XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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31.05.2013 Views

Sessione I – Morfologia funzionale, sistematica e filogenesi CONSIDERAZIONI FILOGENETICHE SUI GENERI THRIPS LINNAEUS E FRANKLINIELLA KARNY (THYSANOPTERA, THRIPIDAE) R. Marullo 1 & A. De Grazia 1 1 GESAF, Sez. Entomologia Agraria e Forestale, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, località Feo di Vito, 89060 Reggio Calabria E-mail: rmarullo@unirc.it La tassonomia dei Tisanotteri ha compiuto notevoli avanzamenti negli ultimi 30 anni, in particolare per quanto concerne le conoscenze sulla variabilità intraspecifica. Nell’ambito della famiglia Thripidae (comprendente le specie di maggior importanza economica dell’Ordine) sono state riconosciute molte sinonimie e si stanno dando molte risposte a queste variabilità; tuttavia i tentativi di produrre una classificazione che contempli anche relazioni evoluzionistiche sono molto meno soddisfacenti. Nel presente contributo , sulla base di caratteristiche morfologiche , e bio-comportamentali, sono esposte alcune considerazioni generali sulla filogenesi dei generi Thrips e Frankliniella appartenenti alla sottofamiglia Thripinae. Questi due taxa sono stati trattati, nella letteratura più recente, come gruppi di generi (genus-groups) potendo ciascuno includere alcuni generi di Thripinae, sebbene alcuni di essi risultano non chiaramente definiti. Vengono analizzate tutte specie appartenenti alla fauna europea : 12 specie del genere Thrips di cui 2 introdotte (Thrips australis e Thrips simplex) e 6 specie del genere Frankliniella , di cui 2 introdotte (F.occidentalis e F.schultzei) . L’analisi cladistica portata avanti, evidenzia la validità della suddivisione dei due generi, sebbene definiti entrambi da un unico carattere apomorfico (presenza di ctenidi addominali) e non comprendenti gruppi di specie sorelle. In particolare, nelle specie analizzate del genere Thrips, la coerenza di forma e posizione dei ctenidi e delle setole tergali risulta essere così grande da suggerire che esse rappresentino una singola linea evolutiva, distinta dal resto di altri membri della sottofamiglia Thripinae, e che le differenze strutturali si siano evolute in risposta a particolari circostanze di sviluppo (ad esempio l’adattamento su determinati gruppi di piante ospiti). Le specie del genere Frankliniella sono invece caratterizzate da grande variabilità nella forma e posizione di ctenidi e delle setole addominali; le specie introdotte ,inoltre, evidenziano una differenziazione nei caratteri discriminanti (struttura del pettine sul tergite VIII e posizione delle setole ocellari) dalle altre congeneri europee , che indica la notevole variabilità che caratterizza le specie del genere Frankliniella. Così l’analisi dimostra che i caratteri finora utilizzati per la loro identificazione risultano assolutamente insufficienti per fornire un quadro dei rapporti filogenetici fra le specie del gruppo. Risposte più esaurienti, in tal senso, possono ottenersi estendendo lo studio ad altri generi europei affini a Frankliniella, e cioè Sitothrips, Iridothrips , Pelikanothrips e Kakothrips. Parole chiave: cladistica, evoluzione, Thripinae, caratteri morfologici, taxa. 35

Sessione I – Morfologia funzionale, sistematica e filogenesi I TERMO-IGRORECETTORI NEI PALEOTTERI M. Rebora, S. Piersanti & E. Gaino Dipartimento di Biologia Cellulare a Ambientale, Università di Perugia, Via Elce di Sotto 1, 06123 E-mail: rebora@unipg.it silvanapiersanti@tiscali.it gaino@unipg.it Escludendo la visione, pochi studi sono stati dedicati alla biologia sensoriale dei Paleotteri, probabilmente in relazione alle piccole dimensioni delle antenne paragonate ai grandi occhi di questi insetti. Recenti indagini ultrastrutturali (SEM, TEM) sulle antenne degli adulti di Efemerotteri e Odonati hanno messo in luce la presenza di numerosi sensilli sul lato esterno del flagello antennale, in posizione latero-ventrale. Tali strutture sensoriali sono rappresentati da sensilli porosi, la cui struttura interna suggerisce una funzione olfattiva, e da diverse tipologie di sensilli con struttura riferibile a quella dei termo-igrorecettori. Negli Efemerotteri i termo-igrorecettori sono sensilli celoconici, mentre negli Odonati essi sono rappresentati da due tipi di sensilli stiloconici, collocati in profonde e convolute cavità visibili sulla superficie dell’antenna come semplici aperture. Sia negli Efemerotteri che negli Odonati i sensilli identificati come termo-igrorecettori non hanno pori (tranne in alcuni casi il poro della muta), non sono articolati e presentano dendriti avvolti da una spessa guaina dendritica in stretta connessione (talvolta fusa) con la cuticola sensoriale. Negli Efemerotteri, in particolare, la cuticola sensoriale penetra profondamente all’interno del sensillo. I termo-igrorecettori di effimere e libellule sono innervati da due a quattro neuroni; alcuni di essi (probabilmente igrorecettori) non sono ramificati e raggiungono l’apice del sensillo mentre altri (probabilmente termorecettori) si fermano alla sua base. Negli Efemerotteri, uno di questi ultimi neuroni presenta un segmento dendritico esterno ramificato, condizione diffusa nei neuroni termorecettori degli insetti eterometaboli. I presenti dati ultrastrutturali costituiscono la prima evidenza di capacità sensoriali legate alla temperatura e all’umidità nei Paleotteri. Ulteriori indagini elettrofisiologiche e comportamentali sono in corso per meglio chiarire il ruolo di tali capacità nella biologia di questi insetti. La percezione delle variazioni di temperatura sembra determinante nel regolare la durata dei voli nuziali degli Efemerotteri e viene relazionata con le note capacità di termoregolazione degli Odonati. La sensibilità alle variazioni di umidità viene discussa in relazione alla visione della luce polarizzata da parte di effimere e libellule, che permette a questi insetti di individuare la presenza di specchi d’acqua. Parole chiave: insetti acquatici, effimere, libellule, sensilli, ultrastruttura. 36

