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XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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Sessione VI – <strong>Entomologia</strong> agraria<br />

ALEUROCANTHUS SPINIFERUS (QUAINTANCE, 1903) (RHYNCHOTA,<br />

ALEYRODIDAE), FITOFAGO DA QUARANTENA RECENTEMENTE<br />

INTRODOTTO IN ITALIA<br />

F. Porcelli 1 , S. Convertini 1 , A.P. Garonna 2 & M. Pizza 1<br />

1<br />

DiBCA Sez. <strong>Entomologia</strong> e Zoologia. Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Bari.<br />

2<br />

Dipartimento <strong>di</strong> <strong>Entomologia</strong> e Zoologia Agraria “Filippo Silvestri”. Università degli<br />

Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Napoli Federico II.<br />

Nell’Aprile 2008 è stata segnalata la presenza <strong>di</strong> Aleurocanthus spiniferus nel Comune<br />

<strong>di</strong> Supersano (LE).<br />

Nella Provincia <strong>di</strong> Lecce, l’insetto oggi è presente in un’area <strong>di</strong> circa 30.000 ha lungo il<br />

versante ionico, su se<strong>di</strong>ci specie vegetali appartenenti a nove famiglie botaniche,<br />

risultando particolarmente dannoso agli Agrumi.<br />

Le superfici agrumicole infestate dall’aleirode assommano a circa 50 ha, <strong>di</strong>spersi sul<br />

territorio in piccoli appezzamenti, a cui vanno ad aggiungersi gli orti domestici dove<br />

sono coltivate numerose, seppure isolate, piante <strong>di</strong> agrumi.<br />

A. spiniferus è originario dell’Asia Sud-Orientale dove infesta numerose piante ospiti<br />

(fra cui Agrumi e Tè). Dalla zona <strong>di</strong> origine si è ampiamente <strong>di</strong>ffuso nel resto dell’Asia<br />

tropicale e subtropicale, in Africa e nel Pacifico.<br />

Il danno provocato da A. spiniferus consiste nella sottrazione <strong>di</strong> linfa e produzione <strong>di</strong><br />

gran<strong>di</strong> quantità <strong>di</strong> melata, piuttosto liquida, che imbratta le foglie e i frutti. Su questa<br />

melata si sviluppa abbondante fumaggine che riduce l’attività fotosintetica e provoca una<br />

filloptosi precoce. Tutto questo compromette la capacità produttiva della pianta per<br />

alcuni anni.<br />

Sulle piante infestate non sono stati rinvenuti nemici naturali, se non poche larve del<br />

predatore Clitostethus arcuatus (Rossi, 1794), (Coleoptera, Coccinellidae).<br />

Nel secolo scorso, a partire dagli anni ’70, si sono affermate tecniche <strong>di</strong> controllo<br />

integrato basate sull’uso <strong>di</strong> insettici<strong>di</strong> selettivi e sull’introduzione <strong>di</strong> alcuni parassitoi<strong>di</strong>,<br />

importati dai luoghi <strong>di</strong> origine <strong>di</strong> A. spiniferus.<br />

Per contenere le popolazioni dell’aleirode nei nostri ambienti sarà opportuno considerare<br />

simili strategie prevedendo l’importazione e la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong> parassitoi<strong>di</strong> ma anche <strong>di</strong><br />

funghi entomopatogeni.<br />

Nel frattempo bisognerà cercare <strong>di</strong> limitare la <strong>di</strong>ffusione passiva del fitofago<br />

scoraggiando il commercio <strong>di</strong> frutti con foglie.<br />

Talvolta A. spiniferus può essere confuso in campo con Parlatoria ziziphi (Lucas, 1853)<br />

(Rhynchota, Diaspidae), da cui si <strong>di</strong>stingue facilmente perché il <strong>di</strong>aspino non produce<br />

melata. Una buona lente servirà ad evitare ingiustificati allarmi.<br />

Parole chiave: Agrumi, Clitostethus arcuatus, funghi entomopatogeni, parassitoi<strong>di</strong>,<br />

Parlatoria ziziphi.<br />

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