RINASCITA O FRITTATA? - Associazione svizzera Gente Sana
RINASCITA O FRITTATA? - Associazione svizzera Gente Sana
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MENSILE SVIZZERO ITALIANO DI BENESSERE, ETICA E AMBIENTE anno 30 - numero 1 - gennaio 2011 CHF 4.80<br />
<strong>RINASCITA</strong> O <strong>FRITTATA</strong>?<br />
uniti per il bene comune_DALLA TRADIZIONE VERSO IL NUOVO<br />
Inserto EGK: UN NUOVO MONDO È POSSIBILE
2<br />
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*Sconto su tutti i prodotti, tranne i medicamenti<br />
convenzionali.<br />
Impressum<br />
GENNAIO – ANNO 30<br />
Comitato<br />
Alda Fogliani, presidente<br />
Carlo Thöni, vice presidente<br />
Stefania Piacquadio, Luisella Ré,<br />
Patrick Travella membri.<br />
Segretariato<br />
Tamara Demartini<br />
Via Campagna 1<br />
6518 Gorduno<br />
+41 91 829 36 00<br />
tamara@gentesana.ch<br />
In redazione<br />
Cindy Fogliani<br />
Cregua - 6713 Malvaglia<br />
+41 91 825 04 56<br />
info@gentesana.ch<br />
Florinda Balli<br />
Strada Regina 43<br />
6991 Neggio<br />
+41 76 335 02 93<br />
florinda.balli@gentesana.ch<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
Collaboratori<br />
Elena Beltrametti, Laura Neri, Nadia Pellencini,<br />
Nicola Rizzo, Ass. operatori in<br />
tecniche erboristiche.<br />
Progetto grafico<br />
Ulrico Gonzato<br />
www.rabbittrevolver.com<br />
Layout<br />
Daniela Raggi<br />
Stampa<br />
Jam SA tipo offset Prosito<br />
www.tipojam.ch<br />
Chiusura redazionale<br />
Il 5 di ogni mese precedente l’edizione.<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> esce la prima settimana<br />
del mese.<br />
La responsabilità dei testi è dei singoli<br />
autori.<br />
Abbonamento annuo Fr. 43.-.<br />
Abbonamento socio Fr. 50.-<br />
CCP 65-5649-2, <strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong><br />
www.gentesana.ch
Editoriale<br />
Una società in cui viver bene<br />
Il movimento per la decrescita, che rappresenta<br />
una minoranza in verità in continua<br />
crescita, ha scelto un nome infelice. Sicuramente<br />
provocatorio ma infelice, perché<br />
rimanda al pensiero economico, al quale<br />
vuole invece presentare un’alternativa. Esso<br />
propone un modello di società basato su altri<br />
paradigmi, di sintonia dell’uomo con se<br />
stesso, gli altri e la natura. Di gioia di vivere<br />
e cooperazione. Di espansione dell’uomo<br />
più che di contrazione economica. Non si tratta di mantenere a regime<br />
ristretto il vecchio pensiero, ma di pensare in modo “nuovo”. Da<br />
qualche tempo nelle americhe del sud sta prendendo forza un nuovo<br />
concetto ideologico: “Il buen vivir”, che si basa sullo stesso pensiero<br />
con un nome che lo incarna meglio: perché a nessuno interessa<br />
decrescere ma a tutti vivere bene; e questo è l’obbiettivo. Il quesito<br />
di fondo è: possiamo dire che l’umanità è felice? Se non lo è non<br />
perdiamoci d’animo, ma rimbocchiamoci le maniche e cerchiamo<br />
nuove soluzioni. Il “buon vivere” viene dal basso, dalla parte più povera<br />
della popolazione, soprattutto dagli Amerindi che dicono chiaro<br />
e tondo ai paesi occidentali: la vostra crescita non ci interessa. In<br />
pochissimo tempo ha ottenuto largo consenso e risultati impensabili<br />
un decennio fa, come l’introduzione di questo concetto nella costituzione<br />
Boliviana avvenuto nel 2009 che nell’articolo 8 parla di:<br />
“buon vivere”, di vita armoniosa e nobile. In Equador sull’onda di<br />
questo movimento è nato un piano volto a non sfruttare il petrolio<br />
del sottosuolo ideando già sin d’ora una nuova società che potrebbe<br />
essere quella post-petrolio. Nello stesso paese nel 2007 è stato<br />
adottato il Piano nazionale per il “buen vivir”, dopo lunghi dibattiti<br />
in seno alla società civile. Così la costituzione del paese decreta il<br />
diritto all’acqua, alla sovranità alimentare ed energetica e alla protezione<br />
degli ecosistemi. Si tratta di un nuovo grande esperimento,<br />
non privo di incognite, che richiede la partecipazione di tutti. Un<br />
esperimento che nasce dal basso, dalla volontà di ognuno di creare<br />
un mondo migliore. Anche alle nostre latitudini c’è chi crede sia<br />
possibile, e ha cominciato a sperimentare modi di vita alternativi,<br />
dal loro punto di vista, più a misura d’uomo. Il già citato movimento<br />
per la decrescita conta sempre più proseliti soprattutto in Francia<br />
dov’é ormai un’istituzione politica. C’é anche chi si organizza più<br />
in piccolo, creando micro comunità che propongono modelli etici di<br />
società, per chiamarsi fuori dalle incoerenze del nostro tempo e per<br />
dimostrare che vi è un altro modo di stare insieme. <strong>Gente</strong> sana ha<br />
incontrato alcuni di loro.<br />
Cindy Fogliani<br />
p.4<br />
p.7<br />
p.10<br />
p.12<br />
p.13<br />
p.15<br />
p.17<br />
p.16<br />
p.18<br />
p.19<br />
p.20<br />
p.21<br />
p.22<br />
Indice<br />
dossier<br />
Uniti per il bene comune<br />
Dalla tradizione verso il nuovo<br />
viaggi<br />
Importazione di cultura<br />
inserto EGK<br />
Una cassa malati fuori dal coro<br />
Un nuovo mondo è possibile<br />
eventi<br />
Scoprire la forza risanatrice del<br />
perdono<br />
metodi naturali<br />
L’evoluzione umana poggia sul<br />
piede<br />
rubriche<br />
Essenze<br />
Erboristeria<br />
Fiori di Bach<br />
Il blog del guardiano<br />
Gastronomia e salute<br />
Agenda<br />
L’aforisma<br />
“Una carta del mondo che non<br />
contiene il Paese dell’Utopia non<br />
è degna nemmeno di uno sguardo,<br />
perché non contempla il solo<br />
Paese al quale l’Umanità approda<br />
di continuo. E quando vi<br />
getta l’àncora, la vedetta scorge<br />
un Paese migliore e l’Umanità di<br />
nuovo fa vela”.<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
Oscar Wilde<br />
3
4<br />
Uniti per il bene comune<br />
In una valle montana alle porte di Torino vive una comunità sorta per sperimentare un modello di società<br />
basato su principi di collaborazione, consapevolezza, equilibrio, che si è fatta conoscere in tutto il mondo. A<br />
trentasei anni dalla sua nascita Damanhur conta 1’000 abitanti e non smette di trasformarsi ed evolvere.<br />
Ogni anno i cittadini di Damanhur si riuniscono per contarsi.<br />
Dossier<br />
“Con voi!”, ci saluta allegro, riprendendo<br />
il cammino, l’uomo<br />
con la carriola. Si stava chiedendo<br />
se il dragone in creta, sua creazione<br />
dormiente sotto enormi<br />
teli nel gelo dell’inverno, potesse<br />
aver freddo. “Avete mica una<br />
coperta?”, ci ha abbordati. Il primo<br />
degli originalissimi incontri<br />
che hanno costellato i nostri due<br />
giorni a Damanhur. “Con te”, lo<br />
congeda Macaco, la nostra mentore<br />
per la mattinata. A Damanhur<br />
si sperimenta tutto, anche il<br />
saluto.<br />
Ora siamo di fronte al Tempio<br />
Aperto, luogo storico nel cuore<br />
pulsante di questa comunità di<br />
circa mille anime. “Noi riteniamo<br />
che la realtà sia un cristallo composto<br />
da numerose facce. E che<br />
ogni faccia non sia che una tes-<br />
sera di questo mosaico. Crediamo<br />
dunque che ogni idea non sia altro<br />
che una parte di realtà e come<br />
tale vada accolta. In questo caso,<br />
ad esempio, siamo del parere che<br />
ogni credo religioso rappresenti<br />
uno spicchio di verità. Per questo<br />
si chiama Tempio Aperto,<br />
non perché non ha un tetto, ma<br />
perché è aperto a ogni forma di<br />
spiritualità. Più disponiamo di<br />
pluralità di idee, testimonianze,<br />
credenze, più ci avviciniamo alla<br />
realtà che pur resta approssimativa<br />
in ragione della soggettività<br />
delle percezioni, allo sconosciuto,<br />
al mutevole. Per questo motivo<br />
anziché riferirci a un reale, preferiamo<br />
riferirci a un quasi reale”.<br />
Mentre Macaco spiega, un<br />
uomo si è posto con naturalezza<br />
all’entrata del tempio. Se ne sta a<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
gambe e braccia leggermente divaricate<br />
e con i palmi delle mani<br />
rivolte all’altare dedicato al Fuoco,<br />
sul quale si trova un enorme<br />
cristallo. Solo io ci bado mentre<br />
Macaco continua: “L’accesso al<br />
cuore del tempio è consentito unicamente<br />
durante le celebrazioni.<br />
Noi crediamo che vi siano delle<br />
energie che vogliamo preservare<br />
evitando eccessive interferenze”.<br />
Oltrepassiamo l’incolto pure con<br />
divieto di accesso che la comunità<br />
ha voluto riservare agli esseri<br />
di natura dopo aver espropriato<br />
loro un bel po’ di terreno per insediarvi<br />
le proprie attività.<br />
Condivisione, ricerca spirituale<br />
e filosofica, crescita personale,<br />
creatività sono i temi di Damanhur;<br />
affrontati con spirito<br />
aperto e critico nel contempo:<br />
mettere in discussione è la parola<br />
d’ordine e non prendersi sul<br />
serio un affare serissimo. Ne è<br />
un esempio una delle numerose<br />
usanze damanhuriane: quella di<br />
assumere il nome generalmente<br />
di un animale e una pianta, è<br />
facoltativo ma lo fan quasi tutti.<br />
Si tratta di un gioco tipicamente<br />
damanhuriano: gioioso, ma che<br />
richiede impegno e consapevolezza.<br />
Il nome lo si assume infatti<br />
attraverso un laborioso iter<br />
che coinvolge l’intera comunità:<br />
“Cambiare nome è un processo in<br />
cui ci si deve esporre molto. Un<br />
modo per conoscersi, farsi conoscere,<br />
conoscere gli altri. Un’occasione<br />
di relazionarsi agli altri<br />
in modo profondo. La scelta di<br />
nomi di piante o animali evidenzia<br />
il forte legame con la natura,<br />
ma è anche un modo di prendersi<br />
un po’ in giro”. E visto che a
“Oggigiorno abbiamo frammentato tutto, l’universo, l’atomo, la società.<br />
Ora è giunto il tempo di ricercare nuove forme di unione”<br />
Damanhur tutto è fluire, il nome<br />
lo si può pure lasciare o nuovamente<br />
cambiare.<br />
Quando dice “noi”, e lo dice sovente,<br />
il damanhuriano pensa a<br />
una grande famiglia di persone<br />
che si sono riunite con l’intento<br />
di “aiutarsi reciprocamente attraverso<br />
la fiducia, il rispetto, la<br />
chiarezza, l’accettazione, la solidarietà,<br />
la continua trasformazione<br />
interiore. Ognuno si impegna<br />
ad offrire agli altri ulteriori possibilità<br />
di rilancio” come recita il<br />
primo articolo della Costituzione<br />
della Federazione di Damanhur.<br />
Il fondatore Oberto Airaudi,<br />
Falco per i damanhuriani, è a<br />
tutt’oggi ispiratore e punto di<br />
riferimento per i membri della<br />
comunità pur non rivestendo<br />
ruoli di responsabilità. Fondata<br />
nel 1975 la comunità deve il suo<br />
nome all’omonima città egiziana<br />
un tempo sede di un tempio dedicato<br />
a Horo, il Dio-falco a cui è<br />
associata l’unificazione fra l’Alto<br />
e il Basso Egitto.<br />
Damanhur è un esperimento sociale<br />
nato per realizzare il sogno<br />
di una società basata sull’ottimismo<br />
e sul fatto che l’essere<br />
umano possa essere padrone<br />
del proprio destino senza dover<br />
dipendere da altre forze esterne<br />
a sé. Insediata in Val Chiusella,<br />
nella zona montuosa nei pressi<br />
di Ivrea, alle porte della valle<br />
d’Aosta, si estende oggi su circa<br />
cinquecento ettari in gran parte<br />
boschivi ma comprensivi anche<br />
di aree agricole e produttive, con<br />
appezzamenti ed edifici integrati<br />
in diversi comuni. Gruppi di una<br />
ventina di persone praticano la<br />
vita comunitaria in abitazioni in<br />
cui dispongono di camere private<br />
e spazi comuni. Sono i nuclei<br />
comunità. Ricerca e sperimen-<br />
tazione sono il fil rouge che caratterizza<br />
la quotidianità di ogni<br />
damanhuriano. Nell’affrontare il<br />
convivere di ogni giorno ma anche<br />
nel seguire uno scrupoloso<br />
iter di crescita personale nonché<br />
impegnandosi nelle attività comuni.<br />
Ogni nucleo, ad esempio,<br />
si occupa di un settore specifico<br />
di ricerca per beneficio dell’intera<br />
comunità. Il tutto è assemblato<br />
da un intento comune: travalicare<br />
l’individualismo a favore del<br />
bene collettivo.<br />
“Oggigiorno abbiamo frammentato<br />
tutto, l’universo, l’atomo, la<br />
