XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia
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Sessione VI – Entomologia agraria STUDIO SULLE CIMICI DEL FRUMENTO: EFFETTI DELLA NUTRIZIONE E RILEVAMENTO DEL DANNO P. Vaccino 1 , B.L. Ingegno 2 , M.G. Pansa 2 , R. Banfi 1 , M. Corbellini 1 & L. Tavella 2 1CRA - Unità di ricerca per la selezione dei cereali e la valorizzazione delle varietà vegetali, via Forlani 3, 26866 S. Angelo Lodigiano (LO) 2 Di.Va.P.R.A. - Entomologia e Zoologia applicate all’Ambiente “Carlo Vidano”, Università degli Studi di Torino, via L. da Vinci 44, 10095 Grugliasco (TO) A fine anni novanta sono state segnalate su frumento tenero in vari areali italiani notevoli infestazioni di cimici in grado di compromettere gravemente la qualità delle produzioni granarie nazionali. Responsabile delle recenti infestazioni è risultata Eurygaster maura (L.) (Heteroptera: Scutelleridae), in grado di causare danni a livello qualitativo con la propria attività trofica sulle cariossidi a partire dalla maturazione latteo-cerosa. In particolare la cimice inietta saliva ricca di proteasi che permangono nella farina dopo la molitura e vengono attivate nelle prime fasi del processo di panificazione, portando alla degradazione della maglia glutinica. Allo scopo di studiare gli effetti della nutrizione di E. maura e definire un metodo di rilevamento del danno sono state avviate indagini volte a: 1) confrontare gli esiti delle punture di E. maura con quelli di altre specie di eterotteri rinvenute su frumento; 2) identificare le proteasi specifiche contenute nella saliva; 3) sviluppare un metodo diagnostico basato sul rilevamento delle proteasi della saliva in frumento mediante anticorpi. Per valutare gli effetti delle punture di specie diverse, sono state condotte prove in campo mediante isolamento su frumento di adulti di E. maura, E. austriaca (Schrank), Aelia rostrata Boheman, Carpocoris purpureipennis (De Geer) e Nezara viridula (L.). L’entità di danno è stata rilevata mediante analisi merceologiche e qualitative sulle cariossidi ottenute negli isolatori. Nelle prove tutte le specie, ad eccezione di N. viridula, hanno causato danno sebbene in minor misura di E. maura, che è risultata quindi la più pericolosa per la qualità del frumento. Per approfondire lo studio delle proteasi sono stati prodotti anticorpi policlonali contro le ghiandole salivari di E. maura. La loro efficacia è stata verificata in saggi di Westernblotting confrontando farine di frumento sane e danneggiate da cimici. In particolare, l’analisi ha permesso di evidenziare, nei frumenti danneggiati, un frammento proteico di circa 180 kDa, con mobilità simile a un componente identificato in estratti di saliva e ghiandole salivari di E. maura. È in corso l’analisi di tale componente proteico mediante sequenziamento e spettrometria di massa. Parole chiave: Eurygaster maura, Heteroptera Scutelleridae, qualità del frumento, proteasi salivari, anticorpi policlonali 229
Sessione VI – Entomologia agraria PSILLIDOFAUNA DEL BIANCOSPINO NELL’ITALIA NORDOCCIDENTALE: IMPLICAZIONI NELL’EPIDEMIOLOGIA DELLE FITOPLASMOSI DEI FRUTTIFERI R. Tedeschi, F. Tota & A. Alma Di.Va.P.R.A. - Entomologia e Zoologia applicate all’Ambiente “Carlo Vidano”, Università degli Studi di Torino, via L. da Vinci 44, 10095 Grugliasco (TO). E-mail: rosemarie.tedeschi@unito.it Il biancospino è pianta ospite di numerose specie di psille tra cui Cacopsylla melanoneura (Förster), riconosciuto vettore di “Candidatus Phytoplasma mali”, agente causale di Apple proliferation (AP) al melo. Da qui l’interesse di studiare in modo approfondito la psillidofauna di questa pianta per individuare le relazioni esistenti tra vettore, pianta ospite e fitoplasma. In particolare, sono state individuate le specie maggiormente presenti e studiata la loro dinamica di popolazione. La presenza di fitoplasmi è stata ricercata nel corpo degli insetti e nel vegetale per comprendere il ruolo del biancospino nell’epidemiologia di AP. Dal 2003 campionamenti mediante trappole cromotattiche gialle e scuotimento meccanico dei rami sono stati eseguiti in Valle d’Aosta, regione con una importante tradizione melicola e fortemente colpita da AP negli ultimi anni, in formazioni spontanee di biancospino adiacenti a meleti affetti dalla fitoplasmosi. Gli insetti raccolti vivi e campioni di vegetale sono stati sottoposti ad analisi molecolari. Previa estrazione del DNA totale, la presenza di fitoplasmi è stata rilevata mediante nested PCR ed RFLP. Le specie maggiormente presenti e più interessanti sono risultate essere C. melanoneura, C. peregrina (Förster), C. affinis (Löw) e C. crataegi (Schrank). “Ca. Phytoplasma mali” è stato rilevato in individui di C. melanoneura e C. peregrina. Altri due fitoplasmi appartenenti allo stesso gruppo filogenetico, “Ca. Phytoplasma prunorum” agente causale