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XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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Sessione IX - <strong>Entomologia</strong> merceologica e urbana<br />

HYLOTRUPES BAJULUS: ALIMENTAZIONE E MATERIALE ATTACCATO<br />

E. Chiappini & P. Molinari<br />

Istituto <strong>di</strong> <strong>Entomologia</strong> e Patologia vegetale – Università Cattolica del Sacro Cuore – via<br />

Emilia Parmense 84 – 29100 Piacenza E-mail: elisabetta.chiappini@unicatt.it<br />

Hylotrupes bajulus Linnaeus, noto come "capricorno delle case", è un coleottero<br />

cerambicide che attacca legni <strong>di</strong> conifera: la femmina depone le uova nel legno <strong>di</strong> queste<br />

essenze, in quanto attratta da α-pinene e β-pinene. Già negli anni trenta è stato<br />

<strong>di</strong>mostrato che H. bajulus utilizza la cellulosa contenuta nell’alimento (Falck 1930;<br />

Horn, 1930). La fibra viene <strong>di</strong>gerita in percentuali variabili, a seconda del tipo <strong>di</strong><br />

valutazione, dal 20% (Falck, 1930) al 48% (Caziemier et al., 1997), secondo alcuni<br />

autori senza sfruttare l'azione <strong>di</strong> microrganismi simbionti intestinali (Parkin, 1940;<br />

Caziemier et al., 1997). Inoltre, Höll (2002) conclude che “l’amido non gioca nessun<br />

ruolo nella nutrizione delle larve” <strong>di</strong> Hylotrupes. Il fatto, però, che gli attacchi <strong>di</strong> questa<br />

specie <strong>di</strong>minuiscano all’aumentare della stagionatura del legno, senza che i prodotti <strong>di</strong><br />

degradazione della lignina abbiano alcuna influenza negativa (Haslberger e Fengel,<br />

1991), porta a supporre che le sole pareti cellulari non siano sufficienti per<br />

l’alimentazione dello xilofago. Inoltre, nelle larve <strong>di</strong> Hylotrupes, le man<strong>di</strong>bole hanno<br />

forma a scalpello (Schmidt e Parameswaran, 1977), come nei Licti<strong>di</strong> che si nutrono <strong>di</strong><br />

solo amido e devono polverizzare il legno per accedere al contenuto cellulare. Anche in<br />

Hylotrupes il rosume risulta composto da due frazioni, l’una rappresentata dagli<br />

escrementi e l’altra dallo scarto dell’attività <strong>di</strong> scavo/alimentazione, contrariamente a<br />

quanto accade negli anobi<strong>di</strong> il cui rosume è formato dalle sole particelle fecali. Lo scopo<br />

della presente ricerca è quin<strong>di</strong> quello <strong>di</strong> verificare il significato funzionale delle<br />

man<strong>di</strong>bole in relazione al tipo <strong>di</strong> alimentazione <strong>di</strong> H. bajulus.<br />

Larve <strong>di</strong> H. bajulus dopo 3 mesi dall’ovideposizione, sono state trasferite su panetti<br />

artificiali realizzati con segatura <strong>di</strong> conifera (contenuto totale in fibra del 14,5%) o<br />

pastina <strong>di</strong> grano (contenuto totale in fibra < 3%) e isolate in contenitori separati in modo<br />

da verificare il loro sviluppo su substrati <strong>di</strong>versi. Parallelamente sono stati analizzati il<br />

substrato (con segatura <strong>di</strong> conifera) e il rosume prodotto, per misurare l’eventuale<br />

variazione in fibra grezza e amido in seguito all’attività <strong>di</strong> alimentazione.<br />

Le larve, che al momento del trasferimento pesavano circa mg 20, dopo tre mesi avevano<br />

raggiunto un peso me<strong>di</strong>o pari a mg 400, in entrambe le <strong>di</strong>ete. Successivamente si è<br />

registrato lo sfarfallamento anche dalla <strong>di</strong>eta priva <strong>di</strong> segatura. Le analisi effettuate sul<br />

rosume e sul substrato hanno <strong>di</strong>mostrato un consumo <strong>di</strong> fibra grezza pari a 1,25% e un<br />

consumo <strong>di</strong> amido del 4,05%.<br />

Dai risultati preliminari sopraesposti si desume che la larva <strong>di</strong> Hylotrupes bajulus si può<br />

alimentare anche su <strong>di</strong>ete a base d’amido e quasi del tutto prive <strong>di</strong> cellulosa, almeno dal<br />

secondo-terzo mese in poi e che in <strong>di</strong>ete con entrambi i componenti si ha un maggior<br />

consumo <strong>di</strong> amido rispetto alla cellulosa. Questo risultato appare in accordo con il tipo <strong>di</strong><br />

man<strong>di</strong>bola che consente <strong>di</strong> accedere al contenuto cellulare senza dover <strong>di</strong>gerire la<br />

cellulosa delle pareti, rendendo, così, più facile l’utilizzo dell’amido.<br />

Parole chiave: cellulosa, amido, rosume, apparato boccale, man<strong>di</strong>bole.<br />

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