società. Ora è giunto il tempo di<br />
ricercare nuove forme di unione”,<br />
ci dice Orango, tra i fondatori di<br />
Damanhur, realtà che vuole essere<br />
fucina di esperienze a disposizione<br />
dell’umanità tutta. Apertura,<br />
scambio e incontro sono<br />
preponderanti per i damanhuriani<br />
che sono molto attivi anche<br />
in seno alle località in cui sono<br />
inseriti con iniziative sociali per<br />
anziani, giovani, nell’ambito del<br />
soccorso, nel creare opportunità<br />
economiche. Circa la metà di<br />
loro ha un impiego esterno alla<br />
comunità e la loro presenza ha<br />
ridato slancio a valli altrimenti<br />
abbandonate. Tra i numerosi edifici<br />
recuperati spicca la ex fabbrica<br />
Olivetti, simbolo regionale<br />
della prosperità di un tempo, riportata<br />
in vita come centro culturale,<br />
artigianale e commerciale.<br />
Da tre legislature il sindaco di<br />
Vidracco è il damanuriano Elfo<br />
Frassino. Voto risicato alla prima<br />
legislatura, plebiscito alla terza<br />
con l’80% di consensi. I damanhuriani<br />
soffrono della diffidenza<br />
con cui sono accolti all’esterno,<br />
loro vorrebbero dialogare col<br />
mondo, ma non sempre il mondo<br />
vuole dialogare con loro, è forse<br />
Nel nucleo comunità Magila si sperimenta la produzione di<br />
energia rinnovabile.<br />
il prezzo da pagare quando ci si<br />
riunisce in comunità, una forma<br />
sociale percepita come esclusione<br />
volontaria dalla società o resistenza<br />
al pensiero dominante. Per<br />
questo sono molto impegnati a<br />
mostrare che la loro è una comunità<br />
aperta e oltre a un sindaco,<br />
hanno esportato tantissimo know<br />
how, in campo filosofico, della<br />
medicina naturale, della socialità<br />
e delle energie rinnovabili, senza<br />
dimenticare gli incredibili Templi<br />
dell’Umanità opera d’arte ipogea<br />
scavata segretamente a mano in<br />
quindici anni di lavoro volontario<br />
e notturno dai cittadini di Damanhur<br />
e oggi ammirata da numerosissimi<br />
visitatori. Tutti sono<br />
i benvenuti a Damanhur, per una<br />
visita, un corso, una celebrazione<br />
o solo per curiosità.<br />
I damanhuriani sono un popolo<br />
di entusiasti. Fieri anche, dei traguardi<br />
raggiunti grazie a un’organizzazione<br />
volta a far fiorire il<br />
meglio in ogni singolo cittadino.<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
Dossier<br />
5
“Percepiamo il successo di ognuno come il successo di tutti”<br />
L’arte è molto praticata a Damanhur. Cobra alle prese con la<br />
sua nuova creazione.<br />
Dossier<br />
6<br />
È qualcosa di molto simile all’orgoglio<br />
materno che percepiamo<br />
in Macaco ogni qual volta narra<br />
dell’operato dei membri della<br />
comunità. “Sì, noi percepiamo il<br />
successo di ognuno come il successo<br />
di tutti”, ci conferma Formica,<br />
quando glielo facciamo<br />
notare. Come Macaco, Formica si<br />
occupa delle relazioni pubbliche<br />
per Damanhur. Di formazione<br />
elettricista Formica è a Damanhur<br />
da ventisette anni, giunta in<br />
seguito alla visione di una trasmissione<br />
televisiva. Istrice, suo<br />
figlio, ne ha quattordici. A nove<br />
– età minima per farlo – ha deciso<br />
di prendere il nome. A diciotto<br />
potrebbe far domanda di cittadinanza<br />
a Damanhur ma ancora<br />
non sa. Essere damanhuriani implica<br />
degli oneri e anche chi vi<br />
è nato, per ottenere cittadinanza<br />
dopo i quattorici anni, deve seguire<br />
il consueto iter di ammissione<br />
che può durare da sei mesi<br />
a due anni. “A Damanhur è più<br />
facile uscire che entrare. Per noi è<br />
anche importante che i nostri figli<br />
siano liberi di fare le loro scelte e<br />
le loro esperienze anche al di fuori<br />
della realtà comunitaria. Certo<br />
possono sempre vivere presso di<br />
noi senza assumere lo statuto di<br />
cittadini, come fanno numerose<br />
altre persone”. Damanhur si occupa<br />
della scolarizzazione dei figli<br />
dai due anni ai quindici, con<br />
una scuola della prima infanzia,<br />
le elementari e le medie. Le classi<br />
sono di cinque elementi di diversa<br />
età “per favorire l’aiuto reciproco<br />
anziché la competizione” e la<br />
scuola è spesso itinerante “per noi<br />
è importante insegnare l’apertura<br />
verso gli altri, la multiculturalità”.<br />
A Damanhur vivono oggi nonni,<br />
genitori, figli e nipoti. Uno scossone<br />
alla demografia potrebbe<br />
darlo la recente iniziativa New<br />
Life che vede la comunità aprirsi<br />
all’adesione di cittadini a tempo<br />
che potranno inserirsi per tre<br />
mesi nelle comunità, e decidere<br />
poi se proseguire l’esperienza.<br />
“Nuove persone significa per noi<br />
nuova energia e nuove idee. Riteniamo<br />
il rinnovamento un fattore<br />
importantissimo per mantenere<br />
viva e propositiva una comunità.<br />
Ci piace anche pensare che chi<br />
farà esperienza qui potrà portare<br />
semi di pace e cooperazione nel<br />
mondo”.<br />
Formica è una persona pratica,<br />
ama le soluzioni intelligenti. Ci<br />
mostra la casa che gira per approfittare<br />
al massimo dell’energia<br />
del sole. La sua di casa, che<br />
condivide con il marito Gorilla, è<br />
stata invece ricavata sugli alberi,<br />
trasformando quella che era prima<br />
una capanna di ragazzi oggi<br />
ormai cresciuti. Il nucelo che si<br />
occupa di energia alternativa lo<br />
vediamo da lontano ma basta.<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
Sembra il laboratorio di Archimede<br />
Pitagorico: vetrate, pannelli<br />
fotovoltaici, collettori solari,<br />
tubi per l’immagazzinamento del<br />
calore, forni solari, impianti eolici.<br />
Da queste sperimentazioni ne<br />
è scaturita un’azienda che attualmente<br />
opera in tutto il Paese. Poi<br />
una casa in paglia e argilla: “È<br />
passiva e a chilometro zero, tutto<br />
il materiale lo abbiamo ricavato<br />
nella regione, compreso i coppi<br />
che ricoprono il tetto”. I damanhuriani<br />
progettano e costruiscono<br />
le case da sé seguendo i criteri<br />
della bioedilizia. Un lavoro comunitario<br />
per molti espletato nel<br />
tempo libero e che tutti definiscono<br />
estremamente divertente.<br />
Visitando un edificio con Formica,<br />
si finisce per certo nella “sala<br />
macchine”. Davanti a grovigli di<br />
tubi e rubinetti immancabilmente<br />
esclama: “Questo è il locale più<br />
importante della casa!”, per poi<br />
passare a spiegare come e quanto<br />
si riesca a risparmiare energia e<br />
a coprire il fabbisogno con fonti<br />
rinnovabili con coinvolgente<br />
entusiasmo e ammirazione per i<br />
tecnici di Damanhur. Attualmente<br />
la comunità copre con fonti energetiche<br />
proprie e rinnovabili il<br />
35% del consumo elettrico, il 65%<br />
dell’acqua calda sanitaria e il 90%<br />
del riscaldamento degli edifici.<br />
Rimanere soli, a Damanhur, è ardua<br />
impresa. Subito qualcuno si<br />
accosta, chiede di noi, racconta<br />
di sé. Così non facciamo in tempo<br />
a sederci sul divano del bed<br />
and breakfast che giunge Faraona.<br />
Posa la giacca dietro una<br />
porta che dà direttamente sul<br />
soggiorno comune: “La mia camera<br />
è molto veloce”, ci dice questa<br />
farmacista che da otto anni<br />
vive qui. “Devo mostravi la mia<br />
echinacea!”, sobbalza sul divano,
scompare e in un battibaleno riappare<br />
con due vasi fra le mani.<br />
Sono radici messe in soluzione:<br />
“Non sono belle?” domanda per<br />
lei retorica; la sua farmacia empirica<br />
dà sollievo a tutti quanti,<br />
così come il suo canto mentre<br />
svolge il turno in cucina. In una<br />
casa nel bosco Camaleonte non<br />
perde l’occasione di farci sentire<br />
una pianta che, collegata a un<br />
sintetizzatore, ha imparato a suonare.<br />
Federico ha la varicella. I<br />
nonni, giunti in visita dall’Emilia,<br />
non lo abbandonano un attimo. I<br />
genitori sono in attesa del secondo<br />
genito. Gau esce per andare al<br />
corso di pranoterapia, arte curativa<br />
molto praticata dai damanhuriani.<br />
Stambecco ha saputo della<br />
nostra presenza e ha fatto un<br />
salto per salutarci. Ha pubblicato<br />
in internet un libro sulla vita a<br />
Damanhur, visibile nel sito della<br />
comunità. Rampichino rientra<br />
dal turno di pompiere e si mette<br />
a discutere di installazioni per la<br />
produzione elettrica con Argo. È<br />
tutto un viavai. I damanhuriani<br />
sono gente molto impegnata. Al<br />
mattino sarà lo stesso Argo a impedirci<br />
di fare colazione da soli.<br />
Impiegato in un’azienda tedesca<br />
ha allestito l’ufficio in casa e periodicamente<br />
si reca in Germania.<br />
Parlando dei pro e dei contro della<br />
vita comunitaria ci dice: “Abbiamo<br />
lavorato talmente tanto sui<br />
contro che oramai non li vediamo<br />
più. Ci conosciamo e sappiamo<br />
rispettare i bisogni di ognuno.<br />
In più, ci sosteniamo a vicenda<br />
e non ci annoiamo mai!”. È difficile<br />
descrivere Damanhur nella<br />
sua poliedricità e ci appoggiamo<br />
alle parole di Argo che soppesa:<br />
“Cos`è Damanhur se non le persone<br />
che ci vivono?”; così come<br />
cos’è la società se non i singoli<br />
che la compongono? Con voi.<br />
Cindy Fogliani<br />
www.damanhur.org<br />
Dalla tradizione verso il nuovo<br />
La filosofia di Damanhur è legata alle antiche tradizioni esoteriche, ma è<br />
anche attenta ad ogni scoperta della scienza moderna. La stessa comunità<br />
conduce incessanti ricerche soprattutto nell’ambito delle energie sottili.<br />
Il Tempio Aperto, simbolo dell’apertura della filosofia di Damanhur. Foto Mikki, Flikr.com<br />
Non si può parlare di Damanhur<br />
senza accennare alla filosofia<br />
che ha ispirato i suoi fondatori.<br />
Tale filosofia non esclude il pensiero<br />
moderno, ma lo integra recuperando<br />
elementi del pensiero<br />
antico, in particolare per quanto<br />
concerne gli aspetti mistici e<br />
simbolici della realtà.<br />
Il simbolo è sempre presente a<br />
Damahur, nelle decorazioni, ma<br />
soprattutto nei templi.<br />
“Questo contatto con i simboli”,<br />
ci dice Orango, uno di coloro che<br />
hanno contribuito alla nascita<br />
di quella realtà complessa, dinamica<br />
e affascinante che è Damahur,<br />
“è chiamato risveglio. È<br />
un processo decondizionante che<br />
supera la visione stessa dell’essere<br />
umano, della vita e dell’esistenza.<br />
Si deve risvegliare tutto:<br />
la forma, la natura, la materia.<br />
Noi lavoriamo per risvegliare la<br />
materia”.<br />
In che modo ?<br />
“Invitando a prendere coscienza<br />
del fatto che la materia può<br />
essere un ricettacolo di energie,<br />
esattamente come l’essere umano<br />
può diventare un ricettacolo<br />
di esperienza e saggezza. Con<br />
la nostra ossessione del sempre<br />
nuovo, dimentichiamo di valutare<br />
l’usato e quindi perdiamo<br />
anche il senso della morte. Noi<br />
buttiamo l’oggetto usato, così<br />
come consideriamo inutile l’essere<br />
umano vecchio. Non abbiamo<br />
il senso della profondità della<br />
materia. Non pensiamo, per<br />
esempio, che la penna che uso<br />
ha una storia perché ha partecipato<br />
alla mia vita e alle mie<br />
energie. Se poi la penna era appartenuta<br />
a mio padre e a mio<br />
nonno prima di lui, direi che è<br />
diventata un oggetto dotato di<br />
una coscienza interna, di una<br />
sua personalità”.<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
Dossier<br />
7
“La nostra logica è di fare della vita un ambiente di ricerca e<br />
di sperimentazione, il che è il modo migliore di andare al di là<br />
delle regole”<br />
I Templi dell’Umanità con le loro complesse decorazioni, sono un capolavoro degli abitanti di Damanhur<br />
che li hanno costruiti e decorati interamente. Foto Alex Jarvis, Flickr.com<br />
Dossier<br />
8<br />
Oltre alle tecnologie sostenibili<br />
studiate anche le energie sottili.<br />
Questo studio si basa su una<br />
tradizione antica o su nuove<br />
scoperte ?<br />
“Su tutte e due le cose. La tradizione<br />
antica è quella esoterica,<br />
cioè quella che trova matrice qui<br />
in Europa e che si manifesta in<br />
moltissimi contesti, nell’ambito<br />
