I prodotti turistici in Campania. Il turismo religioso - Economia
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Caserta<br />
Copyright 2008 © Osservatorio del Turismo della Regione <strong>Campania</strong><br />
La basilica di Sant’Angelo <strong>in</strong> Formis e il santuario di Roccamonf<strong>in</strong>a<br />
Un’altra importante testimonianza del cristianesimo delle orig<strong>in</strong>i si trova non lontano da Capua,<br />
alle pendici del monte Tifata su un altipiano da cui si gode una vista spettacolare della piana di<br />
Caserta; si tratta della basilica paleocristiana di Sant’Angelo <strong>in</strong> Formis.<br />
La basilica è preziosa soprattutto per il ciclo di affreschi coloratissimi (XI secolo), raffiguranti<br />
episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento, unici <strong>in</strong> Italia meridionale. Sempre nella prov<strong>in</strong>cia<br />
di Caserta, poco lontano dal centro di Roccamonf<strong>in</strong>a, sorge il santuario di Maria Santissima dei<br />
Làttani, nel luogo del ritrovamento, tra il XIV e il XV secolo, di una statua <strong>in</strong> pietra della<br />
Madonna ad opera di un pastore. <strong>Il</strong> complesso oggi ha la configurazione di una vera e propria<br />
cittadella conventuale, anche grazie all’ampio muro di c<strong>in</strong>ta costruito nel 1676 per difendere il<br />
monastero dalle <strong>in</strong>cursioni dei briganti. <strong>Il</strong> santuario è meta di un vivace movimento dei pellegr<strong>in</strong>i<br />
nei mesi estivi: la solennità maggiore cade il 31 maggio, quando la Madonna viene venerata quale<br />
Reg<strong>in</strong>a Mundi. <strong>Il</strong> convento offre ospitalità a piccoli gruppi, <strong>in</strong>vitati a prendere parte alle liturgie.<br />
3.3.2 L’analisi della competitività e <strong>in</strong>dividuazione delle possibili strategie<br />
applicabili<br />
Rilevati i dati significativi dei luoghi mappati, occorre, ora, ragionare <strong>in</strong> term<strong>in</strong>i di competitività:<br />
bisogna cioè <strong>in</strong>dividuare le migliori strategie di valorizzazione delle risorse specifiche dell’area:<br />
sicuramente la risorsa religiosa, assieme a quella culturale, storico e naturale-paesaggistica. Si può<br />
immag<strong>in</strong>are come la dest<strong>in</strong>azione turistica di eccellenza sia quella caratterizzata da una<br />
valorizzazione delle risorse specifiche e tipiche dell’area, nonché, dalla presenza di <strong>in</strong>frastrutture<br />
e servizi qualificati. In questa area, la gestione turistica dovrà semplicemente coord<strong>in</strong>are,<br />
<strong>in</strong>tegrare e rafforzare le risorse stesse. Si tratta, però di una situazione quasi utopistica; nella<br />
realtà, <strong>in</strong>fatti, di frequente si è <strong>in</strong> presenza di aree turistiche, che se pur caratterizzate da risorse<br />
altamente dist<strong>in</strong>tive, sono carenti dal punto di vista delle risorse generiche e dei servizi <strong>in</strong><br />
generale. Di fatto, qu<strong>in</strong>di, si tratta di aree con una buona vocazione turistica, caratterizzate da un<br />
medio-alto potenziale competitivo, ma di difficile attuazione, <strong>in</strong> quanto bisognoso di servizi<br />
<strong>turistici</strong> qualificati, di una gestione <strong>in</strong>tegrata e coord<strong>in</strong>ata delle risorse; un operare che richiede un<br />
impegno decisionale e attivo che va oltre quello locale e che qu<strong>in</strong>di necessita di tempi lunghi di<br />
attuazione. Infatti, come nella competizione tra imprese, il successo e lo sviluppo di un’area a<br />
vocazione turistica dipende dalla capacità e dall’impegno degli attori locali nel mobilizzare risorse<br />
materiali e immateriali (relazioni di capitale sociale, competenze, fiducia) necessarie all’attuazione<br />
del processo di sviluppo. In assenza di tale situazione, si verifica spesso l’improvvisazione di<br />
dist<strong>in</strong>te strategie di sviluppo della dest<strong>in</strong>azione turistica, ciascuna con specifici obiettivi e piani<br />
d’azione e attuativa di comportamenti <strong>in</strong>dividualisti e scoord<strong>in</strong>ati, espressione, qu<strong>in</strong>di, di<br />
un’offerta turistica contraria alla visione sistemica e <strong>in</strong>tegrata dello sviluppo locale. Di seguito, si<br />
propone un modello che riassume quale dovrebbe essere il processo di programmazione<br />
strategica per lo sviluppo di un territorio (Figura 2).<br />
<strong>Il</strong> Turismo Religioso (c.p. OSPS08--R01-D01) P.64