Sessione I – Morfologia funzionale, sistematica e filogenesi<br />

CONSIDERAZIONI FILOGENETICHE SUI GENERI THRIPS LINNAEUS E<br />

FRANKLINIELLA KARNY (THYSANOPTERA, THRIPIDAE)<br />

R. Marullo 1 & A. De Grazia 1<br />

1 GESAF, Sez. <strong>Entomologia</strong> Agraria e Forestale, Università degli Stu<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>terranea <strong>di</strong><br />

Reggio Calabria, località Feo <strong>di</strong> Vito, 89060 Reggio Calabria E-mail: rmarullo@unirc.it<br />

La tassonomia dei Tisanotteri ha compiuto notevoli avanzamenti negli ultimi 30 anni, in<br />

particolare per quanto concerne le conoscenze sulla variabilità intraspecifica.<br />

Nell’ambito della famiglia Thripidae (comprendente le specie <strong>di</strong> maggior importanza<br />

economica dell’Or<strong>di</strong>ne) sono state riconosciute molte sinonimie e si stanno dando molte<br />

risposte a queste variabilità; tuttavia i tentativi <strong>di</strong> produrre una classificazione che<br />

contempli anche relazioni evoluzionistiche sono molto meno sod<strong>di</strong>sfacenti. Nel presente<br />

contributo , sulla base <strong>di</strong> caratteristiche morfologiche , e bio-comportamentali, sono<br />

esposte alcune considerazioni generali sulla filogenesi dei generi Thrips e Frankliniella<br />

appartenenti alla sottofamiglia Thripinae. Questi due taxa sono stati trattati, nella<br />

letteratura più recente, come gruppi <strong>di</strong> generi (genus-groups) potendo ciascuno includere<br />

alcuni generi <strong>di</strong> Thripinae, sebbene alcuni <strong>di</strong> essi risultano non chiaramente definiti.<br />

Vengono analizzate tutte specie appartenenti alla fauna europea : 12 specie del genere<br />

Thrips <strong>di</strong> cui 2 introdotte (Thrips australis e Thrips simplex) e 6 specie del genere<br />

Frankliniella , <strong>di</strong> cui 2 introdotte (F.occidentalis e F.schultzei) . L’analisi cla<strong>di</strong>stica<br />

portata avanti, evidenzia la vali<strong>di</strong>tà della sud<strong>di</strong>visione dei due generi, sebbene definiti<br />

entrambi da un unico carattere apomorfico (presenza <strong>di</strong> cteni<strong>di</strong> addominali) e non<br />

comprendenti gruppi <strong>di</strong> specie sorelle. In particolare, nelle specie analizzate del genere<br />

Thrips, la coerenza <strong>di</strong> forma e posizione dei cteni<strong>di</strong> e delle setole tergali risulta essere<br />

così grande da suggerire che esse rappresentino una singola linea evolutiva, <strong>di</strong>stinta dal<br />

resto <strong>di</strong> altri membri della sottofamiglia Thripinae, e che le <strong>di</strong>fferenze strutturali si siano<br />

evolute in risposta a particolari circostanze <strong>di</strong> sviluppo (ad esempio l’adattamento su<br />

determinati gruppi <strong>di</strong> piante ospiti). Le specie del genere Frankliniella sono invece<br />

caratterizzate da grande variabilità nella forma e posizione <strong>di</strong> cteni<strong>di</strong> e delle setole<br />

addominali; le specie introdotte ,inoltre, evidenziano una <strong>di</strong>fferenziazione nei caratteri<br />

<strong>di</strong>scriminanti (struttura del pettine sul tergite VIII e posizione delle setole ocellari) dalle<br />

altre congeneri europee , che in<strong>di</strong>ca la notevole variabilità che caratterizza le specie del<br />

genere Frankliniella. Così l’analisi <strong>di</strong>mostra che i caratteri finora utilizzati per la loro<br />

identificazione risultano assolutamente insufficienti per fornire un quadro dei rapporti<br />

filogenetici fra le specie del gruppo. Risposte più esaurienti, in tal senso, possono<br />

ottenersi estendendo lo stu<strong>di</strong>o ad altri generi europei affini a Frankliniella, e cioè<br />

Sitothrips, Iridothrips , Pelikanothrips e Kakothrips.<br />

Parole chiave: cla<strong>di</strong>stica, evoluzione, Thripinae, caratteri morfologici, taxa.<br />

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