
parlare o ridere per farglielo passare. Ha bevuto<br />
l’acqua che gli ho portato e allora il singhiozzo si è<br />
trasformato in un pianto spasmodico. L’avvocatessa<br />
ci ha fatto capire che era ora di congedarci e abbiamo<br />
lasciato la città di Giorgio con lui che piangeva e tutti<br />
che sorridevano, sollevati. Una volta in macchina, mi<br />
sono messa sul sedile posteriore con lui, che, girato<br />
dalla parte <strong>della</strong> finestra, non voleva ascoltare le mie<br />
parole di conforto. Durante tutto il viaggio, prima in<br />
macchina, poi in aereo e infine anche all’aeroporto<br />
di San Paolo, non ha smesso di vomitare, in silenzio,<br />
tristissimo, rifiutando le carezze. Si è addormentato<br />
quasi subito dopo l’arrivo in albergo, e mentre<br />
dormiva, mio marito, guardando il suo corpicino avvolto<br />
nel lenzuolo, ha esclamato: “Che meraviglia!”<br />
Poi, l’indomani mattina, ci ha svegliato lui, facendo<br />
espressioni e gesti da pagliaccio, infilandosi nel nostro<br />
letto tra noi due. Guardandoci, ha detto ridendo<br />
in portoghese: “Ma io, non capisco niente di quello<br />
che state dicendo!” Cosi, con l’aiuto del vocabolario,<br />
abbiamo masticato a fatica qualche parola essenziale<br />
di portoghese, invitandolo a ripeterla in italiano.<br />
Dopo una decina di giorni, Giorgio riusciva già a<br />
comunicare con noi utilizzando l’italiano o il portoghese,<br />
e sempre di più l’italiano. Ma i miei baci gli<br />
facevano paura ed è stato solo dopo il nostro arrivo in<br />
Italia che li ha accettati. Il rapporto con mio marito,<br />
era invece, più facile, basato sui giochi e gli scherzi.<br />
Io, ero la madre intrusa nonostante i nostri sforzi di<br />
creare armonia tra di noi e i mille divertimenti che<br />
gli abbiamo offerto. Ho insistito perché vedesse un<br />
po’ del suo paese prima di lasciarlo e abbiamo fatto<br />
un soggiorno a Bonito vicino al Pantanal, a scoprire<br />
la natura bellissima e i fiumi incontaminati e, subito<br />
dopo l’adozione, qualche giorno a Bahia. Volevo che<br />
vedesse che il suo paese poteva essere molto bello se<br />
vissuto nelle condizioni giuste. Ma lui cercava di rendersi<br />
simpatico a tutti, tranne che a noi, soprattutto<br />
durante il soggiorno a Bonito. Ci sembrava che cercasse<br />
per l’ultima volta, prima di andarsene via per<br />
l’Italia, qualche brasiliano che lo volesse adottare.<br />
Gli abbiamo chiesto se era convinto di volerci come<br />
famiglia, e ogni volta che glielo si domandava, si leggeva<br />
la paura nei suoi occhi e ci stringeva la vita tra<br />
sue braccia. Non poteva amarci ancora, accettare il<br />
nostro amore. Ma voleva a tutti i costi stare con noi.<br />
Eravamo la sua ultima speranza.<br />
Il 27 febbraio, un mese dopo il nostro arrivo in Brasile,<br />
è stata firmata l’adozione. Siamo usciti dal tribunale<br />
in uno stato di stupore. Non ci sembrava vero.<br />
La nostra felicità si annegava nella stanchezza. Dopo<br />
una settimana, il nove marzo, Giorgio, seduto accanto<br />
al finestrino dell’aereo che ci portava in Italia, fissava,<br />
nel buio <strong>della</strong> notte, le luci dell’aeroporto e delle<br />
case <strong>della</strong> terra che lo aveva visto nascere e crescere<br />
con tanta sofferenza. Non una lacrima, né una parola<br />
d’addio. Nessuno vicino a lui poteva distrarlo dal suo<br />
ultimo dialogo col Brasile. Al nostro arrivo all’aeroporto<br />
di Malpensa ci aspettavano i suoi nuovi zii e il<br />
suo cugino grande. Giorgio li ha salutati con slancio<br />
come se li avesse conosciuti da sempre. È arrivato<br />
nella sua nuova casa a Milano, è entrato in camera<br />
sua, felicissimo, e ha fatto più volte il giro <strong>della</strong> casa,<br />
cercando con impazienza di scoprirne i segreti. Non<br />
ha fatto confronti con l’istituto dove abitava prima,<br />
ma ha chiamato per qualche tempo “hotel” il palazzo<br />
dove abitiamo, in ricordo del nostro soggiorno a San<br />
Paolo nel residence. Qualche giorno dopo, abbiamo<br />
fatto una grande festa con tutti i parenti e amici di<br />
famiglia per il compleanno di mio marito. Era molto<br />
eccitato, parlava, giocava e faceva il pagliaccio<br />
con tutti. Era sempre al centro dell’attenzione e ne<br />
era consapevole; ma ci teneva a ricordare ridendo<br />
che quella era la festa di suo padre. Quattro giorni<br />
dopo il nostro arrivo, ci presentavamo dalla preside<br />
<strong>della</strong> scuola elementare del nostro quartiere. Lui<br />
non voleva andare al colloquio, preferiva rimandare<br />
all’”anno prossimo”. Ma la direttrice, non appena<br />
lo ha visto, ha capito che si trattava di un bambino<br />
particolarmente vivace e intelligente, e lo ha inserito<br />
senza esitare in seconda elementare considerando la<br />
sua età anagrafica piuttosto che la sua preparazione<br />
scolastica e linguistica (lui aveva solo frequentato la<br />
prima elementare in Brasile). Lo abbiamo accompagnato,<br />
subito dopo il colloquio con la preside a scuola<br />
nonostante le sue resistenze. Ma prima di entrare<br />
in classe, ci ha detto che se doveva andare a scuola,<br />
voleva starci tutto il giorno, mangiare a mensa e fare<br />
tutte le attività che facevano gli altri. Non voleva<br />
fare una prova. I bambini lo hanno accolto in classe<br />
con grida di gioia. Ha comunicato subito con loro.<br />
La socializzazione non era un problema, e neanche<br />
l’apprendimento dell’italiano. La maestra lo ha portato<br />
con grande pazienza a superare le grosse lacune<br />
che aveva, e a iniziare a scrivere e a leggere. Dopo<br />
qualche settimana, un nostro conoscente che aveva<br />
giocato in un’importante squadra di calcio, ha provato<br />
a fare qualche passaggio di palla con lui e ci ha<br />
uno sguardo sul mondo<br />
consigliato di presentarlo agli allenatori <strong>della</strong> squadra.<br />
Sul terreno, ha subito voluto segnare dei goal.<br />
Dopo averlo subito inserito, lo hanno selezionato<br />
come pulcino. A scuola, alla fine dell’anno scolastico,<br />
è stato ammesso per l’anno prossimo nella classe superiore,<br />
tenendo conto delle sue capacità e dell’impegno<br />
dimostrato; ha partecipato anche al saggio,<br />
ballando e recitando con i suoi compagni.<br />
Sono passati sette mesi da quando ci conosciamo.<br />
Tutto sembra che funzioni bene. Oltre alla scuola e al<br />
calcio, che gli hanno permesso di avere contatti con<br />
bambini italiani, Giorgio ha scoperto con noi il piacere<br />
di nuotare in piscina e nel mare, che prima non<br />
conosceva, e di fare passeggiate in montagna; gli<br />
piace anche pattinare, andare in bicicletta e giocare<br />
ai giardini. Manifesta sempre un grande bisogno di<br />
compagnia, di affetto, di contatto fisico con le persone<br />
e con le cose, soprattutto a me e a mio marito.<br />
Non aspetta complimenti per i suoi progressi, né si<br />
offende quando qualcuno lo corregge. Il portoghese<br />
ha lasciato posto all’italiano, e gli episodi tristi <strong>della</strong><br />
sua vita, prima nascosti, sorgono pian piano sfumati<br />
dalle sue conversazioni con noi senza espressioni di<br />
dolore, come se appartenessero ad un’esistenza che<br />
non tornerà. È nostro figlio. Ci chiama mamma e papà<br />
come se lo avesse sempre fatto. A noi, sembra di essere<br />
i suoi genitori da sempre. Giorgio è diventato<br />
in poco tempo il nostro principale riferimento. Non<br />
possiamo più fare a meno <strong>della</strong> sua presenza, <strong>della</strong><br />
sua vivacità, del suo calore, dei suoi giochi e dei suoi<br />
scherzi, <strong>della</strong> gioia che tutti – anche le persone che<br />
lo vedono per la prima volta e nulla sanno <strong>della</strong> sua<br />
