XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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31.05.2013 Views

Sessione VI – Entomologia agraria OSSERVAZIONI FAUNISTICHE E BIOETOLOGICHE SUI CIXIIDI DELL’AGROECOSISTEMA VIGNETO L. Picciau & A. Alma Di.Va.P.R.A. - Entomologia e Zoologia applicate all’Ambiente “Carlo Vidano”, Università degli Studi di Torino, via L. da Vinci 44, 10095 Grugliasco (TO) E-mail: alberto.alma@unito.it La vite da anni è minacciata da pericolose fitoplasmosi fra cui il Legno Nero (LN). La malattia è causata dal fitoplasma del gruppo Stolbur 16SrXII-A e si è diffusa velocemente nel territorio negli ultimi 10 anni. L’agente eziologico viene trasmesso alla vite dalla cicalina Hyalesthes obsoletus Signoret (Homoptera Cixiidae) al momento l’unico vettore noto. Sono numerose le specie di cicaline trovate positive allo Stolbur e di conseguenza indicate come potenziali vettori della malattia; fra queste molte appartengono alla famiglia Cixiidae. Date queste premesse è stato avviato uno studio della cixiidofauna legata all’agroecosistema vigneto in Piemonte per verificare il loro eventuale ruolo nella diffusione della malattia. Nel triennio 2006-2008 sono state condotte indagini in diverse province dove era stata segnalata la presenza del LN. I campionamenti sono stati effettuati utilizzando trappole cromotattiche gialle, trappole adesive trasparenti e il retino entomologico, indagando: vite, vegetazione erbacea dell’interfila, vegetazione erbacea e arborea dei bordi, olmi circostanti.. Durante il primo anno sono state utilizzate sulla vite 2400 trappole cromotattiche, posizionate nella chioma in 400 vigneti, con le quali sono stati catturati 51 cixiidi appartenenti a 6 specie: H. obsoletus, H. scotti Ferrari, H. luteipes Fieber, Reptalus melanochaetus (Fieber), R. panzeri (Löw) e R. quinquecostatus (Dufour). Nel secondo anno sono state utilizzate 50 trappole adesive trasparenti in 9 vigneti, posizionate a livello del ceppo e tra le infestanti, e il retino entomologico. Sono stati catturati con le trappole trasparenti 12 cixiidi appartenenti a 4 specie: H. obsoletus, H. scotti, R. panzeri e R. cuspidatus (Fieber), mentre con il retino entomologico sono stati raccolti 222 esemplari appartenenti ad un maggior numero di specie. Le piante sulle quali sono state trovate più specie sono Ulmus minor Miller e Convolvulus arvensis L. Nel terzo anno le indagini sono state effettuate solo con il retino catturando 255 cixiidi. Inoltre, è stata condotta un’indagine sull’apparato radicale di piante spontanee presenti nell’agroecosistema studiato ove le forme giovanili si sviluppano. Tale indagine ha permesso di individuare nel convolvolo, anche se in misura minore rispetto all’ortica, una pianta ospite per H. obsoletus, nell’Artemisia verlotiorum Lamette, specie estremamente frequente tra le infestanti del vigneto, la pianta ospite per i giovani di R. cuspidatus. Adulti di H. scotti e H. luteipes sono stati raccolti solo sull’olmo, lasciando presupporre che esso possa essere la pianta ospite anche di neanidi e ninfe. Parole chiave: vite, Legno Nero, vettore, neanidi e ninfe, piante ospiti. 193

Sessione VI – Entomologia agraria VARIAZIONE DELL’ATTIVITA’ IUVENILIZZANTE INDOTTA DALL’INTRODUZIONE DI UN ALOGENO SUL FENILE DI UN ACETALE DEL 5-IDROSSI-1,3-BENZOSSATIOLO M. Dolci 1 , A. Alma 2 , A. Arzone 2 & G. De Luca 1 1 DI.VA.P.R.A. Chimica Agraria, Università di Torino, Via Leonardo da Vinci 44 - 10095 Grugliasco (TO) E-mail: marcello.dolci@unito.it 2 DI.VA.P.R.A. Entomologia e Zoologia applicate all’Ambiente “Carlo Vidano”, Università di Torino, Via Leonardo da Vinci 44 - 10095 Grugliasco (TO Allo scopo di valutare le variazioni di attività iuvenilizzante indotte dall’introduzione di un alogeno nella posizione 4 del fenile di un acetale del 5-idrossi-1,3-benzossatiolo, sono stati sintetizzati il 5-[1-(2-fenossietossi)etossi]-1,3-benzossatiolo (I) e quattro suoi nuovi derivati che presentano nella posizione 4 del fenile rispettivamente un atomo di fluoro (II), di cloro (III), di bromo (IV) e di iodio (V). Ciascun prodotto è stato saggiato su 3 gruppi di 10 pupe di Tenebrio molitor L. di 0-24 ore di età. I composti suddetti sono stati sperimentati applicando, su ciascuna pupa, 1 μL di soluzione acetonica che ne conteneva 100 μg, 10 μg o 1 μg. Pupe trattate con 1 μL di acetone e pupe non trattate costituivano i testimoni. I gruppi di pupe erano separati in capsule di Petri su una miscela di farine di mais e frumento (1:1) e introdotti in cella climatica oscurata, con temperatura di circa 25 °C e umidità relativa intorno a 60%. Una settimana dopo lo sfarfallamento del testimonio non trattato, l’azione iuvenilizzante è stata valutata secondo le classi di attività impiegate in lavori precedenti: da 0 per l’adulto normale a 4 per la seconda pupa. Il grado di attività è stato ricavato sommando le classi di attività dei singoli individui e dividendo il totale per il numero di pupe trattate. I risultati, sottoposti all’analisi della varianza e al test di Duncan, hanno dimostrato che i composti II e III, ottenuti introducendo fluoro e cloro nella posizione 4 del fenile, fanno aumentare l’attività iuvenilizzante, in modo altamente significativo, alla dose di 1 μg rispetto al composto non sostituito. Al contrario i prodotti ottenuti con l’introduzione di bromo (IV) e iodio (V) nella posizione 4 del fenile risultano meno efficaci del composto non sostituito. I testimoni non hanno presentato alterazioni morfologiche. Tabella 1 - Media dell’attività iuvenilizzante, espressa in gradi di attività, dei 4 prodotti su 3 gruppi di 10 pupe di Tenebrio molitor L. In ciascuna riga i valori seguiti da lettere uguali non differiscono fra loro in modo significativo per P = 0,01 Dose (μg) Prodotto I II III IV V 100 3,8 A 4,0 A 4,0 A 3,8 A 1,6 B 10 3,8 A 4,0 A 4,0 A 3,7 A 1,5 B 1 3,2 B 3,7 A 3,5 A 2,4 C 0,8 D Parole chiave: Tenebrio molitor, iuvenoidi, grado di attività, saggi biologici. 194

