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Brochure CYPMED - Arsia

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Dal punto di vista anatomico, per convenzione, si distinguono quattro fasi:<br />

1) Dedifferenziazione delle cellule mature, 2) Formazione delle iniziali radicali, 3) Sviluppo dei primordi<br />

radicali, 4) Connessione dei primordi con i tessuti vascolari ed emergenza delle radici neoformate (Fig. 3).<br />

È da sottolineare che nei periodi compresi tra il prelievo<br />

della talea, i primi eventi anatomici ed il completamento della<br />

rizogenesi possono intercorrere tempi molto variabili, in<br />

relazione essenzialmente alla specie, ma anche a tutte le<br />

condizioni che influiscono su tale operazione.<br />

Nel determinismo di questi fenomeni, intervengono vari<br />

processi fisiologici, legati, a loro volta, all’azione di sostanze<br />

endogene, gli ormoni, che agiscono a diversi livelli sul<br />

radicamento. È quindi possibile intervenire sugli equilibri<br />

ormonali della talea con applicazioni esogene di sostanze<br />

ormonali, complessivamente indicate come REGOLATORI DI<br />

CRESCITA, e che possono essere sia le stesse molecole naturali,<br />

Fig. 3 – Sezione trasversale di fusto di una giovane<br />

pianta legnosa che mostra l’area di origine delle<br />

radici avventizie (da Hartmann e Kester, 1990).<br />

sia prodotti di sintesi che sono stati creati sul modello delle<br />

sostanze endogene e che hanno dimostrato un’attività rizogena<br />

comparabile o addirittura superiore a queste.<br />

Nel processo della rizogenesi, le sostanze più<br />

marcatamente coinvolte appartengono al gruppo delle AUXINE,<br />

ma va altresì sottolineato che enzimi e cofattori, quali i fenoli, svolgono un ruolo ugualmente determinante e<br />

che di grande importanza appaiono i fenomeni ossidativi legati a questi composti (Haissig, 1974, 1986).<br />

L’acido indol-acetico (IAA) è stata la prima auxina naturale ad essere individuata e ad avere evidenziato<br />

attività rizogena (Kraus et al., 1936), mentre due sostanze simili, ma artificiali, hanno manifestato, in questa<br />

utilizzazione, un’efficacia ancora superiore: l’acido indol-butirrico (IBA) e l’acido naftalenacetico (NAA)<br />

(review di Torrey, 1965, 1976).<br />

Miscele di diversi regolatori di crescita possono avere efficacia superiore a quella delle singole<br />

sostanze, così come i diversi metodi di somministrazione possono agire in modo differente. I regolatori di<br />

crescita sotto forma acida, infatti, sono poco solubili in acqua e quindi vanno sciolti con altre sostanze,<br />

mentre i sali di questi prodotti hanno una buona solubilità in acqua. Concentrazioni e durata del trattamento<br />

presentano un’ampia variabilità e andrebbero testate preventivamente per ogni specie interessata. Oltre al<br />

trattamento rizogeno, comunque, sono numerosi i fattori endogeni ed esogeni che influenzano la possibilità<br />

di radicare una talea, ad iniziare dalla diversa attitudine alla clonazione, carattere che appare fortemente<br />

legato al genotipo e che può presentare un’ampia variabilità individuale (Durzan, 1984; Morgenstern et al.,<br />

1984). Sommariamente, possono essere elencati come segue:<br />

Pianta madre: Genotipo<br />

Stadio ontogenetico (età)<br />

Stato fisiologico (nutrizionale)<br />

Stato sanitario<br />

Epoca del prelievo<br />

Tipo di prelievo (tipo di talea e posizione nella chioma)<br />

Trattamenti: Fitoregolatori<br />

Nutrienti minerali<br />

Anticrittogamici<br />

Interventi meccanici (intaccature, asportazione delle foglie)<br />

Ambiente: Condizioni idriche<br />

Tipo di substrato<br />

Luce<br />

Temperatura<br />

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