XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia
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Sessione III – Insetti Sociali e Apidologia TERMITI E VITI: RISPOSTA DI KALOTERMES FLAVICOLLIS E DEI SUOI SIMBIONTI AL LEGNO DI VITE ATTACCATO DA PATOGENI FUNGINI E. Pedroni & L. Maistrello Dipartimento di Scienze Agrarie e degli Alimenti, Università di Modena e Reggio Emilia, Area San Lazzaro, Pad. Besta, Via G. Amendola 2, 42100 - Reggio Emilia E-mail: lara.maistrello@unimore.it Kalotermes flavicollis F. è una specie polifaga in grado di attaccare anche piante vive, come alberi da frutto e vigneti. Studi effettuati in Spagna mostrano negli ultimi anni un aumento per gravità ed estensione degli attacchi da questa specie su vigneti di pregio in Andalusia. È stato dimostrato che alcune specie di termiti manifestano preferenza per il legno già attaccato da funghi saprofiti, verosimilmente in quanto questi degradandolo, rendono il materiale più digeribile, meno tossico e lo arricchiscono di sostanze azotate, vitamine ed altri composti utili. Alcune specie di funghi sono responsabili delle problematiche fitosanitarie più rilevanti per il legno della vite, come il mal dell’esca e l’eutipiosi. Il presente lavoro è parte di una indagine volta a comprendere se la presenza dei patogeni fungini nel legno di vite favorisce oppure ostacola l’insediamento e lo sviluppo delle colonie di insetti sulla pianta. A questo scopo sono stati effettuati diversi tipi di prove volte ad indagare le preferenze alimentari di K. flavicollis nei confronti di legno di vite sano e/o con evidenti sintomi di patologie fungine (mal dell’esca ed eutipiosi), analizzando anche gli effetti sulla vitalità e sulla comunità dei simbionti flagellati presenti nell’intestino delle termiti. I risultati mostrano che il legno attaccato dai funghi era preferito significativamente rispetto a quello sano e che nelle termiti nutrite su quello affetto da eutipiosi alcune specie di flagellati erano particolarmente favorite. Si può quindi supporre che il legno di vite attaccato da questi funghi abbia delle proprietà che, soddisfacendo i requisiti nutritivi dei flagellati, favoriscano anche i loro ospiti. Sono in corso indagini per chiarire se queste preferenze trovino riscontro anche in campo. Parole chiave: Isotteri, preferenze alimentari, flagellati, mal dell’esca, eutipiosi. 109
Sessione III – Insetti Sociali e Apidologia IL MODULO VARROA NEL MODELLO APIPOP A. Satta, F. Buffa, M. Manca & I. Floris Dipartimento di Protezione delle Piante, Sezione di Entomologia agraria, Università degli Studi di Sassari, Via E. De Nicola, 07100 Sassari E-mail: albsatta@uniss.it Il modello ApiPop nasce con lo scopo di descrivere il sistema alveare nel suo complesso, simulando l’evoluzione delle colonie in rapporto agli innumerevoli fattori che ne influenzano la dinamica. Sviluppato in ambiente di modellizzazione SEMoLa (Simple, Easy to use, Modelling Language), si compone di differenti moduli integrati tra loro, attualmente in fase di perfezionamento presso le differenti Unità operative che afferiscono al progetto PRIN 2007 “Integrazione di conoscenze apistiche attraverso lo sviluppo e calibrazione di un modello per la simulazione dell’alveare”. La descrizione dell’evoluzione della popolazione di Varroa destructor Anderson & Trueman, principale ectoparassita di Apis mellifera L., viene affrontata nel modulo Varroa. In una prima fase, l’architettura del modulo è stata impostata sulla base delle esperienze precedentemente condotte da altri ricercatori e di dati biologici sull’acaro desunti dalla letteratura (Calis et al., 1998; Martin, 1998; Wilkinson e Smith, 2002). È prevista la predisposizione di una postazione sperimentale di alveari per l’acquisizione dei dati sulla dinamica di sviluppo delle colonie di api e dell’infestazione dell’acaro utili alla calibrazione e alla validazione del modello. La fase conclusiva di integrazione del modulo all’interno di ApiPop prevede l’impiego come input di diverse variabili (disponibilità di celle maschili, di operaia e