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RINASCITA O FRITTATA? - Associazione svizzera Gente Sana

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MENSILE SVIZZERO ITALIANO DI BENESSERE, ETICA E AMBIENTE anno 30 - numero 1 - gennaio 2011 CHF 4.80<br />

<strong>RINASCITA</strong> O <strong>FRITTATA</strong>?<br />

uniti per il bene comune_DALLA TRADIZIONE VERSO IL NUOVO<br />

Inserto EGK: UN NUOVO MONDO È POSSIBILE


2<br />

Sconti per gli abbonati<br />

Vegetal SANA, Stabio - sconto 10%<br />

Prodotti naturali e dietetici.<br />

Alfadinamica, Rancate - sconto 10%<br />

Gioielli energetici.<br />

AyurYoga Ticino - sconto del 10% sull’abbonamento<br />

di 12 lezioni consecutive di<br />

AyurYoga a Bellinzona.<br />

Bio Market, Lugano - sconto 10%<br />

Prodotti naturali e dietetici.<br />

Centro Dietetico Reformhaus, Bellinzona<br />

Sconto 10% - Prodotti naturali e dietetici.<br />

La Farfalla, Biasca - sconto 10%<br />

Oli essenziali La Farfalla.<br />

Green Lady, Cresciano - sconto 10%<br />

Prodotti naturali e articoli regalo.<br />

Azienda agricola Tognetti, St. Antonino<br />

Sconto 10% - Prodotti nostrani biologici.<br />

VL Specialfood Sagl, Gravesano<br />

Sconto 5% - Prodotti per intolleranti.<br />

Giadafit, Lugano - Sconto 10%<br />

Pietre di giada e lettini per massaggio.<br />

Intermedia Sinergie, Tesserete<br />

Sconto 10% - Articoli per il benessere,<br />

vendita per corrispondenza e online.<br />

Hunger Ricci, Gentilino - Sconto 10%<br />

Corsi di estetica e trattamenti naturali.<br />

Libreria Leggere, Chiasso<br />

Sconto in base ai volumi scelti.<br />

Libreria Wälti, Lugano - Sconto 10%<br />

Libreria Alternativa, Locarno - Sconto 10%<br />

Libreria Eco Libro, Biasca - Sconto 5%<br />

Esclusa editoria ticinese.<br />

Farmacia Quattrini SA, Mendrisio,<br />

sconto 10%*<br />

Farmacia San Lorenzo SA, Lugano,<br />

sconto 10%*<br />

Farmacia Centrale, Bellinzona, Sconto 10%*<br />

*Sconto su tutti i prodotti, tranne i medicamenti<br />

convenzionali.<br />

Impressum<br />

GENNAIO – ANNO 30<br />

Comitato<br />

Alda Fogliani, presidente<br />

Carlo Thöni, vice presidente<br />

Stefania Piacquadio, Luisella Ré,<br />

Patrick Travella membri.<br />

Segretariato<br />

Tamara Demartini<br />

Via Campagna 1<br />

6518 Gorduno<br />

+41 91 829 36 00<br />

tamara@gentesana.ch<br />

In redazione<br />

Cindy Fogliani<br />

Cregua - 6713 Malvaglia<br />

+41 91 825 04 56<br />

info@gentesana.ch<br />

Florinda Balli<br />

Strada Regina 43<br />

6991 Neggio<br />

+41 76 335 02 93<br />

florinda.balli@gentesana.ch<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

Collaboratori<br />

Elena Beltrametti, Laura Neri, Nadia Pellencini,<br />

Nicola Rizzo, Ass. operatori in<br />

tecniche erboristiche.<br />

Progetto grafico<br />

Ulrico Gonzato<br />

www.rabbittrevolver.com<br />

Layout<br />

Daniela Raggi<br />

Stampa<br />

Jam SA tipo offset Prosito<br />

www.tipojam.ch<br />

Chiusura redazionale<br />

Il 5 di ogni mese precedente l’edizione.<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> esce la prima settimana<br />

del mese.<br />

La responsabilità dei testi è dei singoli<br />

autori.<br />

Abbonamento annuo Fr. 43.-.<br />

Abbonamento socio Fr. 50.-<br />

CCP 65-5649-2, <strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong><br />

