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XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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Sessione VI – <strong>Entomologia</strong> agraria<br />

ENTEROBACTERIACEAE ASSOCIATE A RHAGOLETIS COMPLETA<br />

CRESSON<br />

F. Quinzanini, C. Savio, I. Martinez-Sañudo, L. Mazzon & V. Girolami<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Agronomia Ambientale e Produzioni Vegetali<br />

Università <strong>di</strong> Padova. AGRIPOLIS – Viale dell’Università 16 – 35020 Legnaro (PD).<br />

E-mail: lmazzon@unipd.it<br />

Le associazioni batteriche sono note in tutte le famiglie <strong>di</strong> insetti.<br />

Rhagoletis completa (mosca del noce) è un <strong>di</strong>ttero tefritide fitofago tra i più dannosi per<br />

il noce (Juglans regia).<br />

Nella famiglia dei tefriti<strong>di</strong> sono noti alcuni casi <strong>di</strong> simbiosi batteriche ere<strong>di</strong>tabili come<br />

quello che si riscontra in Bactrocera oleae (in cui i batteri sono presenti all’interno del<br />

bulbo esofageo dal quale fuoriescono per raggiungere il lume intestinale), e quello che si<br />

rinviene in alcune specie della sottofamiglia Tephritinae (in cui i batteri si moltiplicano<br />

in specifici tratti dell’intestino me<strong>di</strong>o, nello spazio tra epitelio e membrana peritrofica).<br />

In tutti questi casi i simbionti risultano non coltivabili nei comuni terreni <strong>di</strong> coltura.<br />

Nei tefriti<strong>di</strong> sono inoltre presenti interazioni con batteri coltivabili noti in letteratura<br />

come “associated bacteria”. Sebbene molti autori siano concor<strong>di</strong> nel segnalare la<br />

presenza <strong>di</strong> batteri della famiglia Enterobacteriaceae nella mosca del noce, nel<br />

complesso i dati <strong>di</strong>sponibili finora sono poco chiari e spesso non concordanti.<br />

Nel presente lavoro è stato analizzato il contenuto batterico del mesointestino e del bulbo<br />

esofageo <strong>di</strong> R. completa me<strong>di</strong>ante estrazione del DNA e successiva amplificazione <strong>di</strong> un<br />

tratto <strong>di</strong> circa 800 bp del 16S rRNA.<br />

Le analisi sono state condotte su 63 insetti, sia a partire da colonie batteriche isolate su<br />

terreno standard <strong>di</strong> coltura (PCA o PDA) sia <strong>di</strong>rettamente dal contenuto del<br />

mesointestino e del bulbo esofageo, previa <strong>di</strong>ssezione dell’insetto. I risultati ottenuti dal<br />

sequenziamento sono stati confrontati con i dati presenti in GenBank. È emerso che, sia<br />

dall’analisi <strong>di</strong>retta del contenuto del bulbo esofageo sia delle colonie isolate, nel 90% dei<br />

casi la specie batterica dominante afferisce al genere Klebsiella. Nel dettaglio, i batteri<br />

sono risultati appartenere per il 32% a K. ornithinolytica, il 29% a K. oxytoca, il 21% a<br />

K. planticola, il 7% a K. terrigena ed in rari casi a Enterobacter (Pantoea)<br />

agglomerans.<br />

Parole chiave: Tephritidae, Klebsiella, 16S rRNA.<br />

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