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MSNM Atti 22.indd - Museo di Storia Naturale della Maremma

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84<br />

TRATTAZIONE DELLE SPECIE<br />

Di seguito vengono illustrate alcune delle specie protette e quelle considerate<br />

in<strong>di</strong>catrici <strong>di</strong> un buono stato <strong>di</strong> equilibrio e conservazione del bosco. Inoltre sono<br />

state trattate quelle specie che risultano essere rare o in forte rarefazione e tutte<br />

quelle per le quali è stato possibile approfon<strong>di</strong>re le attuali conoscenze <strong>di</strong> biologia<br />

ed ecologia.<br />

Cerambycidae<br />

Prinobius myar<strong>di</strong> Mulsant, 1842<br />

Presente in buona parte dell’area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, la sua <strong>di</strong>stribuzione segue quella<br />

<strong>della</strong> sua essenza eletta, che nel complesso forestale risulta essere sicuramente Quercus<br />

suber. Seppur gli esemplari rinvenuti provengano da poche località dei Comuni<br />

<strong>di</strong> Castiglione <strong>della</strong> Pescaia, Follonica e Scarlino, le tracce dell’insetto sono risultate<br />

uniformi in tutta l’area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o.<br />

Prinobius myar<strong>di</strong> è uno xilofago secondario che si sviluppa nel legno, ancora<br />

molto duro, <strong>di</strong> piante morte in pie<strong>di</strong> o atterrate, ma anche nelle parti <strong>di</strong> legno scoperto<br />

<strong>di</strong> piante vive. Come buona parte dei rappresentanti <strong>della</strong> sottofamiglia Prioninae è<br />

specie polifaga in grado <strong>di</strong> svilupparsi su svariate latifoglie, come ad esempio Quercus<br />

suber, Q. ilex, Q. pubescens, Fraxinus angustifolia, ma anche Alnus e Morus<br />

(VILLIERS 1978; PAULIAN 1979), oltre che su alberi da frutto (SAMA 2002).<br />

Il ciclo biologico <strong>della</strong> specie sembra svolgersi in <strong>di</strong>versi anni (BENSE 1995); in<br />

luglio le larve mature si impupano per dare gli adulti dopo circa 15 giorni. Il periodo<br />

<strong>di</strong> sfarfallamento <strong>di</strong> questi è in estate, con comparse da luglio ad agosto. Di abitu<strong>di</strong>ni<br />

crepuscolari e notturne, <strong>di</strong> giorno si rinvengono dentro le gallerie larvali, sotto le cortecce<br />

deiscenti, oppure immobili sul tronco <strong>della</strong> pianta ospite. La specie è risultata<br />

attratta dalla luce.<br />

Le uova sono <strong>di</strong> forma ellittica, opache e <strong>di</strong> colore bianco-rosato; stu<strong>di</strong> effettuati<br />

in laboratorio su campioni <strong>di</strong> uova tenute in con<strong>di</strong>zioni ambientali il più possibile<br />

simili a quelle che si verifi cano in bosco, hanno accertato una durata dello sviluppo<br />

embrionale <strong>di</strong> circa quattro settimane.<br />

Le larve sono state osservate spartirsi i tronchi in maniera minuziosa, non risparmiando<br />

che un sottile strato <strong>di</strong> legno tra una galleria ed un’altra e così, in un tronco <strong>di</strong><br />

Fraxinus angustifolia <strong>di</strong> 18 cm <strong>di</strong> <strong>di</strong>ametro per 50 <strong>di</strong> lunghezza, hanno potuto svilupparsi<br />

normalmente ed emergere 29 esemplari <strong>di</strong> questa specie.<br />

Prinobius myar<strong>di</strong>, seppur non risulti protetto a livello regionale, né a livello<br />

comunitario, meriterebbe <strong>di</strong> essere tutelato. La specie risulta ovunque piuttosto rara, e<br />

comunque legata ai pochi ambienti forestali ben conservati, nei quali le piante vetuste<br />

o morte non vengono asportate dal bosco.<br />

Aegosoma scabricorne (Scopoli, 1763)<br />

La specie risulta sicuramente presente su tutto il territorio oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, con<br />

frequenze maggiori nei punti più freschi del complesso, dove il materiale morto può<br />

essere più facilmente attaccato dai funghi. La ritroviamo sia in ambiente xerico dominato<br />

da essenze semprever<strong>di</strong> (seppur con minor frequenza nei tratti maggiormente<br />

degradati e quin<strong>di</strong> con scarsa copertura arborea), sia nelle formazioni ripariali dei<br />

corsi d’acqua, fi no alle formazioni mesofi le caratterizzate da essenze decidue.<br />

La specie è polifaga su latifoglie, tra cui Juglans, Quercus, Fagus, Ulmus, Populus,<br />

Acer, Prunus, Alnus, Salix, Aesculus, Platanus, Tilia, Carpinus, ecc. Nell’area <strong>di</strong><br />

stu<strong>di</strong>o è stata rinvenuta allo sta<strong>di</strong>o larvale su Quercus cerris, Quercus suber, Quercus

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