storia – leggono nei suoi occhi e nei suoi gesti. Noi<br />
cerchiamo di insegnargli tutto quello che sappiamo<br />
e riteniamo utile a lui, lui ci insegna quello che ha<br />
appreso dalla vita, e una più profonda e concreta conoscenza<br />
di noi stessi.<br />
Ci ha insegnato che l’essere genitori e figli non è<br />
un fatto secondario o casuale, ma risponde ad una<br />
volontà superiore e ad una scelta, al desiderio, al<br />
bisogno, senza limiti e senza condizioni, dei figli di<br />
essere amati, dei genitori di amare.<br />
” 7
aggiornamento progetti<br />
di Luca Buffa e Davide Pesce<br />
CONFRONTO<br />
Area: Welfare e Advocacy<br />
Risorse umane: Anna Camposeragna, Viviana<br />
Marconi, Enza Santoriello<br />
Inizio progetto: autunno 2001<br />
Finalità: informare le associazioni<br />
sull’applicazione <strong>della</strong> legge<br />
328/2000, creare una banca<br />
dati delle associazioni da<br />
inserire nella stesura dei piani<br />
di zona 2006, facilitare il<br />
lavoro in rete delle associazioni<br />
e migliorare il rapporto tra<br />
volontario e amministratori<br />
pubblici.<br />
Destinatari: le associazioni di volontariato e<br />
il comune di Albenga.<br />
In seguito all’incontro tenutosi in data 27<br />
settembre alla presenza del Funzionario<br />
Amministrativo Antonio Giordano del Comune<br />
di Albenga, si sta procedendo all’elaborazione<br />
dei resoconti delle associazioni sul tema del<br />
disagio territoriale che è sempre più causa di<br />
problematiche per i volontari nello svolgimento<br />
delle proprie attività. Si vuole così presentare<br />
entro la fine dell’anno una mappa territoriale<br />
comprendente i dati, gli ambiti di attività e i<br />
servizi elargiti delle associazioni che hanno<br />
partecipato al progetto.<br />
CSV MEDIA<br />
Area: comunicazione, promozione<br />
Risorse umane: Luca Buffa, Davide Pesce,<br />
Elisa Morielli, Alessandra<br />
Rizzi, Diego Scarponi, Andrea<br />
Tessitore<br />
Inizio progetto: 2004<br />
Finalità: l’integrazione dei mezzi di<br />
comunicazione e promozione a<br />
disposizione delle associazioni<br />
del volontariato savonese per<br />
la realizzazione di una strategia<br />
comunicativa permanente ad<br />
ampia visibilità pubblica.<br />
Destinatari: tutte le associazioni di<br />
volontariato <strong>della</strong> provincia di<br />
Savona<br />
wwww.cesavo.it: nuova pagina sul sito<br />
con tutte le informazioni sul servizio civile<br />
volontario e la scheda per ricevere via mail i<br />
nuovi bandi.<br />
Videovolontariato:<br />
• è in fase di ultimazione il video report<br />
sull’inaugurazione del percorso per non vedenti<br />
e disabili di Albenga “Ci vado ad occhi chiusi”;<br />
• è in fase di progettazione un video per l’AVO<br />
provinciale savonese<br />
• 13 ottobre: presentazione del video sulle<br />
barriere architettoniche di Savona e <strong>della</strong><br />
carta <strong>della</strong> disabilità presso i locali del nuovo<br />
Filmstudio a Savona<br />
8<br />
I progetti interni<br />
MARCO POLO<br />
Area: progettazione europea<br />
Risorse umane: Luca Buffa, Davide Pesce<br />
Inizio progetto: autunno 2003<br />
Finalità: l’istituzione di canali di<br />
comunicazione e scambio tra<br />
le associazioni europee, il<br />
confronto sulle metodologie<br />
organizzative, progettuali<br />
e di ricerca tra i network<br />
di associazioni europee e<br />
l’integrazione con le politiche<br />
progettuali europee per il<br />
volontariato.<br />
Destinatari: campione selezionato di<br />
associazioni<br />
Sono state programmate le visite formative a<br />
Bruxelles insieme alle associazioni coinvolte nel<br />
nuovo percorso di quest’anno: i giorni designati<br />
sono il 25, 26, 27 e 28 ottobre.<br />
Durante queste giornate il gruppo di lavoro<br />
delle associazioni avrà l’opportunità di<br />
incontrare i funzionari di alcune Direzioni<br />
Generali di Casa Liguria ed eventualmente di<br />
approfondire e di creare un incontro individuale<br />
con uffici o organizzazioni di interesse per la<br />
singola associazione. Nei prossimi numeri i<br />
lettori troveranno informazioni dettagliate sul<br />
programma degli incontri.<br />
SCUOLA E VOLONTARIATO<br />
Area: giovani e volontariato<br />
Risorse umane: Luca Buffa, Viviana Marconi,<br />
consulenti esterni<br />
Inizio progetto: 2002<br />
Finalità: realizzazione di uno strumento<br />
integrato per stimolare il<br />
confronto e la comunicazione<br />
tra il mondo <strong>della</strong> scuola<br />
e quello del volontariato<br />
attraverso lo sviluppo di azioni<br />
mirate per le esigenze di<br />
diverse fasce d’età.<br />
Destinatari: le scuole savonesi; le<br />
associazioni di volontariato.<br />
È pervenuta da parte di alcune associazioni,<br />
specialmente di quelle provenienti dall’area<br />
<strong>della</strong> disabilità, l’intenzione di partecipare ai<br />
progetti dedicati alle scuole per tutte le fasce<br />
d’età.<br />
In seguito alla ripresa delle lezioni si sta ancora<br />
elaborando il calendario degli incontri durante<br />
i quali gli alunni interessati incontreranno i<br />
volontari per poter concordare tematiche di<br />
comune interesse su cui lavorare insieme per<br />
tutto il corso dell’anno.<br />
SISTEMA<br />
LE DUE PAGINE DEDICATE AGLI<br />
AGGIORNAMENTI DEI PROGETTI DEL<br />
CENTRO E DI QUELLI IN RETE CON LE<br />
ASSOCIAZIONI SONO CAMBIATE E SONO<br />
STATE RIPENSATE PER FACILITARE<br />
Area: analisi, ricerca<br />
Risorse umane: Luca Buffa, Milo Folenghi,<br />
consulenti esterni<br />
Inizio progetto: autunno 2003<br />
Finalità: dotare il Centro di uno<br />
strumento per la valutazione<br />
qualitativa e quantitativa dei<br />
servizi erogati alle associazioni<br />
di volontariato: Servizi di Base,<br />
Servizi di Consulenza, Servizi<br />
Formativi,Progettazione.<br />
Destinatari: il <strong>Cesavo</strong> come organizzazione<br />
Il <strong>Cesavo</strong> ha sostenuto la verifica ispettiva<br />
per ottenere la certificazione di qualità ISO<br />
9001:2000.<br />
Nei prossimi mesi, fino alla fine dell’anno, il<br />
<strong>Cesavo</strong> testerà il funzionamento del sistema<br />
gestione qualità applicato al software<br />
gestionale mentre nei primi mesi del 2006<br />
si verificherà l’efficacia e l’efficienza del<br />
pacchetto generato dal progetto sistema.<br />
Le associazioni interessate ad approfondire<br />
l’argomento certificazione possono contattare i<br />
responsabili <strong>Cesavo</strong> del progetto.<br />
COORDINAMENTO SAVONESE<br />
DON MILANI<br />
Area: servizio civile<br />
Risorse umane: Davide Pesce<br />
Rete associativa: ACLI, CENASCA - CISL, Bottega<br />
<strong>della</strong> solidarietà, A.N.P.AS.,<br />
Confcooperative, Caritas<br />
diocesana Savona Noli, ARCI<br />
servizio civile.<br />
Inizio progetto: gennaio 2002<br />
Finalità: il lavoro a rete delle<br />
associazioni per organizzare,<br />
progettare e comunicare i<br />
progetti del servizio civile<br />
nazionale.<br />
Destinatari: le associazioni accreditate<br />
presso l’ U.N.S.C., i giovani tra<br />
18 e 28 anni.<br />
È attivo da questo mese il sito del<br />
Coordinamento Savonese Don Milani<br />
(http://www.cesavo.it/scv.html) con tutte<br />
le informazioni utili necessarie. È in fase<br />
organizzativa un ciclo di giornate di formazione<br />
per i nuovi volontari che entreranno in servizio i<br />
primi di ottobre, mentre a metà mese è previsto<br />
un incontro di saluto e conoscenza tra i vecchi<br />
volontari che finiscono il servizio e quelli<br />
nuovi, per scambiarsi e condividere opinioni ed<br />
esperienze. Inoltre è in fase di progettazione il<br />
nuovo opuscolo sul Servizio civile volontario con<br />
tutte le informazioni sui nuovi bandi.
