XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia
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Sessione VI – Entomologia agraria INFLUENZA DI ALCUNI FATTORI COLTURALI ED AMBIENTALI SULL’ANDAMENTO E LA DISTRIBUZIONE SPAZIALE DELL’INFESTAZIONE DI LOBESIA BOTRANA (DEN. & SCHIF.) E. Ragusa 1 , E. Gennuso 1 , A. Lombardo 2 & H. Tsolakis 1 1 Dipartimento S.EN.FI.MI.ZO., Sezione Entomologia, Acarologia, Zoologia 2 Dipartimento di Tecnologia Meccanica, Produzione e Ingegneria Gestionale (DTMPIG). Università degli Studi di Palermo, Viale delle Scienze, 90128 Palermo. E-mail: tsolakis@unipa.it Lobesia botrana (Denis & Schiffermüller) è considerata la specie più dannosa nella maggior parte delle realtà viticole italiane. Molto spesso, però, le sue infestazioni vengono sopravalutate perché non si tiene conto delle diverse condizioni microclimatiche in ambito aziendale, dovute sia a condizioni naturali, specialmente nelle aree collinari, che ad interventi colturali di varia natura. Si è deciso, quindi, di rilevare l’andamento dell’infestazione della tignoletta in un vigneto a conduzione biologica situato in una zona collinare della DOC “Alcamo”, allo scopo di verificare l’influenza delle diverse condizioni ambientali sulla distribuzione spaziale del tortricide. Sono state messe a confronto anche due tecniche colturali (sfogliatura precoce e trattamento fogliare con caolino), allo scopo di rilevare la loro influenza, sia sull’andamento dell’infestazione del tortricide, che sui danni indiretti causati dall’azione trofica del fitofago. I dati rilevati durante il primo anno di osservazioni mostrano un’influenza significativa dell’altitudine sull’infestazione della tignoletta durante la III generazione in assenza di qualsiasi tecnica di controllo: 47% di grappoli infestati a 270 m s.l.m. e 11% di grappoli infestati a 350 m s.l.m. al momento della vendemmia. L’uso del caolino ha mostrato un’azione di contenimento dell’infestazione del fitofago rispetto al testimone non trattato, anche se non particolarmente soddisfacente (18% e 50% di grappoli infestati per caolino e testimone rispettivamente). D’altra parte la sfogliatura precoce (entro la II decade di giugno) non ha avuto alcuna influenza significativa sull’infestazione dei grappoli durante la III generazione di L. botrana, ma ha ridotto i danni indiretti causati dalla muffa grigia e dal marciume acido, insediati sugli acini erosi dal fitofago. Un’azione simile è stata rilevata anche nelle tesi trattate con caolino. Parole chiave: altitudine, sfogliatura, caolino 233
Sessione VI – Entomologia agraria SUSCETTIBILITÀ DI SOLANUM TUBEROSUM L. VARIETÀ TURCHESCA A LEPTINOTARSA DECEMLINEATA (SAY) (COLEOPTERA CHRYSOMELIDAE) S. Vitagliano, G.S. Germinara, S. Marino, M. La Posta, A. Alvino, G. Rotundo & A. De Cristofaro Dipartimento di Scienze Animali, Vegetali e dell’Ambiente, Università del Molise, Via De Sanctis, 86100, Campobasso E-mail: decrist@unimol.it. La patata, Solanum tuberosum L., è tra le colture di maggior importanza per l’alimentazione umana. Il principale fitofago responsabile di infestazioni in pieno campo è la Dorifora, Leptinotarsa decemlineata (Say) (Coleoptera Chrysomelidae), senza dubbio l’insetto chiave della patata in Italia. Il presente lavoro è stato svolto nell’ambito del progetto “Patata Turchesca: vocazionalità produttiva dei siti attuali e storici di coltivazione”, durante il quale, a seguito di ripetuti sopralluoghi in pieno campo, sono state riscontrate notevoli infestazioni di L. decemlineata sulla varietà oggetto di studio, coltivata in Molise da oltre un secolo. La suscettibilità della varietà Turchesca nei confronti del fitofago è stata analizzata mediante studi di laboratorio (biosaggi in olfattometro ad Y, durata dello sviluppo larvale del fitofago, biosaggi di alimentazione larvale) e di campo (monitoraggio delle popolazioni, determinazione dell’entità e delle modalità delle infestazioni). I dati ottenuti sono stati comparati a quelli rilevati sulla varietà Desiree, mediamente tollerante all’attacco di Dorifora. Durante l’intero periodo di osservazione, il fitofago ha mostrato una netta preferenza per Turchesca, su cui è risultato particolarmente dannoso, rispetto a Desiree. I campionamenti in pieno campo hanno permesso di stabilire che, tra le due varietà, la prima ad essere interessata da ovideposizioni ed infestazioni larvali è Turchesca. L’elevata suscettibilità di Turchesca è stata ampiamente confermata dagli studi di laboratorio. La durata media del ciclo larvale è risultata circa un terzo di quella osservata su Desiree. Il peso delle larve mature allevate su Turchesca è risultato 6 volte superiore a quello osservato, nello stesso periodo di tempo, su Desiree. La superficie fogliare asportata giornalmente è risultata maggiore, di circa 3 volte, su Turchesca e tale da consentire alle larvette neonate di raggiungere, in 24 ore, un peso doppio rispetto alle coetanee allevate