XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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Sessione IX - Entomologia merceologica e urbana SPERIMENTAZIONE DI TRAPPOLE A FEROMONE PER NEMAPOGON GRANELLUS (LINNÆUS) (LEPIDOPTERA TINEIDAE) IN LOCALI DI STAGIONATURA DI DERRATE DI ORIGINE ANIMALE M. Anaclerio, R. Nicoli Aldini & P. Cravedi Istituto di Entomologia e Patologia vegetale, Università Cattolica del Sacro Cuore, via Emilia Parmense 84, 29100 Piacenza E-mail: rinaldo.nicoli@unicatt.it Tra gli insetti che possono insidiare la qualità e la sicurezza della produzione in salumifici e caseifici, alcuni infestanti delle derrate considerati “minori” rivestono talvolta un’importanza primaria essendo direttamente o indirettamente causa di danni ingenti in termini di perdita di prodotto, scadimento d’immagine, contenziosi in sede legale. Un infestante talora ritenuto piuttosto marginale, ma del quale negli ultimi anni ci siamo più volte interessati perché sollecitati in tal senso dai responsabili di alcuni salumifici e caseifici del Nord Italia, è il Lepidottero Tineide Nemapogon granellus (Linnæus), la “falsa tignola del grano”. Questa specie è segnalata soprattutto per danni a derrate di natura vegetale, come granaglie, frutta secca, funghi essiccati, ecc.. Meno noto ma non meno temibile è il danno su prodotti di origine animale, quali salumi, insaccati e formaggi nella lunga e delicata fase di stagionatura. I nostri rilievi sono stati compiuti, tra il 2004 e il 2006, in Emilia e Lombardia (province di Piacenza, Parma, Mantova, Brescia), in alcuni stabilimenti in cui si pratica la stagionatura di formaggi e salumi pregiati che si fregiano del marchio D.O.P.: Grana Padano, Provolone, Culatello di Zibello, Prosciutto di Parma, Coppa Piacentina, Salame Piacentino, Pancetta Piacentina. Il danno è causato dalle larve ed è dovuto principalmente alla loro attività trofica: questa dapprima è superficiale e probabilmente rivolta anche o soltanto alle patine fungine, alla farina o alla sugna presenti su certi prodotti; poi, nel prosieguo dello sviluppo, l’attività larvale sovente va a colpire direttamente la pasta del formaggio o la sostanza carnea, le quali risultano danneggiate da gallerie larvali che vi si addentrano con evidente compromissione ai fini della commerciabilità. In alcuni stabilimenti abbiamo avviato il monitoraggio mediante trappole adesive “a diamante” innescate con feromone sessuale di N. granellus, reso disponibile solo in anni recenti, e ne abbiamo accertato l’efficacia nell’attrarre e catturare maschi adulti. Circa il voltinismo della specie non sono scaturite chiare indicazioni, probabilmente perché nei suddetti ambienti interferiscono sulla presenza di adulti anche certe operazioni come la movimentazione di quote di prodotto giunto al termine della stagionatura o comunque soggetto a trasferimenti. Sembra che quivi il lepidottero compia non più di due generazioni all’anno, in conseguenza delle condizioni termiche (15-20°C ca, o meno) al disotto dell’optimum, relativamente stabili durante l’anno. Considerati il notevole danno economico anche in seguito a modesti attacchi e l’estrema limitatezza dei mezzi di lotta disponibili, la prevenzione e il monitoraggio assumono un ruolo fondamentale, pertanto l’impiego di trappole con lo specifico feromone sembra un valido mezzo da includere nelle strategie di produzione integrata delle suddette tipologie industriali. Parole chiave: Tineidi, monitoraggio, trappole a diamante, salumifici, caseifici. 317

Sessione IX - Entomologia merceologica e urbana COME MISURARE IL CONTENUTO IN ACQUA DEI TESSUTI DI PHOENIX CANARIENSIS CHABAUD F. Porcelli¹, I. Ćalić², H.Y. Abdul Raheem 2 & A.M. D’Onghia 2 1 DiBCA Sez. Entomologia e Zoologia. Università degli Studi di Bari. 2 Istituto Agronomico Mediterraneo di Bari/CIHEAM L’efficacia della distribuzione di un insetticida dipende da numerosi fattori, alcuni dei quali dipendono dalla morfologia della specie vegetale da proteggere. Nell’ambito della protezione integrata della Palma delle Canarie dal Rhynchophorus ferrugineus Olivier 1790, abbiamo considerato utile stabilire la dose di insetticida, come prodotto commerciale, da distribuire alle singole piante. Spesso gli stipiti delle palme da proteggere raggiungono pesi e masse notevoli pur restando, per la loro particolare anatomia, soggetti alle infestazioni del Punteruolo. Si tratta, in definitiva, di proteggere grandi volumi di tessuti vegetali in modo che il principio attivo raggiunga concentrazioni letali per l’insetto in ogni punto della pianta. Inoltre le sostanze attive devono essere utilizzate in endoterapia, disciolte nella linfa vegetale per colpire le larve del Rincoforo. Abbiamo considerato, quindi, essenziale misurare il contenuto in acqua degli stipiti di P. canariensis. Dato il costo delle singole piante, che scoraggia l’acquisto per l’abbattimento a fini sperimentali, e l’impossibilità di prelevate sezioni dello stipite senza causare gravi ferite, abbiamo scelto di campionare trapanando le piante con punte da legno particolari, mecchie a torciglione con ∅=20 mm, capaci di praticare un foro regolare negli stipiti. Con tali mecchie abbiamo campionato a profondità nota raccogliendo immediatamente tutti i trucioli ottenuti dallo stipite. I fori sono stati immediatamente chiusi con tasselli di legno impregnati di fungicidi. In questo modo abbiamo ottenuto un volume noto di tessuto vegetale che è stato pesato fresco e dopo completo essiccamento in stufa a 105°C. Abbiamo ricavato la quantità di acqua in ogni singolo campione, in media la metà del peso fresco, dalla differenza fra peso dei tessuti freschi e peso dei tessuti essiccati, le densità ed i pesi specifici con ulteriori semplici calcoli. Parole chiave: Arecaceae, Palmae, densità e peso specifico del legno. 318