di quella che noi consideriamo<br />
la puntata attuale del ciclo della<br />
creazione”.<br />
Quindi siete d’accordo con<br />
l’idea dei grandi cicli di cui<br />
parlano molte tradizioni ?<br />
“Certamente. I cicli finiscono<br />
per iniziare di nuovo e oggi basta<br />
guardarsi intorno per capire<br />
che siamo alla fine di un ciclo e<br />
all’inizio di un altro. La difficoltà<br />
per noi, che siamo le generazioni<br />
eroiche che stanno in mez-<br />
zo, sta nel saper interpretare il<br />
nuovo senza perdere il valore e<br />
il vigore della tradizione. Questa<br />
è veramente la scommessa<br />
più importante di quest’epoca<br />
storica. Direi che noi di Damahur<br />
nasciamo dalla volontà<br />
di integrare quelli che sono stati<br />
i percorsi in questo momento<br />
finale, dal desiderio di riporci<br />
le domande fondamentali della<br />
vita in un’ottica di grande apertura,<br />
riconoscendo che i concetti<br />
rigidi di vero o falso sono anche<br />
quelli un retaggio della nostra<br />
epoca, perché in molte lingue<br />
antiche il concetto di verità<br />
non esisteva se non al plurale.<br />
Sostanzialmente ci chiediamo<br />
se certi principi migliorano o<br />
no la qualità della vita. Perciò<br />
abbiamo creato questo luogo<br />
per poter sperimentare. Nei<br />
primi anni Settanta facevamo<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
le nostre ricerche ed eravamo<br />
affascinati da tutto ciò che ci<br />
pareva di scoprire nella nostra<br />
quotidianità e nei nostri centri<br />
di ricerca di allora. Poi abbiamo<br />
sentito il desiderio di sperimentare<br />
ciò che avevamo scoperto<br />
ed è nata Damanhur che è ancor<br />
oggi un’esperimento sociospirituale.<br />
La nostra logica è<br />
di fare della vita un ambiente<br />
di ricerca e di sperimentazione,<br />
il che ci sembra anche il modo<br />
migliore di andare al di là delle<br />
regole. Quindi ci rifacciamo alla<br />
tradizione ma vogliamo anche<br />
innovare, perché oggi quello che<br />
si sa è tantissimo : abbiamo letto<br />
il genoma, abbiamo un’idea<br />
dell’individuo nei minimi e nei<br />
massimi sistemi, abbiamo un<br />
concetto nuovo di tutti i processi<br />
energetici”.<br />
Voi avete un concetto interessante<br />
chiamato delle lineee sincroniche.<br />
Si tratta delle stesse<br />
linee di cui parla la geobiologia?<br />
“Direi che è diverso. Oggi ci si<br />
sta avvicinando a una rilettura<br />
di tutti i meccanismi vitali.<br />
Negli anni scorsi vi è stata la<br />
scoperta delle linee di Hartman,<br />
dei reticoli tellurici e di altre linee<br />
di cui alcune sono diventate<br />
famose e altre no. Ma la cosa<br />
importante in questo processo,<br />
secondo noi, è tornare a integrare<br />
la materia e rileggere i protocolli<br />
dell’integrazione”.<br />
In che senso?<br />
“Ci si può chiedere che cosa fa<br />
sì che una forma non si sgretoli.<br />
Qui c’è una plusvalenza che va<br />
compresa perché, se non capiamo<br />
perché le forme si mantengono<br />
e si richiamano per similitudine,<br />
non capiamo il senso stesso
“Si arriva a scoprire le linee sincroniche che sono i grandi fiumi<br />
della vita”<br />
dell’esistenza. In questa ricerca<br />
si riscoprono inevitabilmente<br />
tutte le reti che integrano la vita.<br />
Queste reti sono tantissime, pensiamo<br />
solo alle infinite reti e agli<br />
infiniti sistemi del corpo umano:<br />
cardiocircolatorio, muscolare,<br />
endocrino, nervoso… e oggi si<br />
sa che ne abbiamo scoperto solo<br />
alcuni, perché i rami più avanzati<br />
della scienza lavorano sulle<br />
reti luminose che abbiamo dentro<br />
di noi. Per quanto concerne il<br />
pianeta vi sono stati moltissimi<br />
sperimentatori che hanno scoperto<br />
i reticoli vicini alla materia,<br />
poi le linee più evanescenti<br />
come le laylines e altre ancora.<br />
Se ci allontaniamo dalla materia,<br />
sfociamo su reti energetiche che<br />
rispondono alle forme ma che<br />
sfuggono ai sistemi di rilevamento<br />
tradizionali. Bisogna quindi<br />
affidarsi a facoltà intuitive per<br />
poterle sentire. Poi naturalmente<br />
bisogna verificare se queste intuizioni<br />
hanno qualche ricaduta<br />
sul piano fisico e così si arriva a<br />
scoprire quelli che sono i grandi<br />
fiumi della vita. Sono questi fiumi<br />
che caratterizzano i flussi di<br />
arrivo e i flussi di uscita. Sono<br />
ancora loro che determinano la<br />
disposizione ultima della vita su<br />
questo pianeta e i suoi meccanismi<br />
di rispondenza. Diciamo, per<br />
generalizzare, che sono un vero<br />
sistema nervoso-energetico della<br />
terra”.<br />
Perché chiarmarlo sincronico?<br />
“Perché utilizza legge di rispondenza<br />
teorizzata da Jung per<br />
cui il simile attira il simile. In<br />
realtà si tratta di una legge antichissima,<br />
nota agli egizi, ai<br />
greci, ai romani e diventata in<br />
termini moderni la «serendipity»<br />
che fa sì, ad esempio, che<br />
Una veduta dei Templi dell’Umanità. Foto Alex Jarvis. Flickr.com<br />
un individuo, dal momento che<br />
formula pensieri positivi catalizza<br />
su di sé elementi dello<br />
stesso tipo. Questo principio<br />
di rispondenza oggi si può indagare<br />
in vari modi. Noi, per<br />
esplorare questo reticolo abbiamo<br />
usato metodi empirici perché<br />
il nostro modo di procedere<br />
è focalizzato sull’individuo e<br />
sul risveglio della sua capacità<br />
di sentire e di intuire. Abbiamo<br />
così appurato che esiste un reticolo<br />
in cui scorre un elemento<br />
fondamentale per la vita che è<br />
la legge di sincronicità, ossia la<br />
legge in funzione della quale le<br />
forme si richiamano e generano<br />
campi vitali, né più né meno di<br />
quanto succede quando un certo<br />
numero di umani si unisce e forma<br />
un gruppo, dando vita a ciò<br />
che definiamo un campo morfogenetico<br />
all’interno del quale<br />
succedono cose assolutamente<br />
singolari”.<br />
Come si configura questa rete?<br />
“Il sistema non è rigido. Così<br />
come nel corpo umano le arterie<br />
si suddividono ancora e ancora<br />
fino ad arrivare ai capillari per<br />
portare il nutrimento ad ogni<br />
cellula, così questi fiumi della<br />
vita si inseriscono nella natura<br />
per portare nutrimento a ognuno<br />
di noi. Ognuno di noi è collegato<br />
a questo sistema vitale, anzi<br />
è da lì che vengono le idee, le<br />
matrici simboliche all’interno<br />
dell’universo”.<br />
Qui a Damanhur avete sviluppato<br />
un sistema chiamato Selfica,<br />
che si basa appunto sulle<br />
reti sincroniche.<br />
“Sì, abbiamo scoperto che c’è un<br />
modo per captare questa ener-<br />
Dossier<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011 9
Viaggi<br />
10<br />
gia dalla fonte. C’è un modo per<br />
costruire apparati che rispondano<br />
a questi principi, esattamente<br />
come le antenne servono<br />
a catturare le onde radio. Dal<br />
momento in cui abbiamo scoperto<br />
queste frequenze energetiche,<br />
abbiamo seguito le leggi<br />
di rispondenza, usando i metalli<br />
nobili, le forme, i colori e altri<br />
elementi per costruire delle antenne<br />
in grado di catalizzare e<br />
direzionare le energie, ad esempio<br />
per curare o per migliorare<br />
la qualità della vita. Si va da<br />
un collare che si usa per fluidificare<br />
i blocchi energetici nella<br />
cervicale, curando i mal di testa<br />
e altri dolori, e si arriva a oggetti<br />
molto sofisticati come gli «<br />
Stiloself » che sostituiscono gli<br />
aghi dell’agopuntura con la differenza<br />
che non c’è bisogno di<br />
pungere, basta appoggiare la<br />
punta sulla pelle. Ci sono poi<br />
una serie di apparati dall’azione<br />
molto profonda su sistemi<br />
cui solitamente non si arriva.<br />
Questi oggetti vanno a stimolare<br />
un sistema diverso da quello dei<br />
meridiani dell’agopuntura, che<br />
rimane nonostante tutto ancora<br />
di natura più elettromagnetica<br />
che energetica. Il reticolo così<br />
scoperto si connette con le linee<br />
sincroniche del pianeta. Le<br />
linee sincroniche che avvolgono<br />
la terra si riflettono nell’essere<br />
umano generando quelle che noi<br />
chiamiamo delle microlinee che<br />
ci connettono con altri sistemi<br />
vitali. Per fare un parallelismo,<br />
così come la cellula è connessa<br />
con organismi via via più complessi<br />
come gli organi fisici,<br />
anche noi esseri umani ci colleghiamo<br />
a tutti gli altri esseri, e<br />
al pianeta”.<br />
Florinda Balli<br />
www.damanhur.org<br />
Importazione di cultura<br />
Mentre ogni persona cerca ambiziosamente di conquistare un<br />
illusorio e surreale stato di benessere basato sulla ricchezza, in<br />
Cina si viene proiettati in un mondo in cui le antiche tradizioni<br />
e conoscenze sono saggezza popolare.<br />
Nell’avanzamento progressivo<br />
della società occidentale tendiamo<br />
a smarrire l’origine da cui<br />
“si mosse il primo passo”; avvicinandosi<br />
alla realtà cinese ci si<br />
rende invece subito conto che,<br />
per quanti contrasti la nazione<br />
stia vivendo, ogni individuo<br />
presta la dovuta cura alle radici<br />
dell’albero dell’evoluzione.<br />
Il gruppo medico della Scuola-<br />
Tao-Bologna – che aprirà prossimamente<br />
una sede a Lugano<br />
– parte a settembre per un affascinante<br />
viaggio alla scoperta<br />
dell’essenza della Medicina<br />
Cinese Classica, meta stabilita:<br />
HangZhou, città universitaria<br />
nelle vicinanze di Shanghai.<br />
“Ogni buon viaggio inizia con<br />
un buon libro”, di conseguenza<br />
le quattordici ore di volo trascorrono<br />
fra un film di bassa<br />
lega, un sonnecchiare sempre<br />
disturbato, un pasto servito con<br />
smagliante sorriso e un’affascinante<br />
lettura sulla cultura cinese.<br />
Un popolo che, fin dai tempi<br />
che furono, ha dato e creato<br />
tanto, e per questo sempre fin<br />
troppo sfruttato.<br />
All’arrivo ad HangZhou, capitale<br />
della Cina nel X secolo,<br />
ci si trova immersi in una città<br />
futuristica, industrialmente<br />
ed economicamente tra le più<br />
avanzate del Paese. La città è<br />
un perfetto connubio fra mondo<br />
antico mitologico e spirituale<br />
con un’economia moderna e<br />
“avantgardiste”. Dai grattacieli<br />
di banche e commercio, ci si trova<br />
in magici parchi senza tempo,<br />
capaci di proiettare istantaneamente<br />
nel mondo surreale<br />
di migliaia di anni fa, in cui il<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
profumo dell’antica Cina colma<br />
l’animo di armonia e pace.<br />
Perla preziosa il “West Lake”; la<br />
leggenda narra sia stato generato<br />
da una perla caduta dalla<br />
via lattea e la tradizione vi si<br />
riferisce come a una bellissima<br />
signora. È lei a delimitare la città:<br />
da un lato vi sono i grattacieli,<br />
dall’altro le piantagioni di<br />
té verde (Longjin, il migliore di<br />
tutta la Cina). Le campagne sono<br />
ricche di templi antichi e luoghi<br />
di culto ove smarrirsi è una piacevole<br />
avventura. Il lago seduce<br />
per l’atmosfera magica e surreale:<br />
sembra un pozzo di energia<br />
allo stato puro, inesauribile e disponibile<br />
per chiunque. Questa
“La medicina tradizionale e quella allopatica convivono in<br />
perfetta simbiosi”<br />
Il profumo dell’antica Cina colma l’animo di armonia. Foto John Barth<br />
ammaliante signora rapisce fin<br />
dai tempi illustri poeti, filosofi ,<br />
viaggiatori e abitanti del luogo<br />
che a modo loro gli hanno reso e<br />
rendono omaggio.<br />
Le giornate degli studenti in agopuntura<br />
iniziano il lunedì mattina<br />
all’alba all’Università Medica<br />
dello Zhejiang di HangZhou, la<br />
terza università per grandezza<br />
della Cina, con 18’000 studenti<br />
annui in un enorme complesso.<br />
Qui si studiano alla radice conoscenza<br />
e saggezza medica di<br />
questo grandioso popolo; che<br />
accoglie sempre con un sincero<br />
sorriso. I professori appartengono<br />
alla cerchia dei massimi<br />
esponenti mondiali dell’ago-<br />
puntura ma accolgono gli studenti<br />
come fossero compagni<br />
di lunga data nella cerchia del<br />
Dr. Feng NinHan, un luminare<br />
della Medicina Cinese Classica<br />
