Brochure CYPMED - Arsia
Brochure CYPMED - Arsia
Brochure CYPMED - Arsia
You also want an ePaper? Increase the reach of your titles
YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.
BASI FISIOLOGICHE DELLA PROPAGAZIONE VEGETATIVA<br />
M. Capuana<br />
Istituto di Genetica Vegetale – Sezione di Firenze<br />
La produzione di massa di alberi selezionati può essere realizzata unicamente per via vegetativa in<br />
quanto solo la propagazione vegetativa (o agamica) realizza l’esatta replicazione del genotipo di partenza,<br />
attuandosi esclusivamente attraverso la divisione di cellule mitotiche, mentre sono escluse la meiosi e la<br />
conseguente ricombinazione del patrimonio genico. Con la propagazione vegetativa si effettua la cosiddetta<br />
‘clonazione’, cioè la costituzione di un CLONE, che è una copia esatta della pianta originaria.<br />
Dal punto di vista fisiologico, la propagazione vegetativa si fonda sulla TOTIPOTENZA delle<br />
cellule vegetative, che è la proprietà di queste cellule di contenere le informazioni genetiche necessarie alla<br />
costituzione in copia di un organismo completo. Nonostante questa premessa, nella pratica si possono<br />
incontrare diversi ostacoli alla realizzazione della propagazione vegetativa, soprattutto tra le specie arboree.<br />
In sintesi, questa totipotenza cellulare può subire, in determinate circostanze, delle interferenze da fattori<br />
esterni o interni alla pianta, che ne limitano l’espressione. Tra questi fattori, il principale è senza dubbio l’età,<br />
con la pratica conseguenza che, per numerose specie, è possibile realizzare la propagazione vegetativa<br />
principalmente o addirittura esclusivamente da esemplari giovani.<br />
Con l’invecchiamento, nella pianta si osservano, oltre ad una riduzione del tasso di crescita, la<br />
diminuzione o la perdita dell’attitudine rizogena ed eventi diversi legati alla topofisi. Nel passaggio dalla<br />
fase giovanile a quella adulta, infatti, la totipotenza dei meristemi giovanili fa posto ad una specializzazione<br />
più o meno marcata, propria dei tessuti adulti. Per spiegare meglio tale meccanismo è utile ricordare che<br />
all’età della pianta sono direttamente connessi i fenomeni di topofisi e ciclofisi.<br />
Per TOPOFISI si intende il fenomeno per cui gemme, germogli e talee mantengono, per un periodo<br />
più o meno lungo dopo l’innesto o il taleaggio, la fase vegetativa e la forma di sviluppo che avevano sulla<br />
pianta da cui sono stati prelevati; per CICLOFISI, il complesso processo di maturazione degli apici<br />
meristematici e quanto ne consegue (Olesen, 1978).<br />
TOPOFISI: questo fenomeno è espresso con intensità diversa a seconda della specie. Ad esempio,<br />
l’accrescimento plagiotropico, cioè il permanere di un<br />
accrescimento orizzontale quando la talea consiste in un<br />
ramo laterale, è facilmente osservabile in alcuni generi<br />
quali Abies, Larix, Cedrus, Pseudotsuga, Sequoia<br />
(Fig.1). È estremamente accentuato nel genere<br />
Araucaria, per cui le talee mantengono una crescita<br />
orizzontale anche per oltre 50 anni, mentre si verifica<br />
più raramente nei generi Pinus, Cupressus e nelle<br />
Fig. 1 – Esempio di topofisi in Cedrus atlantica: pianta innestata<br />
in cui la plagiotropia causa una forte asimmetria della chioma<br />
(foto A.M. Proietti).<br />
latifoglie.<br />
CICLOFISI: la maturazione degli apici<br />
meristematici in senso lato è attribuibile a cause diverse;<br />
per meglio definirla, si distingue una MATURAZIONE<br />
ONTOGENETICA, che consiste nel passaggio attraverso<br />
le differenti fasi dello sviluppo, dalla germinazione alla<br />
senescenza, secondo un determinismo cellulare a livello<br />
meristematico geneticamente programmato e quindi<br />
difficile da interrompere o invertire, ed una<br />
MATURAZIONE FISIOLOGICA, consistente in tutti<br />
quei cambiamenti legati all’invecchiamento, che<br />
provocano, in sintesi, perdita di vigore e che vengono<br />
spiegati con il rallentamento dei processi fisiologici<br />
causato dall’aumento della complessità strutturale della<br />
12