dei giallumi europei delle drupacee e “Ca. Phytoplasma pyri”, agente causale della moria del pero sono stati inaspettatamente reperiti nelle specie analizzate. Il primo in individui di C. peregrina e C. affinis, e il secondo in esemplari di C. melanoneura, C. peregrina e C. crataegi. Nei campioni di biancospino sono stati rilevati “Ca. Phytoplasma mali” e “Ca. Phytoplasma pyri”. Il biancospino si è quindi rivelato essere oltre che ospite di insetti vettori, anche sorgente di inoculo di fitoplasmi dei fruttiferi. Prove di trasmissione si rendono necessarie per valutare l’abilità delle specie nel trasmettere i fitoplasmi che veicolano. Inoltre, la possibilità da parte di C. peregrina, C. crataegi e C. affinis di nutrirsi, anche occasionalmente, su piante diverse dal biancospino è da verificare. Parole chiave: Cacopsylla affinis, Cacopsylla crataegi, Cacopsylla melanoneura, Cacopsylla peregrina. 230
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Sessione VI – <strong>Entomologia</strong> agraria<br />
STUDIO SULLE CIMICI DEL FRUMENTO: EFFETTI DELLA NUTRIZIONE<br />
E RILEVAMENTO DEL DANNO<br />
P. Vaccino 1 , B.L. Ingegno 2 , M.G. Pansa 2 , R. Banfi 1 , M. Corbellini 1 & L. Tavella 2<br />
1CRA - Unità <strong>di</strong> ricerca per la selezione dei cereali e la valorizzazione delle varietà<br />
vegetali, via Forlani 3, 26866 S. Angelo Lo<strong>di</strong>giano (LO)<br />
2 Di.Va.P.R.A. - <strong>Entomologia</strong> e Zoologia applicate all’Ambiente “Carlo Vidano”,<br />
Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torino, via L. da Vinci 44, 10095 Grugliasco (TO)<br />
A fine anni novanta sono state segnalate su frumento tenero in vari areali italiani<br />
notevoli infestazioni <strong>di</strong> cimici in grado <strong>di</strong> compromettere gravemente la qualità delle<br />
produzioni granarie nazionali. Responsabile delle recenti infestazioni è risultata<br />
Eurygaster maura (L.) (Heteroptera: Scutelleridae), in grado <strong>di</strong> causare danni a livello<br />
qualitativo con la propria attività trofica sulle cariossi<strong>di</strong> a partire dalla maturazione<br />
latteo-cerosa. In particolare la cimice inietta saliva ricca <strong>di</strong> proteasi che permangono<br />
nella farina dopo la molitura e vengono attivate nelle prime fasi del processo <strong>di</strong><br />
panificazione, portando alla degradazione della maglia glutinica. Allo scopo <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>are<br />
gli effetti della nutrizione <strong>di</strong> E. maura e definire un metodo <strong>di</strong> rilevamento del danno<br />
sono state avviate indagini volte a: 1) confrontare gli esiti delle punture <strong>di</strong> E. maura con<br />
quelli <strong>di</strong> altre specie <strong>di</strong> eterotteri rinvenute su frumento; 2) identificare le proteasi<br />
specifiche contenute nella saliva; 3) sviluppare un metodo <strong>di</strong>agnostico basato sul<br />
rilevamento delle proteasi della saliva in frumento me<strong>di</strong>ante anticorpi.<br />
Per valutare gli effetti delle punture <strong>di</strong> specie <strong>di</strong>verse, sono state condotte prove in<br />
campo me<strong>di</strong>ante isolamento su frumento <strong>di</strong> adulti <strong>di</strong> E. maura, E. austriaca (Schrank),<br />
Aelia rostrata Boheman, Carpocoris purpureipennis (De Geer) e Nezara viridula (L.).<br />
L’entità <strong>di</strong> danno è stata rilevata me<strong>di</strong>ante analisi merceologiche e qualitative sulle<br />
cariossi<strong>di</strong> ottenute negli isolatori. Nelle prove tutte le specie, ad eccezione <strong>di</strong> N. viridula,<br />
hanno causato danno sebbene in minor misura <strong>di</strong> E. maura, che è risultata quin<strong>di</strong> la più<br />
pericolosa per la qualità del frumento.<br />
Per approfon<strong>di</strong>re lo stu<strong>di</strong>o delle proteasi sono stati prodotti anticorpi policlonali contro le<br />
ghiandole salivari <strong>di</strong> E. maura. La loro efficacia è stata verificata in saggi <strong>di</strong> Westernblotting<br />
confrontando farine <strong>di</strong> frumento sane e danneggiate da cimici. In particolare,<br />
l’analisi ha permesso <strong>di</strong> evidenziare, nei frumenti danneggiati, un frammento proteico <strong>di</strong><br />
circa 180 kDa, con mobilità simile a un componente identificato in estratti <strong>di</strong> saliva e<br />
ghiandole salivari <strong>di</strong> E. maura. È in corso l’analisi <strong>di</strong> tale componente proteico me<strong>di</strong>ante<br />
sequenziamento e spettrometria <strong>di</strong> massa.<br />
Parole chiave: Eurygaster maura, Heteroptera Scutelleridae, qualità del frumento,<br />
proteasi salivari, anticorpi policlonali<br />
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