numero di api adulte) direttamente desunte dagli altri moduli. Il modello consentirà di predire il numero di varroe presenti all’interno delle due tipologie di celle e sulle api adulte (fase foretica), simulando differenti condizioni ambientali e di dinamica di sviluppo delle colonie, nonché l’evoluzione della loro consistenza nell’arco di un determinato periodo di tempo. Potrà rappresentare, pertanto, un valido supporto per la previsione dello sviluppo dell’infestazione, consentendo di migliorare le strategie di controllo, attraverso un uso mirato delle tecniche di campionamento e degli interventi di lotta. Parole chiave: modellistica, Apis mellifera, Varroa destructor, dinamica Bibliografia: Calis J.N.M., Fries I., Ryrie, 1999. Population modeling of Varroa jacobsoni Oud. Apidologie, 30: 111-124. Martin S., 1998. A population model for the ectoparasitic mite Varroa jacobsoni in honey bee (Apis mellifera) colonies. Ecological modeling 109: 267-281. Wilkinson D., Smith G.C., 2002. A model of the parasite, Varroa destructor, on honeybees (Apis mellifera) to investigate parameters important to mite population growth. Ecological modeling 148: 263-275. 110
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TERMITI E VITI: RISPOSTA DI KALOTERMES FLAVICOLLIS E DEI SUOI<br />
SIMBIONTI AL LEGNO DI VITE ATTACCATO DA PATOGENI FUNGINI<br />
E. Pedroni & L. Maistrello<br />
Dipartimento <strong>di</strong> Scienze Agrarie e degli Alimenti, Università <strong>di</strong> Modena e Reggio<br />
Emilia, Area San Lazzaro, Pad. Besta, Via G. Amendola 2, 42100 - Reggio Emilia<br />
E-mail: lara.maistrello@unimore.it<br />
Kalotermes flavicollis F. è una specie polifaga in grado <strong>di</strong> attaccare anche piante vive,<br />
come alberi da frutto e vigneti. Stu<strong>di</strong> effettuati in Spagna mostrano negli ultimi anni un<br />
aumento per gravità ed estensione degli attacchi da questa specie su vigneti <strong>di</strong> pregio in<br />
Andalusia. È stato <strong>di</strong>mostrato che alcune specie <strong>di</strong> termiti manifestano preferenza per il<br />
legno già attaccato da funghi saprofiti, verosimilmente in quanto questi degradandolo,<br />
rendono il materiale più <strong>di</strong>geribile, meno tossico e lo arricchiscono <strong>di</strong> sostanze azotate,<br />
vitamine ed altri composti utili. Alcune specie <strong>di</strong> funghi sono responsabili delle<br />
problematiche fitosanitarie più rilevanti per il legno della vite, come il mal dell’esca e<br />
l’eutipiosi.<br />
Il presente lavoro è parte <strong>di</strong> una indagine volta a comprendere se la presenza dei<br />
patogeni fungini nel legno <strong>di</strong> vite favorisce oppure ostacola l’inse<strong>di</strong>amento e lo sviluppo<br />
delle colonie <strong>di</strong> insetti sulla pianta. A questo scopo sono stati effettuati <strong>di</strong>versi tipi <strong>di</strong><br />
prove volte ad indagare le preferenze alimentari <strong>di</strong> K. flavicollis nei confronti <strong>di</strong> legno <strong>di</strong><br />
vite sano e/o con evidenti sintomi <strong>di</strong> patologie fungine (mal dell’esca ed eutipiosi),<br />
analizzando anche gli effetti sulla vitalità e sulla comunità dei simbionti flagellati<br />
presenti nell’intestino delle termiti. I risultati mostrano che il legno attaccato dai funghi<br />
era preferito significativamente rispetto a quello sano e che nelle termiti nutrite su quello<br />
affetto da eutipiosi alcune specie <strong>di</strong> flagellati erano particolarmente favorite. Si può<br />
quin<strong>di</strong> supporre che il legno <strong>di</strong> vite attaccato da questi funghi abbia delle proprietà che,<br />
sod<strong>di</strong>sfacendo i requisiti nutritivi dei flagellati, favoriscano anche i loro ospiti. Sono in<br />
corso indagini per chiarire se queste preferenze trovino riscontro anche in campo.<br />
Parole chiave: Isotteri, preferenze alimentari, flagellati, mal dell’esca, eutipiosi.<br />
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