XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia
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Sessione II – Faunistica e biogeografia GLI IMENOTTERI BRACONIDI COME POTENZIALI INDICATORI BIOLOGICI IN AGROECOSISTEMI SOTTOPOSTI A DIFFERENTI REGIMI DI TRATTAMENTI ANTIPARASSITARI A. Loni 1 , E. Rossi 1 , S. Cosimi 1 & R. Petacchi 2 1 Università di Pisa, Dip. CDSL “G. Scaramuzzi”, Sez. Entomologia agraria, via S. Michele degli Scalzi, 2 – 56124 Pisa E-mail: aloni@agr.unipi.it 2 Scuola Superiore S.Anna, Pisa – Lab. Entomologico, Viale Rinaldo Piaggio 34, 56025 Pontedera (PI). I Braconidi sono una delle famiglie più ricche di specie tra gli Imenotteri parassitoidi e rappresentano una risorsa ecologica come indicatori di biodiversità. In questo lavoro sono state confrontate le popolazioni di Braconidi catturate all’interno di aziende accomunate dal tipo di coltivazione, ovvero piante da fronda recisa, ma sottoposte a diversi regimi di interventi antiparassitari. In particolare, delle cinque aziende della provincia di Imperia prescelte (denominate Az.1, Az.2, Az.3, Az.4 e Az.5.), le prime quattro adottavano programmi di difesa a elevato impiego di fitofarmaci, l’ultima, aderendo ai disciplinari di produzione integrata, eseguiva un numero di trattamenti molto più ridotto. Tutte erano caratterizzate da piccoli appezzamenti frammentati (100-200 m 2 ), coltivati a pittosforo (Pittosporum tenuifolium Banks & Soland), ginestra (Genista monosperma Lam.) e mimosa (Acacia retinodes Schltdl.). Gli esemplari sono stati catturati con quattro trappole malaise, posizionate tra marzo e novembre e con le quali sono stati eseguiti cinque campionamenti a cadenza bimensile. I Braconidi sono stati preparati su microspillo e raggruppati a livello di sottofamiglia. I siti sono stati comparati usando l’indice di biodiversità di Shannon–Wiener, di equipartizione o eveness e l’indice turn-over, applicati a livello di sottofamiglia. I circa 1000 Braconidi catturati sono risultati appartenere a 14 sottofamiglie: Microgastrinae (513), Cheloninae (167) Rogadinae (127), Braconinae (50), Agathidinae (29), Aphidiinae (27), Alysiinae (17), Euphorinae (13), Opiinae (6), Helconinae (6), Doryctinae (3), Masoninae (3), Meteorinae (3) e Adeliinae (1). I valori dell’indice di Shannon–Wiener risultano simili per le prime quattro aziende mentre più elevato è il valore del sito Az. 5. Una situazione simile emerge dal valore della evenness leggermente inferiore per le aziende Az. 1-4, rispetto a quello rilevato per Az. 5. Gli indici di turn-over, calcolati per i quattro periodi compresi tra i cinque campionamenti, sono risultati variabili per le aziende Az. 1-4 e più costanti per l’altra. Le singole sottofamiglie di Braconidi sono infeudate a determinati ordini di ospiti e ben caratterizzano la struttura ecologica dei livelli trofici di un ambiente. Dai dati ottenuti risulta come una ridotta pressione di fitofarmaci in un agroecosistema quale quello delle piante ornamentali da fronda, favorisca la presenza di popolazioni di parassitoidi più ricche di specie e stabili nel tempo. Parole chiave: Braconidae, entomofauna, indici di biodiversità 79
Sessione II – Faunistica e biogeografia RANGE DI PIANTE OSPITI E RELAZIONI NELLA TISANOTTEROFAUNA ITALIANA R. Marullo 1 & A. De Grazia 1 1 GESAF, Sez. Entomologia Agraria e Forestale, Università degli Studi Mediterranea di Reggio Calabria, Località Feo di Vito, 89060 Reggio Calabria E-mail: rmarullo@unirc.it La Tisanotterofauna italiana conta allo stato attuale 250 specie originarie da diverse aree geografiche il cui range di piante ospiti è poco conosciuto. Prevale, in letteratura, l’assenza di dati precisi per molte specie e ciò è da attribuire alla mancata distinzione tra siti di rinvenimento e piante ospiti. Esiste, infatti, una notevole confusione tra ospiti occasionali su cui gli adulti possono rinvenirsi per caso e la reale pianta ospite su cui si sviluppano gli stadi giovanili, ovvero dove la specie si riproduce . Allo stato attuale, solo per il 53% circa delle specie riportate nella Tisanotterofauna italiana si conosce il range di piante ospiti reali. Il presente contributo fornisce una sintesi della composizione del range di piante ospiti dei Tisanotteri italiani e le relative relazioni, sulla base dell’analisi dei dati attendibili, nei quali cioè viene espressamente riportato il rinvenimento sia degli stadi giovanili che di adulti su determinate specie vegetali. Le associazioni “tripidi-piante ospiti” prevedono la differenziazione in specie di Tisanotteri fitofagi, saprofiti e predatori. I tripidi fitofagi rappresentano oltre il 70% delle specie italiane e comprendono specie oligofaghe , associate a diversi generi di un’unica famiglia botanica, così come Limothrips spp. legate a Graminaceae, oppure Odontothrips spp. soltanto su Leguminose; le specie monofaghe, legate cioè ad una sola specie di pianta sono circa il 10%, ad esempio Thrips sambuci su Sambucus nigra, T.urticae su Urtica dioica . Risultano polifaghe ,circa il 6%, tutte le specie introdotte e qualche specie paleartica come Thrips tabaci e Pezothrips