XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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31.05.2013 Views

Sessione VI – Entomologia agraria LOTTA CONTRO LA PIRALIDE DEL MAIS E ALLE FUMONISINE MEDIANTE LA SCELTA DELL’EPOCA DI SEMINA E DEL TRATTAMENTO INSETTICIDA M.A. Saladini 1 , M. Blandino 2 , A. Reyneri 2 & A. Alma 1 1 Di.Va.P.R.A. – Entomologia e Zoologia applicate all’Ambiente “Carlo Vidano”, Università degli Studi di Torino, Via L. da Vinci 44, 10095 Grugliasco (TO) E-mail: matteo.saladini@unito.it 2 Dip. di Agronomia, Selvicoltura e Gestione del territorio, Università degli Studi di Torino, Via L. da Vinci 44, 10095 Grugliasco (TO) La piralide, Ostrinia nubilalis (Hübner) è il principale fitofago del mais in centro e sud Europa. Essa è causa di perdite quantitative ma anche qualitative, in quanto facilita l’infezione delle spighe da funghi del genere Fusarium, in particolare F. verticillioides (Sacc.) Nirenb., in grado di produrre fumonisine. Una prova sperimentale è stata condotta dal 2005 al 2007 in nord Italia per determinare l’effetto dell’epoca di semina sulla suscettibilità del mais all’attacco del fitofago, al marciume della spiga e alla contaminazione da fumonisine oltre che il momento per l’applicazione del trattamento insetticida per il controllo della piralide. Tre date di semina (marzo, aprile e maggio, con un intervallo di circa 30 giorni) e un trattamento insetticida con Deltametrina effettuato a 7 o 14 giorni dopo il picco di volo, sono stati confrontati per ciascun anno. Le spighe sono state esaminate alla raccolta per valutare l’incidenza dell’attacco della piralide e del marciume da Fusarium e la granella è stata analizzata per la contaminazione da fumonisina B1 + B2. Le semine tardive presentano un consistente aumento dei danni causati dalle larve sia sulla pianta sia sulla spiga (poiché il picco di sfarfallamento dell’insetto avviene durante la fioritura che è uno stadio più attrattivo) e dell’incidenza del marciume, mentre è stata osservata una consistente riduzione del danno con le semine precoci. I migliori risultati sul controllo dell’infestazione della piralide e conseguentemente dei marciumi della spiga sono stati ottenuti con il trattamento eseguito a 7 giorni dal picco di sfarfallamento. La contaminazione da fumonisine è stata ridotta del 62% con l’anticipo della semina e del 51% con il solo trattamento insetticida. Un abbattimento del 79% del contenuto di questa micotossina nella granella è stato osservato, in media, con l’anticipo delle semine ed il trattamento insetticida. I risultati ottenuti da questa sperimentazione confermano il ruolo chiave esercitato dall’anticipo della semina abbinato al trattamento chimico per limitare efficacemente O. nubilalis contenendo le contaminazioni da fumonisine a livelli inferiori ai limiti europei. Tuttavia l’impiego eccessivo e non giustificato di insetticidi provoca in molti casi una diminuzione della presenza dei limitatori naturali e l’insorgenza di artropodi acquisiti come acari tetranichidi e insetti omotteri. Parole chiave: Ostrinia nubilalis, lotta integrata, micotossine, Fusarium. 221

Sessione VI – Entomologia agraria INDAGINE SULLA DIFFUSIONE DEL CINIPIDE GALLIGENO DEL CASTAGNO IN PROVINCIA DI BOLOGNA I. Graziosi 1 & F. Santi 2 1 Dipartimento di Colture Arboree - Alma Mater Studiorum - Università di Bologna 2 Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agroambientali - Entomologia, Alma Mater Studiorum - Università di Bologna E-mail: fabrizio.santi@unibo.it Il cinipide galligeno del castagno o vespa cinese, Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu (Hymenoptera Cynipidae) è un insetto originario della Cina che attacca tutte le specie del genere Castanea, provocando la formazione di galle sui getti dell’anno. E’ presente da tempo in Giappone, Corea e Stati Uniti. L’insetto è stato introdotto accidentalmente anche in Europa: nel 2002 viene segnalato in Piemonte e tre anni dopo in Slovenia e Francia. La sua diffusione in Italia è in forte aumento e si teme per la castanicoltura nazionale. Nei casi di forte infestazione si può verificare una perdita nella produzione del frutto variabile dal 40 all’80%. La diffusione può avvenire tramite il volo attivo delle femmine adulte o grazie al trasporto involontario dell’uomo dovuto allo spostamento e all’utilizzo di materiale di propagazione infetto e al movimento dei veicoli. Le infestazioni possono avanzare anche di 20-25 km l’anno. Nella primavera e nell’estate del 2008 la vespa è stata ritrovata in diverse località del bolognese. Su 22 punti di osservazione 4 hanno avuto esito positivo: nel comune di Monte San Pietro sono state rilevate due piante colpite distanti fra loro 3 km; nei pressi di Marzabotto sono stati segnalati attacchi su circa 10 piante; infine sulle colline intorno a Bologna vi è una forte infestazione in un ceduo di castagno in stato di abbandono. Queste segnalazioni indicano come la vespa cinese stia già colonizzando i castagneti della valle del Reno tramite spostamenti indipendenti degli adulti e non per l'impiego di materiale di propagazione infestato. E’ molto probabile che l’espandersi di D. kuriphilus e la presenza di focolai in altre zone dell’Appennino determinino, nel corso del 2009, la diffusione dell’insetto in altre località della provincia. In Emilia Romagna focolai sono stati rilevati nelle province di Reggio Emilia, Modena, Parma e Forlì-Cesena. Parole chiave: Dryocosmus kuriphilus, Castanea, galle. 222