LA COMPRENSIONE ANCHE “AI NON ADDETTI AI LAVORI”. OLTRE ALLA BREVE PARTE<br />
DI AGGIORNAMENTO MENSILE, VERRÀ RIPROPOSTO IN OGNI NUMERO E PER OGNI<br />
PROGETTO UNO SCHEMA CON INFORMAZIONI UTILI E CHIARE: OBIETTIVI, TARGET,<br />
PARTNER COINVOLTI... UNA MIGLIORIA APPORTATA PER RENDERE UNA DELLE RUBRICHE<br />
PIÙ IMPORTANTI DI SELF SERVICE PIÙ GODIBILE E CHIARA A TUTTI I LETTORI.<br />
KRONOS<br />
Area: terza età<br />
Rete associativa: ACLI, ANTEA, ARCI, AUSER<br />
Inizio progetto: anno 2003<br />
Finalità: la realizzazione di un sistema<br />
permanente di progettazione<br />
a rete nell’area di riferimento,<br />
con particolare attenzione<br />
ai temi <strong>della</strong> ricerca,<br />
<strong>della</strong> formazione e <strong>della</strong><br />
sensibilizzazione.<br />
Destinatari: le associazioni coinvolte, la<br />
cittadinanza.<br />
Il gruppo di lavoro ha concluso con successo la<br />
gestione e l’organizzazione delle uscite con il<br />
Grillo.<br />
Inizia ora un intenso periodo di<br />
programmazione per attività che riguarderanno<br />
iniziative di “recupero <strong>della</strong> memoria” e la<br />
ripetizione <strong>della</strong> ricerca effettuata nel 2004.<br />
Tale ricerca vedrà probabilmente coinvolta una<br />
nuova zona <strong>della</strong> provincia di Savona.<br />
CONNESSIONE SOLIDALE<br />
Area: Welfare e advocacy<br />
Rete associativa: ACLI e Associazioni <strong>della</strong><br />
Valbormida<br />
Inizio progetto: anno 2003<br />
Finalità: la realizzazione di un’analisi<br />
contestuale attraverso una<br />
mappatura dei servizi e<br />
delle risorse già esistenti;<br />
l’attivazione di una rete<br />
informativa locale e la<br />
costruzione di un sistema per<br />
fornire informazioni al cittadino<br />
e acquisire dati sull’evoluzione<br />
<strong>della</strong> domanda e dei bisogni.<br />
Destinatari: le associazioni coinvolte e la<br />
cittadinanza.<br />
Il progetto ha raggiunto il suo obiettivo<br />
principale: l’attivazione di uno sportello nel<br />
comune di Millesimo in Valbormida, dove<br />
un addetto sarà a disposizione negli orari di<br />
sportello per fornire ai cittadini informazioni sul<br />
volontariato, sul terzo settore e sui servizi alla<br />
persona.<br />
Questo è solo un primo passo per augurarsi che<br />
in futuro si possano avviare altri punti nelle<br />
località <strong>della</strong> Valbormida.<br />
DIMISSIONI PROTETTE<br />
Area: Assistenza<br />
Rete associativa: AVO RIVIERA DELLE PALME,<br />
ASSOC. DE VINCENZI, SAVONA<br />
INSIEME, ASSOCIAZIONE G.<br />
ROSSI, AVO VALBORMIDA<br />
Inizio progetto: anno 2003<br />
Finalità: la realizzazione di un sistema di<br />
assistenza domiciliare integrata<br />
rivolto a pazienti oncologici in<br />
fase terminale; l’ integrazione<br />
tra volontari ospedalieri,<br />
volontari domiciliari e aziende<br />
sanitarie.<br />
Destinatari: le associazioni coinvolte, nuovi<br />
volontari, pazienti oncologici.<br />
Sono in corso di elaborazione i dati di confronto<br />
tra le esperienze di assistenza attivate dalle<br />
diverse associazioni. È prevedibile entro la<br />
fine dell’anno un aggiornamento dei percorsi<br />
formativi già avvenuti negli anni precedenti.<br />
PROGETTO DISABILITÁ<br />
Area: disabilità<br />
Rete associativa: ABC, UIC, AIAS, AISM, IL<br />
BARATTOLO, UILDM, UNIVOC<br />
Inizio progetto: anno 2004<br />
Finalità: la realizzazione di una<br />
progettualità integrata e<br />
trasversale nel campo delle<br />
disabilità per promuovere<br />
e potenziare le attività<br />
progettuali di rete e favorire<br />
iniziative nel campo <strong>della</strong><br />
sensibilizzazione e <strong>della</strong> ricerca<br />
sui temi <strong>della</strong> disabilità.<br />
Destinatari: le associazioni coinvolte e la<br />
loro utenza.<br />
È prevista per la metà di ottobre la<br />
presentazione <strong>della</strong> guida ai servizi delle<br />
associazioni per la disabilità: la <strong>pubblicazione</strong><br />
verrà veicolata attraverso i quotidiani <strong>della</strong><br />
nostra città e distribuita a tutte le associazioni<br />
per la disabilità che potranno utilizzarla a scopi<br />
divulgativi e promozionali.<br />
I progetti a rete<br />
con le associazioni<br />
MAESTRO<br />
Area: Soccorso, emergenza<br />
Rete associativa: PROTEZIONE CIVILE E PUBBLICHE<br />
ASSISTENZE DELLA PROVINCIA DI<br />
SAVONA<br />
Inizio progetto: anno 2003 ( Maestro vede<br />
il confluire di due progetti<br />
formativi: Salvavita e Off<br />
Road).<br />
Finalità: la realizzazione di una<br />
progettualità integrata per<br />
la formazione nel campo del<br />
soccorso e dell’emergenza e la<br />
promozione e il potenziamento<br />
delle attività progettuali di rete<br />
tra le associazioni coinvolte.<br />
Destinatari: i volontari delle associazioni<br />
coinvolte, il territorio.<br />
Si sono attivati i contatti con la Provincia per<br />
verificare la possibilità di inserire i percorsi<br />
formativi previsti dal progetto all’interno dei<br />
programmi formativi promossi dall’ente.<br />
OPTICS<br />
Area: emarginazione<br />
Rete associativa: CARITAS SAVONA, ACLI, ARCI,<br />
ANTEA, CENTRO ASCOLTO<br />
CARITAS ALBENGA<br />
Inizio progetto: anno 2004<br />
Finalità: la creazione di una rete tra<br />
le realtà del volontariato<br />
che agiscono con soggetti<br />
appartenenti alla bassa e media<br />
soglia di povertà; l’acquisizione<br />
di un linguaggio comune nello<br />
studio e nella rilevazione delle<br />
povertà e delle risorse presenti<br />
sul territorio; la creazione di un<br />
osservatorio permanente delle<br />
povertà e delle risorse tra le<br />
associazioni di volontariato.<br />
Destinatari: le associazioni coinvolte e la<br />
loro utenza; il territorio.<br />
Si è conclusa l’indagine sul territorio prevista<br />
dal progetto.<br />
Il gruppo di lavoro sta realizzando<br />
l’elaborazione dei dati emersi e, intorno alla<br />
metà di novembre, è prevista la presentazione<br />
<strong>della</strong> <strong>pubblicazione</strong> che raccoglierà in maniera<br />
strutturata tutte le informazioni raccolte<br />
sui servizi nell’ambito dell’emarginazione e<br />
dell’immigrazione.<br />
Tale <strong>pubblicazione</strong> sarà realizzata sia su<br />
supporto cartaceo sia in formato elettronico.<br />
9
approfondimenti IL PROGRAMMA DI<br />
di Viviana Marconi e Alessandra Rizzi<br />
FORMAZIONE<br />
PER L’AUTUNNO 2005<br />
CALENDARIO DEI CORSI<br />
SETTORE LEGISLATIVO<br />
“La corretta gestione delle<br />
associazioni di volontariato e di<br />
promozione sociale”<br />
martedì 18 ottobre 2005 dalle ore 17:00 alle<br />
ore 19:30: “Iscrizione ad Albi e Registri”<br />
martedì 25 ottobre 2005dalle ore 17:00 alle<br />
ore 19:30: “Amministrazione: Libri Verbali e<br />
convenzioni”<br />
giovedì 27 ottobre 2005 dalle ore 17:00 alle ore<br />
19:30: “Adempimenti di legge: Privacy ed<br />
Assicurazioni”<br />
docenti: Avvocato Dina Ghezzi e Dottoressa<br />
Tiziana Orlando (consulenti legali <strong>Cesavo</strong>)<br />
SETTORE CONTABILITÁ<br />
giovedì 10 novembre 2005 dalle ore 17:00 alle<br />
ore 19:30: “Nozioni di base e orientamento”<br />
docente: Dottor Luciano Locci (consulente<br />
contabilità del <strong>Cesavo</strong>)<br />
SETTORE COMUNICAZIONE<br />
“Come promuovere le attività <strong>della</strong><br />
propria associazione”<br />
data da defi nire dalle ore 17:00 alle ore 19:30:<br />
“Come interagire con il quotidiano locale”<br />
docente: Dottor Roberto Sangalli<br />
