XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia
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Sessione X - Controllo biologico IMPIEGO DI NEMATODI ENTOMOPATOGENI PER IL CONTROLLO DI PAYSANDISIA ARCHON NELLE MARCHE E. Ricci 1 , S. Nardi 1 , R. Lozzi 1 , F. Marozzi 1 , E. Ladurner 2 , F. Chiabrando 3 , N. Isidoro 4 & P. Riolo 4 1 Servizio Fitosanitario Regionale, Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche, Via Alpi 21, 60131 Ancona E-mail: ricci_emanuela@assam.marche.it 2 Intrachem Bio Italia, Via Calcinaro 2085/7, 47023 Cesena (FC) 4 Bioplanet, Via Masiera I 1195, 47023 Martorano di Cesena (FC) 4 Dipartimento di Scienze Ambientali e delle Produzioni Vegetali, Università Politecnica delle Marche, Via Brecce Bianche, 60131 Ancona Paysandisia archon Burmeister (Lepidoptera, Castniidae), è un insetto minatore delle palme inserito negli organismi da quarantena EPPO (European Plant Protection Organization). Attualmente in alcune aree della regione Marche questo fitofago presenta elevati livelli di infestazione, sia in ambito urbano sia produttivo, ed è stato rinvenuto sulle specie maggiormente coltivate: Chamaerops humilis, Trachycarpus fortunei, Phoenix canariensis e Washingtonia filifera. Tra le prospettive di lotta sono stati indagati sia l’approccio chimico sia l’impiego di antagonisti naturali di particolare interesse soprattutto in ambiente urbano. Scopo del presente lavoro è stato quello di valutare l’efficacia di due diversi formulati (Nemasys C e Nemopak SC palme) a base di nematodi entomopatogeni del genere Steinernema carpocapse nei confronti delle larve endofite di P. archon. Nell’ottobre 2008 è stata condotta in località Grottammare (AP) una prova su piante in vaso di 2-3 anni di T. fortunei infestate naturalmente da P. archon, procedendo secondo uno schema a blocchi randomizzati con 4 ripetizioni e parcelle elementari ciascuna di 5 palme. La tesi di controllo è stata irrorata con sola acqua. Nemasys C è stato distribuito alla pressione di esercizio di 3 atm, alla dose di 8 milioni di nematodi/pianta con un volume di bagnatura di 0,8 litri/pianta; Nemopak SC palme, diluito in un liquido applicatore a base di chitosano, è stato distribuito con pompa a mano, alla dose di 10 milioni di nematodi/pianta con un volume di bagnatura di 1,0 litri/pianta. Il trattamento è stato effettuato con temperature di 21-24 °C ed il rilievo per valutare l’efficacia è stato eseguito a distanza di 20-22 giorni. La tesi Nemasys C con un’infestazione media di 2,3 larve/pianta ha dimostrato un’efficacia pari al 91,48% (76,47 – 100), mentre la tesi Nemopak SC palme, con un’infestazione media di 1,3 larve/pianta ha dimostrato un’efficacia del 100%. Nella parcella di controllo, in cui è stata registrata un’infestazione media di 1,8 larve/pianta, al termine della prova la vitalità larvale di P. archon è risultata pari al 100%. La sperimentazione condotta ha evidenziato l’efficacia dei nematodi entomopatogeni per il controllo delle larve endofite di P. archon, che possono essere utilizzati in ambiente sia produttivo sia urbano in quanto non comportano alcun rischio per l’ambiente, gli operatori ed i cittadini/turisti. Parole chiave: Castniidae, lotta biologica, palme, vivaio, ambiente urbano. 331