che è la sesta generazione a<br />
tramandare oralmente da padre<br />
in figlio. Un uomo dall’irresistibile<br />
energia magnetica: sembra<br />
trasmettere le nozioni con lo<br />
sguardo, coinvolgendo in dinamiche<br />
nelle quali rispettare e<br />
meritarsi gli insegnamenti sono<br />
concetti fondamentali ancorati<br />
a un antico codice d’onore.<br />
Il mattino si tengono le lezioni<br />
nello stabilimento universitario,<br />
mentre nel pomeriggio si<br />
visitano le cliniche ospedaliere<br />
del centro città, dove si osserva<br />
l’applicazione pratica della<br />
Medicina cinese classica. Per<br />
diventare medico operatore in<br />
Agopuntura in Cina è previsto<br />
un percorso formativo universitario<br />
di undici anni a tempo<br />
pieno. Lo stesso è parificato al<br />
percorso medico occidentale. Gli<br />
studenti di Medicina Tradizionale<br />
Cinese devono percorrere<br />
un complesso percorso di Medicina<br />
allopatica occidentale e viceversa:<br />
gli studenti in medicina<br />
occidentale devono percorrere a<br />
loro volta un percorso di studi<br />
nella Medicina Tradizionale Cinese<br />
(MTC). Questa formazione<br />
duale ha lo scopo permettere ai<br />
professionisti di stabilire quale<br />
tipo di approccio medico sia ottimale<br />
per il paziente nei diversi<br />
contesti patologici cosicché le<br />
due medicine vivono in perfetta<br />
simbiosi. Il percorso formativo<br />
è decisamente molto più articolato<br />
e impegnativo rispetto a<br />
quello occidentale; d’altro canto<br />
parifica i due diversi approcci<br />
medici, evitando le problematiche<br />
che scaturiscono dal mettere<br />
su un piano inferiore il settore<br />
delle terapie naturali come succede<br />
alle nostre latitudini.<br />
Un mese pare esser volato in un<br />
giorno ed è già tempo di rimpatriare,<br />
ma un pezzo del nostro<br />
cuore resta legato al fascino della<br />
sinuosa e armoniosa signora<br />
”XiLu”, il Lago dell’ovest. Come<br />
affermò Marco Polo, primo turista<br />
occidentale arrivato in questa<br />
città: “HangZhou, la più bella e<br />
splendida città del mondo”.<br />
John Barth Viaggi<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
11
Inserto EGK<br />
12<br />
Una cassa malati fuori dal coro<br />
Dal 2009 Alex Kummer è il nuovo presidente della EGK. Con altri cinque membri della fondazione<br />
e dell’amministrazione, è responsabile della strategia EGK-Cassa della salute, che si presenta<br />
come cassa malati di nicchia a favore della medicina olistica.<br />
Dal suo predecessore Dr. Beat<br />
Pfrunder ha ereditato un’impresa<br />
solida. Come proseguirà<br />
l’attività di EGK?<br />
L’EGK si considera un’azienda<br />
di nicchia. Ciò significa che<br />
non facciamo parte delle grandi<br />
casse malattia e nemmeno lo<br />
desideriamo. La nostra particolarità<br />
è di dare pari opportunità<br />
alla medicina naturale; dunque<br />
continueremo a impegnarci a<br />
favore di una medicina olistica<br />
e a rappresentarla in maniera<br />
affidabile. È interessante notare<br />
che molti medici sono assicurati<br />
presso EGK.<br />
L’impegno a favore della medicina<br />
naturale è importante<br />
per affermarsi sul mercato<br />
delle casse malati?<br />
Sì, il nostro impegno a lungo<br />
termine a favore della medicina<br />
naturale ci contraddistingue<br />
in modo significativo. In questo<br />
concetto rientra anche l’audit di<br />
qualità del nostro Ufficio terapisti.<br />
Tutti i terapisti registrati<br />
presso la nostra azienda sono<br />
fedeli ai criteri di qualità della<br />
Fondazione per la medicina<br />
naturale ed empirica. Non per<br />
questo riposiamo sugli allori,<br />
dobbiamo fornire quotidianamente<br />
prestazioni qualificate<br />
mantenendo una base finanziaria<br />
solida e offrendo premi onesti<br />
e pagabili.<br />
Con l’arrivo di Didier Burkhalter<br />
in Consiglio federale è cambiato<br />
qualcosa in politica sanitaria?<br />
Rispondo alla domanda con una<br />
certa riservatezza. Con Didier<br />
Burkhalter la politica sanitaria<br />
segue una linea più realistica.<br />
Non ha deluso le grosse aspettative<br />
che lo riguardavano, ma<br />
non le ha nemmeno ancora soddisfatte.<br />
Si deve anche considerare<br />
che il suo compito non è<br />
davvero facile.<br />
Quali provvedimenti considera<br />
importanti affinché non vi siano<br />
ulteriori notevoli aumenti<br />
dei premi?<br />
Non esistono provvedimenti che<br />
possano ridurre in modo efficace<br />
le spese della sanità. È un’illusione.<br />
Solo sommando diversi<br />
provvedimenti è possibile ottenere<br />
una riduzione delle spese.<br />
In linea di principio le spese<br />
rimarranno alte, perché possediamo<br />
un sistema sanitario efficiente<br />
e vogliamo anche poterlo<br />
utilizzare in caso di malattia.<br />
Entrando nell’ambito di domande<br />
più personali, quali<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
sono secondo lei le tre principali<br />
virtù di un superiore?<br />
Essere credibili, distribuire e<br />
incentivare la responsabilità,<br />
incoraggiare la squadra di collaboratori.<br />
Per me il lavoro di<br />
squadra è molto importante.<br />
Quando si dispone di esperienza<br />
e conoscenza di più persone<br />
la somma di queste capacità è<br />
molto superiore a quella delle<br />
singole prestazioni. Si tratta<br />
di orchestrare con intelligenza<br />
questa prestazione complessiva.<br />
Quali sono i suoi obbiettivi personali?<br />
Desidero vivere in modo consapevole<br />
giorno per giorno,<br />
apportando un contributo alla<br />
soddisfazione personale e del<br />
mio prossimo.<br />
Estratto dall’intervista di Brigitte<br />
Müller<br />
Per star bene 12 2010<br />
Informazioni<br />
EGK-Cassa della salute<br />
Agenzia di Bellinzona<br />
Via Codeborgo 16<br />
6500 Bellinzona<br />
091 851 30 80<br />
www.egk.ch
Un nuovo mondo è possibile<br />
“Vi sono così tante conoscenze e così tante possibilità sulla Terra, e le persone costruiscono bombe atomiche<br />
anziché luoghi di pace. Io non partecipo. Dedico la mia vita alla costruzione di una comunità per l’amore”.<br />
Così si presenta Michael Tarozzo, che con la compagna Lucienne, ha dato avvio a un progetto di comunità nel<br />
canton San Gallo, in cui sono attualmente coinvolti Markus, Hinke e René coi due figli adolescenti.<br />
Cresciuto in Ticino, Michael si è<br />
laureato in scienza di ingegneria<br />
meccanica al Politecnico di<br />
Zurigo, ha lavorato in seno a<br />
Greenpeace e nell’ambito della<br />
progettazione di impianti solari.<br />
Nel 2008 frequenta per un anno<br />
e mezzo la formazione Monte<br />
Cerro Peace Education, compreso<br />
corsi di Ecovillage Design<br />
Education alla comunità di Tamera,<br />
in Portogallo, dove acquisice<br />
le competenze per la creazione<br />
di villaggi ecologici e di<br />
pace – Healing Biotope. “L’esperienza<br />
a Tamera ha rinfrancato<br />
la mia fiducia e alimentato il<br />
mio ottimismo riguardo la possibilità<br />
di creare modelli sociali<br />
reali in cui tutti possano vivere<br />
in pace con se stessi, con gli altri<br />
e con madre natura”.<br />
Fondata nel 1995 Tamera conta<br />
oggi quasi duecento abitanti<br />
e studenti accomunati dal desiderio<br />
di costruire e pensare in<br />
modo sostenibile, rispettare la<br />
vita in tutte le sue forme, essere<br />
solidali e coltivare l’amore per<br />
il prossimo, sperimentando un<br />
modello sociale volto a sostituire<br />
il sistema della supremazia.<br />
Assumendosi la responsabilità<br />
delle proprie azioni e dei propri<br />
pensieri, rendendosi trasparenti<br />
nei campi più importanti della<br />
vita, quali potere, sesso, amore<br />
e soldi. La relazione tra i sessi<br />
è particolare oggetto di studio<br />
a Tamera dove si afferma: “Non<br />
può esserci pace nel mondo fintanto<br />
vi sarà guerra in amore”.<br />
Il Gemeinschaftsprojekt ricalca<br />
l’orientamento di Tamera: “Vogliamo<br />
sperimentare una convivenza<br />
basata su verità, sincerità,<br />
I fondatori della nascente comunità<br />
cooperazione e fiducia. Non abbiamo soluzioni fra le mani; ad accomunarci<br />
è l’attitudine di ricerca, osservazione, dialogo e condivisione<br />
con cui affrontiamo il quotidiano con le sue sfide e difficoltà. Si tratta<br />
principalmente di conoscere se stessi e aprirsi all’altro con profonda<br />
sincerità, e con profonda sincerità accogliere l’altro, senza giudizio ma<br />
con consapevolezza e sostenedosi a vicenda. Decidere di vivere nella<br />
cooperazione, nella pace e nell’amore non è infatti un punto di arrivo,<br />
ma un punto di partenza. Durante il viaggio si incontreranno caratteristiche<br />
personali che non coincidono con questa visione. Aggressività,<br />
potere, ambizione, egoismo sono parti dell’odierna umanità tanto<br />
quanto amore, empatia, umiltà, altruismo. Si tratta di riconoscere<br />
le une e le altre; osservarne l’insorgenza, le origini, i vantaggi e gli<br />
svantaggi che portano. In una parola divenire consapevoli dei propri<br />
meccanismi interiori e decidere quali tra questi coltivare e portare<br />
nel mondo. Il gruppo è in questo senso di grande supporto, permette<br />
punti di vista diversi, dà una forte carica energetica, sostegno emotivo<br />
e pratico, e rappresenta un’impareggiabile risorsa”.<br />
Quando entriamo con qualche minuto di ritardo alla Casa del Popolo<br />
di Bellinzona, non abbiamo la minima esitazione. Michael incarna il<br />
nostro stereotipo di persona alternativa. Grosso maglione in lana colorata,<br />
capelli un poco scompigliati, ha appena afferrato la spremuta<br />
d’arancia e ci volge uno sguardo sfavillante coronato da un largo<br />
sorriso. Evidentemente non ha avuto esitazioni nemmeno lui. Siamo<br />
subito a nostro agio, complici anche le poltroncine rosse di un locale<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
Inserto EGK<br />
13
“Quando vedo i moderni nuclei famigliari negli Stati Uniti e in<br />
Europa con un padre, una madre e un paio di figli mi chiedo:<br />
dove sono tutti gli altri?”<br />
La famiglia di Tamera riunita a tavola<br />
Inserto EGK<br />
14<br />
rimesso a nuovo, e una certa comunanza<br />
di vedute.<br />
“Quando vedo i moderni nuclei<br />
famigliari negli Stati Uniti e in<br />
Europa con un padre, una madre<br />
e un paio di figli mi chiedo:<br />
dove sono tutti gli altri?”, afferma<br />
Sobonfu Somé, una delle più<br />
celebri voci spirituali dell’Africa<br />
contemporanea, andando a<br />
mettere il dito in una piaga che<br />
duole in modo latente nei figli<br />
di una civiltà votata all’esacerbato<br />
individualismo.<br />
“Da quando parlo alla gente di<br />
questo nostro progetto ho scoperto<br />
che sono numerosissime le persone<br />
interessate a forme di vita comunitaria,<br />
le persone che ci hanno<br />
in qualche modo già pensato,<br />
possibilisti, insomma. Vi è entusiasmo,<br />
curiosità, comprensione.<br />
Soprattutto voglia di condivisione”.<br />
Si tratta forse del retaggio<br />
di tempi in cui si era giocoforza<br />
meno individualisti, o del bisogno<br />
umano di appartenere a un grup-<br />
po, come sostengono a Tamera<br />
secondo cui la forma originale di<br />
comunità non era la famiglia ma<br />
la tribù e annotano: “Comunità e<br />
individuo non sono in contraddizione:<br />
l’autentico individualismo<br />
può svilupparsi unicamente in un<br />
contesto di fiducia. Vivere in comunità<br />
significa vivere basati su<br />
di essa anziché basati sulla vita<br />
privata. È forse questo il cambio<br />
di paradigma più radicale da effettuare”.<br />
Chi crea una comunità è<br />
spinto dalla volontà di sperimentare,<br />
tradurre in pratica concetti<br />
di pace e fratellanza considerati<br />
affascinanti dai più ma percepiti<br />
spesso come pura utopia. Chi crea<br />
una comunità è sostanzialmente<br />
un ricercatore e un ottimista. Ma<br />
come partire in pratica? Come<br />
trovare persone disposte a credere<br />
nel proprio progetto, come fondarne<br />
le basi e affrontare gli inevitabili<br />
ostacoli con cui ci si trova<br />
confrontati?<br />
“Una sera, con Lucienne, ci siamo<br />
seduti a tavolino e abbiamo<br />
determinato qual’era la nostra<br />
