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I prodotti turistici in Campania. Il turismo religioso - Economia

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Copyright 2008 © Osservatorio del Turismo della Regione <strong>Campania</strong><br />

opposizione fanatica verso le altre religioni. In questo caso, il suo pellegr<strong>in</strong>aggio diventa una<br />

crociata, una guerra santa o jihad dell’Islam.<br />

<strong>Il</strong> desiderio di r<strong>in</strong>ascita. <strong>Il</strong> pellegr<strong>in</strong>aggio non è soltanto passaggio da un luogo prestabilito ad un<br />

altro, ma è una potenzialità; non è un semplice partire, ma un cambiare la propria vita<br />

esplorando le frontiere del possibile. A. Maslow parla di peak experience, l’estasi delirante che<br />

esprime una religiosità profonda e viscerale e viene rappresentata dal fedele che perde i sensi al<br />

contatto con il sacro. Dopo un’esperienza del genere, il gruppo di pellegr<strong>in</strong>i si sente più<br />

compatto e più forte, perché può offrire a Dio un simbolico dono: il corpo sofferente della<br />

persona che è svenuta. Inoltre, nello stesso momento <strong>in</strong> cui i pellegr<strong>in</strong>i hanno soddisfatto<br />

l’obbligo del dono, si aspettano come ricompensa la concessione della grazia 14 .<br />

L’affermazione di nuovi valori e l’identificazione con un simbolo. <strong>Il</strong> pellegr<strong>in</strong>aggio è un momento<br />

rivelatore della nostra esistenza; è un’esperienza attraverso la quale l’uomo scopre la sua<br />

condizione provvisoria. <strong>Il</strong> cristiano <strong>in</strong> particolare si sente sempre come uno straniero <strong>in</strong> questo<br />

mondo, perché la sua patria è altrove. <strong>Il</strong> pellegr<strong>in</strong>o è la metafora del cristiano, che ogni giorno<br />

camm<strong>in</strong>a sulla terra verso la patria celeste 15 .<br />

La sete di assoluto. Avventurarsi verso l’<strong>in</strong>f<strong>in</strong>ito è stato un sogno mai spento degli uom<strong>in</strong>i di<br />

ogni tempo: Abramo, Prometeo, Icaro, Ulisse, Buddha, Dante nella Div<strong>in</strong>a Commedia, sono<br />

solo i simboli più noti dell’ansia di eterno e della ricerca di <strong>in</strong>cogniti lidi. L’esigenza di trovare<br />

qualcosa che trascenda la caducità del mondo che ci circonda è qu<strong>in</strong>di parte immutabile della<br />

natura umana.<br />

La ricerca di una “communitas”. Attraverso il viaggio l’<strong>in</strong>dividuo compie un’esperienza che lo<br />

trasforma e gli fa stabilire nuove relazioni con gli altri. Infatti, durante lo svolgersi del viaggio tra<br />

i pellegr<strong>in</strong>i si <strong>in</strong>staura un clima di fraternità, si ha una maggiore semplicità di comportamenti e<br />

addirittura una provvisoria ristrutturazione delle gerarchie sociali. Spesso il fedele viaggia <strong>in</strong>sieme<br />

a persone a lui sconosciute, magari <strong>in</strong> gruppi organizzati. In realtà, si tratta di una scelta dettata<br />

da ragioni pratiche e qu<strong>in</strong>di i gruppi che si formano sono associativi piuttosto che primari, anche<br />

se si possono <strong>in</strong>contrare gruppi costituiti da <strong>in</strong>teri nuclei familiari. Alla f<strong>in</strong>e, però, i partecipanti,<br />

che <strong>in</strong>izialmente erano tra loro estranei, diventano una communitas, una comunità che condivide<br />

un unico dest<strong>in</strong>o ed un’unica meta 16 .<br />

<strong>Il</strong> bisogno di espiare. Gli uom<strong>in</strong>i possono avvertire l’esigenza di partire per un pellegr<strong>in</strong>aggio<br />

quando sentono di aver accumulato una serie di peccati e di colpe che li tormentano.<br />

La paura del futuro. L’uomo cerca di v<strong>in</strong>cere questa paura tentando di agire sugli eventi e<br />

<strong>in</strong>graziandosi la div<strong>in</strong>ità. In questo caso, si reca <strong>in</strong> pellegr<strong>in</strong>aggio da un oracolo o dove si sono<br />

avute e si attendono ancora predizioni della Verg<strong>in</strong>e.<br />

14 D’Agost<strong>in</strong>o F., Vespasiano F. (a cura di), (2000), L’icona della sofferenza, Roma, Edizioni Studium, pp. 102-103.<br />

15 Questo camm<strong>in</strong>o, compiuto per affermare i valori <strong>in</strong> cui si crede e per identificarsi con il simbolo che si trova alla meta, non è<br />

una particolarità del pellegr<strong>in</strong>aggio <strong>religioso</strong>. <strong>Il</strong> bisogno di recarsi <strong>in</strong> un luogo lontano <strong>in</strong>timamente associato ai propri ideali più<br />

profondi sembra essere un universale culturale. Negli Stati Uniti, per esempio, il 1976, anno del bicentenario che celebrava la<br />

nascita della Nazione, è stato una sorta di giubileo secolare con milioni di viaggiatori che visitavano commossi le scene dei trionfi<br />

militari e legislativi o delle tragedie della guerra di liberazione contro gli Inglesi. Allo stesso modo il raduno di migliaia di giovani<br />

avvenuto a Woodstock alla f<strong>in</strong>e degli anni Sessanta e quello tenutosi a Santiago di Compostela nel 1989 esprimevano il desiderio<br />

di una vita migliore, generosa, eroica, sublime, e il bisogno di fratellanza tra i popoli. Cfr. Turner V., Turner E. (1997), <strong>Il</strong><br />

pellegr<strong>in</strong>aggio, Lecce, ARGO, pp. 31-32.<br />

16 Cfr., ivi, pp. 76-83.<br />

<strong>Il</strong> Turismo Religioso (c.p. OSPS08--R01-D01) P.14

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