(Direttore sede di Savona del Secolo XIX)<br />
martedì 29 novembre 2005 dalle ore 17:00 alle<br />
ore 19:30: “Nozioni di base per la realizzazione<br />
di un video promozionale”<br />
docente: Dottor Diego Scarponi<br />
(consulente progetto Videovolontariato<br />
del <strong>Cesavo</strong>)<br />
SETTORE MARKETING SOCIALE<br />
E FUND RISING<br />
martedì 6 dicembre 2005 dalle ore 17:00 alle<br />
ore 19:30: “Nozioni di base e orientamento”<br />
docente: Dottoressa Anna M.<br />
Camposeragna (Direttore del <strong>Cesavo</strong>)<br />
10<br />
Da metà ottobre incominciano<br />
i nuovi corsi per le associazioni<br />
Da quest’autunno riprende l’attività formativa<br />
del <strong>Cesavo</strong> dedicata alle associazioni<br />
di volontariato iscritte e non al centro<br />
e a quelle iscritte al registro regionale.<br />
A partire da questo mese incomincia una serie<br />
di incontri e seminari relativi alle seguenti tematiche:<br />
legislazione, contabilità, comunicazione,<br />
marketing sociale e fund raising.<br />
Tenuti dai consulenti e dai collaboratori del <strong>Cesavo</strong>,<br />
gli incontri hanno una durata di due ore e<br />
trenta minuti ciascuno e ogni associazione può<br />
delegare al massimo due soci.<br />
Per consentire una buona riuscita dei seminari,<br />
lo staff del centro ha stabilito un calendario<br />
con orari e sede, ossia presso la sala conferenze<br />
del <strong>Cesavo</strong> di via Piave 10/7; durante lo svolgimento<br />
del programma formativo, in caso pervenga<br />
un numero congruo di richieste da parte<br />
dalle associazioni <strong>della</strong> provincia, la sede dei<br />
corsi potrà essere modifi cata per venire incontro<br />
alle esigenze dei partecipanti.<br />
In caso contrario, come da regolamento il <strong>Cesavo</strong><br />
si riserva di riconoscere un rimborso spese<br />
(se documentato) per lo spostamento effettuato<br />
per partecipare agli incontri.<br />
I corsi di formazione 2005 vengono proposti sia<br />
per fornire elementi di base alle associazioni<br />
appena costituitesi, sia per riaggiornare quelle<br />
già consolidate su cambiamenti o modifi che<br />
di leggi, regolamenti, procedure, e porre l’at-<br />
tenzione sulle novità in ambito promozionale e<br />
comunicativo.<br />
Proprio quest’ultimo settore compare per la<br />
prima volta all’interno del programma formativo:<br />
il corso sulla comunicazione, non si basa<br />
solo su nozioni generali ma si concentra sulla<br />
promozione delle attività delle associazioni attraverso<br />
la collaborazione con i media e la realizzazione<br />
di video e strumenti promozionali.<br />
Rimangono invece invariati i corsi su nozioni<br />
di base e orientamento del settore legislativo<br />
e contabile perché sempre utili e di attualità<br />
per la corretta gestione delle attività delle<br />
associazioni.<br />
In seguito all’apprezzamento ottenuto dagli<br />
scorsi seminari sulla privacy e alla conseguente<br />
forte adesione, riproponiamo questo tema insieme<br />
agli altri previsti dal calendario; si vuole<br />
porre l’attenzione dei partecipanti sul nuovo<br />
ruolo dell’assicurazione in seguito ad un approfondimento<br />
effettuato dai consulenti legali<br />
del Centro che negli scorsi mesi hanno contattato<br />
responsabili delle assicurazioni <strong>della</strong> provincia<br />
di Savona per ulteriori delucidazioni sulle<br />
procedure assicurative nel mondo del volontariato.<br />
Dopo aver constatato durante il corso dell’anno,<br />
quanto frequenti siano state le richieste di<br />
consulenze da parte delle associazioni, è sembrato<br />
opportuno proporre un incontro incentrato<br />
su questo tema.
LE INIZIATIVE DEL MESE<br />
IL MELOGRANO:<br />
UNITI PER SPOTORNO<br />
Informazioni e riferimenti<br />
di una nuova associazione savonese<br />
L’associazione di volontariato “il Melograno” si è costituita in Spotorno nell’aprile 2005; è<br />
un’associazione indipendente, apolitica e laica senza scopo di lucro ed è aperta a tutti.<br />
Il Melograno presta servizio di volontariato cercando di assicurare una presenza costante e<br />
amica alle persone anziane sole o bisognose, offrendo agli ammalati nei limiti <strong>della</strong> capacità dei<br />
singoli operatori quel calore umano, ascolto e dialogo onde alleviare se possibile l’isolamento, la<br />
solitudine, la sofferenza.<br />
Nel corso <strong>della</strong> passata assemblea dei soci tenutasi presso il Centro Anziani di Spotorno in data 18<br />
aprile 2005 è stato eletto il Consiglio Direttivo che dura in carica 3 anni:<br />
Citriniti Nicola presidente, Baglietto Ornella vicepresidente, Testa Giuliano segretario, Marano<br />
Rosetta consigliere, Clementi Silvana consigliere.<br />
Il Melograno opera in conformità alle norme stabilite dalla legge numero 266/91 sul volontariato e<br />
ha sede in Spotorno via Aurelia 119, Tel 019 745342, Cell. 349 8146076.<br />
AUSER<br />
Emergenza Anziani Estate 2005<br />
Tornata l’estate, con la voglia di divertirsi,<br />
di viaggiare, di stare insieme - e talvolta, di<br />
folleggiare - che accomuna gran parte <strong>della</strong><br />
popolazione, per gli anziani, che in Liguria<br />
rappresentano una percentuale da record, per<br />
quegli anziani meno fortunati che talvolta si<br />
chiamano brutalmente “vecchi” è tornato l’incubo<br />
solitudine.<br />
Non che nelle altre stagioni non conoscano la<br />
malinconia del silenzio, ma nella bella stagione<br />
i figli sono in ferie, lontani, impegnati magari<br />
in viaggi esotici, (perché hanno pur il diritto di<br />
rilassarsi dopo un anno di lavoro!), i vicini pure,<br />
a volte persino i servizi sociali o di appoggio<br />
da parte di specifiche associazioni risultano<br />
diradati, a causa delle sacrosante ferie... Così,<br />
coloro che non possono abbandonare la città<br />
per avventurarsi in viaggi o semplicemente<br />
recarsi nella casa di campagna di famiglia o<br />
nell’abituale pensioncina in collina, si ritrovano<br />
a vivere il periodo più diffìcile dell’anno,<br />
anche a causa di obiettive e crescenti difficoltà<br />
legate alla solitudine, alla scarsa possibilità di<br />
spostamenti e alle condizioni economiche che già<br />
nel corso delle altre stagioni amareggiano la loro<br />
quotidianità.<br />
Solitudine, isolamento, nostalgia, rammarico e<br />
rimpianto si rincorrono nel silenzio che avvolge<br />
queste esistenze, che talvolta si spengono<br />
nell’indifferenza più totale.<br />
Ecco allora un piccolo - ma significativo e spesso<br />
fondamentale - aiuto che arriva da una voce<br />
attraverso il filo del telefono per interrompere<br />
un silenzio troppo lungo: anche quest’anno i<br />
volontari dell’Auser hanno fatto compagnia a<br />
circa 200 anziani soli, consolandoli quando la<br />
solitudine diventava disperazione, ascoltandoli<br />
quando avevano voglia e bisogno di chiacchierare,<br />
spronandoli a non lasciarsi andare e aiutandoli ad<br />
affrontare le difficoltà quotidiane.<br />
Quando la voce degli anziani assumeva un tono<br />
gioioso, quando si poteva intuire un sorriso sul<br />
loro viso o mentre ringraziavano per il saluto<br />
quotidiano, una gioia, grande e sincera pervadeva<br />
l’animo di chi ha solo la propria buona volontà ed<br />
un telefono per tentare di cambiare l’esistenza<br />
dei meno fortunati.<br />
Non c’è nei nostri volontari (una ventina,<br />
quest’ estate, dislocati nei sei punti di ascolto<br />
approntati per l’occasione) la presunzione di<br />
cambiare il mondo, ma la certezza di modificare<br />
