XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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31.05.2013 Views

Sessione IX - Entomologia merceologica e urbana LA FILLOSSERA SU LECCI DI AMBIENTI URBANI E PERIURBANI NEL COMPRENSORIO FIORENTINO F. Croci 1 , D. Benassai 2 , M. Marchi 1 , T. Panzavolta 1 , A. Niccoli 2 . & R. Tiberi 1 1Dipartimento di Biotecnologie agrarie, Università degli Studi. Via Maragliano, 77 - 50144 Firenze. 2 C.R.A. - Centro di Ricerca per l'Agrobiologia e la Pedologia. Via Lanciola, 12/A - 50125 Firenze. Dal 2005 al 2007 sono state condotte indagini sulla biologia e sui danni della Fillossera della quercia (Phylloxera quercus B. de Fonsc.) su lecci presenti in due giardini ubicati nel centro storico di Firenze e di Barberino Val d'Elsa e in un'area periurbana in località Galluzzo (Firenze). Analoghi rilievi sono stati condotti su lecci presenti in un piccolo nucleo misto di conifere e latifoglie presso l'Azienda di Montepaldi (in comune di San Casciano Val di Pesa), così da poter confrontare l'andamento del ciclo di sviluppo dell'afide e l'entità dei danni causati alle foglie del leccio in contesti diversi per tipologia e destinazione d'uso. Dall'inizio della primavera alla fine dell'estate, a cadenze prestabilite, sono stati effettuati i rilievi in campo e sono stati raccolti campioni da esaminare in laboratorio. Durante il periodo di studio i livelli di infestazione più elevati si sono registrati nel 2006 sui lecci presenti nel bosco misto di Montepaldi, dove il 91% delle foglie esaminate è risultato danneggiato. Nell’area urbana e in quella periurbana di Firenze si è registrato un decremento dell'infestazione dal 2006 al 2007, mentre a Barberino Val d'Elsa la densità di popolazione della fillossera si è mantenuta a livelli pressoché costanti. Per quanto riguarda la superficie fogliare danneggiata dalla fillossera, solo il 4,69% delle foglie esaminate è risultato incluso nella classe di danno più elevata (danno esteso ad oltre il 60% della superficie fogliare). Le infestazioni riscontrate nel corso delle indagini hanno avuto una modesta incidenza sullo stato generale delle piante, dato che le foglie seriamente compromesse sono risultate poco rappresentate rispetto a quelle ancora in grado di assicurare le loro funzioni fisiologiche. Tuttavia, in ambienti urbani e periurbani, a differenza di quanto si verifica sulle querce che vegetano in formazioni boschive, anche la presenza di poche necrosi può compromettere la funzione estetico-ornamentale dei lecci. Ancora più serio appare il problema se si tiene presente che, trattandosi di piante a foglia persistente, le ripercussioni degli attacchi si mantengono evidenti anche negli anni successivi, con effetto di accumulo nel tempo. Parole chiave: bio-ecologia; Phylloxera quercus; aree verdi 297

Sessione IX - Entomologia merceologica e urbana VALUTAZIONE DI SOSTANZE REPELLENTI PER L’INIBIZIONE DELL’ORIENTAMENTO DI SITOPHILUS GRANARIUS L. (COLEOPTERA, CURCULIONIDAE) VERSO LE CARIOSSIDI DI FRUMENTO G.S. Germinara 1 , A. De Cristofaro 2 , A. Di Palma 1 & G. Rotundo 2 1 Dipartimento di Scienze Agro-ambientali, Chimica e Difesa Vegetale, Università degli Studi di Foggia, Via Napoli 25, 77100 Foggia E-mail: s.germinara@unifg.it 2 Dipartimento di Scienze Animali, Vegetali e dell’Ambiente, Università degli Studi del Molise, Via De Sanctis, 86100 Campobasso. Sitophilus granarius L. (Coleoptera, Curculionidae) è tra i principali infestanti primari dei cereali conservati. Il controllo del fitofago, difficile per lo sviluppo endofitico degli stadi giovanili, è ulteriormente complicato dalle crescenti limitazioni legislative imposte all’uso di alcuni insetticidi ad azione fumigante o residuale che sono alla base delle attuali strategie di lotta. L’identificazione di sostanze biologicamente attive, in grado di modificare il comportamento del Curculionide, potrebbe contribuire efficacemente alla messa a punto di strategie alternative di controllo. In un precedente studio sono state individuate alcune sostanze volatili ad azione repellente nei confronti degli adulti del Curculionide. Nel presente lavoro è stata valutata la capacità di tali repellenti (n=12) di interferire sull’orientamento degli adulti di S. granarius verso cariossidi di frumento. In un olfattometro a doppia scelta, è stata valutata la preferenza degli insetti tra uno stimolo, costituito dagli odori provenienti da 200 g di cariossidi di frumento su cui era stata applicata una determinata dose di un repellente, ed un controllo, rappresentato da olio minerale (10 µl) utilizzato come solvente. Per ogni composto sono state saggiate diverse dosi (1, 10, 100, 500 e 1000 µg). Ciascuna dose è stata valutata su 5 gruppi di 20 insetti ciascuno. Per ogni stimolo è stato calcolato un indice medio di risposta (IR) il cui valore poteva variare tra + 100 (totale attrazione) e -100 (totale repellenza). Dall’analisi delle risposte olfattive è emerso che, nell’intervallo di dosi considerato, 3 composti (butanale, E2-esenale ed E2,E4-nonadienale) hanno svolto un significativo effetto repellente (IR negativo e con differenze significative tra insetti nello stimolo e quelli nel controllo, P=0,05; test-t), 8 di essi (1-esanolo, esanale, eptanale, E2,E4decadienale, furfurale, 2-pentanone, 2-esanone, 2-eptanone) hanno annullato l’orientamento degli adulti verso le cariossidi (IR positivo o negativo ma non significativo, P=0,05; test-t) ed 1 composto (2,3-butandione) ha conseguito una riduzione significativa dell’orientamento verso le cariossidi (IR positivo e significativo ma statisticamente minore di quello delle sole cariossidi, P=0,05 test-t). Lo studio evidenzia che alcuni dei composti saggiati (butanale, E2-esenale ed E2,E4-nonadienale) hanno buone potenzialità di impiego pratico attraverso strategie dirette a interferire nei processi di localizzazione del substrato alimentare e di ovideposizione del Curculonide. Parole chiave: semiochimici, biosaggio, repellenti. 298

