XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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31.05.2013 Views

Sessione IV – Entomologia forestale VALUTAZIONE DELL’INTERAZIONE INTERSPECIFICA TRA OPHELIMUS MASKELLI E LEPTOCYBE INVASA IN UN EUCALITTETO CALABRO V. Palmeri, O. Campolo, S. B. Grande, F. Laudani & P. Zoccali Dipartimento GESAF - Università degli Studi “Mediterranea” di Reggio Calabria, loc. Feo di Vito - 89123 Reggio Calabria E-mail: vpalmeri@unirc.it Ophelimus maskelli Ashmead e Leptocybe invasa Fisher & La Salle, sono imenotteri Eulofidi che inducono galle sulle foglie, la prima specie, e su foglie e rametti, la seconda, di alcune specie di Eucalyptus spp. Héritier. Negli ultimi anni sono stati introdotti accidentalmente in Italia ed in diversi altri paesi mediterranei e dell’Africa meridionale. Le foglie ricoperte di galle indotte da O. maskelli, disseccano e cadono più precocemente di quelle sane, quindi l’intenso attacco indebolisce e rallenta lo sviluppo soprattutto delle giovani piante. In alcuni casi gli sfarfallamenti in massa del galligeno, in ambienti antropizzati, creano problemi di carattere igienico sanitario. L. invasa provoca la formazione di galle su germogli, rametti teneri, nervature centrali e piccioli di giovani foglie, provocando deformazioni evidenti soprattutto in piante di 1-4 anni di età e sulla nuova vegetazione formatasi in piantagioni governate a ceduo. La finalità della sperimentazione è stata quella di verificare la reale esistenza di una interazione interspecifica tra i due insetti. La prova è stata condotta su esemplari di Eucalyptus camaldulensis, Dehnh individuando tre tesi replicate tre volte (T1: foglie non infestate da L. invasa; T2: foglie infestate da L. invasa; T3: foglie infestate da L. invasa già sfarfallato). In tutti i campioni raccolti (99 foglie/Tesi) sono state conteggiate il numero di galle di O. maskelli e L. invasa. Durante la sperimentazione sono state conteggiate 37.769 galle di O. maskelli e 2.423 di L. invasa. Differenze statisticamente significative tra le Tesi sono state evidenziate sottoponendo i dati all’analisi della varianza (p

Sessione IV – Entomologia forestale NUOVE ASSOCIAZIONI DI NEMATODI CON HYLURGUS LIGNIPERDA (FABRICIUS) B. Carletti, T. Irdani, P.F. Roversi & V. Francardi C.R.A -Consiglio per la Ricerca e la Sperimentazione in Agricoltura.-Centro di Ricerca per l’Agrobiologia e la Pedologia (ex Istituto Sperimentale per la Zoologia Agraria),Via Lanciola 12/A - Cascine del Riccio - 50125 Firenze. E-mail: beatrice.carletti@isza.it Negli ultimi anni state effettuate varie segnalazioni, in Europa, di associazioni tra insetti xilofagi e nematodi fitoparassiti di interesse forestale, in particolare di specie appartenenti al genere Bursaphelenchus. Tra gli insetti vettori, il coleottero scolitide Hilurgus ligniperda (Fabricius), tipicamente legato a conifere del genere Pinus è risultato associato con B. pinophilus Brzeski & Baujard, B. tusciae Ambrogioni & Palmisano, B. hellenicus Braasch & Michalopoulou e B. sexdentati Rühm. Nel 2008, in pinete dell’Italia centrale, questo xilofago è stato trovato, per la prima volta, associato anche con larve durevoli di Bursaphelenchus mucronatus Mamiya & Enda, nematode attualmente oggetto di studi per la sua patogenicità nei confronti delle piante ospiti. Tra i vettori di B. mucronatus erano noti, fino ad ora, principalmente, coleotteri cerambicidi appartenenti al genere Monochamus. Sempre su H. ligniperda si segnala, per la prima volta in Italia, anche l’associazione con un nematode fungivoro appartenente al genere Ektaphelenchus le cui femmine adulte sono state trovate racchiuse in un “nematangio”, posto sulla venatura jugale delle ali. Di quest’ultima entità sono attualmente in corso studi tassonomici per l’identificazione a livello specifico. Parole chiave: insetti vettori, Bursaphelencus mucronatus, Ektaphelenchus sp., “nematangio” 122

Sessione IV – <strong>Entomologia</strong> forestale<br />

VALUTAZIONE DELL’INTERAZIONE INTERSPECIFICA TRA OPHELIMUS<br />

MASKELLI E LEPTOCYBE INVASA IN UN EUCALITTETO CALABRO<br />

V. Palmeri, O. Campolo, S. B. Grande, F. Laudani & P. Zoccali<br />

Dipartimento GESAF - Università degli Stu<strong>di</strong> “Me<strong>di</strong>terranea” <strong>di</strong> Reggio Calabria, loc.<br />

Feo <strong>di</strong> Vito - 89123 Reggio Calabria E-mail: vpalmeri@unirc.it<br />

Ophelimus maskelli Ashmead e Leptocybe invasa Fisher & La Salle, sono imenotteri<br />

Eulofi<strong>di</strong> che inducono galle sulle foglie, la prima specie, e su foglie e rametti, la<br />

seconda, <strong>di</strong> alcune specie <strong>di</strong> Eucalyptus spp. Héritier. Negli ultimi anni sono stati<br />

introdotti accidentalmente in Italia ed in <strong>di</strong>versi altri paesi me<strong>di</strong>terranei e dell’Africa<br />

meri<strong>di</strong>onale. Le foglie ricoperte <strong>di</strong> galle indotte da O. maskelli, <strong>di</strong>sseccano e cadono più<br />

precocemente <strong>di</strong> quelle sane, quin<strong>di</strong> l’intenso attacco indebolisce e rallenta lo sviluppo<br />

soprattutto delle giovani piante. In alcuni casi gli sfarfallamenti in massa del galligeno,<br />

in ambienti antropizzati, creano problemi <strong>di</strong> carattere igienico sanitario. L. invasa<br />

provoca la formazione <strong>di</strong> galle su germogli, rametti teneri, nervature centrali e piccioli <strong>di</strong><br />

giovani foglie, provocando deformazioni evidenti soprattutto in piante <strong>di</strong> 1-4 anni <strong>di</strong> età<br />

e sulla nuova vegetazione formatasi in piantagioni governate a ceduo. La finalità della<br />

sperimentazione è stata quella <strong>di</strong> verificare la reale esistenza <strong>di</strong> una interazione<br />

interspecifica tra i due insetti. La prova è stata condotta su esemplari <strong>di</strong> Eucalyptus<br />

camaldulensis, Dehnh in<strong>di</strong>viduando tre tesi replicate tre volte (T1: foglie non infestate<br />

da L. invasa; T2: foglie infestate da L. invasa; T3: foglie infestate da L. invasa già<br />

sfarfallato). In tutti i campioni raccolti (99 foglie/Tesi) sono state conteggiate il numero<br />

<strong>di</strong> galle <strong>di</strong> O. maskelli e L. invasa.<br />

Durante la sperimentazione sono state conteggiate 37.769 galle <strong>di</strong> O. maskelli e 2.423 <strong>di</strong><br />

L. invasa. Differenze statisticamente significative tra le Tesi sono state evidenziate<br />

sottoponendo i dati all’analisi della varianza (p

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