per almeno un attimo la monotonia o la<br />
malinconia di una giornata uguale a mille altre...<br />
questa sì!<br />
Questa certezza, che aiuta quando gli approcci<br />
appaiono difficili, soprattutto nei contatti iniziali<br />
a causa di giustificata diffidenza (“se ne sentono<br />
CHI SIAMO<br />
spazio associazioni<br />
L’associazione di volontariato è creata per<br />
dare una possibilità a quanto vogliono<br />
portare un aiuto materiale e morale alle<br />
persone sole o bisognose e agli ammalati in<br />
particolare a quelli oncologici.<br />
La sede telefonica operativa è presso il<br />
Centro Anziani di Spotorno; il numero per le<br />
chiamate è il 349 8146076; siamo reperibili<br />
per le richieste tutti i giorni da lunedì a<br />
venerdi dalle ore 9.00 alle ore 12.00.<br />
Per realizzare quanto ci siamo proposti<br />
abbiamo bisogno di te, cioè di ogni persona<br />
disponibile a dare un po’ del suo tempo da<br />
mettere a disposizione di chi ha bisogno per<br />
assicurare una presenza presso le persone<br />
sole, bisognose o ammalate.<br />
Tutte le persone indipendentemente dalle<br />
loro idee politiche, credo religioso,età,<br />
sesso e razza, possono diventare soci <strong>della</strong><br />
nostra associazione “Il Melograno”.<br />
di Carmen Parodi (Responsabile Provinciale Filo d’Argento)<br />
tante!”) o del disincanto (“nessuno può togliermi<br />
i miei dolori!”), rappresenta la gratificazione<br />
più vera che il nostro servizio possa regalarci nel<br />
momento in cui la telefonata risulta attesa con<br />
ansia e vissuta con piacere e gioia.<br />
Anche quest’anno, quindi, il bilancio del servizio<br />
è stato più che positivo per la rispondenza<br />
riscontrata nei diversi contatti (dal 1° Luglio al<br />
15 settembre). Rimane l’amarezza per l’aspetto<br />
organizzativo e per la scarsa condivisione a<br />
monte: i medici che hanno collaborato risultano<br />
una minoranza e le segnalazioni sono state<br />
spesso fornite in modo affrettato, evidenziando<br />
talvolta incompletezza ed imprecisione.<br />
In fondo all’animo dei volontari che sono<br />
diventati amici di tanti anziani rimane comunque<br />
un interrogativo: e quelli che vivono in modo<br />
ancora più emarginato, magari senza telefono, da<br />
chi potranno essere raggiunti? Da chi potranno<br />
ricevere una parola di conforto, un aiuto? E<br />
perché solo d’estate si considera la solitudine<br />
un’emergenza? II freddo, il buio prolungato<br />
<strong>della</strong> stagione invernale, non devono essere<br />
considerati a rischio per gli anziani, per i “vecchi”<br />
soli? “Sì” è la nostra risposta, ed è per questo che<br />
il filo dell’Auser resterà in funzione, per portar<br />
loro conforto anche quando non ci sarà il caldo<br />
torrido a togliere il respiro, ma solo il freddo<br />
<strong>della</strong> solitudine.<br />
11
spazio associazioni CONOSCIAMO<br />
I NOSTRI<br />
VICINI DI CASA!<br />
L’ATTIVITÁ DEL WWF<br />
Il WWF (World Wide Fund for Nature)<br />
è la più grande, diffusa e autorevole<br />
organizzazione per la difesa<br />
dell’ambiente.<br />
È presente in 40 Paesi e può contare<br />
su 27 uffici nazionali, 24 uffici di<br />
programma e oltre 5 milioni di<br />
sostenitori.<br />
Obiettivo del WWF è quello di<br />
arginare il degrado dei sistemi<br />
naturali dovuto alle attività umane,<br />
per contribuire alla costruzione di un<br />
futuro in cui l’uomo possa vivere in<br />
armonia con la natura.<br />
Per fare ciò il WWF opera per la<br />
conservazione <strong>della</strong> diversità<br />
biologica a livello di geni, specie ed<br />
ecosistemi; la promozione di un uso<br />
sostenibile delle risorse naturali<br />
per il beneficio di tutta la vita sulla<br />
terra; la lotta all’inquinamento,<br />
allo spreco, all’uso irrazionale delle<br />
risorse naturali e dell’energia.<br />
In provincia di Savona, la sezione<br />
del WWF svolge attività finalizzate<br />
alla conservazione degli ecosistemi<br />
presenti sul territorio provinciale,<br />
la promozione di un uso sostenibile<br />
delle risorse naturali ed in<br />
particolare: la lotta all’inquinamento<br />
del suolo, dell’aria, delle acque,<br />
all’uso irrazionale delle risorse<br />
naturali e dell’energia presenti<br />
(urbanistica, rifiuti, difesa delle<br />
foreste, lotta agli incendi boschivi,<br />
attività venatorie ed ittiche, parchi,<br />
educazione ambientale).<br />
Per rendere più efficace ed incisiva la<br />
nostra associazione a livello locale,<br />
abbiamo bisogno di soci ed attivisti<br />
che possano dedicare parte del loro<br />
tempo in modo volontario alla difesa<br />
<strong>della</strong> natura.<br />
12<br />
Il WWF presenta il corso<br />
sulla fauna urbana locale<br />
Il WWF di Savona organizza un Corso sulla Fauna Urbana presente nella Città di Savona intitolato “Conosciamo<br />
i nostri vicini di casa”.<br />
Il Corso sarà tenuto dagli herpetologi Luca La Magni e Dario Ottonello ed inizierà<br />
MERCOLEDÍ 19 OTTOBRE 2005 alle ore 20.30 a SAVONA in Via Piave n.10/7 presso la sala del CESAVO<br />
(davanti all’oratorio dei Salesiani).<br />
Gli incontri teorici per approfondire la conoscenza del territorio savonese e dei suoi abitanti saranno articolati<br />
in quattro serate e un’uscita pratica sul territorio.<br />
Ecco il programma del corso:<br />
1. Introduzione al corso: cenni di ecologia urbana, legislazione e gestione <strong>della</strong> Fauna urbana, il<br />
problema delle specie alloctone.<br />
2. Rettili ed Anfibi: monografie delle specie presenti nel Comune di Savona. Problematiche inerenti al<br />
rilascio in natura delle Testuggini dalle orecchie rosse.<br />
3. Uscita sul campo<br />
4. Uccelli: monografie delle specie presenti nel Comune di Savona. Problematiche inerenti la presenza di<br />
alcune specie.<br />
5. Mammiferi ed Artropodi: monografie di alcune specie presenti nel comune di Savona<br />
Il costo del corso è di 40 Euro; soci WWF 35 Euro.<br />
Per informazioni e prenotazioni:<br />
WWF Sezione di Savona – c/o ACLI via Dei Mille 4 17100 Savona Tel. 019/8488670 fax. 019.8402069 oppure<br />
WWF Sezione Regionale 010.267312 –E-mail.savona@wwf.it<br />
FAUNA URBANA<br />
La presenza di animali all’interno<br />
delle città è nota a tutti, almeno<br />
per quanto riguarda le specie più<br />
comuni, quali piccioni, gabbiani,<br />
merli, storni, passeri, topi, ecc.<br />
Meno diffusa è la consapevolezza<br />
dell’effettiva ricchezza <strong>della</strong><br />
fauna che frequenta giardini<br />
pubblici, parchi urbani e tratti<br />
cittadini di fiumi.<br />
In questi nuovi “ecosistemi”<br />
si sono create particolari<br />
condizioni favorevoli a numerose<br />
specie: temperature più elevate, maggiore disponibilità di risorse trofiche e presenza limitata<br />
di predatori. Oltre alle specie domestiche o semidomestiche si sono così “acclimatate”<br />
nell’ambiente cittadino sia specie selvatiche sia specie alloctone importate dall’uomo (es.<br />
colonie naturalizzate di almeno tre specie di pappagalli a Genova).<br />
Il corso, articolato in 5 incontri, vuole dunque fornire un quadro <strong>della</strong> situazione attuale <strong>della</strong><br />
fauna urbana presente nel comune di Savona approfondendo alcune tematiche inerenti alle<br />
specie più interessanti.<br />
A coloro che parteciperanno a 4 incontri su 5 verrà rilasciato l’attestato di partecipazione.<br />
Inoltre verrà consegnato materiale illustrativo (poster, ciclostilati, etc..) durante gli incontri.
