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XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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Sessione IV – <strong>Entomologia</strong> forestale<br />

INFESTAZIONI DI SCOLITIDI IN MELETI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA<br />

P. Zan<strong>di</strong>giacomo 1 , E. Cargnus 1 , A. Fiori 2 & C. Zampa 3<br />

1 Dipartimento <strong>di</strong> Biologia e Protezione delle Piante, Università degli Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne;<br />

2 Servizio Fitosanitario, Chimico-Agrario, Analisi e Certificazione dell’ERSA, Pozzuolo<br />

del Friuli (UD); 3 Cooperativa frutticoltori friulani s.c.a., Spilimbergo (PN)<br />

Il melo rappresenta la specie frutticola più importante del Friuli Venezia Giulia; occupa<br />

una superficie <strong>di</strong> circa 1500 ha, seguito da actini<strong>di</strong>a (circa 550 ha), pero, pesco e altre<br />

colture. La superficie a melo si mantiene relativamente costante da alcuni decenni; ogni<br />

anno vengono messi a <strong>di</strong>mora circa 50 ha <strong>di</strong> nuovi impianti.<br />

Nel corso <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> monitoraggio fitosanitario, nel corso del 2008 sono stati rilevati 6<br />

impianti <strong>di</strong> melo con danni non trascurabili per attacchi attribuibili a Scoliti<strong>di</strong>; in tali<br />

impianti sono stati effettuati prelievi <strong>di</strong> materiale per identificare le specie coinvolte e<br />

campionamenti per quantificare l’entità delle piante colpite.<br />

Gli impianti in esame sono localizzati nell’Alta pianura friulana; 4 in provincia <strong>di</strong><br />

Pordenone e 2 in provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne; in tutti i casi i terreni sono <strong>di</strong> me<strong>di</strong>o impasto, con<br />

ferretto e scheletro talora molto abbondante. I <strong>di</strong>versi impianti sono stati messi a <strong>di</strong>mora<br />

a partire dal 2002 fino al 2008. Le varietà interessate sono: Gala (3 casi), Royal Gala (1<br />

caso), Golden Delicious (1 caso) e Rubin Fuji (1 caso).<br />

Sono state rilevate tre specie <strong>di</strong> Scoliti<strong>di</strong>: Xyleborus <strong>di</strong>spar (Fabricius) (in 5 impianti),<br />

Xylosandrus germanus (Blandford) (in 2 impianti) e Scolytus rugulosus (Müller) (in 1<br />

impianto). In due impianti è stata rilevata l’associazione fra le specie X. <strong>di</strong>spar e X.<br />

germanus, già osservata in noceti friulani in provincia <strong>di</strong> U<strong>di</strong>ne.<br />

I meli infestati, che talora sono morti, sono rimasti sotto il 5% in due casi, intorno al<br />

10% in un caso, intorno al 20% in un caso (da S. rugulosus, impianto al 1° anno) e,<br />

infine, intorno al 30% in un caso (da X. <strong>di</strong>spar, impianto del 2002, dove da più anni si<br />

succedono morie <strong>di</strong> piante associate alla presenza <strong>di</strong> Scoliti<strong>di</strong>).<br />

X. <strong>di</strong>spar e S. rugulosus, sono specie note da tempo per gli attacchi ai fruttiferi e ad altre<br />

piante arboree (es. impianti da legno). Di maggiore interesse è invece il rinvenimento <strong>di</strong><br />

X. germanus, specie segnalata sul territorio italiano nel 1998 proprio in Friuli Venezia<br />

Giulia, ove ha comportato gravi danni in noceti da legno; la specie in regione è stata poi<br />

rilevata anche su altre piante arboree, quali la farnia.<br />

In generale, il principale fattore che sembra aver indotto l’attacco degli Scoliti<strong>di</strong> è lo<br />

stress idrico delle piante, favorito dal tipo <strong>di</strong> terreno (con limitata capacità <strong>di</strong> ritenuta<br />

idrica) e dal ridotto sviluppo dell’apparato ra<strong>di</strong>cale delle giovani piante coinvolte. In<br />

alcuni casi possono aver contribuito anche la presenza, nelle vicinanze dell’impianto, <strong>di</strong><br />

boscaglie con alberi e arbusti in generale stato <strong>di</strong> sofferenza (2 casi) e il ritardo (a luglio)<br />

nella messa a <strong>di</strong>mora degli astoni (1 caso). Ciò suggerisce la necessità dell’applicazione<br />

<strong>di</strong> più razionali pratiche agronomiche nei giovani impianti <strong>di</strong> melo.<br />

Parole chiave: melo, Xyleborus <strong>di</strong>spar, Xylosandrus germanus, Scolytus rugulosus.<br />

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