Sessione VI – <strong>Entomologia</strong> agraria<br />

INDAGINE SULLA DIFFUSIONE DEL CINIPIDE GALLIGENO DEL<br />

CASTAGNO IN PROVINCIA DI BOLOGNA<br />

I. Graziosi 1 & F. Santi 2<br />

1 Dipartimento <strong>di</strong> Colture Arboree - Alma Mater Stu<strong>di</strong>orum - Università <strong>di</strong> Bologna<br />

2 Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Agroambientali - <strong>Entomologia</strong>, Alma Mater<br />

Stu<strong>di</strong>orum - Università <strong>di</strong> Bologna E-mail: fabrizio.santi@unibo.it<br />

Il cinipide galligeno del castagno o vespa cinese, Dryocosmus kuriphilus Yasumatsu<br />

(Hymenoptera Cynipidae) è un insetto originario della Cina che attacca tutte le specie<br />

del genere Castanea, provocando la formazione <strong>di</strong> galle sui getti dell’anno. E’ presente<br />

da tempo in Giappone, Corea e Stati Uniti.<br />

L’insetto è stato introdotto accidentalmente anche in Europa: nel 2002 viene segnalato in<br />

Piemonte e tre anni dopo in Slovenia e Francia. La sua <strong>di</strong>ffusione in Italia è in forte<br />

aumento e si teme per la castanicoltura <strong>nazionale</strong>.<br />

Nei casi <strong>di</strong> forte infestazione si può verificare una per<strong>di</strong>ta nella produzione del frutto<br />

variabile dal 40 all’80%.<br />

La <strong>di</strong>ffusione può avvenire tramite il volo attivo delle femmine adulte o grazie al<br />

trasporto involontario dell’uomo dovuto allo spostamento e all’utilizzo <strong>di</strong> materiale <strong>di</strong><br />

propagazione infetto e al movimento dei veicoli. Le infestazioni possono avanzare anche<br />

<strong>di</strong> 20-25 km l’anno.<br />

Nella primavera e nell’estate del 2008 la vespa è stata ritrovata in <strong>di</strong>verse località del<br />

bolognese. Su 22 punti <strong>di</strong> osservazione 4 hanno avuto esito positivo: nel comune <strong>di</strong><br />

Monte San Pietro sono state rilevate due piante colpite <strong>di</strong>stanti fra loro 3 km; nei pressi<br />

<strong>di</strong> Marzabotto sono stati segnalati attacchi su circa 10 piante; infine sulle colline intorno<br />

a Bologna vi è una forte infestazione in un ceduo <strong>di</strong> castagno in stato <strong>di</strong> abbandono.<br />

Queste segnalazioni in<strong>di</strong>cano come la vespa cinese stia già colonizzando i castagneti<br />

della valle del Reno tramite spostamenti in<strong>di</strong>pendenti degli adulti e non per l'impiego <strong>di</strong><br />

materiale <strong>di</strong> propagazione infestato. E’ molto probabile che l’espandersi <strong>di</strong> D. kuriphilus<br />

e la presenza <strong>di</strong> focolai in altre zone dell’Appennino determinino, nel corso del 2009, la<br />

<strong>di</strong>ffusione dell’insetto in altre località della provincia.<br />

In Emilia Romagna focolai sono stati rilevati nelle province <strong>di</strong> Reggio Emilia, Modena,<br />

Parma e Forlì-Cesena.<br />

Parole chiave: Dryocosmus kuriphilus, Castanea, galle.<br />

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