AS.IT.O.I.<br />
Informazione e sostegno:<br />
una realtà da più di vent’anni anche in Liguria.<br />
As.It.O.I. è un’associazione impegnata da più di<br />
vent’anni a livello nazionale, nell’attività di sostegno<br />
a coloro sono interessati dalla patologia cui è<br />
dedicata, l’osteogenesi imperfetta. Da oggi, grazie<br />
all’attività dei suoi comitati regionali, porta la<br />
sua presenza all’interno <strong>della</strong> provincia di Savona,<br />
proponendosi come una realtà sempre più presente<br />
e vitale.<br />
As.It.O.I. (Associazione Italiana Osteogenesi Imperfetta)<br />
è nata 21 anni fa grazie all’iniziativa di una<br />
mamma, la cui figlia è affetta da questa malattia..<br />
L’osteogenesi imperfetta, (O.I.) è una malattia genetica<br />
rara che interessa il tessuto scheletrico: i malati<br />
hanno le ossa fragili, soggette a fratture spontanee<br />
(più frequenti durante l’infanzia) e a deformabilità<br />
ossea durante la crescita.<br />
L’osteogenesi imperfetta diventa così anche un handicap<br />
fisico che condiziona, con diverse caratteristiche<br />
da persona a persona, tutta la vita dell’individuo<br />
che ne è affetto.<br />
Quando As.It.O.I. è stata fondata, riuniva soltanto i<br />
genitori di bambini e ragazzi affetti dalla malattia,<br />
ma la necessità di informazioni, risposte e cure, ha<br />
spinto questi genitori a stringere un rapporto sempre<br />
più diretto con medici e centri di ricerca che fossero<br />
in grado di comprendere, gestire e curare la<br />
complessità dell’O.I.<br />
Questa ricerca ha fatto sì che As.It.O.I. accolga oggi<br />
UNA NUOVA FIGURA<br />
PROFESSIONALE<br />
AL FIANCO DEI DISABILI<br />
I master educatore consulente nell’orientamento e<br />
nell’avviamento dei disabili allo sport<br />
Il Comitato Italiano Paralimpico in convenzione<br />
con il Corso di Laurea in Educatore Professionale<br />
di Comunità, facoltà di Scienza <strong>della</strong> Formazione,<br />
Università degli Studi Roma Tre, ha attivato<br />
per l’anno accademico 2005/06 il corso di alta<br />
specializzazione denominato “Educatore consulente<br />
nell’orientamento e nell’avviamento dei disabili<br />
allo sport”.<br />
Il master, <strong>della</strong> durata di un anno accademico diviso<br />
in due semestralità, ha la finalità di approfondire<br />
e perfezionare conoscenze interdisciplinari e<br />
competenze trasversali, di preparare professionisti<br />
in grado di favorire e progettare modalità differenziate<br />
di integrazione culturale, sociale e professionale<br />
dei “diversamente abili”.<br />
al suo interno diversi comitati medici, creati per avvicinare<br />
sempre di più malati e scienza medica, per<br />
metterli a contatto con centri medici in tutta Italia, e<br />
organizzi convegni annuali, in cui si invitano medici<br />
e ricercatori a presentare ai soci e a chiunque sia interessato,<br />
i progressi <strong>della</strong> ricerca sull’O.I.<br />
As.It.O.I. conta oggi 600 soci in tutta Italia, è presente<br />
sul territorio attraverso comitati e referenti<br />
regionali, coordinati a livello nazionale ed è, inoltre,<br />
legata alle altre associazioni europee che si occupano<br />
di osteogenesi imperfetta attraverso l’OIFE (Federazione<br />
Europea Osteogenesi Imperfetta).<br />
Lo scopo principale dell’associazione è permettere<br />
alle persone malate o interessate a vario titolo alle<br />
problematiche dell’O.I. di entrare in contatto con la<br />
ricerca scientifica, ma anche e soprattutto di riunirsi,<br />
incontrarsi e condividere le proprie esperienze.<br />
Oggi As.It.O.I. punta molto sull’attiva consapevolezza<br />
dei soci più giovani, i figli di quei primi genitori<br />
coraggiosi, che oggi proseguono la strada tracciata<br />
dall’associazione durante la sua ventennale attività.<br />
Proprio ai soci più giovani è dedicata “A Ruota Libera”<br />
un’iniziativa di As.It.O.I. che invita i ragazzi affetti<br />
da O.I. a una gita, perché, divertendosi, dimostrino<br />
a tutti (e soprattutto a se stessi) che possono<br />
farcela da soli, senza bisogno <strong>della</strong> protezione di<br />
genitori e accompagnatori.<br />
Gli obiettivi del master sono molteplici e possono<br />
trovare applicazione in diversi ambiti al fine di<br />
far nascere una cultura critica ed applicativa dell’orientamento<br />
allo sport e <strong>della</strong> pratica efficace<br />
dell’attività sportiva, creare una metodologia di<br />
lavoro, di comportamento e di approccio allo sport<br />
differente in base alle diverse patologie fisiche,<br />
mentali, relazionali dovute a sofferenze emotivoaffettive.<br />
L’educatore si prefiggerà inoltre attraverso<br />
lo sport di integrare e potenziare il percorso<br />
sociale, professionale ed individuale di ciascun<br />
disabile e di favorire relazioni fra disabili con patologie<br />
differenti. Lo sport può diventare, infatti,<br />
uno strumento di valorizzazione del sé. L’operatore<br />
potrà svolgere la sua attività presso le Uni-<br />
spazio associazioni<br />
Diventa importante, in questa nuova fase di crescita<br />
di As.It.O.I. stabilire un rapporto anche con quanti<br />
non conoscono a fondo l’osteogenesi imperfetta, per<br />
sensibilizzare sempre più efficacemente sia l’ambiente<br />
medico, sia chiunque altro, riguardo alle problematiche<br />
delle persone interessate dalla malattia.<br />
Grazie ai propri comitati regionali, As.It.O.I. vuole<br />
oggi darsi la possibilità di creare una rete sempre<br />
più fitta di contatti e conoscenze e spera di favorire<br />
la presenza di centri medici specializzati nella cura<br />
dell’O.I. su tutto il territorio nazionale.<br />
Infine, conoscere As.It.O.I. è una buona occasione<br />
per accogliere le piccole storie di coraggio che i malati<br />
di O.I. (e i loro genitori, mariti, mogli) riescono<br />
a raccontare, con sorprendente serenità, a chi si avvicina<br />
alla loro complessa realtà.<br />
Se volete saperne di più, contattate As.It.O.I.<br />
attraverso il referente regionale per la Liguria<br />
Silvia Bodini, allo 0187-511100,<br />
oppure Marco Penna, al 338-9544920,<br />
o visitate il sito dell’associazione: www.asitoi.it<br />
Sede Nazionale:<br />
As.It.O.I. Onlus: Via C. Monteverdi, 12<br />
23887 Olgiate Molgora - LC<br />
Tel: 039509470 Cell: 3460866660<br />
email: info@asitoi.it<br />
tà Spinali, le società sportive, le A.S.L., le scuole e<br />