su Desiree. La maggiore appetibilità di Turchesca è stata confermata dalla superficie delle lesioni, più ampie (rapporto 2:1) rispetto a quelle osservate su Desiree. Le risposte in olfattometro hanno permesso di evidenziare un’elevata attrattività di Turchesca per gli adulti di L. decemlineata. Ciò potrebbe spiegare la precocità di attacco osservata in campo e risulta promettente per l’individuazione di attrattivi da utilizzare nel controllo del fitofago. In un’ottica di difesa eco-compatibile, l’elevata suscettibilità della varietà Turchesca potrebbe trovare applicazione pratica mediante la tecnica delle piante-esca, su cui attrarre gli adulti emergenti. Parole chiave: Dorifora, suscettibilità varietale, olfattometro ad Y, biosaggi di alimentazione, piante esca. 234
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Sessione VI – <strong>Entomologia</strong> agraria<br />
SUSCETTIBILITÀ DI SOLANUM TUBEROSUM L. VARIETÀ TURCHESCA A<br />
LEPTINOTARSA DECEMLINEATA (SAY) (COLEOPTERA<br />
CHRYSOMELIDAE)<br />
S. Vitagliano, G.S. Germinara, S. Marino, M. La Posta, A. Alvino, G. Rotundo & A.<br />
De Cristofaro<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Animali, Vegetali e dell’Ambiente, Università del Molise, Via<br />
De Sanctis, 86100, Campobasso E-mail: decrist@unimol.it.<br />
La patata, Solanum tuberosum L., è tra le colture <strong>di</strong> maggior importanza per<br />
l’alimentazione umana. Il principale fitofago responsabile <strong>di</strong> infestazioni in pieno campo<br />
è la Dorifora, Leptinotarsa decemlineata (Say) (Coleoptera Chrysomelidae), senza<br />
dubbio l’insetto chiave della patata in Italia. Il presente lavoro è stato svolto nell’ambito<br />
del progetto “Patata Turchesca: vocazionalità produttiva dei siti attuali e storici <strong>di</strong><br />
coltivazione”, durante il quale, a seguito <strong>di</strong> ripetuti sopralluoghi in pieno campo, sono<br />
state riscontrate notevoli infestazioni <strong>di</strong> L. decemlineata sulla varietà oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o,<br />
coltivata in Molise da oltre un secolo. La suscettibilità della varietà Turchesca nei<br />
confronti del fitofago è stata analizzata me<strong>di</strong>ante stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> laboratorio (biosaggi in<br />
olfattometro ad Y, durata dello sviluppo larvale del fitofago, biosaggi <strong>di</strong> alimentazione<br />
larvale) e <strong>di</strong> campo (monitoraggio delle popolazioni, determinazione dell’entità e delle<br />
modalità delle infestazioni). I dati ottenuti sono stati comparati a quelli rilevati sulla<br />
varietà Desiree, me<strong>di</strong>amente tollerante all’attacco <strong>di</strong> Dorifora.<br />
Durante l’intero periodo <strong>di</strong> osservazione, il fitofago ha mostrato una netta preferenza per<br />
Turchesca, su cui è risultato particolarmente dannoso, rispetto a Desiree. I<br />
campionamenti in pieno campo hanno permesso <strong>di</strong> stabilire che, tra le due varietà, la<br />
prima ad essere interessata da ovideposizioni ed infestazioni larvali è Turchesca.<br />
L’elevata suscettibilità <strong>di</strong> Turchesca è stata ampiamente confermata dagli stu<strong>di</strong> <strong>di</strong><br />
laboratorio. La durata me<strong>di</strong>a del ciclo larvale è risultata circa un terzo <strong>di</strong> quella osservata<br />
su Desiree. Il peso delle larve mature allevate su Turchesca è risultato 6 volte superiore a<br />
quello osservato, nello stesso periodo <strong>di</strong> tempo, su Desiree. La superficie fogliare<br />
asportata giornalmente è risultata maggiore, <strong>di</strong> circa 3 volte, su Turchesca e tale da<br />
consentire alle larvette neonate <strong>di</strong> raggiungere, in 24 ore, un peso doppio rispetto alle<br />
coetanee allevate su Desiree. La maggiore appetibilità <strong>di</strong> Turchesca è stata confermata<br />
dalla superficie delle lesioni, più ampie (rapporto 2:1) rispetto a quelle osservate su<br />
Desiree. Le risposte in olfattometro hanno permesso <strong>di</strong> evidenziare un’elevata attrattività<br />
<strong>di</strong> Turchesca per gli adulti <strong>di</strong> L. decemlineata. Ciò potrebbe spiegare la precocità <strong>di</strong><br />
attacco osservata in campo e risulta promettente per l’in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> attrattivi da<br />
utilizzare nel controllo del fitofago. In un’ottica <strong>di</strong> <strong>di</strong>fesa eco-compatibile, l’elevata<br />
suscettibilità della varietà Turchesca potrebbe trovare applicazione pratica me<strong>di</strong>ante la<br />
tecnica delle piante-esca, su cui attrarre gli adulti emergenti.<br />
Parole chiave: Dorifora, suscettibilità varietale, olfattometro ad Y, biosaggi <strong>di</strong><br />
alimentazione, piante esca.<br />
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