XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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31.05.2013 Views

Sessione III – Insetti Sociali e Apidologia RESISTENZA NATURALE DI DIVERSE SPECIE LEGNOSE AGLI ATTACCHI DI RETICULITERMES LUCIFUGUS (ISOPTERA, RHINOTERMITIDAE) A. Agrò 1 . L. di Trapani 2 , G. Varrica 2 & G. Liotta 1 1Dipartimento S.En.Fi.Mi.Zo., Sez. Entomologia Acarologia e Zoologia, Università di Palermo Viale delle Scienze Ed. 4, 90128 Palermo E-mail: alfonso.agro@unipa.it 2 Dottore di ricerca La resistenza del legno agli attacchi termitici dipende da diversi fattori tra i quali la sua densità, il contenuto in acqua, gli attacchi fungini in atto o subiti e i composti chimici in esso contenuti. Tra questi ultimi, un ruolo importante svolgono i metaboliti che, sintetizzati attraverso processi specie-specifici, si accumulano nel durame durante il processo di formazione dello stesso. Si è voluto indagare sulla resistenza a Reticulitermes lucifugus (Rossi) di legni di Cupressus sempervirens L., Juglans regia L., Pinus halepensis Miller, Quercus pubescens Willd. e Abies sp. a confronto con carta di cellulosa e sull’attività antifeeding di estratti di durame. Sono state condotte delle prove di consumo senza possibilità di scelta (force feeling) utilizzando sia tasselli di durame di cm 5x2x1,3, sia estratti di durame ottenuti da trucioli trattati prima con esano e in seguito con metanolo e somministrati alle termiti attraverso carta di pura cellulosa. Le medie sono state confrontate con l’analisi della varianza e il test di Duncan. Nelle prove effettuate con tasselli di durame, tutte le specie legnose utilizzate, hanno fatto registrare dei consumi significativamente inferiori rispetto al testimone in cui il consumo medio è stato di 150 mg. Su pino, abete e noce le medie di legno consumato sono state rispettivamente 40,86, 38,96 e 31,83 mg statisticamente non differenti fra loro. Su cipresso e roverella l’attività trofica è stata modestissima tanto da non essere apprezzabile in peso. Nelle prove condotte utilizzando carta imbevuta d’estratti con esano, i consumi per noce, roverella e abete sono stati di 64,77, 61,48 e 59,70 mg non differenti statisticamente dal testimone il cui consumo è stato 67,60 mg; per quelli di pino e cipresso i consumi di carta sono stati 40,70 e 23,30 mg significativamente inferiori rispetto al testimone. In particolare, gli estratti di cipresso hanno fatto registrare il consumo minore e statisticamente differente da quello determinato dagli estratti di pino. Nelle prove condotte con gli estratti di metanolo, i consumi non sono stati significativamente differenti né tra le diverse tesi, né tra queste e il testimone. R. lucifugus ha mostrato scarsa attività trofica sia su durame di cipresso sia su carta imbevuta d’estratti con esano. Il durame di roverella è stato poco attaccato, ma gli estratti ottenuti da esso non hanno mostrato attività antifeeding. Presumibilmente, in questo caso, la densità del legno svolge un ruolo predominante nel determinare la naturale resistenza a R. lucifugus. Composti con attività antifeeding si trovano anche negli estratti da durame di pino nella frazione solubile in esano. Parole chiave: legno, estratti, termiti, esano. 97

Sessione III – Insetti Sociali e Apidologia INFLUENZA DELL’ALIMENTO SUI PROTOZOI DI RETICULITERMES LUCIFUGUS (ISOPTERA, RHINOTERMITIDAE) G. Varrica 1 , A. Agrò 2 & G. Liotta 2 1 Dottore di ricerca. 2 Dipartimento S.En.Fi.Mi.Zo., Sez. Entomologia Acarologia e Zoologia, Università di Palermo Viale delle Scienze Ed. 4, 90128 Palermo E-mail: alfonso.agro@unipa.it I principali carboidrati nella dieta delle termiti provengono dalla degradazione della cellulosa del legno a cui provvedono microrganismi simbionti intestinali. Reticulitermes lucifugus (Rossi) degrada la cellulosa grazie all’attività di protozoi flagellati e batteri aerobici che vivono nel suo intestino. Le specie legnose hanno diverso grado d’appetibilità per R. lucifugus, correlato anche all’azione che alcuni composti in esso contenuti hanno sui protozoi intestinali. Viene analizzata nel tempo la variazione della comunità protozoica in Reticulitermes lucifugus alimentato con alburno di Cupressus sempervirens L., Juglans regia L., Pinus halepensis Miller e Quercus pubescens Willd. Da una colonia presente in campo sono stati prelevati degli operai e si è eseguito il conteggio dei protozoi per termite, limitatamente alle specie più rappresentate costituite da: Dinenympha sp. Leidy 74,8%, Spirotriconympha flagellata Grassi e Foà 11,5%, Trichonympha agilis Leidy 7,5%, Holomastigotes elongatum Grassi 4% e Pyrsonympha flagellata Leidy 2,2%. In contenitori cilindrici di vetro (Ø =12 cm, h = 4,5 cm), su un substrato di 150 g di sabbia sterilizzata a 120°C, erano posti singolarmente tasselli di legno (dimensioni 5x2x1,3 cm) delle diverse specie botaniche e 112 operai provenienti dalla colonia presente in campo (100 per una prova di sopravvivenza di cui non si riferisce nel presente lavoro e 12 per il conteggio dei protozoi). Per il controllo era usato come alimento carta da filtro (Allbet DP 400). I protozoi venivano contati in 6 individui presi a caso da ogni prova sia alla I sia alla II settimana e in tutte le termiti sopravvissute alla IV settimana. Le tesi sono state ripetute tre volte. L’analisi statistica è stata fatta applicando la tecnica dell’ANOVA e i risultati sono stati comparati con il test di Duncan. Dopo la I settimana, l’analisi della varianza non ha evidenziato differenze significative nel numero medio di protozoi tra le tesi, mentre nella II settimana, è stata rilevata una riduzione significativa (P