Sessione IX - <strong>Entomologia</strong> merceologica e urbana<br />

VALUTAZIONE DI SOSTANZE REPELLENTI PER L’INIBIZIONE<br />

DELL’ORIENTAMENTO DI SITOPHILUS GRANARIUS L. (COLEOPTERA,<br />

CURCULIONIDAE) VERSO LE CARIOSSIDI DI FRUMENTO<br />

G.S. Germinara 1 , A. De Cristofaro 2 , A. Di Palma 1 & G. Rotundo 2<br />

1 Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Agro-ambientali, Chimica e Difesa Vegetale, Università degli<br />

Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Foggia, Via Napoli 25, 77100 Foggia E-mail: s.germinara@unifg.it<br />

2 Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali, Vegetali e dell’Ambiente, Università degli Stu<strong>di</strong> del<br />

Molise, Via De Sanctis, 86100 Campobasso.<br />

Sitophilus granarius L. (Coleoptera, Curculionidae) è tra i principali infestanti primari<br />

dei cereali conservati. Il controllo del fitofago, <strong>di</strong>fficile per lo sviluppo endofitico degli<br />

sta<strong>di</strong> giovanili, è ulteriormente complicato dalle crescenti limitazioni legislative imposte<br />

all’uso <strong>di</strong> alcuni insettici<strong>di</strong> ad azione fumigante o residuale che sono alla base delle<br />

attuali strategie <strong>di</strong> lotta. L’identificazione <strong>di</strong> sostanze biologicamente attive, in grado <strong>di</strong><br />

mo<strong>di</strong>ficare il comportamento del Curculionide, potrebbe contribuire efficacemente alla<br />

messa a punto <strong>di</strong> strategie alternative <strong>di</strong> controllo. In un precedente stu<strong>di</strong>o sono state<br />

in<strong>di</strong>viduate alcune sostanze volatili ad azione repellente nei confronti degli adulti del<br />

Curculionide.<br />

Nel presente lavoro è stata valutata la capacità <strong>di</strong> tali repellenti (n=12) <strong>di</strong> interferire<br />

sull’orientamento degli adulti <strong>di</strong> S. granarius verso cariossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> frumento. In un<br />

olfattometro a doppia scelta, è stata valutata la preferenza degli insetti tra uno stimolo,<br />

costituito dagli odori provenienti da 200 g <strong>di</strong> cariossi<strong>di</strong> <strong>di</strong> frumento su cui era stata<br />

applicata una determinata dose <strong>di</strong> un repellente, ed un controllo, rappresentato da olio<br />

minerale (10 µl) utilizzato come solvente. Per ogni composto sono state saggiate <strong>di</strong>verse<br />

dosi (1, 10, 100, 500 e 1000 µg). Ciascuna dose è stata valutata su 5 gruppi <strong>di</strong> 20 insetti<br />

ciascuno. Per ogni stimolo è stato calcolato un in<strong>di</strong>ce me<strong>di</strong>o <strong>di</strong> risposta (IR) il cui valore<br />

poteva variare tra + 100 (totale attrazione) e -100 (totale repellenza).<br />

Dall’analisi delle risposte olfattive è emerso che, nell’intervallo <strong>di</strong> dosi considerato, 3<br />

composti (butanale, E2-esenale ed E2,E4-nona<strong>di</strong>enale) hanno svolto un significativo<br />

effetto repellente (IR negativo e con <strong>di</strong>fferenze significative tra insetti nello stimolo e<br />

quelli nel controllo, P=0,05; test-t), 8 <strong>di</strong> essi (1-esanolo, esanale, eptanale, E2,E4deca<strong>di</strong>enale,<br />

furfurale, 2-pentanone, 2-esanone, 2-eptanone) hanno annullato<br />

l’orientamento degli adulti verso le cariossi<strong>di</strong> (IR positivo o negativo ma non<br />

significativo, P=0,05; test-t) ed 1 composto (2,3-butan<strong>di</strong>one) ha conseguito una<br />

riduzione significativa dell’orientamento verso le cariossi<strong>di</strong> (IR positivo e significativo<br />

ma statisticamente minore <strong>di</strong> quello delle sole cariossi<strong>di</strong>, P=0,05 test-t). Lo stu<strong>di</strong>o<br />

evidenzia che alcuni dei composti saggiati (butanale, E2-esenale ed E2,E4-nona<strong>di</strong>enale)<br />

hanno buone potenzialità <strong>di</strong> impiego pratico attraverso strategie <strong>di</strong>rette a interferire nei<br />

processi <strong>di</strong> localizzazione del substrato alimentare e <strong>di</strong> ovideposizione del Curculonide.<br />

Parole chiave: semiochimici, biosaggio, repellenti.<br />

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