idea di comunità. Ne è nato uno<br />
scritto contenente la nostra visione.<br />
Queste righe nero su bianco<br />
sono state l’inizio del nostro<br />
progetto, la prima concretizzazione.<br />
In seguito abbiamo mostrato<br />
queste pagine ad amici<br />
con i quali da anni parlavamo<br />
di nuove forme di convivenza, e<br />
dopo lunghe cene e serate in sauna<br />
sono saltati i tappi: il cuore<br />
della comunità ha preso forma.<br />
Abbiamo organizzato serate informative,<br />
workshop e weekend<br />
in comunità; abbiamo visitato<br />
altri progetti, tenuto conferenze<br />
e si é creata una rete di membri<br />
che vogliono partecipare ognuno<br />
con la propria intensità. Come<br />
nucleo siamo rimasti sempre noi<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
cinque, ma la volontà di crescere<br />
é grande: con la giusta velocità<br />
il gruppo crescerà! Vi sono<br />
numerose questioni pratiche da<br />
affrontare. Di nuovo non crediamo<br />
esistano soluzioni preconfezionate<br />
ma un’attitudine<br />
costruttiva nell’affrontare le discussioni.<br />
Personalmente credo<br />
che molti progetti comunitari<br />
falliscano perché si saltano le<br />
tappe intermediarie che portano<br />
a una solida base di fiducia. Soldi<br />
e potere sono due fattori che<br />
creano facilmente conflitto tra le<br />
persone. Prima di stabilire regole<br />
è dunque necessario essere consapevoli<br />
di cosa questi temi rappresentino<br />
per noi, perché ogni<br />
conflitto va risolto prima dentro<br />
di noi, altrimenti non è possibile<br />
risolverlo fuori, con gli altri. Si<br />
tratta dunque di parlare a cuore<br />
aperto, conoscersi e costruire<br />
in questo modo l’indispensabile<br />
fiducia su cui fondare un percorso<br />
comune. Ci vuole tempo<br />
e continua voglia di mettersi in<br />
discussione”.<br />
Al momento i membri del Gemeinschaftsprojekt<br />
vivono in<br />
una moderna fattoria alla periferia<br />
di Uznach. Sono impegnati<br />
in attività di crescita personale e<br />
nello studio delle dinamiche che<br />
sorgono nel gruppo. Organizzano<br />
e sostengono attività e manifestazioni<br />
a favore della pace<br />
e offrono attività di espressione<br />
corporea, massaggi, corsi di meditazione,<br />
consulenze per coppie<br />
in ambito sessuale e incontri<br />
per donne, mettendo a frutto<br />
le conoscenze professionali dei<br />
membri.<br />
Cindy Fogliani<br />
informazioni:<br />
www.gemeinschaftsprojekt.ch
Scoprire la forza risanatrice del perdono<br />
Sabato 22 gennaio a Lugano il professor Mauro Vaccani terrà un incontro di una giornata dedicato al tema<br />
del perdono. L’argomento è affascinante ma anche difficile e controverso. Abbiamo colto l’occasione per fare<br />
qualche domanda al professor Vaccani.<br />
In un tempo in cui il bisogno<br />
di scoprire se stessi e le proprie<br />
potenzialità individuali<br />
sembra prevalere che importanza<br />
può avere il perdono?<br />
Oggi c’è in tutti un forte anelito<br />
ad auto affermarsi, a dispiegare<br />
i propri talenti, a far<br />
apprezzare il proprio valore. È<br />
un elemento positivo del nostro<br />
tempo. Tuttavia la moltiplicazione<br />
delle relazioni umane ha<br />
anche complicato la loro gestione.<br />
I criteri del passato ormai<br />
sono inutilizzabili: penso<br />
al rispetto che si aveva per gli<br />
anziani, oppure alla considerazione<br />
riservata per certi ruoli.<br />
Oggi ciascuno vuol sentirsi valutato<br />
per quello che è o crede di<br />
essere. Ma è evidente che i conflitti<br />
interpersonali, proprio per<br />
questi motivi, sono enormemente<br />
accresciuti e tutti sperimentano<br />
le conseguenze dell’eccessiva<br />
auto affermazione altrui, quella<br />
che travalica la nostra libertà e<br />
si traduce in sgarbi, in torti o<br />
in forme più gravi di male che<br />
subiamo. Qui casca a fagiolo il<br />
discorso del perdono: si tratta<br />
infatti di capire se il suo esercizio<br />
– estremamente difficile<br />
– aiuti noi a gestire meglio i<br />
torti subiti e sia anche positivo<br />
per coloro che li hanno causati.<br />
Perché questo è il punto: se si<br />
considera il perdono come una<br />
semplice “rimozione” o “cancellazione”<br />
del male subito, allora<br />
esso non opera positivamente<br />
dentro di noi. Nel mio dialetto<br />
si dice che, così facendo, ci si<br />
“mangia il fegato”, ed è vero:<br />
si innescano processi autodistruttivi,<br />
che spesso degenerano<br />
Il perdono è la capacità di trovare un senso superiore in quel che ci capita. Foto<br />
Juliejordanscott. Flikr com.<br />
anche sul piano della salute fisica.<br />
E anche il nostro “malvagio”<br />
interlocutore non impara<br />
nulla dalla nostra rimozione.<br />
Ma il perdono è un’altra cosa:<br />
è la capacità di trovare un senso<br />
superiore anche in quel che<br />
di spiacevole ci capita e, di<br />
conseguenza, saperne trarre le<br />
giuste conseguenze. Per far questo<br />
ci vogliono prospettive ben<br />
più ampie di quelle schiacciate<br />
sull’immediato che caratterizzano<br />
la nostra vita odierna.<br />
Il concetto di perdono viene<br />
spesso collegato alla religione<br />
cristiana e anche a un certo<br />
buonismo ingenuo. Esiste un<br />
perdono che non sia legato né<br />
alla prima né al secondo?<br />
Il “buonismo” è una moda un<br />
po’ sciocca e superficiale degli<br />
ultimi anni, e indica l’incapacità<br />
di far fronte alle conseguenze<br />
delle azioni (proprie o altrui).<br />
Col cristianesimo autentico non<br />
c’entra per nulla, anche se questa<br />
“moda” oggi è seguita pure<br />
da tanti preti. Il perdono, invece,<br />
è una realtà profondamente<br />
cristiana ma anche squisitamente<br />
umana. Mi spiego: il cristianesimo,<br />
tramite la Scrittura<br />
e mediante l’esempio diretto di<br />
Cristo, ha fortemente illuminato<br />
le qualità del perdono, ma<br />
nell’umanità ci sono state grandi<br />
figure che hanno incarnato la<br />
potenza e l’efficacia del perdono<br />
anche prima dell’incarnazione<br />
di Cristo.<br />
Basta un seminario per imparare<br />
a perdonare?<br />
Un seminario serve a conoscere:<br />
non è poco, ma è solo l’inizio.<br />
L’esercizio del perdono è il frutto<br />
di lunghi esercizi, e si realizza<br />
davvero con grande fatica. Ma<br />
ne vale assolutamente la pena!<br />
Altre informazioni sul sito<br />
www.cristianesimoeliberta.org<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
Eventi<br />
15
Essenze<br />
Patchouli:<br />
vivere la propria individualità<br />
Fiore di Pogostemon<br />
cabli o patchouli.<br />
Olio essenziale passionale e pieno di energia. Nella Cina<br />
Antica, si utilizzava il patchouli per stabilire equilibrio tra<br />
corpo e mente. Ancora oggi gli Indiani si massaggiano<br />
i piedi con del patchouli per proteggersi dalle micosi e<br />
dai morsi di insetti e serpenti. Tuttavia, la sua popolarità<br />
è legata soprattutto al periodo dei “figli dei fiori” degli<br />
anni ‘60. Ritenendo che stimolasse il desiderio di superare<br />
i limiti interiori ed esteriori, il patchouli era l’accessorio<br />
indispensabile di questa generazione.<br />
Oggi, come in passato, o lo si ama o lo si odia, ma il<br />
patchouli non lascia indifferenti e non lo si dimentica.<br />
Permette di accettare la propria individualità e di rimanere<br />
fedeli alle proprie convinzioni, ci riconcilia con le nostre<br />
origini. Dona coraggio nell’esprimere le proprie emozioni<br />
in modo pacato, apre la mente, combatte le paure, l’incertezza,<br />
la mancanza di fiducia in se stessi, porta stabilità e<br />
radicamento.<br />
Stimola la forza fisica e psichica in presenza di stanchezza,<br />
risveglia la nostra sensualità e la nostra fantasia.<br />
Mi piace definirla l’essenza dell’individuo, dell’io chi sono<br />
e cosa voglio, cosa mi piace e cosa non mi piace. L’essenza<br />
della mia verità.<br />
Inoltre ha grandi proprietà terapeutiche in caso di problemi<br />
circolatori, emorroidi, varici, ritenzione idrica; è antinfiammatorio,<br />
efficace decongenstionante venoso e linfatico.<br />
Ottimo per la cura di pelle stanca e micosi, è fungicida,<br />
antisettico, tonificante e stimolante della digestione.<br />
Patchouli l’essenza dei ricordi di una generazione che ha<br />
segnato un tratto di storia, che ha portato il lato artistico e<br />
creativo nel nostro linguaggio e nella nostra essenza.<br />
L’importanza di ogni singolo individuo con la sua propria<br />
individualità. Nel rispetto della propria anima e nel<br />
rispetto dell’anima altrui. Nella libertà di essere, in poche<br />
parole, patchouli.<br />
16<br />
Nadia Pellencini<br />
www.energiadicolori.ch<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011
Metodi naturali<br />
L’evoluzione umana poggia sul piede<br />
Nonostante vengano generalmente ritenuti una parte aliena dell’anatomia e raramente valorizzati per il loro<br />
ruolo estremamente importante, i piedi hanno una storia affascinante e gli antropologi li riconoscono come il<br />
tratto fisico più prettamente umano. Un approfondimento in tre puntate ci porta a riscoprire questa importante<br />
parte di noi e la tradizione terapeutica che ne è scaturita.<br />
Il passaggio dei primi antropoidi dalla postura accovacciata a<br />
quella eretta, circa cinquanta milioni di anni fa, scatenò una<br />
serie di eventi. Le forme di adattamento rivestono un ruolo<br />
altamente significativo nella storia dell’evoluzione; infatti, i<br />
piedi, che in origine dovevano sostenere ciascuno un quarto<br />
del peso corporeo, dovettero adattarsi a portarne il doppio e<br />
la colonna vertebrale, che prima formava un arco nella posizione<br />
accovacciata, incominciò gradualmente a raddrizzarsi.<br />
L’alluce, che era simile al pollice della mano, si allineò alle<br />
altre dita, e il tallone si abbassò, perché doveva appoggiare<br />
sul terreno per sostenere meglio il peso del corpo. In passato,<br />
il piede era tenuto in grande considerazione: lo si definì<br />
“un’opera d’arte, un capolavoro di ingegneria” e a ragione,<br />
se si considerano le dimensioni dei piedi in rapporto al peso<br />
che devono sostenere. Il fascino che circonda questa parte del<br />
corpo, apparentemente umile, risale agli albori della storia:<br />
i piedi rivestono un ruolo non trascurabile nella mitologia,<br />
nella religione e nella cultura generale.<br />
Il riferimento mitologico più famoso è senza dubbio quello<br />
del “tallone d’Achille” che ancora oggi è utilizzato per indicare<br />
un punto debole. “Piede greco”, un termine derivato dalla<br />
mitologia antica, si riferiva in origine alle dee che avevano<br />
il secondo dito del piede più lungo del normale, simbolo dei<br />
loro poteri maschili. Inoltre, le dee vergini erano sempre rappresentate<br />
con i piedi coperti per sottolineare la loro castità,<br />
poiché essi erano considerati come parti del corpo molto intime.<br />
Molti autori autorevoli (Shakespeare, Tennyson e Oscar Wilde<br />
per citarne solo alcuni) spesso declamarono lodi ai piedi nelle<br />
loro opere. Anche nelle tradizioni religiose i piedi hanno sempre<br />
rivestito un ruolo importante; nella Bibbia per esempio, il<br />
piede è spesso citato in senso metaforico.<br />
La tradizione asiatica di baciare i piedi rappresentava un gesto<br />
di sottomissione nei confronti di una persona autorevole,<br />
come un papa o un santo, mentre l’abitudine di levarsi le<br />
scarpe sulla soglia di templi e luoghi sacri viene ancora osservata<br />
da buddisti, induisti e musulmani. Anche questo rituale<br />
viene citato nella Bibbia, quando Dio dice a Mosè: “leva i<br />
sandali dai piedi, perché il suolo che calpesti è sacro”.<br />
Nella civiltà cinese, i piedi erano considerati il massimo simbolo<br />
sessuale, e per renderli il più possibile attraenti e modellarli<br />
nella forma desiderata, alle bambine venivano fasciati<br />
strettamente fin dalla nascita, bloccando così lo sviluppo delle<br />
ossa e modificando completamente la loro forma, in modo<br />
da farli restare minuscoli. Fortunatamente questa usanza<br />
dolorosa e dannosa non viene più osservata. Il piede è un<br />
raffinatissimo capolavoro di meccanica che purtroppo, con il<br />
