XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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Sessione IX - Entomologia merceologica e urbana VALUTAZIONE DELLA CAPACITÀ DI TRASLOCAZIONE E PERSISTENZA DELL’AZADIRACTINA E DEL CLOTHIANIDIN IN PHOENIX CANARIENSIS APPLICATI AL TERRENO R. Griffo 1 , E. Caprio 2 , F. Porcelli 3 , & V. Marotta 4 1Servizio fitosanitario della Campania –Napoli; 2 UNINA “Federico II” – Dipart. di Entomologia e Zoologia Agraria “Filippo Silvestri” Portici; 3 UNIBA-DiBCA Sezione Entomologia e Zoologia - Bari; 4 Parco Regionale Campi Flegrei-Bacoli (Na). Tra le diverse iniziative intraprese per mettere a punto corrette strategie di controllo del Rhynchophorus ferrugineus (Olivier, 1790) si è voluto indagare sulla capacità di traslocazione e persistenza dell’azadiractina e del clothianidin applicati al terreno. La prova ha avuto inizio nel dicembre 2008 con una prima somministrazione alla rizosfera di 2 piante di Phoenix canariensis per ogni principio attivo, oltre a 2 piante testimone. Sono state scelte tutte palme asintomatiche, alte mediamente 4 metri e dal diametro di 55 cm. I dati della capacità di traslocazione e persistenza relativi all’applicazione di dicembre 2008 saranno confrontati con quelli di un secondo trattamento, previsto per la fine della primavera, quando le condizioni di umidità del terreno e fisiologiche della pianta saranno molto differenti rispetto a quelle della prima applicazione. I prodotti impiegati, Azadiractina (Neem Pro Tree 5%) e Clothianidin (Dantop 50 wg), sono stati preliminarmente diluiti in acqua. Per il trattamento sono stati utilizzati 30 litri/pianta delle rispettive sospensioni e il tutto distribuito mediante annaffiatoio in un solco circolare, profondo mediamente 20 cm, scavato in coincidenza della proiezione della chioma. Per ogni pianta è stato prelevato un campione a 1, 3, 8, 10, 14, 24 e 35 giorni dall’intervento. Il campione, costituito da circa 500 g di tessuto vegetale prelevato dalla parte basale di due foglie contrapposte, è stato consegnato nelle 24 ore al laboratorio. La somministrazione al suolo di agrofarmaci sicuramente è una tecnica che merita maggiori approfondimenti ma comunque presenta forti limitazioni in quanto molte volte le palme sono piantate in aiuole con pochissimo terreno a disposizione per le applicazioni. Inoltre vi è il rischio di inquinamento delle falde superficiali e la difficoltà da parte della soluzione a raggiungere la maggioranza delle radici in quanto una buona parte di esse si approfondiscono, anche per molti metri, per la ricerca di acqua. Parole chiave: Rhynchophorus ferrugineus,, agrofarmaci, rizosfera. 309

Sessione IX - Entomologia merceologica e urbana AGGIORNAMENTO SULLE INFESTAZIONI DI RHYNCHOPHORUS FERRUGINEUS IN SICILIA ORIENTALE F. Conti, E. Raciti, F. Sesto & V. Tamburino Regione Siciliana - Assessorato Agricoltura e Foreste - Dip. Interv. Strutturali, SFR-UO 54 Via Sclafani, 34 - 95024 Acireale (CT) E-mail: fconti@regione.sicilia.it Il punteruolo rosso delle palme, Rhynchophorus ferrugineus (Oliv.) è uno dei più dannosi fitofagi delle palme. In Sicilia colpisce prevalentemente esemplari di P. canariensis, anche se esistono sporadiche segnalazioni su P. dactylifera, Washingtonia spp., Chamaerops spp. Syagrus romanzoffianum. In Sicilia orientale, è stata avviata un’attività di monitoraggio per delimitare la diffusione dell’infestazione. Nell’ambito del progetto regionale FITOPALMINTRO, circa 50 trappole a feromoni sono state collocate in modo mirato per segnalare precocemente la presenza dell’insetto nelle aree ritenute indenni e per valutare l’andamento dei voli degli adulti nelle aree di insediamento. Nel marzo 2007 la Regione Siciliana ha emanato un Decreto che prevede, tra l’altro, l’abbattimento e la triturazione delle palme colpite a cura del Servizio Fitosanitario (SFR) di concerto con l’Azienda Regionale Foreste Demaniali. In attuazione della Decisione comunitaria del 25/05/2007, le palme importate sono sottoposte a protocolli fitosanitari per un anno dalla loro introduzione e i vivai sono oggetto di procedure di controllo approfondite. Nelle aree ancora indenni si sono concentrate le iniziative di divulgazione per la profilassi quale unico sistema attualmente disponibile per un possibile contenimento dell’organismo nocivo. La diffusione del fitofago ha avuto finora un andamento progressivo (tab. 1). Tab. 1 –Evoluzione dell’infestazione di punteruolo rosso nella Sicilia orientale ANNO 2005 2006 2007 2008 N. comuni colpiti 2 15 28 56 N. piante infestate 50 248 763 2029 Dai casi esaminati si evidenzia che il livello di piante colpite subisce un drastico incremento nei mesi autunnali. Ciò trova conferma nell’andamento delle catture su trappole. In quella posizionata ad Acireale, l’inizio delle catture si è verificato a marzo, con valori costanti nel periodo estivo, pari a circa 3 adulti a settimana, e un incremento nei mesi autunnali con 6-7 catture settimanali. Da marzo a ottobre 2008, il Ministero della Salute ha autorizzato in via eccezionale numerosi agrofarmaci. In questo arco di tempo sono stati valutati, con la collaborazione di molte amministrazioni comunali, i risultati di massima degli interventi di difesa chimica nel verde pubblico. Le risposte ottenute non sono state esaustive sull’efficacia dei trattamenti. L’uso di formulati, sia per irrorazione alla chioma che per endoterapia o fertirrigazione, rappresenta una metodologia operativa da approfondire, nel rispetto delle problematiche legate alla pubblica incolumità. Parole chiave: monitoraggio, misure fitosanitarie, trappole a feromone 310

