XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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31.05.2013 Views

Sessione IX - Entomologia merceologica e urbana IL RISANAMENTO MECCANICO DELLE PALME ATTACCATE DAL PUNTERUOLO ROSSO G. La Mantia 1 , C. G. Caldarella 2 , D. Musacchia 1 , G. Lo Verde 2 1 Comune di Palermo - Settore Ambiente e Territorio – “Casa Natura”- Viale Diana 90100 Palermo 2 Dip. SENFIMIZO, Sezione Entomologia, Acarologia e Zoologia, Università di Palermo, viale delle Scienze, 90128 Palermo E-mail: loverde@unipa.it Negli ultimi anni sono state effettuate prove di risanamento meccanico di palme infestate da Rhynchophorus ferrugineus (Olivier), riadattando una tecnica utilizzata nelle Isole Canarie per l’estrazione di linfa elaborata “guarapo”, da cui si ottiene il “miele di palma”. L’intervento dendrochirurgico risulta attuabile solo quando l’infestazione è allo stadio iniziale, e la presenza delle larve del coleottero interessa tessuti posti in una posizione più alta rispetto alla gemma. L’indispensabile diagnosi precoce su base visiva può essere effettuata solo dopo aver maturato un’ampia esperienza in campo. Dopo aver tagliato, se necessario, le foglie basali interessate dalla presenza di stadi dell’insetto, si asportano sottili strati dei tessuti del germoglio apicale, procedendo dall’alto verso il basso e dall’esterno verso l’interno. Una volta accertata l’assenza di qualsiasi traccia del punteruolo (gallerie, fori, larve, etc), con l’ausilio di scalpelli da potatura o attrezzi analoghi, si rende la superficie di taglio liscia e convessa, al fine di evitare ristagni. Infine, viene applicata una soluzione contenente un fungicida ed un insetticida, quindi si protegge la zona centrale del taglio con un leggero strato di mastice per innesti, e la parte esterna con mastice o prodotti analoghi. Tale tecnica è stata sperimentata a Palermo, tra novembre 2007 e novembre 2008, periodo in cui sono state complessivamente trattate un’ottantina di palme delle Canarie, all’interno delle quali erano presenti da un minimo di cinque a diverse decine di larve del curculionide. Dopo il risanamento, solo due palme non hanno mostrato alcun segno di ripresa, mentre in tutte le altre il germoglio apicale ha mostrato segni di ripresa talvolta visibili già nei primi dieci giorni dopo l’intervento, con un accrescimento di 2-5 cm. I ritmi di crescita sono risultati molto variabili tra le diverse piante; quelle che hanno mostrato una maggiore velocità di ripresa avevano subito un intervento meno drastico o eseguito in primavera, indipendentemente dal numero di larve trovate al loro interno. Inoltre non sono state osservate differenze riconducibili alla presenza o assenza di foglie verdi. Una cinquantina delle piante trattate è stata tuttavia reinfestata nella seconda metà del 2008, quando nella città di Palermo erano presenti diverse centinaia di palme attaccate e non abbattute. L’applicazione della tecnica garantisce la completa eliminazione di stadi dell’insetto dalla pianta e pertanto appare utile soprattutto per la salvaguardia di piante di particolare interesse paesaggistico e storico. I limiti principali consistono nella necessità di una diagnosi precoce dell’attacco e nella possibilità di nuove infestazioni a danno delle piante trattate. Parole chiave: palma delle Canarie, R. ferrugineus, tecnica dendrochirurgica 313