kellyanus. Le specie saprofite, tutte incluse nel sottordine dei Tubuliferi , si alimentano di spore ed ife fungine su determinati vegetali : possono considerarsi , per la massima parte, oligofaghe (host specific) e associate a piante della famiglia Fagaceae in ambienti forestali, viventi su branche morte o in lettiera di foglie, oppure a Graminaceae, Cyperaceae e Arecaceae (Palmae) , sulle quali si alimentano di spore fungine alla base delle foglie. I tripidi predatori si distinguono in obbligati e facoltativi: alcuni si alimentano di piccoli artropodi e ricercano le piante ospiti per riprodursi, altre specie alternano l’attività predatoria a quella fitofaga . Così alcuni Aeolothripidae sono predatori obbligati alla base di piante da erbai (Poaceae, Graminaceae) , oppure sono predatori obbligati su foglie di piante forestali (Betulaceae) , altri, infine, possono alimentarsi di polline e di neanidi di tripidi e sono associati a Rosaceae (Prunus, Crataegus). Parole chiave: Tisanotteri, associazioni faunistiche, fitofagia, saprofagia, predatori. 80
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Sessione II – Faunistica e biogeografia<br />
RANGE DI PIANTE OSPITI E RELAZIONI NELLA<br />
TISANOTTEROFAUNA ITALIANA<br />
R. Marullo 1 & A. De Grazia 1<br />
1 GESAF, Sez. <strong>Entomologia</strong> Agraria e Forestale, Università degli Stu<strong>di</strong> Me<strong>di</strong>terranea<br />
<strong>di</strong> Reggio Calabria, Località Feo <strong>di</strong> Vito, 89060 Reggio Calabria<br />
E-mail: rmarullo@unirc.it<br />
La Tisanotterofauna <strong>italiana</strong> conta allo stato attuale 250 specie originarie da <strong>di</strong>verse aree<br />
geografiche il cui range <strong>di</strong> piante ospiti è poco conosciuto. Prevale, in letteratura,<br />
l’assenza <strong>di</strong> dati precisi per molte specie e ciò è da attribuire alla mancata <strong>di</strong>stinzione tra<br />
siti <strong>di</strong> rinvenimento e piante ospiti. Esiste, infatti, una notevole confusione tra ospiti<br />
occasionali su cui gli adulti possono rinvenirsi per caso e la reale pianta ospite su cui si<br />
sviluppano gli sta<strong>di</strong> giovanili, ovvero dove la specie si riproduce . Allo stato attuale, solo<br />
per il 53% circa delle specie riportate nella Tisanotterofauna <strong>italiana</strong> si conosce il range<br />
<strong>di</strong> piante ospiti reali. Il presente contributo fornisce una sintesi della composizione del<br />
range <strong>di</strong> piante ospiti dei Tisanotteri italiani e le relative relazioni, sulla base dell’analisi<br />
dei dati atten<strong>di</strong>bili, nei quali cioè viene espressamente riportato il rinvenimento sia degli<br />
sta<strong>di</strong> giovanili che <strong>di</strong> adulti su determinate specie vegetali.<br />
Le associazioni “tripi<strong>di</strong>-piante ospiti” prevedono la <strong>di</strong>fferenziazione in specie <strong>di</strong><br />
Tisanotteri fitofagi, saprofiti e predatori. I tripi<strong>di</strong> fitofagi rappresentano oltre il 70% delle<br />
specie italiane e comprendono specie oligofaghe , associate a <strong>di</strong>versi generi <strong>di</strong> un’unica<br />
famiglia botanica, così come Limothrips spp. legate a Graminaceae, oppure<br />
Odontothrips spp. soltanto su Leguminose; le specie monofaghe, legate cioè ad una sola<br />
specie <strong>di</strong> pianta sono circa il 10%, ad esempio Thrips sambuci su Sambucus nigra,<br />
T.urticae su Urtica <strong>di</strong>oica . Risultano polifaghe ,circa il 6%, tutte le specie introdotte e<br />
qualche specie paleartica come Thrips tabaci e Pezothrips kellyanus. Le specie<br />
saprofite, tutte incluse nel sottor<strong>di</strong>ne dei Tubuliferi , si alimentano <strong>di</strong> spore ed ife<br />
fungine su determinati vegetali : possono considerarsi , per la massima parte, oligofaghe<br />
(host specific) e associate a piante della famiglia Fagaceae in ambienti forestali, viventi<br />
su branche morte o in lettiera <strong>di</strong> foglie, oppure a Graminaceae, Cyperaceae e Arecaceae<br />
(Palmae) , sulle quali si alimentano <strong>di</strong> spore fungine alla base delle foglie. I tripi<strong>di</strong><br />
predatori si <strong>di</strong>stinguono in obbligati e facoltativi: alcuni si alimentano <strong>di</strong> piccoli<br />
artropo<strong>di</strong> e ricercano le piante ospiti per riprodursi, altre specie alternano l’attività<br />
predatoria a quella fitofaga . Così alcuni Aeolothripidae sono predatori obbligati alla<br />
base <strong>di</strong> piante da erbai (Poaceae, Graminaceae) , oppure sono predatori obbligati su<br />
foglie <strong>di</strong> piante forestali (Betulaceae) , altri, infine, possono alimentarsi <strong>di</strong> polline e <strong>di</strong><br />
neani<strong>di</strong> <strong>di</strong> tripi<strong>di</strong> e sono associati a Rosaceae (Prunus, Crataegus).<br />
Parole chiave: Tisanotteri, associazioni faunistiche, fitofagia, saprofagia, predatori.<br />
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