Sessione IX - <strong>Entomologia</strong> merceologica e urbana<br />

AGGIORNAMENTO SULLE INFESTAZIONI DI RHYNCHOPHORUS<br />

FERRUGINEUS IN SICILIA ORIENTALE<br />

F. Conti, E. Raciti, F. Sesto & V. Tamburino<br />

Regione Siciliana - Assessorato Agricoltura e Foreste - Dip. Interv. Strutturali, SFR-UO<br />

54 Via Sclafani, 34 - 95024 Acireale (CT) E-mail: fconti@regione.sicilia.it<br />

Il punteruolo rosso delle palme, Rhynchophorus ferrugineus (Oliv.) è uno dei più<br />

dannosi fitofagi delle palme. In Sicilia colpisce prevalentemente esemplari <strong>di</strong> P.<br />

canariensis, anche se esistono spora<strong>di</strong>che segnalazioni su P. dactylifera, Washingtonia<br />

spp., Chamaerops spp. Syagrus romanzoffianum. In Sicilia orientale, è stata avviata<br />

un’attività <strong>di</strong> monitoraggio per delimitare la <strong>di</strong>ffusione dell’infestazione. Nell’ambito del<br />

progetto regionale FITOPALMINTRO, circa 50 trappole a feromoni sono state collocate<br />

in modo mirato per segnalare precocemente la presenza dell’insetto nelle aree ritenute<br />

indenni e per valutare l’andamento dei voli degli adulti nelle aree <strong>di</strong> inse<strong>di</strong>amento. Nel<br />

marzo 2007 la Regione Siciliana ha emanato un Decreto che prevede, tra l’altro,<br />

l’abbattimento e la triturazione delle palme colpite a cura del Servizio Fitosanitario<br />

(SFR) <strong>di</strong> concerto con l’Azienda Regionale Foreste Demaniali. In attuazione della<br />

Decisione comunitaria del 25/05/2007, le palme importate sono sottoposte a protocolli<br />

fitosanitari per un anno dalla loro introduzione e i vivai sono oggetto <strong>di</strong> procedure <strong>di</strong><br />

controllo approfon<strong>di</strong>te. Nelle aree ancora indenni si sono concentrate le iniziative <strong>di</strong><br />

<strong>di</strong>vulgazione per la profilassi quale unico sistema attualmente <strong>di</strong>sponibile per un<br />

possibile contenimento dell’organismo nocivo. La <strong>di</strong>ffusione del fitofago ha avuto finora<br />

un andamento progressivo (tab. 1).<br />

Tab. 1 –Evoluzione dell’infestazione <strong>di</strong> punteruolo rosso nella Sicilia orientale<br />

ANNO 2005 2006 2007 2008<br />

N. comuni colpiti 2 15 28 56<br />

N. piante infestate 50 248 763 2029<br />

Dai casi esaminati si evidenzia che il livello <strong>di</strong> piante colpite subisce un drastico<br />

incremento nei mesi autunnali. Ciò trova conferma nell’andamento delle catture su<br />

trappole. In quella posizionata ad Acireale, l’inizio delle catture si è verificato a marzo,<br />

con valori costanti nel periodo estivo, pari a circa 3 adulti a settimana, e un incremento<br />

nei mesi autunnali con 6-7 catture settimanali. Da marzo a ottobre 2008, il Ministero<br />

della Salute ha autorizzato in via eccezionale numerosi agrofarmaci. In questo arco <strong>di</strong><br />

tempo sono stati valutati, con la collaborazione <strong>di</strong> molte amministrazioni comunali, i<br />

risultati <strong>di</strong> massima degli interventi <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa chimica nel verde pubblico. Le risposte<br />

ottenute non sono state esaustive sull’efficacia dei trattamenti. L’uso <strong>di</strong> formulati, sia per<br />

irrorazione alla chioma che per endoterapia o fertirrigazione, rappresenta una<br />

metodologia operativa da approfon<strong>di</strong>re, nel rispetto delle problematiche legate alla<br />

pubblica incolumità.<br />

Parole chiave: monitoraggio, misure fitosanitarie, trappole a feromone<br />

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