passare degli anni, è stato sempre più trascurato.<br />
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<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
17
L’agrifoglio<br />
L’agrifoglio è usato come dono per augurare un felice anno nuovo e trova indicazioni nei reumatismi, nell’atonia<br />
gastrica e nelle affezioni febbrili anche malariche ma attenti alle dosi: i frutti possono anche rivelarsi letali.<br />
Erboristeria<br />
18<br />
Ilex aquifolium L.<br />
Arbusto sempreverde o piccolo<br />
albero può raggiunge i 15 metri<br />
e vivere 300 anni. Le foglie nella<br />
pianta giovane sono molto pungenti<br />
e col passare degli anni<br />
questa caratteristica si modifica<br />
ed esse diventano ovoidali. È<br />
molto comune in parchi e giardini,<br />
dove fiorisce tra maggio e<br />
agosto con fiori bianchi o rosati.<br />
Le bacche rosse e le foglie dure<br />
e lucide resistono durante tutto<br />
l’inverno.<br />
Per le popolazioni celtiche l’agrifoglio<br />
era sinonimo di protezione<br />
e di difesa; si usava per costruire<br />
armi e abitazioni le cui porte<br />
erano in legno di agrifoglio per<br />
proteggersi da forze ostili e negatività.<br />
Narra una leggenda nordica<br />
che Baldur, figlio di Odino,<br />
fu colpito con una freccia dal<br />
suo nemico Loki e morì presso<br />
una pianta di agrifoglio. Odino<br />
rese questa pianta sempreverde e<br />
dotata di bacche rosse in ricordo<br />
del sangue sparso dal figlio. I<br />
greci usavano archi con l’anima<br />
in legno di agrifoglio inserito in<br />
un corno animale; armi immortalate<br />
dai versi di Omero, come<br />
l’arco che solo Ulisse può tendere<br />
e con cui compie la strage dei<br />
Proci. I romani l’hanno chiamato<br />
Ilex perché le foglie del leccio<br />
(Quercus ilex) hanno una rassomiglianza<br />
con quelle dell’agrifoglio<br />
e aquifolium dal latino<br />
“acus” ago e “folium” foglia.<br />
Dell’agrifoglio si usano le radici,<br />
la corteccia, le foglie e le bacche.<br />
Le radici si raccolgono in<br />
autunno e si essiccano al sole;<br />
sono loro riconosciute proprietà<br />
diuretiche. In veterinaria l’infuso<br />
di radici al 10% può essere<br />
usato come diuretico per bovini<br />
alla dose di 1 litro al giorno. La<br />
corteccia (la seconda corteccia)<br />
si raccoglie tutto l’anno, si ta-<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
glia a pezzi e si asciuga al sole;<br />
ha come componenti principali<br />
l’ilicina e una sostanza amara, e<br />
le sono attribuite proprietà febbrifughe,<br />
epatoprotettrici, antisettiche<br />
e antiepilettiche. I frutti<br />
si raccolgono a maturazione<br />
completa (da ottobre a dicembre)<br />
e si essiccano rapidamente.<br />
Sono usati come purgante (10<br />
frutti) ma in dose eccessiva (in<br />
numero di 15-20) provocano il<br />
vomito; si sono registrati anche<br />
decessi (il margine terapeutico<br />
è ristretto). Le foglie mostrano<br />
proprietà febbrifughe, calmanti,<br />
toniche, antireumatiche, antispasmodiche,<br />
stomachiche, antigottose<br />
e depurative epatiche.<br />
Secondo alcuni ricercatori le<br />
foglie migliorano il rendimento<br />
delle ghiandole surrenali,<br />
aumentando la capacità di resistenza<br />
ad attività che richiedono<br />
sforzo fisico e mentale,<br />
con effetto antistress. Le foglie<br />
sono state usate come succedaneo<br />
del tè e i frutti tostati<br />
come surrogato del caffè. Della<br />
stessa famiglia dell’Ilex aquifolium,<br />
dall’Ilex paraguariensis si<br />
ricava la “yerba mate”, la bevanda<br />
tonica più consumata in<br />
tutta l’America Latina. Questa<br />
bevanda è ritenuta in grado di<br />
stimolare le attività intellettuali,<br />
ridurre l’appetito e rilassare i<br />
muscoli, è diuretica e lassativa.<br />
Le Ilex di specie esotiche sono<br />
conosciute come diuretiche,<br />
stomachiche e toniche.<br />
Francesco Wiedmann<br />
Segretario AOTE<br />
fonte: Le erbe medicinali del Dr.<br />
Peroni - Macchione editore
Il masochista e l’umiliazione<br />
“Non combinerai mai niente nella vita!” o “Combini sempre pasticci”. Chi se lo sente ripetere continuamente<br />
in giovane età finisce per crederci sviluppando un deficit di autostima che rende schiavi del giudizio altrui. Un<br />
percorso di consapevolezza e qualche goccia di Fiori di Bach aiutano a rimarginare anche questa ferita.<br />
Care lettrici e cari lettori,<br />
la ferita da umiliazione è quella<br />
che il bambino patisce da parte<br />
del genitore che, all’interno<br />
della famiglia, si occupa del suo<br />
aspetto fisico ed esercita il controllo<br />
delle sue attività. Durante<br />
l’infanzia e la pubertà è di norma<br />
la madre a svolgere questo<br />
ruolo che di rado vede protagonista<br />
il padre.<br />
Sentirsi umiliato significa sentirsi<br />
sminuito sul piano concreto<br />
del fare e dell’avere e le<br />
cicatrici che si portano addosso<br />
sono le parole “mai” oppure<br />
“sempre” (“non combinerai mai<br />
niente nella vita” oppure “Combini<br />
sempre pasticci”). Ripetute<br />
ad ogni piè sospinto in contesti<br />
privati e pubblici da un carnefice<br />
che non si accorge di essere tale<br />
– la mamma, il papà – la vittima<br />
si sente inadeguata, sempre<br />
più convinta di essere incapace<br />
(lo dice la mamma, se non credo<br />
a lei…a chi?), addirittura immeritevole<br />
di gratificazione e gioia.<br />
Crescendo, si diviene molto<br />
severi con se stessi al punto che<br />
il proprio giudice interiore è più<br />
duro rispetto al giudizio altrui:<br />
per essere sicuri di… sbagliare,<br />
si arriva ad attribuirsi anche gli<br />
errori altrui!<br />
Con un’“alimentazione” basata<br />
su massicce dosi di senso di<br />
colpa e razioni di autopunizione,<br />
chi soffre di questa ferita reagisce<br />
indossando la maschera<br />
del masochista e adatta il suo<br />
fisico per le umiliazioni della<br />
vita: le spalle e la schiena si<br />
ingrossano per potersi fare carico<br />
di ulteriori fardelli, alcune<br />
parti del corpo si ispessiscono -<br />
nelle donne soprattutto fianchi,<br />
ventre e natiche - per sentirsi in<br />
grado di occuparsi degli altri:<br />
più prendo peso e mi ispessisco,<br />
più posso farmi carico (anche fisicamente)<br />
del resto del mondo!<br />
Risultato: il masochista tende<br />
ad annullarsi, a dimenticare se<br />
stesso e i propri bisogni, desideri,<br />
sogni nel cassetto dedicando<br />
il proprio tempo solo agli altri.<br />
E questi sono sempre pronti, per<br />
ringraziarlo, a umiliarlo. Alla<br />
fine della giornata, ormai sfinito,<br />
non trova più le energie da<br />
dedicare a ciò che ama e spesso<br />
compensa l’esagerata attenzione<br />
rivolta agli altri alimentandosi<br />
esageratamente, ingurgitando<br />
cibo per placare la fame di libertà<br />
di cui tanto ha bisogno a<br />
che tanto teme.<br />
Come spiega Lise Bourbeau nel<br />
libro “Le cinque ferite e come<br />
guarirle”, il masochista non si<br />
rende conto che “facendo tutto<br />
il possibile per gli altri li sminuisce<br />
e li umilia facendo loro<br />
sentire che da soli non possono<br />
cavarsela”.<br />
Il masochista è persona estremamente<br />
sensibile e necessita<br />
innanzitutto di Walnut (n. 33)<br />
per proteggersi dalle influenze<br />
esterne. Crab Apple (n. 10) e<br />
Pine (n. 24) saranno i due rimedi<br />
da assumere affinché possa<br />
superare vergogna e senso di<br />
colpa; qualsiasi cosa faccia, è<br />
convinto non sia perfetta, giusta<br />
o meritevole di un apprezzamento<br />
positivo. Ah, cosa non<br />
farebbe il masochista per essere<br />
considerato una ‘brava persona’!<br />
E mentre aspira a un riconoscimento<br />
(impossibile fino a<br />
quando egli stesso non imparerà<br />
per primo a lodarsi e premiarsi),<br />
si caccia nelle situazioni più imbarazzanti<br />
e umilianti.<br />
Disponibile e altruista, dire di<br />
‘no’ gli viene difficile, il masochista<br />
è disposto a fare di tutto<br />
pur di rendersi utile e in questo<br />
modo nascondere a se stesso<br />
la propria ferita e non soffrire<br />
dell’umiliazione subita da piccolo.<br />
Centaury (n. 4) è un valido<br />
aiuto per rinforzare la forza<br />
di volontà, imparando a dire di<br />
‘si’ innanzitutto alle proprie esigenze<br />
per poi mettersi (ma non<br />
troppo) anche al servizio degli<br />
altri. Oak (n. 22) ed Elm (n. 11),<br />
sono due rimedi floreali dai quali<br />
il masochista trarrà giovamento<br />
e le cui qualità positive sono la<br />
capacità di delegare agli altri le<br />
responsabilità per ritrovare la<br />
serenità d’animo concedendosi<br />
un po’ di vacanza e relax senza<br />
necessariamente fare qualcosa.<br />
Per cominciare a guarire dalla<br />
propria ferita, il masochista dovrà,<br />
più di chiunque altro, iniziare<br />
a perdonare se stesso, amandosi<br />
e accettandosi. Forse non<br />
sarà sempre “performante” poiché<br />
nella vita rischierà di trovare<br />
sempre persone che lo potranno<br />
far sentire in colpa; ma il proprio<br />
perdono sarà il primo passo. Il<br />
senso di colpa nasce solo all’interno<br />
di ciascuno di noi e solo<br />
noi possiamo eliminarlo con un<br />
totale e incondizionato Amore<br />
verso noi stessi!<br />
Laura Neri<br />
Naturopata - Bach Practitioner<br />
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<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
Fiori di Bach<br />
19
Acqua: onnipresente e misteriosa<br />
“Così, con un gesto devoto, bere l’acqua nel cavo delle mani o direttamente alla sorgente, fa sì che penetri in<br />
noi il sale più segreto della terra e la pioggia del cielo”. Marguerite Yourcenar.<br />
Si conferma vieppiù la tesi dell’acqua dotata di mente propria.<br />
Blog del guardiano<br />
20<br />
Molto è stato scritto sull’acqua e<br />
molto più spazio le è stato dato<br />
in immagini e filmati.<br />
Questo elemento così abbondante<br />
e presente sulla terra eppure<br />
apparentemente così semplice, la<br />
cui trasparenza può però trarci<br />
in inganno. Utilizziamo l’acqua<br />
molte volte al giorno, per lavarci<br />
fuori e pulirci dentro... Siamo<br />
costituiti dal 90% di acqua eppure<br />
ne sappiamo così poco. È la<br />
sostanza più presente sulla terra,<br />
ed è l’unica ad essere presente<br />
contemporaneamente nei suoi<br />
tre stati: liquido, solido e gassoso.<br />
È la sostanza più delicata<br />
e malleabile e allo stesso tempo<br />
è capace di lavorare e scavare<br />
la roccia più dura. Nessuno la<br />
può espugnare e tutti la possono<br />
avere, tutti lo sanno ma nessuno<br />
sembra voler agire di conseguenza.<br />
Lao tzu scriveva “la mallea-<br />
bilità vince la forza, la dolcezza<br />
vince la durezza”. Come mai è<br />
l’unica ad avere una così alta<br />
tensione superficiale? Perché è il<br />
più potente solvente che ci sia?<br />
E perché l’acqua riesce a salire<br />
nelle sottili venature delle piante<br />
contro decine di atmosfere? Ma<br />
oggi finalmente un grande passo<br />
è stato compiuto; abbiamo finalmente<br />
realizzato che sull’acqua<br />
non sappiamo quasi nulla!<br />
Nel 1956, nel sud-est asiatico,<br />
in un laboratorio di un segreto<br />
centro militare dove si sviluppavano<br />
e realizzavano armi di<br />
distruzione di massa, si stava<br />
lavorando da diversi anni alla<br />
realizzazione delle più moderne<br />
armi batteriologiche. In una riunione<br />
segreta che durò molte<br />
ore gli scienziati discutevano<br />
sulle caratteristiche che avrebbe<br />
dovuto possedere la loro nuova<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
arma. Improvvisamente la riunione<br />
fu interrotta e gli scienziati<br />
furono trasportati d’urgenza<br />
all’ospedale con sintomi di<br />
avvelenamento alimentare. Fu<br />
condotta un’indagine che portò<br />
subito ad un vicolo cieco: l’unica<br />
sostanza assunta dai partecipanti<br />
era l’acqua presente sul<br />
tavolo. L’acqua fu controllata<br />
ma non fu trovata nessuna traccia<br />
di elementi inquinanti, composizione<br />
chimica... solo acqua!<br />
Nel rapporto fu scritto che la<br />
causa dell’avvelenamento fu<br />
normalissima acqua. Dopo 20<br />
anni fu presentata un’incredibile<br />
ipotesi, in grado di motivare<br />
