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Brochure CYPMED - Arsia

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PREMESSA<br />

DANNOSITÀ DI INSETTI ED ACARI ALLA PRODUZIONE VIVAISTICA<br />

DEL CIPRESSO COMUNE<br />

C. Parrini<br />

Collaboratore esterno dell’Istituto per la Protezione delle Piante<br />

Negli ultimi decenni le preoccupazioni per le sorti del cipresso comune (Cupressus sempervirens)<br />

suscitate dal cancro corticale, patologia fungina altamente distruttiva, hanno inevitabilmente relegato in<br />

secondo piano altre avversità cui la preziosa resinosa da qualche tempo deve far fronte, quelle sostenute da<br />

parassiti animali. Occasioni per constatare la accresciuta vulnerabilità del cipresso comune anche a<br />

fitoparassiti del regno animale non sono comunque mancate. Basti pensare all’afide del cipresso che è<br />

riuscito a proporsi all’attenzione generale in virtù delle sue vistose e diffuse manifestazioni di danno alle<br />

chiome, più volte lamentate.<br />

In un recente studio (Roques e Battisti, 1999) si riferisce di 60 diverse specie di artropodi<br />

fitoparassiti in grado di procurare danni al cipresso, a vario livello. Vi sono compresi i parassiti animali dei<br />

coni (galbule) e dei semi, i fillofagi che si evolvono a spese del fogliame, gli xilofagi corticicoli o corticolignicoli<br />

che si nutrono della corteccia o del legno del cipresso, i succhiatori di linfa o liquidi cellulari<br />

(fitomizi). Nel novero anche le entità reperibili su legno di cipresso morto o in opera. Distinti altresì fra<br />

quanti sono in grado di parassitizzare piante in possesso di normale vigore vegetativo e quanti sono soliti<br />

attendere una attenuata reattività dei cipressi a fisiologia depressa per portare a compimento i propri cicli<br />

vitali, altrimenti negato. Opportunamente evidenziati inoltre quei parassiti animali capaci anche di dannosità<br />

indiretta, ancor più temibile, quando si rivelino atti a veicolare pericolosi patogeni del cipresso, in primis il<br />

già ricordato Seiridium cardinale, il temuto agente del cancro corticale.<br />

Sono oggetto della presente nota le problematiche fitosanitarie legate a sviluppi di insetti ed acari sul<br />

cipresso comune nel corso della sua permanenza in vivaio, precedute da un rapido cenno a quanto, per effetto<br />

degli stessi parassiti, può ostacolare il buon esito delle semine.<br />

Nella produzione vivaistica si assottiglia sensibilmente lo stuolo dei parassiti animali censiti quali<br />

nemici del cipresso. Vengono, fra l’altro, a non essere rappresentati – o a rarefarsi alquanto – i numerosi<br />

fitofagi a comportamento secondario, reperibili sugli esemplari adulti o vetusti dei popolamenti ornamentali<br />

o forestali del cipresso debilitati da cause avverse, biotiche o abiotiche, o in fase di avanzato deperimento. Di<br />

norma non sono queste le condizioni vegetative proprie della produzione vivaistica, soggetta ad attenzioni<br />

colturali che più spesso si rivelano eccessive, al punto da esaltare l’aggressività di alcuni fitofagi, quelli che –<br />

segnatamente i fitomizi- sanno incrementare il proprio potenziale biotico su piante in esubero vegetativo.<br />

Per quanto ridotti in numero, fra i parassiti animali che sono soliti fare la loro comparsa negli<br />

impianti vivaistici del cipresso comune se ne individuano alcuni che richiedono un costante controllo da<br />

parte del produttore. Il loro incontrastato sviluppo può essere causa di arresti vegetativi, rivelarsi<br />

pregiudizievole per la vitalità dei cipressi in coltivazione o produrre comunque danni alle chiome a tal punto<br />

vistosi da decretarne, in pratica, la incommerciabilità.<br />

Quanto di seguito riportato riflette le esperienze maturate nel vasto comprensorio pistoiese ove le<br />

cupressacee si ritagliano una importante fetta della locale produzione vivaistica (Figg. 1-4).<br />

FITOFAGI DANNOSI A CONI E SEMI DI CIPRESSO<br />

È noto come anche i coni (galbule) e i semi di cipresso vadano soggetti agli attacchi di parassiti<br />

animali e vegetali. In altra parte del manuale si elencano i patogeni che possono svilupparsi sulle galbule. In<br />

questa nota ci limitiamo alla citazione di alcuni artropodi fitofagi (insetti ed acari) che esercitano la loro<br />

attività trofica a spese di coni e semi del cipresso comune. I più importanti vengono considerati (Roques e<br />

Battisti, 1999):<br />

- il Lepidottero tortricide Pseudococcyx tessulatana, responsabile allo stadio larvale, nel corso delle sue<br />

2-3 generazioni annuali, di profondi guasti ai coni (fino a provocarne la caduta) e ai semi che subiscono<br />

gravi erosioni;<br />

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