tutti i luoghi dove sono presenti disabili.<br />
Possono accedere al Master coloro che possiedono<br />
un titolo universitario, brevetto di istruttore<br />
tecnico Cip (ex FISD), allenatore CIP, Classificatore<br />
Funzionale CIP di I e II livello.<br />
Per lo studente che avrà conseguito la valutazione<br />
più elevata, è previsto, oltre al diploma, un contratto<br />
a tempo determinato da parte del CIP.<br />
Per il programma del master<br />
e ulteriori informazioni<br />
visitare il sito<br />
www.comitatoparalimpico.it<br />
oppure telefonare allo 06/36856321<br />
13
j<br />
spazio associazioni<br />
Nella foto la Dottoressa Giacinta Luzi<br />
RINGRAZIAMENTO<br />
Il Consiglio di amministrazione dell’Asilo<br />
infantile del Centro di Albisola Superiore<br />
(Sito in Piazza Nicolò 1) ringrazia la<br />
Fondazione Carige per il contributo che<br />
ha permesso l’acquisto di giochi, arredi e<br />
materiale didattico.<br />
Il Presidente: Elisabetta Oliva<br />
Il Consigliere: Pasqualino Marrone<br />
agenda<br />
Sportello del Gabbiano:<br />
Venerdì 7 e sabato 8 ottobre:<br />
Associazione il Pellicano<br />
Venerdì 14 e sabato 15 ottobre:<br />
AISM<br />
Domenica 16 ottobre:<br />
AIDO<br />
Sabato 22 ottobre:<br />
Associazione Neuroblastoma<br />
Radio volontariato:<br />
L’appuntamento con radio<br />
volontariato, trasmissione del <strong>Cesavo</strong><br />
che va in onda sulle frequenze di<br />
Radio Savona Sound, è come di<br />
consueto al sabato alle ore 19:15 ed<br />
in replica la domenica alle 9:10 dopo<br />
il GR.<br />
Per le associazioni che vogliano<br />
partecipare ci si può rivolgere alla<br />
segreteria del <strong>Cesavo</strong>.<br />
14<br />
TELEFONO DONNA<br />
La dottoressa Giacinta Luzi socia onoraria 2005<br />
Porre l’attenzione sulla condivisione, in qualsiasi ambito essa è praticata, assieme al nostro modesto<br />
tentativo di esercitarla, è l’obiettivo cui sempre mira “Telefono Donna”.<br />
Condivisione, solidarietà, accoglienza stanno diventando parole “vuote”, tanto è l’abuso che se ne fa.<br />
E quando -viceversa- esse si concretizzano varrebbe la pena di evidenziarle allo scopo di spezzare<br />
l’accerchiamento di segno negativo che la reiterata mala/notizia favorisce. Spontanea sorge la domanda<br />
probabilmente semplicistica: “E se, a prescindere dalla effettiva non felice congiuntura, si indagasse il<br />
bene quanto lo si fa con il male?!” Noi, di volta in volta, ci proviamo.<br />
Questo anno il nostro piccolo contributo proviene dalla scelta <strong>della</strong> Socia Onoraria. Interrotta la prestigiosa<br />
e celebre sequenza delle Socie Onorarie precedenti: Renata Scotto, Daniela Poggi, Carla Fracci, Teresa Sarti,<br />
“Telefono Donna” ha voluto ricordare il silente operato di una professionista savonese che ha compiuto la<br />
sua carriera professionale in un ambito dove l’umanizzazione - se possibile - ha un valore quasi terapeutico.<br />
Si tratta <strong>della</strong> Dott. Luzi Giacinta specialista in radioterapia e radiologia presso l’Ospedale S. Paolo di<br />
Savona a tutto il 2004. In forza dello stesso sin dal 1971 - ai tempi <strong>della</strong> cobaltoterapia - la dott. Luzi,<br />
frequentando i corsi di formazione presso l’Ospedale Gemelli di Roma, è stata partecipe del l’innovazione<br />
tecnologica che ha dato origine, anche nel nostro nosocomio, alla separazione tra diagnostica e terapia.<br />
Considerando che la malattia non si esaurisce in un quadro morboso organico, ma ha risonanze emotive<br />
molto profonde, “Telefono Donna”, partendo da esperienze dirette subito confermate da molte altre<br />
testimonianze, ha potuto constatare la benevola attenzione e la umana partecipazione <strong>della</strong> Dott. Luzi<br />
verso l’ammalato oncologico che vive, nella malattia, l’esperienza <strong>della</strong> fragilità, <strong>della</strong> debolezza <strong>della</strong><br />
dipendenza. Pertanto: circondata da persone riconoscenti per quella accoglienza un giorno data, in una<br />
gradevole serata musicale di mezza estate, sul naturale palcoscenico di P.zza <strong>della</strong> Concordia (Albisola<br />
Mare), alla Dottoressa Luzi, è stata consegnata la targa di Socia Onoraria 2005 con la seguente motivazione:<br />
«Alla dott. Luzi Giacinta che neIl’ esercizio <strong>della</strong> sua professione ha saputo anche accogliere le ansie e i<br />
timori di chi vive I’ imprevista e ”forte” esperienza <strong>della</strong> malattia oncologica. Telefono Donna riconoscendo<br />
il benefico valore <strong>della</strong> condivisione si onora di conferirle la targa di Socia Onoraria 2005.»<br />
FORUM PER I DIRITTI DEI<br />
BAMBINI DI CHERNOBYL<br />
Le ospitalità di minori bielorussi<br />
attuate dalle famiglie di Savona e provincia<br />
di Eligia Camera<br />
Di Marinella Leonardi Clematis<br />
Presidente di Forum per i diritti dei bambini di Chernobyl – Ponente Ligure<br />
Il generoso e cospicuo contributo <strong>della</strong> FONDAZIONE CARIGE (5000 Euro) concesso alla<br />
associazione di volontariato “Forum per i diritti dei bambini di Chernobyl – Ponente Ligure” ha<br />
permesso di organizzare le ospitalità dell’inverno 2004 e dell’estate 2005 con notevole serenità.<br />
Come sempre nei progetti di accoglienza sono state coinvolte le famiglie e i minori bielorussi<br />
ospitati per la vacanza terapeutica.<br />
Poichè i minori sono orfani e vivono negli istituti, il soggiorno diventa per loro possibilità<br />
di risanamento e momento di aggregazione con coetanei italiani nonché conoscenza del<br />
territorio savonese e delle sue risorse, mentre per le famiglie che aprono le case ai piccoli ospiti<br />
l’accoglienza è fonte di maturazione, momento di conoscenza di usi e costumi diversi dai propri,<br />
esercizio di educazione alla mondialità nel rispetto <strong>della</strong> cultura altrui.<br />
È un’esperienza coinvolgente, se affrontata con umiltà e senza preconcetti di superiorità.<br />
Grazie ancora alla FONDAZIONE CARIGE che ha prestato ascolto alla richiesta dell’associazione<br />
“Forum per i diritti dei bambini di Chernobyl – Ponente Ligure”; grazie perché ha apprezzato il<br />
progetto delle accoglienze, offrendo un notevole aiuto.<br />
Al termine di ogni anno i minori ripartono con il ricordo dei colori e dei paesaggi <strong>della</strong> nostra terra,<br />
ma soprattutto con la certezza di una salda amicizia che sarà loro di conforto nella vita di istituto.