Sessione VI – <strong>Entomologia</strong> agraria<br />

OSSERVAZIONI FAUNISTICHE E BIOETOLOGICHE SUI CIXIIDI<br />

DELL’AGROECOSISTEMA VIGNETO<br />

L. Picciau & A. Alma<br />

Di.Va.P.R.A. - <strong>Entomologia</strong> e Zoologia applicate all’Ambiente “Carlo Vidano”,<br />

Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Torino, via L. da Vinci 44, 10095 Grugliasco (TO)<br />

E-mail: alberto.alma@unito.it<br />

La vite da anni è minacciata da pericolose fitoplasmosi fra cui il Legno Nero (LN). La<br />

malattia è causata dal fitoplasma del gruppo Stolbur 16SrXII-A e si è <strong>di</strong>ffusa<br />

velocemente nel territorio negli ultimi 10 anni. L’agente eziologico viene trasmesso alla<br />

vite dalla cicalina Hyalesthes obsoletus Signoret (Homoptera Cixiidae) al momento<br />

l’unico vettore noto. Sono numerose le specie <strong>di</strong> cicaline trovate positive allo Stolbur e<br />

<strong>di</strong> conseguenza in<strong>di</strong>cate come potenziali vettori della malattia; fra queste molte<br />

appartengono alla famiglia Cixiidae. Date queste premesse è stato avviato uno stu<strong>di</strong>o<br />

della cixiidofauna legata all’agroecosistema vigneto in Piemonte per verificare il loro<br />

eventuale ruolo nella <strong>di</strong>ffusione della malattia.<br />

Nel triennio 2006-2008 sono state condotte indagini in <strong>di</strong>verse province dove era stata<br />

segnalata la presenza del LN. I campionamenti sono stati effettuati utilizzando trappole<br />

cromotattiche gialle, trappole adesive trasparenti e il retino entomologico, indagando:<br />

vite, vegetazione erbacea dell’interfila, vegetazione erbacea e arborea dei bor<strong>di</strong>, olmi<br />

circostanti..<br />

Durante il primo anno sono state utilizzate sulla vite 2400 trappole cromotattiche,<br />

posizionate nella chioma in 400 vigneti, con le quali sono stati catturati 51 cixii<strong>di</strong><br />

appartenenti a 6 specie: H. obsoletus, H. scotti Ferrari, H. luteipes Fieber, Reptalus<br />

melanochaetus (Fieber), R. panzeri (Löw) e R. quinquecostatus (Dufour). Nel secondo<br />

anno sono state utilizzate 50 trappole adesive trasparenti in 9 vigneti, posizionate a<br />

livello del ceppo e tra le infestanti, e il retino entomologico. Sono stati catturati con le<br />

trappole trasparenti 12 cixii<strong>di</strong> appartenenti a 4 specie: H. obsoletus, H. scotti, R. panzeri<br />

e R. cuspidatus (Fieber), mentre con il retino entomologico sono stati raccolti 222<br />

esemplari appartenenti ad un maggior numero <strong>di</strong> specie. Le piante sulle quali sono state<br />

trovate più specie sono Ulmus minor Miller e Convolvulus arvensis L. Nel terzo anno le<br />

indagini sono state effettuate solo con il retino catturando 255 cixii<strong>di</strong>. Inoltre, è stata<br />

condotta un’indagine sull’apparato ra<strong>di</strong>cale <strong>di</strong> piante spontanee presenti<br />

nell’agroecosistema stu<strong>di</strong>ato ove le forme giovanili si sviluppano. Tale indagine ha<br />

permesso <strong>di</strong> in<strong>di</strong>viduare nel convolvolo, anche se in misura minore rispetto all’ortica,<br />

una pianta ospite per H. obsoletus, nell’Artemisia verlotiorum Lamette, specie<br />

estremamente frequente tra le infestanti del vigneto, la pianta ospite per i giovani <strong>di</strong> R.<br />

cuspidatus. Adulti <strong>di</strong> H. scotti e H. luteipes sono stati raccolti solo sull’olmo, lasciando<br />

presupporre che esso possa essere la pianta ospite anche <strong>di</strong> neani<strong>di</strong> e ninfe.<br />

Parole chiave: vite, Legno Nero, vettore, neani<strong>di</strong> e ninfe, piante ospiti.<br />

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