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XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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Sessione II – Faunistica e biogeografia<br />

BIOCENOSI A TRICOTTERI NEL BACINO DEL TOPINO (UMBRIA)<br />

B. To<strong>di</strong>ni, F. Cianficconi & C. Corallini<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Biologia Cellulare e Ambientale, Università <strong>di</strong> Perugia, via Elce <strong>di</strong> sotto<br />

06123<br />

Il F. Topino, lungo 48 Km, è affluente del F. Chiascio, a sua volta tributario del F.<br />

Tevere. Il suo bacino, che si estende per 1222 Km 2 nel settore centro-orientale<br />

dell’Umbria, è caratterizzato da <strong>di</strong>versi corsi d’acqua e da numerosi ambienti sorgivi<br />

reocrenici e limnocrenici. Tra il 1947 e il 1953 ripetute indagini sulle Tricotterocenosi<br />

sono state effettuate dal prof. Giampaolo Moretti in <strong>di</strong>versi biotopi: sorgenti dell’alto<br />

Topino (Le Spugne, Case Basse, Le Vene); Lago dell’Aiso; Fonti del Clitunno; palude <strong>di</strong><br />

Colfiorito. In anni successivi (1968-1996) le ricerche sono state estese anche al corso del<br />

Topino, ai suoi affluenti <strong>di</strong> destra (R. Fergia, T.Caldognola, F. Menotre), <strong>di</strong> sinistra<br />

(T.Chiona, T. Marroggia) e a sorgenti del M. Subasio. Nel complesso, in 59 biotopi<br />

indagati, a quote comprese tra 194 (L. Aiso) e 1016 (Fonte Bregno) m s.l.m., sono state<br />

determinate 62 specie e 6 sottospecie appartenenti a 16 famiglie e 39 generi. Tra le<br />

specie più <strong>di</strong>ffuse vanno segnalate: Potamophylax cingulatus gambaricus Malicky<br />

1971, Halesus appenninus Moretti & Spinelli 1981 e Odontocerum albicorne (Scopoli<br />

1769) (7 biotopi); Rhyacophila dorsalis acutidens McLachlan 1879 , R. italica Moretti<br />

1981, Chaetopteryx gessneri McLachlan 1876 e Sericostoma pedemontanum<br />

McLachlan 1876 (6). 25 specie sono localizzate in un singolo biotopo, tra queste <strong>di</strong> raro<br />

rinvenimento in Italia: Stactobia caspersi Ulmer 1950 (Sorgente Fosso delle Piagge),<br />

Erotesis baltica McLachlan 1877 e Beraeodes minutus (Linnaeus 1761) (Fonti del<br />

Clitunno). Sotto il profilo ecologico, oltre a elementi eurieci <strong>di</strong> acque lotiche, è stata<br />

evidenziata la presenza <strong>di</strong> specie ma<strong>di</strong>cole (Tinodes maclachlani Kimmins 1966,<br />

Beraea maurus Curtis 1834), del crenal (Catagapetus nigrans McLachlan 1884, Drusus<br />

camerinus Moretti 1981, C. gessneri, Crunoecia irrorata (Curtis 1834)), dell’epi –<br />

iporithral, che rappresentano la componente maggiore. Tra gli elementi lentici, sono da<br />

ricordare 10 specie del genere Limnephilus, tra cui: L. helveticus Schmid 1965, L.<br />

lunatus Curtis 1834, L. rhombicus (Linnaeus 1758), rinvenute nelle Fonti del Clitunno e<br />

nel T. Marroggia. Sotto il profilo corologico, va segnalata la presenza <strong>di</strong> un alto numero<br />

<strong>di</strong> endemici (15 specie e 5 sottospecie), pari al 16% della tricotterofauna endemica<br />

<strong>italiana</strong>. Tra queste R. italica, D. camerinus, Allogamus antennatus ausoniae Moretti<br />

1991 hanno areale limitato all’Appennino centrale. Il F. Menotre si qualifica come il<br />

corso d’acqua più ricco <strong>di</strong> endemici (16).<br />

Parole chiave. Tricotterofauna, Ecologia, Corologia<br />

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