Sessione X - Controllo biologico SVERNAMENTO, FENOLOGIA E NUOVI OSPITI DI STETHYNIUM TRICLAVATUM ENOCK (HYMENOPTERA: MYMARIDAE), OOPARASSITOIDE DI CICALINE (HOMOPTERA: CICADELLIDAE) G. Viggiani , T.Tesone Dipartimento di Entomologia e Zoologia Agraria “Filippo Silvestri”, Università degli Studi di Napoli “Federico II”, via Università 100, 80055 Portici (NA). E-mail: genviggi@unina.it Il genere Stethynium Enock comprende circa 55 specie, delle quali ben 45 sono state descritte per l’Australia da A.A. Girault (Triapitsyn, 2002; Lin et al., 2007). Dai pochissimi dati biologici disponibili sulle specie di questo genere, emerge che esse sono ooparassitoidi di Auchenorrhyncha (Cicadellidae, Membracidae), ma anche di Tettigoniidae (Orthoptera) e di altri ospiti che meritano conferma (Noyes, 2002). Tuttavia, recentemente (Huber et al., 2006), sono state descritte due specie australiane che parassitizzano larve dell’eulofide galligeno dell’eucalipto Ophelimus maskelli Ashmead. La specie tipo del genere Stethynium, S. triclavatum Enock, è l’unica finora segnalata nella regione olartica. A questa specie si è rivolta maggiore attenzione da quando è stata segnalata in Svizzera (Ticino) e in altri Paesi europei quale ooparassitoide di Empoasca vitis Coethe) (Cerutti et al., 1989; Duverney et al., 1992; Hermann & Eichler, 2000). Risultano ospiti anche Zygina rhamni Ferrari, Empoasca atropunctata (Goeze) ed Empoasca sp. (Triapitsyn, 2002; Noyes, 2006). Sono rimaste tuttavia molto limitate le conoscenze sulla fenologia annuale di S. triclavatum e sul range degli ospiti associati a questo ooparassitoide. Nel corso delle nostre ricerche condotte dal 2003 sugli ooparassitoid delle cicaline della vite, del rovo e di altre piante coltivate e spontanee, svolte principalmente in Campania, effettuando campionamenti di parti vegetali (rametti e foglie) e utilizzando trappole cromotropiche gialle, abbiamo avuto modo di raccogliere nuovi dati su S. triclavatum che sono sintetizzati nel presente contributo. Il mimaride è stato finora ottenuto da uova di cicaline deposte su vite, salice e olmo. Da uova di cicaline deposte su rovo, fico, lonicera e querce non è sfarfallato nessun adulto del parassitoide. Per quanto riguarda la vite la parassitizzazione di uova di cicaline parassitizzate da S. triclavatum è risultata solo occasionale, ma le catture effettuate con trappole, anche se molto variabili in riferimento alle località e agli anni, in vari casi, sono state abbastanza consistenti. In generale esse si sono verificate dall’aprile all’ottobre, con picchi nel periodo estivo. Su Salix spp. il mimaride è risultato molto attivo nella parassitizzazione di uova di Empoasca decedens (Paoli) e l’attività riproduttiva si è svolta ininterrottamente da fine primavera all’inizio dell’autunno. Indagando sugli ooparassitoidi delle cicaline di Ulmus minor abbiamo avuto modo di accertare il primo ospite invernale del mimaride, che è risultato essere Edwardsiana (Edwards). Parole chiave: Empoasca, Salix, Ulmus. 332
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Sessione X - Controllo biologico<br />
IMPIEGO DI NEMATODI ENTOMOPATOGENI PER IL CONTROLLO DI<br />
PAYSANDISIA ARCHON NELLE MARCHE<br />
E. Ricci 1 , S. Nar<strong>di</strong> 1 , R. Lozzi 1 , F. Marozzi 1 , E. Ladurner 2 , F. Chiabrando 3 , N.<br />
Isidoro 4 & P. Riolo 4<br />
1 Servizio Fitosanitario Regionale, Agenzia Servizi Settore Agroalimentare delle Marche,<br />
Via Alpi 21, 60131 Ancona E-mail: ricci_emanuela@assam.marche.it<br />
2 Intrachem Bio Italia, Via Calcinaro 2085/7, 47023 Cesena (FC)<br />
4 Bioplanet, Via Masiera I 1195, 47023 Martorano <strong>di</strong> Cesena (FC)<br />
4 Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Ambientali e delle Produzioni Vegetali, Università Politecnica<br />
delle Marche, Via Brecce Bianche, 60131 Ancona<br />