“ATTIVITÀ COMMERCIALI<br />
MARGINALI”<br />
PER LE ORGANIZZAZIONI<br />
DI VOLONTARIATO<br />
Criteri per la loro individuazione<br />
Per provvedere ad autofinanziarsi le associazioni di volontariato possono decidere di<br />
partecipare od organizzare fiere, feste e sagre, così come predisporre banchetti dove<br />
vendere oggetti prodotti dai soci o ceduti a vario titolo all’associazione.<br />
Questi esempi rappresentano una parte delle attività commerciali marginali che le<br />
organizzazioni di volontariato possono effettuare ai sensi dell’art. 5 <strong>della</strong> Legge Quadro sul<br />
Volontariato, 266 /91.<br />
Il D.M. del 25 maggio 1995 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 10 giugno 1995 n. 134 ha<br />
stabilito i “Criteri per l’individuazione delle attività commerciali e produttive marginali<br />
svolte dalle organizzazioni di volontariato”.<br />
Il decreto in riferimento all’articolo 8 <strong>della</strong> legge 266/91 considera attività produttive<br />
marginali le seguenti attività:<br />
a) attività di vendita occasionali o iniziative occasionali di solidarietà svolte nel corso di<br />
celebrazioni o ricorrenze o in concomitanza a campagne di sensibilizzazione pubblica verso i<br />
fini istituzionale dell’organizzazione di volontariato;<br />
b) attività di vendita di beni acquisiti da terzi a titolo gratuito a fini di sovvenzione,<br />
a condizione che la vendita sia curata direttamente dall’organizzazione senza alcun<br />
intermediario;<br />
c) cessione di beni prodotti dagli assistiti e dai volontari semprechè la vendita sia curata<br />
direttamente dall’organizzazione senza alcun intermediario;<br />
d) attività di somministrazione di alimenti e bevande in occasione di raduni, manifestazioni,<br />
celebrazioni e simili a carattere occasionale;<br />
e) attività di prestazione di servizi rese in conformità alle finalità istituzionali,non<br />
riconducibili nell’ambito applicativo dell’art.111, comma 3, del testo unico delle imposte sui<br />
redditi, approvato con decreto del Presidente <strong>della</strong> Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, verso<br />
pagamento di corrispettivi specifici che non eccedano del 50% i costi di diretta imputazione.<br />
Le attività devono essere svolte<br />
• In funzione <strong>della</strong> realizzazione del fine istituzionale dell’organizzazione di volontariato<br />
iscritta nei registri di cui all’art. 6 <strong>della</strong> legge 266 del 1991;<br />
• senza l’impiego di mezzi organizzati professionalmente per fini di concorrenzialità sul<br />
mercato, quali l’uso di pubblicità dei prodotti, di insegne elettriche, di locali attrezzati<br />
secondo gli usi dei corrispondenti esercizi commerciali, di marchi di distinzione<br />
dell’impresa.<br />
• Non rientrano, comunque, tra i proventi delle attività commerciali e produttive marginali<br />
quelli derivanti da convenzioni.<br />
Le associazioni possono prendere parte a manifestazioni anche al di fuori del proprio<br />
territorio, ma ovviamente non possono far diventare questa partecipazione una attività<br />
ricorrente. Manca comunque una definizione di “marginale” ovvero non è stabilito un<br />
importo (né minimo né massimo) per i proventi di queste attività e non è definito per quante<br />
volte nel corso dell’anno le associazioni possono intraprendere tali iniziative.<br />
Pare pertanto che sia necessario fare ricorso al buon senso vista la carenza di<br />
interpretazione del termine “marginale” da parte dell’amministrazione finanziaria.<br />
l’esperto risponde<br />
di Dina Ghezzi e Tiziana Orlando<br />
ADEMPIMENTI<br />
PER UNA PUBBLICAZIONE<br />
PERIODICA<br />
Molto spesso le associazioni<br />
predispongono un proprio giornalino<br />
contenente aggiornamenti sulle iniziative<br />
ed i progetti dell’organizzazione stessa e<br />
riflessioni su tematiche di loro pertinenza.<br />
È necessario chiarire che la diffusione<br />
presso il pubblico di giornali o periodici<br />
sia a diffusione gratuita che a pagamento<br />
è subordinata alla registrazione dello<br />
stesso come periodico presso il Tribunale<br />
competente.<br />
Sono esenti dall’obbligo solo i bollettini<br />
informativi destinati ai membri stessi<br />
dell’associazione.<br />
Per la registrazione al Registro <strong>della</strong><br />
Stampa, ai sensi dell’articolo 5, legge 8<br />
febbraio 1948 n. 47 è necessario:<br />
a) una dichiarazione del proprietario del<br />
giornale e del direttore responsabile<br />
riportante i dati identificativi di entrambi,<br />
b) i documenti comprovanti il possesso da<br />
parte del proprietario e del direttore di<br />
determinati requisiti,<br />
c) un documento da cui risulti l’iscrizione<br />
del direttore responsabile nell’elenco<br />
speciale annesso all’Albo dei giornalisti,<br />
d) una copia dell’atto costitutivo o dello<br />
statuto, se proprietaria è una persona<br />
giuridica.<br />
15
PAVIA, CASTELLO VISCONTEO (SALA DEL RIVELLINO)<br />
24 SETTEMBRE - 4 DICEMBRE 2005<br />
Alef, in collaborazione con il Comune di Pavia e con i patrocini di Provincia e Regione<br />
Lombardia, ha il piacere di comunicarVi l’inaugurazione dell’esposizione dedicata al<br />
grande maestro <strong>della</strong> Secessione viennese Gustav Klimt.<br />
Per l’occasione, le prestigiose sale del Castello Visconteo di Pavia ospiteranno parte dei<br />
capolavori esposti con grande successo di pubblico e critica al museo Maillol di Parigi,<br />
registrando ben 125.000 visitatori.<br />
Si tratta di 50 disegni, appartenenti ad un’importante<br />
collezione di New York, che svelano la personale ed<br />
intima visione klimtiana del mondo femminile, del nudo e<br />
dell’erotismo.<br />
Un’occasione unica per avvicinarsi alla produzione meno nota<br />
e pubblicizzata di Klimt curata da Annett Vogel e da Caroline<br />
Messensee, cocuratrice, che condurranno il visitatore sin nel<br />
profondo <strong>della</strong> produzione di Gustav Klimt: quella privata e<br />
non destinata al pubblico, sebbene molto apprezzata dai critici<br />
a lui contemporanei.<br />
L’alto valore scientifico <strong>della</strong> mostra, supportato da un<br />
allestimento di forte impatto, sarà inoltre arricchito da interessanti eventi tematici.<br />
Per arricchire la Vostra visita sono disponibili differenti proposte di viaggio <strong>della</strong> durata<br />
di uno o più giorni al fine di apprezzare i monumenti più caratteristici <strong>della</strong> città, i musei<br />
civici allestiti all’interno del Castello Visconteo, il complesso monumentale <strong>della</strong> Certosa<br />
di Pavia, eccezionalmente aperto per l’occasione, o per godersi un piacevole momento di<br />
relax visitando una cantina dell’Oltrepò Pavese e soggiornando alle Terme di Salice.<br />
Orari <strong>della</strong> mostra:<br />
Lunedì - Venerdì 10.00 - 19.00, Giovedì 10.00 - 22.00,<br />
Sabato e Domenica 10.00 - 20.00<br />
Ingresso:<br />
Intero 7 euro, Ridotto 5 euro (visitatori oltre i 65 anni, gruppi minimo<br />
15 - massimo 25 persone, abbonati al Teatro Fraschini di Pavia, studenti muniti di<br />
tesserino CTS, soci TCI), Gratuito: capogruppi<br />
La mostra è accesibile ai disabili.<br />
GUSTAV KLIMTDISEGNI PROIBITI<br />
Informazioni e prenotazioni:<br />
Segreteria organizzativa Alef - cultural project management,<br />
Via Cardano 8, Pavia<br />
Tel / fax: +39 0382 24376 - 0382/462114<br />
(obbligatorio per i gruppi superiori alle 15 persone e per<br />
prenotare le visite guidate)<br />
Orario segreteria:<br />
Lunedì - Venerdì 10.30 - 13.30 / 14.30 - 18.00<br />
È possibile acquistare i biglietti d’ingresso alla mostra on<br />
line all’indirizzo www.klimtdisegniproibiti.it<br />
Le associazioni interessate potranno usufruire di una riduzione sul prezzo di ingresso.<br />
Per informazioni rivolgersi alla segreteria <strong>della</strong> mostra ai recapiti sopra citati.