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XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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Sessione IV – <strong>Entomologia</strong> forestale<br />

USO DELL’HABITAT E CONSERVAZIONE DI ROSALIA ALPINA (LINNEO,<br />

1758), NELLE FAGGETE DELL’APPENNINO ABRUZZESE<br />

G. Potena 1 , M. Panella 2 , L. Sammarone 1 , T. Altea 1 , M. Romano 1 & M. Posillico 1<br />

1<br />

Corpo Forestale dello Stato, Ufficio Territoriale per Bio<strong>di</strong>versità <strong>di</strong> Castel <strong>di</strong> Sangro,<br />

via Sangro 45, 67031 Castel <strong>di</strong> Sangro (AQ)<br />

E-mail: utb.castel<strong>di</strong>sangro@corpoforestale.it;<br />

2<br />

Corpo Forestale dello Stato, Ispettorato Generale, Ufficio Bio<strong>di</strong>versità, via Carducci 5,<br />

00187 Roma.<br />

Rosalia alpina, specie prioritaria ai sensi della Direttiva Habitat dell’Unione Europea, è<br />

considerata un in<strong>di</strong>catore <strong>di</strong> foreste <strong>di</strong> latifoglie mature e in buono stato <strong>di</strong><br />

conservazione. Essa è rara e vulnerabile per l’esiguità delle popolazioni e per la<br />

riduzione e <strong>di</strong>struzione degli habitat in cui vive, presumibilmente imputabili alla<br />

rimozione dei substrati idonei in bosco sia durante le operazioni colturali che in seguito<br />

all’esercizio <strong>di</strong> uso civico <strong>di</strong> legnatico. Ben poco è noto sull’insieme dei fattori<br />

ambientali che caratterizzano l’habitat <strong>di</strong> R. alpina e, in particolare, relativamente ai<br />

substrati utili alla ovideposizione e allo sviluppo delle larve. Nell’ambito del progetto<br />

Life04/NAT/IT/000190 ne è stata stu<strong>di</strong>ata la <strong>di</strong>stribuzione e l’uso dell’habitat in un area<br />

(60 km 2 ) nei comuni <strong>di</strong> Scanno e Villetta Barrea (AQ), coperta da faggeta per il 50%. Da<br />

giugno a settembre 2008, in 101 plot quadrati ampi 1 ha, sono stati rilevati con transetti<br />

lineari gli in<strong>di</strong>vidui, i segni <strong>di</strong> presenza (fori <strong>di</strong> sfarfallamento e gallerie larvali) e i<br />

substrati idonei (piante <strong>di</strong> faggio deperienti o morte in pie<strong>di</strong>, stroncate o abbattute e<br />

ceppaie, tronchi o rami grossi al suolo). Lo stato <strong>di</strong> deca<strong>di</strong>mento del legno è stato<br />

classificato in base agli standard dell’Inventario Nazionale delle Foreste e dei Serbatoi<br />

Forestali <strong>di</strong> Carbonio. Sono stati rilevati 30 substrati idonei (0,29 substrati idonei/ha) in<br />

20 plot (19,8%) e 20 substrati con segni <strong>di</strong>retti e in<strong>di</strong>retti (0,21 substrati/ha) in 13 plot<br />

(12,9%). Il 57% dei substrati idonei rilevati sono stati rinvenuti in fustaie articolate<br />

(me<strong>di</strong>a: 0,50/ha), costituenti il 33% dei boschi campionati, e il 40% (me<strong>di</strong>a: 0,28/ha) in<br />

fustaie monoplane. Sono stati localizzati 320 segni <strong>di</strong> presenza <strong>di</strong> R. alpina: 3<br />

avvistamenti, 21 gallerie larvali (0,7 gallerie/substrato) e 296 fori <strong>di</strong> sfarfallamento (9,9<br />

fori/substrato) <strong>di</strong>ffusi per oltre il 70% su tutta la superficie visibile del substrato. R.<br />

alpina seleziona il legno morto nei primi sta<strong>di</strong> <strong>di</strong> decomposizione (la necromassa in<br />

avanzato sta<strong>di</strong>o <strong>di</strong> deca<strong>di</strong>mento ospita una flora fungina che ha un effetto negativo sullo<br />

sviluppo larvale). Questo tipo <strong>di</strong> substrato idoneo è piuttosto raro nell’area <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o. Per<br />

favorirne la conservazione e la <strong>di</strong>ffusione andrebbe pianificato il rilascio <strong>di</strong> piante<br />

mature e morte con creazione ad hoc <strong>di</strong> necromassa. Dato che piante idonee forniscono<br />

un substrato adatto allo sviluppo delle larve solo per un certo numero <strong>di</strong> anni, per la<br />

conservazione a lungo termine <strong>di</strong> una popolazione <strong>di</strong> Rosalia, andrebbe previsto il loro<br />

continuo rimpiazzo anche in considerazione della <strong>di</strong>namica <strong>di</strong> decomposizione della<br />

necromassa.<br />

Parole chiave: legno morto, gestione forestale, bio<strong>di</strong>versità, Direttiva Habitat<br />

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