Paysan<strong>di</strong>sia archon Burmeister (Lepidoptera, Castniidae), è un insetto minatore delle<br />
palme inserito negli organismi da quarantena EPPO (European Plant Protection<br />
Organization). Attualmente in alcune aree della regione Marche questo fitofago presenta<br />
elevati livelli <strong>di</strong> infestazione, sia in ambito urbano sia produttivo, ed è stato rinvenuto<br />
sulle specie maggiormente coltivate: Chamaerops humilis, Trachycarpus fortunei,<br />
Phoenix canariensis e Washingtonia filifera. Tra le prospettive <strong>di</strong> lotta sono stati<br />
indagati sia l’approccio chimico sia l’impiego <strong>di</strong> antagonisti naturali <strong>di</strong> particolare<br />
interesse soprattutto in ambiente urbano. Scopo del presente lavoro è stato quello <strong>di</strong><br />
valutare l’efficacia <strong>di</strong> due <strong>di</strong>versi formulati (Nemasys C e Nemopak SC palme) a base <strong>di</strong><br />
nemato<strong>di</strong> entomopatogeni del genere Steinernema carpocapse nei confronti delle larve<br />
endofite <strong>di</strong> P. archon. Nell’ottobre 2008 è stata condotta in località Grottammare (AP)<br />
una prova su piante in vaso <strong>di</strong> 2-3 anni <strong>di</strong> T. fortunei infestate naturalmente da P.<br />
archon, procedendo secondo uno schema a blocchi randomizzati con 4 ripetizioni e<br />
parcelle elementari ciascuna <strong>di</strong> 5 palme. La tesi <strong>di</strong> controllo è stata irrorata con sola<br />
acqua. Nemasys C è stato <strong>di</strong>stribuito alla pressione <strong>di</strong> esercizio <strong>di</strong> 3 atm, alla dose <strong>di</strong> 8<br />
milioni <strong>di</strong> nemato<strong>di</strong>/pianta con un volume <strong>di</strong> bagnatura <strong>di</strong> 0,8 litri/pianta; Nemopak SC<br />
palme, <strong>di</strong>luito in un liquido applicatore a base <strong>di</strong> chitosano, è stato <strong>di</strong>stribuito con pompa<br />
a mano, alla dose <strong>di</strong> 10 milioni <strong>di</strong> nemato<strong>di</strong>/pianta con un volume <strong>di</strong> bagnatura <strong>di</strong> 1,0<br />
litri/pianta. Il trattamento è stato effettuato con temperature <strong>di</strong> 21-24 °C ed il rilievo per<br />
valutare l’efficacia è stato eseguito a <strong>di</strong>stanza <strong>di</strong> 20-22 giorni. La tesi Nemasys C con<br />
un’infestazione me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 2,3 larve/pianta ha <strong>di</strong>mostrato un’efficacia pari al 91,48%<br />
(76,47 – 100), mentre la tesi Nemopak SC palme, con un’infestazione me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 1,3<br />
larve/pianta ha <strong>di</strong>mostrato un’efficacia del 100%. Nella parcella <strong>di</strong> controllo, in cui è<br />
stata registrata un’infestazione me<strong>di</strong>a <strong>di</strong> 1,8 larve/pianta, al termine della prova la vitalità<br />
larvale <strong>di</strong> P. archon è risultata pari al 100%. La sperimentazione condotta ha evidenziato<br />
l’efficacia dei nemato<strong>di</strong> entomopatogeni per il controllo delle larve endofite <strong>di</strong> P.<br />
archon, che possono essere utilizzati in ambiente sia produttivo sia urbano in quanto non<br />
comportano alcun rischio per l’ambiente, gli operatori ed i citta<strong>di</strong>ni/turisti.<br />
Parole chiave: Castniidae, lotta biologica, palme, vivaio, ambiente urbano.<br />
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