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XXII CNIE - Accademia nazionale italiana di Entomologia

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Sessione II – Faunistica e biogeografia<br />

BIODIVERSITA’ ENTOMOLOGICA NEGLI HABITAT NATURALI E<br />

ANTROPIZZATI DEL SETTORE TRENTINO DEL PARCO NAZIONALE<br />

DELLO STELVIO<br />

M. Gobbi 1 , O. Pilia 2 & V. Lencioni 1<br />

1<br />

Sezione <strong>di</strong> Zoologia degli Invertebrati, Museo Tridentino <strong>di</strong> Scienze Naturali, Via<br />

Calepina 14, 38100 Trento E-mail: mauro.gobbi@mtsn.tn.it<br />

2<br />

Division of Biology, Imperial College London, Silwood Park Campus, Ascot Berkshire,<br />

SL5 7PY U.K<br />

Descrivere l’effetto dei cambiamenti climatici ed ambientali sulle specie animali è una<br />

delle gran<strong>di</strong> sfide della biologia conservazionistica. L’ecosistema alpino durante l’ultimo<br />

secolo ha subito profon<strong>di</strong> cambiamenti tra i quali la frammentazione degli habitat<br />

naturali, la riforestazione degli agroecosistemi a seguito dell’abbandono delle attività<br />

antropiche e l’incremento delle piste da sci. La velocità con la quale questi fenomeni<br />

stanno avvenendo rende urgente la pianificazione <strong>di</strong> attività <strong>di</strong> censimento e<br />

monitoraggio della fauna per conoscerne la <strong>di</strong>stribuzione e la vulnerabilità.<br />

In questo contesto si inserisce la ricerca triennale che, a partire dal 2008, il Museo<br />

Tridentino <strong>di</strong> Scienze Naturali (MTSN) sta svolgendo in collaborazione con l’Imperial<br />

College <strong>di</strong> Londra nell’ambito del “Programma Monitoraggio Bio<strong>di</strong>versità” del Settore<br />

Trentino del Parco Nazionale dello Stelvio (PNS). Lo scopo generale è quello <strong>di</strong><br />

implementare le conoscenze sulla ricchezza e <strong>di</strong>stribuzione dell’entomofauna in<br />

relazione alle esigenze <strong>di</strong> conservazione dei siti <strong>di</strong> importanza comunitaria, nonché zone<br />

<strong>di</strong> protezione speciale presenti all’interno del PNS. Quali in<strong>di</strong>catori <strong>di</strong> qualità ambientale<br />

verranno impiegati i Coleotteri Carabi<strong>di</strong>. Gli habitat in<strong>di</strong>viduati per il campionamento<br />

sono: lariceti, larice-cembrete, peccete, ontanete, zone umide, praterie, pascoli, prati da<br />

sfalcio, incolti erbacei e macereti. Le valli nelle quali sono concentrate le raccolte sono<br />

la Val <strong>di</strong> Peio e la Val <strong>di</strong> Rabbi per un totale <strong>di</strong> 48 stazioni <strong>di</strong> campionamento.<br />

Nell’estate 2008 (luglio-ottobre) sono state indagate 38 stazioni (<strong>di</strong> cui 21 in prati a<br />

<strong>di</strong>versa conduzione) per un totale <strong>di</strong> 608 trappole innescate con soluzione <strong>di</strong> aceto e sale.<br />

Il materiale raccolto è in corso <strong>di</strong> smistamento e ad oggi sono state determinate 44 specie<br />

<strong>di</strong> Carabi<strong>di</strong>. È stata testata l’influenza <strong>di</strong> variabili quali quota e superficie dei prati e loro<br />

tipo <strong>di</strong> gestione (sfalcio, pascolo e abbandono) sulla ricchezza <strong>di</strong> specie e gli adattamenti<br />

morfo-funzionali (morfologia alare e <strong>di</strong>eta) dei Carabi<strong>di</strong>, con l’obiettivo <strong>di</strong> fornire<br />

elementi utili alla gestione dei prati stessi.<br />

Parole chiave: bio<strong>di</strong>versità, bioma alpino, Carabidae, conservazione, prati.<br />

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