AAS 74 - Vaticano

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31.05.2013 Views

284 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale Consiglio, che non elimina il compito del Capitolo dei Canonici, può essere o diventare una forma di ascetica per il Vescovo, perché è im­ pegnativo e assillante. Infatti bisogna saper ascoltare; saper indivi­ duare, considerare, rispettare, valutare le attitudini e i doni di ciascuno, e farli convergere per il bene comune ; bisogna nello stesso tempo anche proporre, dirigere ed esigere sempre con carità e prudenza, perché la responsabilità ultima rimane sempre del Vescovo. Ma il Consiglio Pre­ sbiterale può servire a creare quel clima di fraternità e di amicizia ne­ cessari perché ognuno sia sempre santamente impegnato nel proprio lavoro. A questo proposito non posso non ricordare l'opera assidua ed indi­ menticabile del Signor Manzella, l'apostolo della Sardegna, che cate­ chizzò per circa quarantanni, percorrendola in lungo e in largo : egli, prima come Direttore Spirituale nel Seminario di Sassari, e poi nelle sue « missioni », ebbe sempre come ideale appassionato l'amore e l'aiuto al clero, sostenendolo con la sua opera infaticabile. E proprio l'intera esistenza del Signor Manzella dimostra quanto è necessaria la sintonia tra Clero e Religiosi nelle varie attività parrocchiali, diocesane e re­ gionali e come è facile realizzarla, se si vuole, secondo le direttive date recentemente dal documento (( Mutuae Relationes ». 4. Carissimi Confratelli ! Concludendo questa mia amichevole conversazione, mi piace ricordare le parole che disse Paolo VI durante il pellegrinaggio apostolico nella vostra Isola: ((Non turbetur cor vestrum 5 — diceva —. Non lascia­ tevi prendere da alcun turbamento. Il momento che attraversiamo — la Chiesa, il mondo — è un momento di grandi mutazioni. Possiamo sof­ frire di vertigini, come quando si naviga nella burrasca. E per di più in questo momento, la Chiesa, dopo il Concilio, si è prefissa di riavvici­ nare il mondo ; il mondo qual è. Vi può essere il pericolo che, per avvi­ cinare il mondo, ci assimiliamo al mondo anche nei suoi aspetti irri­ ducibili all'integrità del nostro cristianesimo. Occorre anche a questo riguardo, vigilare ». 6 Vi aiuti e vi ispiri nel vostro quotidiano ministero Maria Santissima, che è particolarmente venerata nel Santuario di Bonaria ed è tanto invocata dal buon popolo sardo : Ella interceda 5 6 Ov 14, 1, 27. Op. cit. pag. 371.

Acta Ioannis Pauli Pp. II 285 affinché tutti i fedeli della Sardegna siano nella Chiesa «attivi, perse­ veranti, disciplinati, uniti, fiduciosi». 7 Vi aiutino gli antichi martiri venerati nelle Chiese locali, tra cui S. Ponziano Papa (f 235), i Santi Salvatore da Horta (f 1567) e Ignazio da Laconi (f 1791) e i Servi di Dio Suor Maria Gabriella Sagheddu e Nicola da Gesturi, di cui sono in corso le cause di Beatificazione. E vi accompagni anche la mia propiziatrice Benedizione Apostolica, che di gran cuore vi imparto e che estendo a tutti i cari fedeli della Sardegna ! IV Ad Exc.mum Virum Emmanuelem de Guzmán Polanco, Aequatoriae apud Sanctam Sedem constitutum Legatum, demandati muneris testes Litteras Summo Pontifici tradentem.* Señor Embajador: Las palabras que Vuestra Excelencia acaba de pronunciar en este acto de presentación de sus Cartas Credenciales como Embajador Ex­ traordinario y Plenipotenciario de la República del Ecuador, me son particularmente gratas, pues ellas testimonian el sincero afecto que los hijos de esa noble Nación sienten por el Sucesor de Pedro. Al darle mi cordial bienvenida, deseo agradecerle sus expresiones de congratulación por el restablecimiento de mi salud y por el retorno a mi servicio pastoral en la Sede Apostólica. Desde ahora aseguro a Usted mi apoyo y benevolencia para que su misión sea muy fecunda. Ha aludido Vuestra Excelencia a los esfuerzos de la Iglesia y del pueblo fiel ecuatoriano por conservar e incrementar los valores cristianos, recibidos como valioso legado de vuestros antepasados, y que están a la base de una convivencia justa, estable y pacífica entre las personas, los grupos sociales y las naciones. Se ha referido asimismo a la supre­ macía de los principios que atañen a la persona humana, entre ellos el derecho al trabajo. En efecto, el ser humano siente la obligación irrenunciable de tra- 7 Paolo VI, ib. * Die 17 m. Decembris a. 1981.

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Consiglio, che non elimina il compito del Capitolo dei Canonici, può<br />

essere o diventare una forma di ascetica per il Vescovo, perché è im­<br />

pegnativo e assillante. Infatti bisogna saper ascoltare; saper indivi­<br />

duare, considerare, rispettare, valutare le attitudini e i doni di ciascuno,<br />

e farli convergere per il bene comune ; bisogna nello stesso tempo anche<br />

proporre, dirigere ed esigere sempre con carità e prudenza, perché la<br />

responsabilità ultima rimane sempre del Vescovo. Ma il Consiglio Pre­<br />

sbiterale può servire a creare quel clima di fraternità e di amicizia ne­<br />

cessari perché ognuno sia sempre santamente impegnato nel proprio<br />

lavoro.<br />

A questo proposito non posso non ricordare l'opera assidua ed indi­<br />

menticabile del Signor Manzella, l'apostolo della Sardegna, che cate­<br />

chizzò per circa quarantanni, percorrendola in lungo e in largo : egli,<br />

prima come Direttore Spirituale nel Seminario di Sassari, e poi nelle<br />

sue « missioni », ebbe sempre come ideale appassionato l'amore e l'aiuto<br />

al clero, sostenendolo con la sua opera infaticabile. E proprio l'intera<br />

esistenza del Signor Manzella dimostra quanto è necessaria la sintonia<br />

tra Clero e Religiosi nelle varie attività parrocchiali, diocesane e re­<br />

gionali e come è facile realizzarla, se si vuole, secondo le direttive date<br />

recentemente dal documento (( Mutuae Relationes ».<br />

4. Carissimi Confratelli !<br />

Concludendo questa mia amichevole conversazione, mi piace ricordare<br />

le parole che disse Paolo VI durante il pellegrinaggio apostolico nella<br />

vostra Isola: ((Non turbetur cor vestrum 5<br />

— diceva —. Non lascia­<br />

tevi prendere da alcun turbamento. Il momento che attraversiamo —<br />

la Chiesa, il mondo — è un momento di grandi mutazioni. Possiamo sof­<br />

frire di vertigini, come quando si naviga nella burrasca. E per di più<br />

in questo momento, la Chiesa, dopo il Concilio, si è prefissa di riavvici­<br />

nare il mondo ; il mondo qual è. Vi può essere il pericolo che, per avvi­<br />

cinare il mondo, ci assimiliamo al mondo anche nei suoi aspetti irri­<br />

ducibili all'integrità del nostro cristianesimo. Occorre anche a questo<br />

riguardo, vigilare ». 6<br />

Vi aiuti e vi ispiri nel vostro quotidiano ministero<br />

Maria Santissima, che è particolarmente venerata nel Santuario di<br />

Bonaria ed è tanto invocata dal buon popolo sardo : Ella interceda<br />

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Ov 14, 1, 27.<br />

Op. cit. pag. 371.

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