Sessione IX - Entomologia merceologica e urbana ENDOTERAPIA PER IL CONTROLLO DEL PUNTERUOLO ROSSO DELLE PALME ED EFFETTI DEI TRATTAMENTI SULLE PIANTE G. Lo Verde 1 , C. G. Caldarella 1 , G. La Mantia 2 , D. Musacchia 2 , F. Saiano 3 , B. Massa 1 1 Dip. SENFIMIZO, Sezione Entomologia, Acarologia e Zoologia, Università degli Studi di Palermo, viale delle Scienze, 90128 Palermo E-mail: loverde@unipa.it 2 Comune di Palermo - Settore Ambiente e Territorio – “Casa Natura”- Viale Diana 90100 Palermo 3 Dip. ITAF, Sezione Chimica, Università degli Studi di Palermo, viale delle Scienze, 90128 Palermo Considerata la difficoltà del controllo chimico del punteruolo rosso delle palme, sia per i vincoli normativi in ambente urbano che per la peculiare biologia dell’insetto, i metodi endoterapici di applicazione dei fitofarmaci hanno ricevuto particolare attenzione per il loro minore impatto ambientale. Molte delle indagini svolte da diversi ricercatori in vari paesi del mediterraneo riguardano tuttavia la palma da dattero, la cui fisiologia differisce dalla palma delle Canarie, la specie più infestata dal curculionide in Italia. Le indagini si sono svolte su 44 piante nel palmeto di Porta Felice (Palermo), dove a marzo e giugno 2008 sono stati effettuati, in collaborazione con la ditta Technogreen di Cesena, due trattamenti endoterapici con prodotti a base di methomyl e abamectina, a confronto con un controllo dove è stata iniettata solo acqua, sia su piante con sintomi iniziali di infestazione che asintomatiche. A distanza di un mese dal primo trattamento, e di 8 giorni dal secondo, sono stati prelevati campioni di tessuti alla base delle foglie da sottoporre ad analisi chimiche per valutare la presenza e la concentrazione dei principi attivi precedentemente iniettati. In occasione del secondo trattamento, sono stati effettuati anche rilievi visivi per valutare l’entità dei disseccamenti della chioma delle piante trattate e la fuoriuscita di essudati in corrispondenza dei fori utilizzati per iniettare le soluzioni insetticide; il rilievo sui disseccamenti è stato ripetuto 79 giorni dopo il secondo trattamento. Dalle analisi chimiche è risultato che l’abamectina è presente in tutti i campioni con valori inferiori alla sensibilità strumentale, mentre il methomyl ha dato residui medi variabili, fino a valori massimi di 1,43 μg/g. Il trattamento endoterapico attuato con le procedure, con i prodotti e con le dosi utilizzate non ha determinato in nessun caso la completa mortalità degli stadi del punteruolo rosso e il conseguente recupero della pianta infestata. Il numero complessivo di piante infestate è stato basso nei tre mesi successivi al primo trattamento (2 sulle 44 piante di tutte le tesi), ed è raddoppiato nei tre mesi successivi al secondo trattamento (5 sulle 38 piante delle tesi), probabilmente anche in corrispondenza di un più elevato livello di popolazione del curculionide in tale periodo. Le piante trattate con methomyl presentavano i livelli di fitotossità più elevati rispetto alle altre tesi ed una maggiore produzione di essudati dai fori di iniezione. Parole chiave: lotta chimica, prevenzione, methomyl, abamectina, fitotossicità 314

Sessione IX - <strong>Entomologia</strong> merceologica e urbana<br />

IL RISANAMENTO MECCANICO DELLE PALME ATTACCATE DAL<br />

PUNTERUOLO ROSSO<br />

G. La Mantia 1 , C. G. Caldarella 2 , D. Musacchia 1 , G. Lo Verde 2<br />

1<br />

Comune <strong>di</strong> Palermo - Settore Ambiente e Territorio – “Casa Natura”- Viale Diana<br />

90100 Palermo<br />

2<br />

Dip. SENFIMIZO, Sezione <strong>Entomologia</strong>, Acarologia e Zoologia, Università <strong>di</strong><br />

Palermo, viale delle Scienze, 90128 Palermo E-mail: loverde@unipa.it<br />

Negli ultimi anni sono state effettuate prove <strong>di</strong> risanamento meccanico <strong>di</strong> palme infestate<br />

da Rhynchophorus ferrugineus (Olivier), riadattando una tecnica utilizzata nelle Isole<br />