Sessione III – Insetti Sociali e Apidologia<br />

RESISTENZA NATURALE DI DIVERSE SPECIE LEGNOSE AGLI ATTACCHI<br />

DI RETICULITERMES LUCIFUGUS (ISOPTERA, RHINOTERMITIDAE)<br />

A. Agrò 1 . L. <strong>di</strong> Trapani 2 , G. Varrica 2 & G. Liotta 1<br />

1Dipartimento S.En.Fi.Mi.Zo., Sez. <strong>Entomologia</strong> Acarologia e Zoologia, Università <strong>di</strong><br />

Palermo Viale delle Scienze Ed. 4, 90128 Palermo E-mail: alfonso.agro@unipa.it<br />

2 Dottore <strong>di</strong> ricerca<br />

La resistenza del legno agli attacchi termitici <strong>di</strong>pende da <strong>di</strong>versi fattori tra i quali la sua<br />

densità, il contenuto in acqua, gli attacchi fungini in atto o subiti e i composti chimici in<br />

esso contenuti. Tra questi ultimi, un ruolo importante svolgono i metaboliti che,<br />

sintetizzati attraverso processi specie-specifici, si accumulano nel durame durante il<br />

processo <strong>di</strong> formazione dello stesso.<br />

Si è voluto indagare sulla resistenza a Reticulitermes lucifugus (Rossi) <strong>di</strong> legni <strong>di</strong><br />

Cupressus sempervirens L., Juglans regia L., Pinus halepensis Miller, Quercus<br />

pubescens Willd. e Abies sp. a confronto con carta <strong>di</strong> cellulosa e sull’attività antifee<strong>di</strong>ng<br />

<strong>di</strong> estratti <strong>di</strong> durame. Sono state condotte delle prove <strong>di</strong> consumo senza possibilità <strong>di</strong><br />

scelta (force feeling) utilizzando sia tasselli <strong>di</strong> durame <strong>di</strong> cm 5x2x1,3, sia estratti <strong>di</strong><br />

durame ottenuti da trucioli trattati prima con esano e in seguito con metanolo e<br />

somministrati alle termiti attraverso carta <strong>di</strong> pura cellulosa. Le me<strong>di</strong>e sono state<br />

confrontate con l’analisi della varianza e il test <strong>di</strong> Duncan.<br />

Nelle prove effettuate con tasselli <strong>di</strong> durame, tutte le specie legnose utilizzate, hanno<br />

fatto registrare dei consumi significativamente inferiori rispetto al testimone in cui il<br />

consumo me<strong>di</strong>o è stato <strong>di</strong> 150 mg. Su pino, abete e noce le me<strong>di</strong>e <strong>di</strong> legno consumato<br />

sono state rispettivamente 40,86, 38,96 e 31,83 mg statisticamente non <strong>di</strong>fferenti fra<br />

loro. Su cipresso e roverella l’attività trofica è stata modestissima tanto da non essere<br />

apprezzabile in peso.<br />

Nelle prove condotte utilizzando carta imbevuta d’estratti con esano, i consumi per noce,<br />

roverella e abete sono stati <strong>di</strong> 64,77, 61,48 e 59,70 mg non <strong>di</strong>fferenti statisticamente dal<br />

testimone il cui consumo è stato 67,60 mg; per quelli <strong>di</strong> pino e cipresso i consumi <strong>di</strong><br />

carta sono stati 40,70 e 23,30 mg significativamente inferiori rispetto al testimone. In<br />

particolare, gli estratti <strong>di</strong> cipresso hanno fatto registrare il consumo minore e<br />

statisticamente <strong>di</strong>fferente da quello determinato dagli estratti <strong>di</strong> pino. Nelle prove<br />

condotte con gli estratti <strong>di</strong> metanolo, i consumi non sono stati significativamente<br />

<strong>di</strong>fferenti né tra le <strong>di</strong>verse tesi, né tra queste e il testimone.<br />

R. lucifugus ha mostrato scarsa attività trofica sia su durame <strong>di</strong> cipresso sia su carta<br />

imbevuta d’estratti con esano. Il durame <strong>di</strong> roverella è stato poco attaccato, ma gli<br />

estratti ottenuti da esso non hanno mostrato attività antifee<strong>di</strong>ng. Presumibilmente, in<br />

questo caso, la densità del legno svolge un ruolo predominante nel determinare la<br />

naturale resistenza a R. lucifugus. Composti con attività antifee<strong>di</strong>ng si trovano anche<br />

negli estratti da durame <strong>di</strong> pino nella frazione solubile in esano.<br />

Parole chiave: legno, estratti, termiti, esano.<br />

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