l’ignoto comportamento dell’acqua:<br />
l’acqua ha una mente!<br />
I risultati di diversi esperimenti<br />
svolti ovunque nel mondo<br />
hanno dimostrato che: l’acqua<br />
percepisce come vero quanto<br />
le accade attorno e assimila gli<br />
influssi esterni; l’acqua ricorda<br />
quanto le accade nei pressi;<br />
all’acqua basta entrare in<br />
contatto con una sostanza per<br />
acquisirne le sue qualità e “salvare”<br />
le relative informazioni<br />
nella sua memoria.<br />
Volete saperne di più? Il documentario<br />
I segreti dell’acqua,<br />
che sta facendo molto discutere<br />
e la cui diffusione ha creato<br />
non poche difficoltà a chi se ne<br />
è preso la responsabilità, è visionabile<br />
in internet suddiviso<br />
in nove capitoli. Per coloro che<br />
ignorano gli studi fatti finora su<br />
questo elemento la visione del<br />
mondo cambierà.<br />
Nicola Rizzo<br />
Il Guardiano del farro
Le mille qualità dell’aceto di mele<br />
Ottimo in insalata, salutare ed economico, l’aceto di mele si presta a numerosi utilizzi in cucina ma non solo.<br />
Variegate sono pure le possibili applicazioni terapeutiche.<br />
L’aceto di mele, prodotto dal mosto di mela,<br />
è ricco di proprietà benefiche ed è molto salutare<br />
per il nostro organismo. Ha un aroma<br />
delicato ed eredita dalle mele caratteristiche<br />
nutrizionali e organolettiche di grande qualità;<br />
è ricco di sali minerali come potassio, calcio,<br />
fosforo, zolfo, fluoro, silicio, ferro, rame e<br />
magnesio e contiene anche una certa quantità<br />
di pectina utile per la funzionalità intestinale,<br />
svolge un’azione tonificante, mineralizzante,<br />
riequilibra gli eccessi di acidità e possiede<br />
proprietà battericide. L’aceto di mele non pastorizzato<br />
è migliore perché i batteri responsabili<br />
dell’acidificazione hanno un’alta affinità<br />
con la flora batterica intestinale e svolgono<br />
un’azione disintossicante.<br />
Ottimo in caso di:<br />
Punture d’insetti, strofinare con un’ovatta<br />
imbevuta di solo aceto.<br />
Mal di gola, fare dei gargarismi con un cucchiaino<br />
di aceto in mezzo bicchiere di acqua.<br />
Mal di testa ed emicrania, far bollire in un<br />
piccolo recipiente con acqua e aceto in parti<br />
uguali, inspirare i vapori per 5 minuti.<br />
Problemi digestivi, prima di un pranzo impegnativo,<br />
bere un cucchiaio in un mezzo bicchiere<br />
di acqua non gassata.<br />
Sovrappeso, prima dei pasti tenere un cucchiaio<br />
di aceto sotto la lingua per 1 minuto, oppure<br />
assumerlo diluito in un bicchiere d’acqua.<br />
aiuta a velocizzare il metabolismo e a bruciare<br />
i grassi, naturalmente cominciando ad alimentarsi<br />
in modo salutare ed equilibrato.<br />
Gengive sanguinanti, fare dei risciacqui con un<br />
cucchiaino di aceto in un bicchiere di acqua.<br />
Inoltre un risciacquo dei capelli con 2-3 C di<br />
aceto in un bicchiere di acqua toglie tutti i<br />
residui di sapone e li rende lucidi.<br />
Pamela Beltrametti<br />
Studio La dieteista<br />
Cadenazzo<br />
Valerianella (formentino) ticinese<br />
alle noci nostrane e aceto di mele<br />
Con le mele si produce un aceto molto salutare.<br />
1 C di aceto di mele crudo, biologico<br />
2 C di olio di oliva pressato a freddo, biologico (non<br />
pastorizzato)<br />
¼ cucchiaino da caffè di senape<br />
poco sale marino<br />
una fetta sottile di cipolla<br />
rimestare il tutto<br />
Scegliere un formentino di un bel verde scuro e<br />
dall’aspetto croccante. Acquistare noci nostrane con il<br />
guscio non trattate (conservano meglio il loro aroma).<br />
Mettere i gherigli di noci a mollo una notte<br />
(diventano molto digeste), scolarle, asciugarle<br />
brevemente e spezzettarle in quattro parti.<br />
Mischiare le noci con il formentino e versarvi sopra<br />
la salsina.<br />
Elena Beltrametti<br />
autrice di Cibi e salute in armonia<br />
e Corso di cucina<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
Gastronomia e salute<br />
21
Agenda<br />
PICCOLI ANNUNCI<br />
Nuovo centro olistico nel Sopraceneri cerca<br />
operatori di yoga, estetica e terapie olistiche<br />
affini. Loredana, 079 433 39 74.<br />
Taverne, affitto luminosa sala per attività con<br />
donne in gravidanza e corsi mamma-bambino.<br />
079 731 24 76 - loretta@babymassaggio.ch.<br />
Savosa, affittasi locali fisso od occasionale al<br />
Centro Olistico Crisalide. Locali per terapisti,<br />
conferenze, corsi e seminari. 079 337 32 45 -<br />
www.centrolisticocrisalide.ch.<br />
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interessante. 091 683 50 28 (il mattino).<br />
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in centro Bellinzona, via Nosetto 4 (300 mensili)<br />
e in centro a Biasca (150 mensili). 076<br />
378 13 52 - spaziotera@gmail.com.<br />
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tranquillo e di facile accesso. 079 608 88 78.<br />
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e servizi. 079 608 88 78.<br />
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Nuova Dimensione: divulghiamo informazioni<br />
su terapie, terapisti, scuole di formazione,<br />
associazioni, conferenze, corsi, seminari, negozi,<br />
prodotti, ecc. Portale d’informazione<br />
www.nuovadimensione.ch.<br />
CONFERENZE<br />
Il cammino spirituale verso la conoscenza di noi<br />
stessi. Relatrice Prof. Bianca Patocchi, docente,<br />
Lugano. Martedì 4 gennaio dalle 20.15, Centro<br />
Bahá’í, Locarno, 091 752 25 35, entrata libera.<br />
Il sentiero della Luce (1° parte). Relatrice Prof.<br />
Bianca Patocchi, docente, Lugano. Martedì 11<br />
gennaio dalle 20.15, Centro Bahá’í, Locarno,<br />
091 752 25 35, entrata libera.<br />
Il sentiero della Luce (2° parte). Relatrice Prof.<br />
Bianca Patocchi, docente, Lugano. Martedì 18<br />
gennaio dalle 20.15, Centro Bahá’í, Locarno,<br />
091 752 25 35, entrata libera.<br />
Gli scienziati sono religiosi? Relatore Prof.<br />
Gabriele Losa, biologo, Locarno. Martedì 25<br />
gennaio dalle 20.15, Centro Bahá’í, Locarno,<br />
091 752 25 35, entrata libera.<br />
MEDITAZIONE<br />
Meditazione Drub-dhe di Lama Khemsar Rinpoche,<br />
ogni mercoledì sera. Tutti sono benve-<br />
22<br />
nuti anche per una prova senza impegno.<br />
Centro Tibetano Kun-zhi Ling - Agno - 091<br />
870 12 32 - khunzhilingswiss@yahoo.com.<br />
Il potere invisibile della visualizzazione.<br />
Incontro di meditazione con Guya De Ambrosis<br />
al centro Erbaluce di Cugnasco. L’ultimo<br />
mercoledì del mese, 20.30 – 22.30.<br />
078 950 20 11 – www.erbaluce.ch.<br />
Meditazione o Puja con Lama Urgen, ogni<br />
mercoledì 18.30 – 19.30. Istituto Kalachakra<br />
– Cultura buddista tibetana e per la<br />
pace, Massagno. 079 651 23 53 – www.kalachakralugano.org.<br />
Partecipazione fr. 10.-.<br />
Momenti di tranquillità, incontro di preghiera,<br />
musica e meditazione sul tema:<br />
generosità. Domenica 23 gennaio, 10.30 –<br />
11.30, Centro Bahá’í, Locarno, 091 752 25<br />
35. Tutti sono benvenuti.<br />
Incontro di meditazione con Padre Andrea<br />
Schnöller, mercoledì 26 gennaio 20.30 al<br />
centro Il punto d’incontro, via Molinazzo<br />
19, Arbedo.<br />
Meditazione Sui Cuori Gemelli. Il primo e<br />
secondo mercoledì del mese dalle 20 alle<br />
21.15. Studio Naturalfisio, Piazza Grande<br />
28, Locarno. 079 589 91 29 – www.naturalfisio.com,<br />
entrata libera.<br />
Meditazione di Trasmissione. La domenica<br />
mattina all’ASP Locarno e il mercoledì sera<br />
ad Ascona, è possibile praticare questa meditazione<br />
di gruppo gratuita e aperta a tutti.<br />
091 791 58 55, www.share-italiano.org.<br />
Meditazione del plenilunio, 30 gennaio,<br />
acquario. Incontri gratuiti al Centro la<br />
Piazzetta, Lugano – Loreto, ore 20.30. Lugano@paxcultura.it.<br />
Medi-ti-amo, pratichiamo assieme per<br />
avvicinarci e comprendere i benefici della<br />
meditazione. Ogni lunedì dalle 9.30 alle<br />
10.30 a Biasca. Aperto a tutti. Informazioni<br />
079 729 31 77 - info@oltrelestelle.org.<br />
Incontri di meditazione con Arkaya scuola<br />
Yoga. Impariamo a capire noi stessi per<br />
ascoltare gli altri. Martedì 6.30 – 7.00;<br />
giovedì 7.00 – 8.00; venerdì 9.00 – 10.00.<br />
CORSI E SEMINARI<br />
Danze in cerchio da tutto il mondo alla scoperta<br />
di nuovi ritmi e culture. Dal 13 gennaio,<br />
9.30 – 11, Casa del Tango, Giubiasco. 079 299<br />
87 25 – Facebook gruppo Danze.<br />
Fiori di Bach per i nostri amici animali con<br />
Laura Cutullo, veterinaria. Mendrisio, 14 gennaio.<br />
091 646 87 66 – www.fioridibach.ch.<br />
Crescita personale. Workshop intensivo<br />
a Faido per imparare a perseguire i propri<br />
obiettivi con determinazione e sicurezza.<br />
Con Dr. Ciro Barberio, 15-16 gennaio.<br />
www.rilassamento.ch – 091 994 79 64.<br />
Sci di fondo, camminate su sentieri innevati,<br />
fitgym, acquagym, dal 16 al 22 gennaio<br />
a Pontresina. Pernottamento in Hotel<br />
standing elevato. Emilia Tonolla-Rosa –<br />
091 830 12 88 – www.piu-ma.ch.<br />
Biodanza a Camorino, serata gratuita di<br />
presentazione martedì 18 gennaio alle<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
20.30, palestra scuole elementari, con Nadia<br />
Richina. 079 410 13 27.<br />
Biodanza a Cresciano, serata gratuita di presentazione<br />
giovedì 20 gennaio alle 20.30, palestra<br />
scuole elementari, con Nadia Richina.<br />
079 410 13 27.<br />
Circolo di sviluppo delle proprie capacità<br />
sensoriali e percettive. Incontri settimanali<br />
o quindicinali che seguono un percorso di<br />
meditazioni, esercizi e guarigione spirituale.<br />
Iscrizioni aperte, inizio previsto: gennaio 2011.<br />
Spazio Arcoiris - Melide - tel 079 379 84 70.<br />
Disagi emozionali del nostro tempo e floriterapia<br />
australiana – corso di specializzazione<br />
con Erica Savioli, esperta in floriterapia australiana.<br />
Mendrisio, 22 e 23 gennaio. 091 646<br />
87 66 – www.fioridibach.ch.<br />
Le costellazioni familiari e Il lavoro di Byron<br />
Katie, 23 gennaio dalle 10 alle 18, Centro Dèvata<br />
Yoga. 076 281 22 29 – www.devatayoga.ch.<br />
Australian Bush Flowers e le trappole del<br />
vivere moderno – seminario di approfondimento<br />
con Erica Savioli, esperta in floriterapia<br />
australiana. Mendrisio, 24 e 25 gennaio. 091<br />
646 87 66 – www.fioridibach.ch.<br />
Voice Dialogue, corso base con Silvia Pelle, un<br />
sabato mensile dal 29 gennaio a Lugano. Temi<br />
trattati: la personalità, il critico interiore, la<br />
vulnerabilità, il patriarca interiore, la matriarca<br />
interiore, le dinamiche del vincolo. Possibile<br />
partecipare anche solo ai singoli incontri.<br />
076 775 15 18 – www.innerteam.it.<br />
Massaggio alla schiena, corso teorico e pratico<br />
per apprendere una tecnica semplice ed<br />
efficace a livello amatoriale e professionale.<br />
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John Barth, naturopata e massaggiatore medicale.<br />
29-30 gennaio. info@proenergies.ch<br />
– 091 930 03 03.<br />
Aromaterapia, corso base per l’utilizzo di oli<br />
essenziali aromatici estratti dalla piante, 10<br />
e 11 febbraio con Carla Ribechini, esperta in<br />
aromaterapia. Fiori di Bach – formazione e<br />
approfondimenti,. Mendrisio 091 646 87 66 –<br />
www.fioridibach.ch.<br />
La libertà di essere se stessi, darci il diritto di<br />
essere piuttosto che apparire, con Estelle Daves,<br />
12 e 13 febbraio. 079 731 75 17, fabianamoroni@sunrise.ch,<br />
www.estelledaves.com.<br />
Le basi della psicologia buddista, formazione<br />
per psicologi, psicoterapeuti, medici e persone<br />
coinvolte nella relazione di aiuto. Inizio 19-20<br />
febbraio. 079 636 69 48 – www.lungta.ch.<br />
Inner Tibet, viaggio con il centro Lungta al Nord<br />
dell’India: nel cuore della cultura tibetana, alla ricerca<br />
della nostra libertà profonda dal 22 febbraio<br />
al 9 marzo. 079 636 69 48 – www.lungta.ch.<br />
Sciamanesimo, stage base in francese, con<br />
Gilles Wurtz, la tradizione dei nostri antenati<br />
europei e celtici, 12 e 13 marzo. 079 636 69<br />
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Hata yoga e salute ad Abano Terme (Padova)<br />
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079 685 59 68 – elena.salvioni@ti.ch.