Canarie per l’estrazione <strong>di</strong> linfa elaborata “guarapo”, da cui si ottiene il “miele <strong>di</strong><br />

palma”. L’intervento dendrochirurgico risulta attuabile solo quando l’infestazione è allo<br />

sta<strong>di</strong>o iniziale, e la presenza delle larve del coleottero interessa tessuti posti in una<br />

posizione più alta rispetto alla gemma. L’in<strong>di</strong>spensabile <strong>di</strong>agnosi precoce su base visiva<br />

può essere effettuata solo dopo aver maturato un’ampia esperienza in campo. Dopo aver<br />

tagliato, se necessario, le foglie basali interessate dalla presenza <strong>di</strong> sta<strong>di</strong> dell’insetto, si<br />

asportano sottili strati dei tessuti del germoglio apicale, procedendo dall’alto verso il<br />

basso e dall’esterno verso l’interno. Una volta accertata l’assenza <strong>di</strong> qualsiasi traccia del<br />

punteruolo (gallerie, fori, larve, etc), con l’ausilio <strong>di</strong> scalpelli da potatura o attrezzi<br />

analoghi, si rende la superficie <strong>di</strong> taglio liscia e convessa, al fine <strong>di</strong> evitare ristagni.<br />

Infine, viene applicata una soluzione contenente un fungicida ed un insetticida, quin<strong>di</strong> si<br />

protegge la zona centrale del taglio con un leggero strato <strong>di</strong> mastice per innesti, e la parte<br />

esterna con mastice o prodotti analoghi. Tale tecnica è stata sperimentata a Palermo, tra<br />

novembre 2007 e novembre 2008, periodo in cui sono state complessivamente trattate<br />

un’ottantina <strong>di</strong> palme delle Canarie, all’interno delle quali erano presenti da un minimo<br />

<strong>di</strong> cinque a <strong>di</strong>verse decine <strong>di</strong> larve del curculionide. Dopo il risanamento, solo due palme<br />

non hanno mostrato alcun segno <strong>di</strong> ripresa, mentre in tutte le altre il germoglio apicale ha<br />

mostrato segni <strong>di</strong> ripresa talvolta visibili già nei primi <strong>di</strong>eci giorni dopo l’intervento, con<br />

un accrescimento <strong>di</strong> 2-5 cm. I ritmi <strong>di</strong> crescita sono risultati molto variabili tra le <strong>di</strong>verse<br />

piante; quelle che hanno mostrato una maggiore velocità <strong>di</strong> ripresa avevano subito un<br />

intervento meno drastico o eseguito in primavera, in<strong>di</strong>pendentemente dal numero <strong>di</strong><br />

larve trovate al loro interno. Inoltre non sono state osservate <strong>di</strong>fferenze riconducibili alla<br />

presenza o assenza <strong>di</strong> foglie ver<strong>di</strong>. Una cinquantina delle piante trattate è stata tuttavia<br />

reinfestata nella seconda metà del 2008, quando nella città <strong>di</strong> Palermo erano presenti<br />

<strong>di</strong>verse centinaia <strong>di</strong> palme attaccate e non abbattute. L’applicazione della tecnica<br />

garantisce la completa eliminazione <strong>di</strong> sta<strong>di</strong> dell’insetto dalla pianta e pertanto appare<br />

utile soprattutto per la salvaguar<strong>di</strong>a <strong>di</strong> piante <strong>di</strong> particolare interesse paesaggistico e<br />

storico. I limiti principali consistono nella necessità <strong>di</strong> una <strong>di</strong>agnosi precoce dell’attacco<br />

e nella possibilità <strong>di</strong> nuove infestazioni a danno delle piante trattate.<br />

Parole chiave: palma delle Canarie, R. ferrugineus, tecnica dendrochirurgica<br />

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