31.05.2013 Views

Brochure CYPMED - Arsia

Brochure CYPMED - Arsia

Brochure CYPMED - Arsia

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

concia (Motta, 1984). La disinfezione del seme è molto importante specialmente quando questo deve essere<br />

importato od esportato. Si ricorda che probabilmente i conidi del S. cardinale sono stati introdotti in Europa<br />

con la commercializzazione di seme infetto. La concia dovrà essere effettuata anche quando si tratta di<br />

salvaguardare una produzione di pregio come quella che deriva dalle piante plus selezionate nei boschi<br />

iscritti al LNBS, situati in Toscana, in zone notoriamente sottoposte ad intensi attacchi di S. cardinale. Il<br />

trattamento con prodotti sistemici (Tiofanate-metil; Benomyl) ha mostrato di ridurre considerevolmente la<br />

presenza del patogeno sia dai semi infetti che da quelli contaminati esternamente. Oggi il Benomyl, non più<br />

in commercio, pensiamo possa essere egregiamente sostituito con Carbendazim anche se non ci sono prove<br />

sperimentali che lo abbiano confermato. In definitiva la disinfezione consente un uso più sicuro del seme,<br />

favorendo, in parte, anche la sopravvivenza delle piantine nate da semi contaminati.<br />

Pestalotiopsis funerea<br />

Molto spesso abbiamo potuto riscontrare come le fruttificazioni acervulari di questo micete non siano<br />

presenti solo sulle galbule ma anche sui semi del cipresso, in particolare del C. sempervirens. La sua debole<br />

azione parassitaria può conpromettere solo marginalmente la germinabilità dei semi. Solo quando l’apertura<br />

della galbula avviene prima della maturazione dei semi questi possono essere colonizzati e danneggiati dal<br />

micelio. Sebbene la P. funerea sia stata ritrovata più volte fra gli agente di damping off dei semenzali, non<br />

sappiamo ancora quale influenza possa aver avuto la contaminazione del seme sui processi di germinazione e<br />

sullo sviluppo delle giovani plantule.<br />

Diplodia pinea f. sp. cupressi (sin. Sphaeropsis sapinea f. sp. cupressi, Diplodia mutila; teleomorfo:<br />

Botryosphaeria stewensii).<br />

Recentemente i picnidi con relativi picnoconidi di questo pericoloso parassita, oltre che sulle zone cancerose<br />

e sulle galbule, sono stati ritrovati anche su semi imbruniti di cipresso (C. sempervirens). Occorre evitare di<br />

raccogliere semi dalle zone nelle quali è stata segnalata la malattia, della quale peraltro non conosciamo<br />

esattamente la diffusione anche se sembra relegata alle zone centro meridionali della penisola. Poiché non<br />

sono state fatte prove di concia dei semi, suggeriamo di eseguire gli stessi interventi consigliati contro S.<br />

cardinale.<br />

Phoma sp. e Cytospora sp.<br />

Anche questi due fungilli sono ricordati come facenti parte della flora fungina dei semi del cipresso. Di essi<br />

poco si conosce se non la capacità di causare danni su altre piante (Graniti, 1979).<br />

Altri generi di funghi ubiquitari sono stati riscontrati sulla superficie dei semi di cipresso, ne citiamo solo<br />

alcuni: Seimatosporium, Penicillium, Aspergillus, Alternaria, Epicoccum, Botrytis, ecc.<br />

Malattie dei semenzali<br />

Occorre premettere che gli habitat naturali del cipresso non favoriscono lo sviluppo delle malattie dei<br />

semenzali. Queste malattie compaiono e divengono estremamente dannose solo quando i semenzali vengono<br />

coltivati in vivaio (Turchetti e Panconesi, 2001). Questa è una regola valida non solo per il cipresso ma<br />

anche per tutte le altre specie forestali, conifere e latifoglie. Ne deriva che occorre ricreare artificialmente, e<br />

per ogni specie, le condizioni naturali ottimali sin dalla raccolta e germinazione del seme per assicurare alle<br />

plantule un normale sviluppo.<br />

Damping off<br />

La moria dei semenzali o damping-off (Fig. 7), è causata da numerosi<br />

agenti eziologici, per lo più di origine fungina, che sono comuni anche<br />

ad altre specie forestali, sia latifoglie che conifere. Queste specie fungine<br />

agiscono dove equilibrio e competizione risultano falsati e<br />

contribuiscono a determinare un quadro patologico che appare<br />

fortemente influenzato dalle condizioni Fig. 7 – Letto di semina con piantine<br />

di C. sempervirens danneggiate da<br />

microbiche e colturali che possono<br />

damping off.<br />

costituire un’aggravante di notevole rilievo.<br />

31

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!