Arteterapia, corsi di espressione creativa e autoconoscenza per adulti<br />
e bambini con Roberta Pedrinis arte terapeuta e formatrice. Atélier<br />
del lupo blu, 091 972 30 61 – www.adhikara/roberta-pedrinis.<br />
Jin Shin Jyutsu, ristabilire l’armonia interiore e superare stress e<br />
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nell’Oasi Balsamina. 079 615 75 14.<br />
Massaggio del neonato (0-9 mesi) - massaggio del bambino (3-6<br />
anni circa) - Yoga per bambini presso InArmonia, spazio mammabambino<br />
a Taverne. 079 731 24 76 www.babymassaggio.ch.<br />
AyurYoga a Mendrisio e Lugano. Ogni venerdì 10-11.15 Ayuryoga a Lugano.<br />
12.15-12.45 semplici esercizi per rigenerare corpo e mente (non è<br />
necessario cambiarsi). 16.10-17.20, AyurYoga Mendrisio. 079 549 55 62.<br />
Hata Yoga, corsi per adulti, junior e senior. Mendrisio, Vico Morcote,<br />
Rovio, Melano. 12.15 - 13.15; 14.30 - 15.50; 17.00 - 18.15; 18.45 -<br />
20.00. Prima lezione di prova gratuita. Possibilità di seguire anche<br />
lezioni individuali. 076.330 10 48 - info.ayogaspace@gmail.com.<br />
Yoga a Lamone. Corsi di Hatha yoga adulti, Hatha Yoga60+, Hatha<br />
vinyasa Yoga Flow, Gioca Yoga(yoga per bambini), Yoga Grandi e Piccini<br />
per gli orari consultare la tabella sul sito www.yoga-arkaya.ch.<br />
Yoga a Bellinzona: 12.15 – 13.15 Business Yoga; 14 - 15 Yoga dinamico;<br />
15 - 16 Yoga altra età; 16 - 17.15 Yoga in gravidanza; 17.30<br />
- 18.30 AyurYoga low-cost; 18.45 - 20 AyurYoga per tutti; 20.15 -<br />
21.30 AyurYoga per chi inizia. Viale stazione 14. 079 521 02 33 – 091<br />
791 85 91 – info@ayuryoga-ticino.ch.<br />
Yoga a Locarno. Yoga in gravidanza e Yoga post parto con Antonella<br />
Pomari, Centro Yogalaya - via Castelrotto 18, 091 743 62 07 -079 244<br />
59 85- antonellapo@yahoo.it<br />
Corso di Abyangam (massaggio Ayurvedico), un corso intensivo di tre<br />
week end per apprendere le manualità e i trattamenti della disciplina<br />
olistica indiana. Con Kandeephan Joythimayananda. Rilasciato attestato<br />
di partecipazione. Giorgio Migani, 091 922 65 50.<br />
Danzaterapia - percorso di consapevolezza e ricerca del proprio benessere<br />
psicofisico. Il gruppo si incontra a Chiasso il martedì dalle<br />
19.45 alle 21. 076 307 43 07 - www.danzando.ch.<br />
Arteterapia: corsi di crescita personale. Espressione creativa “Movimenti<br />
e colori”, il mercoledì 17.00-18.30. Percorso sul tema “Emotività<br />
e colori”, il giovedì 18.30-20.00. Studio Nuovi Orizzonti, Bellinzona.<br />
091 826 27 50 - www.arteterapia.ch.<br />
Conosci te stesso, corsi in psicologia evolutiva, parapsicologia (astrologia<br />
e tarocchi in chiave psico evolutiva), psico-aromaterapia (creazione di un<br />
profumo personalizzato). wonder76@bluewin.ch-079 722 29 76.<br />
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di Lamone. Informazioni 076 592 19 07 – terapieintegrat@bluewin.ch.<br />
Oli essenziali. La semplicità e l’armonia degli oli essenziali nel quotidiano,<br />
una serata o un pomeriggio con Nadia Pellencini a Biasca o<br />
altre località su richiesta. Fr. 80.- compreso materiale e olio personalizzato.<br />
079 357 99 39 – sandyla@bluewin.ch.<br />
Centro Gaya Lugano-Viganello – 076 559 82 43 – www.centrogaya.ch.<br />
Meditazione cuori gemelli il lunedì.<br />
Yoga lunedì alle 18, martedì alle 9.<br />
Movimento con il Metodo Grinberg martedì alle 19.<br />
Incontro PranicHealing il mercoledì.<br />
Naturalfisio, Fisioterapia e Terapie complementari, Locarno. 079 589<br />
91 29 - www.naturalfisio.com.<br />
Ginnastica orientale rivitalizzante per anziani,mercoledì alle 16.<br />
Pilates per il mal di schiena, in gravidanza e post-parto<br />
Incontri di meditazione per principianti,giovedì alle 11h.<br />
FORMAZIONE<br />
Istituto di Terapie Naturalistiche - Locarno - 091 751 17 58 – www.<br />
scuola-itn.com.<br />
Rigenerazione delle ossa 22-23 gennaio<br />
Analisi posturale 29-30 gennaio<br />
Alle origini della propria fiducia 12 febbraio<br />
Riflessologia specialistica per aggiornamento 4-6 marzo<br />
Moxibustione e coppettazione 17 e 17 marzo; 14 e 15 aprile.<br />
Iniziano le nuove formazioni complete in:<br />
-Drenaggio linfatico manuale 8 gennaio<br />
-Riflessologia plantare 19 febbraio<br />
Tutti i corsi sono riconosciuti come certificazioni d’aggiornamento<br />
Formazione insegnanti Ayur Yoga Ticino. Formazione biennale, inizio<br />
aprile 2011, con Patricia A. Schera e Remo Rittiner, Prof. Francesco<br />
Bettinzoli, Dr. med. G. Marini. Iscrizioni aperte, posti limitati. 091 791<br />
85 91 – 079 521 02 33 - www.ayuryoga-ticino.ch oppure www.ayuryoga.ch<br />
(in tedesco).<br />
Scuola Internazionale di Estetica Hunger Ricci – Gentilino – 091 994<br />
66 38 – www.hunger-ricci.ch.<br />
Massaggio riflesso del piede I livello, 2 finesettimana dal 15 gennaio.<br />
Massaggio riflesso II livello e diploma 2 finesettimana dal 5 febbraio.<br />
Hot Stone 12 e 13 febbraio<br />
Epilazione con ceretta, 26 e 27 febbraio.<br />
Accademia per la Formazione in Floriterapia, con indirizzo psicologico<br />
e psicosomatico di Cattaneo Danila e D’Amario Marilena - via<br />
Risciago 3 - 6948 Porza. +41 91 942 11 28 - www.fioridibach.ch.<br />
Prossimo appuntamento: 22 -23 gennaio 2011 - Disagi emozionali del<br />
nostro tempo e floriterapia australiana del Bush.<br />
Divenire.ch – Locarno – www.divenire.ch<br />
Quando la coppia funziona, amare ed essere amati, rispetto, comunicazione<br />
all’interno della coppia con M. Pedimina e R. Perucchi, 15 e<br />
16 gennaio 2011.<br />
Perfezionamento al Coaching, ciclo di 5 moduli, dal 29 e 30 gennaio.<br />
con M. Pedimina, R. Perucchi, R. Dilts ed E. Stacke.<br />
Ipnosi per la crescita personale e professionale. 3 moduli dal 5 e 6<br />
febbraio, con M. Pedimina e R. Perucchi.<br />
Yoga e benessere ogni martedì 18.30 – 19.45 con M. Pedimina e R.<br />
Perucchi.<br />
SCUOLA ITINERANTE<br />
DI ORTHO-BIONOMY®<br />
di Cinzia Roggero - Via Cattori 9a<br />
6900 Lugano-Paradiso<br />
12-13 febbraio 2011 e 7-8 maggio 2011<br />
(costo totale di Fr. 570.--)<br />
Offriamo a tutti la possibilità di accostarsi all’ORTHO-BIONOMY<br />
per conoscerne i fondamenti che permettano di averne un’idea<br />
al fi ne di poter scegliere se continuare con una formazione<br />
quale operatore diplomato<br />
Sono gradite ulteriori proposte di altre formule orarie (serate,<br />
giorni in settimana, altri weekend) anche per il Locarnese e, su<br />
richiesta, per il resto della Svizzera Italiana.<br />
La formazione offre un percorso di evoluzione personale<br />
e, se desiderato, professionale, che porta all’ottenimento del<br />
diploma di operatore in Ortho-Bionomy riconosciuto a livello<br />
europeo dall’OBEAT (Ortho-Bionomy Association of Teachers)<br />
079 608 88 78 – crcinziaroggero@gmail.com<br />
079 665 57 74 – mariagraziar@hotmail.com<br />
<strong>Associazione</strong> Svizzera di Ortho-Bionomy<br />
www.ortho-bionomy-ch.ch<br />
<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />
23
Mutazioni:<br />
CP 12<br />
6518 Gorduno<br />
G.A.B.<br />
6526 Prosito<br />
Accademia per la formazione<br />
in Floriterapia<br />
con indirizzo psicologico e psicosomatico<br />
CORSO TRIENNALE DI FLORITERAPIA<br />
Formazione professionale, teorica e pratica, con indirizzo prevalentemente<br />
psicologico e psicosomatico. Articolata in 5 fine settimana<br />
e 6 giorni residenziali annui, per un totale di 160 ore (480<br />
ore in tre anni).<br />
L’iter formativo offre un’approfondita conoscenza delle essenze floreali<br />
nel rispetto delle fonti originali, promuove trasformazione e consapevolezza<br />
personale, trasmette la conoscenza botanica dei fiori e<br />
promuove scambio e collaborazione con la medicina allopatica.<br />
Fondata dalla psicologa Danila Cattaneo, l’Accademia si rivolge a<br />
coloro che vogliono intraprendere un cammino di profonda conoscenza<br />
di sé, a medici, psicologi, naturopati, farmacisti, osteopati,<br />
chiropratici, infermieri, personale sanitario, insegnanti.<br />
Nell’attesa dell’inizio dei corsi vengono effettuati dei colloqui per<br />
una prima presa di contatto e per una possibile futura iscrizione al<br />
prossimo ciclo, che inizierà alla fine del 2011 inizio 2012.<br />
Accademia per la Formazione in Floriterapia<br />
di Cattaneo D. e D’Amario M. - Via Risciago 3 - 6948 Porza<br />
+41 91 942 11 28 - scuola.aff@fioridibach.ch<br />
www.fioridibach.ch/scuola.php<br />
StudioTer<br />
Laura Condelli<br />
Massaggiatrice Diplomata – Terapista Olistica<br />
________________________________________<br />
Via Girella 33 terapieintegrat@bluewin.ch<br />
6814 Lamone Cell. 076 592 19 07