31.05.2013 Views

MSNM Atti 22.indd - Museo di Storia Naturale della Maremma

MSNM Atti 22.indd - Museo di Storia Naturale della Maremma

MSNM Atti 22.indd - Museo di Storia Naturale della Maremma

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

<strong>di</strong> Roverella maggiormente tolleranti i substrati calcarei (Roso sempervirentis-Quercetum<br />

pubescentis). In quest’area si osservano fasi regressive che non si sviluppano<br />

mai dalla degradazione <strong>della</strong> lecceta, ma sono tipiche dei boschi <strong>di</strong> caducifoglie. Queste<br />

comprendono sia il mantello <strong>di</strong> Ramno Prunetea con Prunus e Crataegus, sia le<br />

praterie xeriche <strong>della</strong> classe Festuco Brometea.<br />

Un ulteriore esempio <strong>di</strong> contatto catenale tra la lecceta e i boschi <strong>di</strong> caducifoglie<br />

si ha nei casi <strong>di</strong> inversione altitu<strong>di</strong>nale, dove formazioni del Crataego-Quercion cerri<strong>di</strong>s<br />

si sviluppano nei piani basali sostituendo la lecceta. Nelle Ban<strong>di</strong>te <strong>di</strong> Scarlino<br />

questa alleanza si ritrova soltanto lungo il corso del torrente Rigo con l’associazione<br />

Melico unifl orae-Quercetum cerri<strong>di</strong>s e la sottoassociazione Carpinetosum betuli.<br />

Le altre cerrete, come quelle <strong>della</strong> Piana <strong>di</strong> Val Lupaia, Val Martina e Valle<br />

Lunga, sono caratterizzate da un sottobosco <strong>di</strong> sclerofi lle semprever<strong>di</strong> e rientrano<br />

nell’alleanza più xerofi la del Lonicero-Quercion pubescentis con l’associazione Erico<br />

arboreae-Quercetum cerri<strong>di</strong>s.<br />

La vegetazione ripariale rinvenibile lungo i principali corsi d’acqua (Alma,<br />

Rigo, Acqua Nera) rientra nell’alleanza Populion rappresentata da formazioni a Pioppo,<br />

Salice, Ontano e Frassino.<br />

L’area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o presenta una moltitu<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> ambienti, seppur alcuni <strong>di</strong> limitatissime<br />

<strong>di</strong>mensioni, ma non per questo <strong>di</strong> minor rilievo. Reduce da un recente passato <strong>di</strong><br />

intense utilizzazioni forestali, mostra tratti ben conservati e con un elevato grado <strong>di</strong><br />

naturalità; questo ha offerto la possibilità <strong>di</strong> condurre interessanti osservazioni sulle<br />

relazioni tra le pratiche <strong>di</strong> utilizzazione e la composizione dell’entomofauna presente.<br />

Le indagini sono state fi nalizzate allo stu<strong>di</strong>o e al monitoraggio delle entomocenosi<br />

xilofaghe con speciale riguardo per le famiglie Cerambycidae, Buprestidae, Scarabaeidae,<br />

Lucanidae e Scolytidae. Per motivi <strong>di</strong> completezza sono state monitorate<br />

anche le entità legate alla vegetazione erbacea, ma che non rivestono per questo una<br />

posizione <strong>di</strong> minor rilievo; anch’esse infatti sono in grado <strong>di</strong> fornire preziose informazioni<br />

circa le tendenze evolutive <strong>di</strong> una comunità vegetale, fungendo da precisi<br />

in<strong>di</strong>catori biologici.<br />

Le ricerche sono state effettuate nel periodo compreso tra l’autunno 2004 e<br />

l’autunno 2006 all’interno del Complesso Agricolo Forestale Regionale delle “Ban<strong>di</strong>te<br />

<strong>di</strong> Scarlino”. Nelle fasi preliminari sono state compiute osservazioni a caratte-<br />

Fig. 3 – Catture mensili <strong>di</strong> Oxypleurus no<strong>di</strong>eri per l’anno 2006.<br />

77

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!