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XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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Sessione VI – <strong>Entomologia</strong> agraria<br />

STUDIO SULLA DISTRIBUZIONE SPAZIO-TEMPORALE DI<br />

FRANKLINIELLA OCCIDENTALIS (PERGANDE) E SUA CORRELAZIONE<br />

CON L’EPIDEMIOLOGIA DI TSWV SU LATTUGA<br />

G.E. Cocuzza & S. Grasso<br />

Dipartimento <strong>di</strong> Scienze e Tecnologie Fitosanitarie, Università degli Stu<strong>di</strong>, Via S. Sofia<br />

100, 95123 Catania E-mail: cocuzza@unict.it<br />

Negli ultimi <strong>di</strong>eci anni la coltivazione della lattuga, coltura portante dell’orticoltura<br />

etnea, ha subito un forte decremento a seguito della <strong>di</strong>ffusione del TSWV (Tomato<br />

Spotted Wilt Virus) e del suo principale agente vettore, il tripide Frankliniella<br />

occidentalis (Pergande). Nel territorio, la lotta al tripide si basa essenzialmente<br />

sull’impiego <strong>di</strong> insettici<strong>di</strong> <strong>di</strong> contatto i quali, oltre a non risolvere il problema, possono<br />

avere risvolti negativi per gli operatori, i consumatori e l’ambiente.<br />

Lo stu<strong>di</strong>o ha avuto l’obiettivo <strong>di</strong> conoscere la <strong>di</strong>stribuzione nell’ambiente del tripide e la<br />

sua correlazione con l’epidemiologia del TSWV, al fine <strong>di</strong> adottare opportune strategie<br />

d’intervento e controllo. La sperimentazione si è svolta nel biennio 2007-08 presso<br />

l’azienda orticola “I Saraceni”, situata nella valle a nord-ovest <strong>di</strong> Adrano (Catania) in cui<br />

la lattuga rappresenta il principale ortaggio coltivato. La <strong>di</strong>stribuzione spazio-temporale<br />

<strong>di</strong> F. occidentalis è stata verificata con osservazioni <strong>di</strong> campo e <strong>di</strong> laboratorio su tutta la<br />

flora presente nell’area circostante l’azienda e sulle piante <strong>di</strong> lattuga coltivata e con l’uso<br />

<strong>di</strong> trappole cromo-attrattive gialle, bianche e blu, posizionate all’interno delle aree<br />

coltivate e negli incolti attorno all’azienda. Contemporaneamente, è stato seguito<br />

l’andamento della malattia nelle coltivazioni succedutesi nei due anni <strong>di</strong> osservazione,<br />

con analisi <strong>di</strong> campo e verifica <strong>di</strong> laboratorio tramite PCR. La stessa tecnica è stata<br />

impiegata per valutare la presenza <strong>di</strong> TSWV sulle piante spontanee prelevate in campo.<br />

Tra gennaio e l’inizio <strong>di</strong> giugno, F. occidentalis è stata rinvenuta su varie specie<br />

appartenenti a <strong>di</strong>verse famiglie botaniche. La presenza numericamente maggiore è stata<br />

osservata su Asteraceae, Resedaceae, Brassicaceae, Fabaceae, Portulacaceae, Poaceae,<br />

Apiaceae e Amaranthaceae e, in minor misura, su Rubiaceae, Papaveraceae, Clusiaceae,<br />

Malvaceae, Cucurbitaceae e Boraginaceae. Nello stesso periodo il tripide è risultato<br />

presente anche su lattuga in quantità relativamente basse. Con l’innalzamento delle<br />

temperature e la fine del ciclo vegetativo delle piante spontanee, si è assistito ad un<br />

massiccio spostamento del tripide dagli incolti ai campi coltivati. Il repentino aumento<br />

della popolazione dell’insetto nei coltivi si è riflessa, a partire da luglio, nell’incremento<br />

del numero <strong>di</strong> piante colpite da TSWV, come confermato dai test <strong>di</strong> laboratorio. I<br />

risultati in<strong>di</strong>cano il ruolo preminente ricoperto dalle piante spontanee, in grado <strong>di</strong><br />

ospitare sia il tripide che il virus e pertanto in grado <strong>di</strong> costituire potenziali focolai<br />

d’inoculo. La corretta gestione della flora spontanea può rappresentare quin<strong>di</strong> il punto<br />

fondamentale nel controllo <strong>di</strong> TSWV.<br />

Parole chiave: orticoltura, piante spontanee, trappole cromo-attrattive.<br />

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