Sessione IX - <strong>Entomologia</strong> merceologica e urbana<br />

SPERIMENTAZIONE DI TRAPPOLE A FEROMONE PER NEMAPOGON<br />

GRANELLUS (LINNÆUS) (LEPIDOPTERA TINEIDAE) IN LOCALI DI<br />

STAGIONATURA DI DERRATE DI ORIGINE ANIMALE<br />

M. Anaclerio, R. Nicoli Al<strong>di</strong>ni & P. Crave<strong>di</strong><br />

Istituto <strong>di</strong> <strong>Entomologia</strong> e Patologia vegetale, Università Cattolica del Sacro Cuore, via<br />

Emilia Parmense 84, 29100 Piacenza E-mail: rinaldo.nicoli@unicatt.it<br />

Tra gli insetti che possono insi<strong>di</strong>are la qualità e la sicurezza della produzione in<br />

salumifici e caseifici, alcuni infestanti delle derrate considerati “minori” rivestono<br />

talvolta un’importanza primaria essendo <strong>di</strong>rettamente o in<strong>di</strong>rettamente causa <strong>di</strong> danni<br />

ingenti in termini <strong>di</strong> per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> prodotto, sca<strong>di</strong>mento d’immagine, contenziosi in sede<br />

legale. Un infestante talora ritenuto piuttosto marginale, ma del quale negli ultimi anni ci<br />

siamo più volte interessati perché sollecitati in tal senso dai responsabili <strong>di</strong> alcuni<br />

salumifici e caseifici del Nord Italia, è il Lepidottero Tineide Nemapogon granellus<br />

(Linnæus), la “falsa tignola del grano”. Questa specie è segnalata soprattutto per danni a<br />

derrate <strong>di</strong> natura vegetale, come granaglie, frutta secca, funghi essiccati, ecc.. Meno noto<br />

ma non meno temibile è il danno su prodotti <strong>di</strong> origine animale, quali salumi, insaccati e<br />

formaggi nella lunga e delicata fase <strong>di</strong> stagionatura. I nostri rilievi sono stati compiuti,<br />

tra il 2004 e il 2006, in Emilia e Lombar<strong>di</strong>a (province <strong>di</strong> Piacenza, Parma, Mantova,<br />

Brescia), in alcuni stabilimenti in cui si pratica la stagionatura <strong>di</strong> formaggi e salumi<br />

pregiati che si fregiano del marchio D.O.P.: Grana Padano, Provolone, Culatello <strong>di</strong><br />

Zibello, Prosciutto <strong>di</strong> Parma, Coppa Piacentina, Salame Piacentino, Pancetta Piacentina.<br />

Il danno è causato dalle larve ed è dovuto principalmente alla loro attività trofica: questa<br />

dapprima è superficiale e probabilmente rivolta anche o soltanto alle patine fungine, alla<br />

farina o alla sugna presenti su certi prodotti; poi, nel prosieguo dello sviluppo, l’attività<br />

larvale sovente va a colpire <strong>di</strong>rettamente la pasta del formaggio o la sostanza carnea, le<br />

quali risultano danneggiate da gallerie larvali che vi si addentrano con evidente<br />

compromissione ai fini della commerciabilità. In alcuni stabilimenti abbiamo avviato il<br />

monitoraggio me<strong>di</strong>ante trappole adesive “a <strong>di</strong>amante” innescate con feromone sessuale<br />

<strong>di</strong> N. granellus, reso <strong>di</strong>sponibile solo in anni recenti, e ne abbiamo accertato l’efficacia<br />

nell’attrarre e catturare maschi adulti. Circa il voltinismo della specie non sono scaturite<br />

chiare in<strong>di</strong>cazioni, probabilmente perché nei suddetti ambienti interferiscono sulla<br />

presenza <strong>di</strong> adulti anche certe operazioni come la movimentazione <strong>di</strong> quote <strong>di</strong> prodotto<br />

giunto al termine della stagionatura o comunque soggetto a trasferimenti. Sembra che<br />

quivi il lepidottero compia non più <strong>di</strong> due generazioni all’anno, in conseguenza delle<br />

con<strong>di</strong>zioni termiche (15-20°C ca, o meno) al <strong>di</strong>sotto dell’optimum, relativamente stabili<br />

durante l’anno. Considerati il notevole danno economico anche in seguito a modesti<br />

attacchi e l’estrema limitatezza dei mezzi <strong>di</strong> lotta <strong>di</strong>sponibili, la prevenzione e il<br />

monitoraggio assumono un ruolo fondamentale, pertanto l’impiego <strong>di</strong> trappole con lo<br />

specifico feromone sembra un valido mezzo da includere nelle strategie <strong>di</strong> produzione<br />

integrata delle suddette tipologie industriali.<br />

Parole chiave: Tinei<strong>di</strong>, monitoraggio, trappole a <strong>di</strong>amante, salumifici, caseifici.<br />

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