www.gentesana.ch


Editoriale<br />

Una società in cui viver bene<br />

Il movimento per la decrescita, che rappresenta<br />

una minoranza in verità in continua<br />

crescita, ha scelto un nome infelice. Sicuramente<br />

provocatorio ma infelice, perché<br />

rimanda al pensiero economico, al quale<br />

vuole invece presentare un’alternativa. Esso<br />

propone un modello di società basato su altri<br />

paradigmi, di sintonia dell’uomo con se<br />

stesso, gli altri e la natura. Di gioia di vivere<br />

e cooperazione. Di espansione dell’uomo<br />

più che di contrazione economica. Non si tratta di mantenere a regime<br />

ristretto il vecchio pensiero, ma di pensare in modo “nuovo”. Da<br />

qualche tempo nelle americhe del sud sta prendendo forza un nuovo<br />

concetto ideologico: “Il buen vivir”, che si basa sullo stesso pensiero<br />

con un nome che lo incarna meglio: perché a nessuno interessa<br />

decrescere ma a tutti vivere bene; e questo è l’obbiettivo. Il quesito<br />

di fondo è: possiamo dire che l’umanità è felice? Se non lo è non<br />

perdiamoci d’animo, ma rimbocchiamoci le maniche e cerchiamo<br />

nuove soluzioni. Il “buon vivere” viene dal basso, dalla parte più povera<br />

della popolazione, soprattutto dagli Amerindi che dicono chiaro<br />

e tondo ai paesi occidentali: la vostra crescita non ci interessa. In<br />

pochissimo tempo ha ottenuto largo consenso e risultati impensabili<br />

un decennio fa, come l’introduzione di questo concetto nella costituzione<br />

Boliviana avvenuto nel 2009 che nell’articolo 8 parla di:<br />

“buon vivere”, di vita armoniosa e nobile. In Equador sull’onda di<br />

questo movimento è nato un piano volto a non sfruttare il petrolio<br />

del sottosuolo ideando già sin d’ora una nuova società che potrebbe<br />

essere quella post-petrolio. Nello stesso paese nel 2007 è stato<br />

adottato il Piano nazionale per il “buen vivir”, dopo lunghi dibattiti<br />

in seno alla società civile. Così la costituzione del paese decreta il<br />

diritto all’acqua, alla sovranità alimentare ed energetica e alla protezione<br />

degli ecosistemi. Si tratta di un nuovo grande esperimento,<br />

non privo di incognite, che richiede la partecipazione di tutti. Un<br />

esperimento che nasce dal basso, dalla volontà di ognuno di creare<br />

un mondo migliore. Anche alle nostre latitudini c’è chi crede sia<br />

possibile, e ha cominciato a sperimentare modi di vita alternativi,<br />

dal loro punto di vista, più a misura d’uomo. Il già citato movimento<br />

per la decrescita conta sempre più proseliti soprattutto in Francia<br />

dov’é ormai un’istituzione politica. C’é anche chi si organizza più<br />

in piccolo, creando micro comunità che propongono modelli etici di<br />

società, per chiamarsi fuori dalle incoerenze del nostro tempo e per<br />

dimostrare che vi è un altro modo di stare insieme. <strong>Gente</strong> sana ha<br />

incontrato alcuni di loro.<br />

Cindy Fogliani<br />

p.4<br />

p.7<br />

p.10<br />

p.12<br />

p.13<br />

p.15<br />

p.17<br />

p.16<br />

p.18<br />

p.19<br />

p.20<br />

p.21<br />

p.22<br />

Indice<br />

dossier<br />

Uniti per il bene comune<br />

Dalla tradizione verso il nuovo<br />

viaggi<br />

Importazione di cultura<br />

inserto EGK<br />

Una cassa malati fuori dal coro<br />

Un nuovo mondo è possibile<br />

eventi<br />

Scoprire la forza risanatrice del<br />

perdono<br />

metodi naturali<br />

L’evoluzione umana poggia sul<br />

piede<br />

rubriche<br />

Essenze<br />

Erboristeria<br />

Fiori di Bach<br />

Il blog del guardiano<br />

Gastronomia e salute<br />

Agenda<br />

L’aforisma<br />

“Una carta del mondo che non<br />

contiene il Paese dell’Utopia non<br />

è degna nemmeno di uno sguardo,<br />

perché non contempla il solo<br />

Paese al quale l’Umanità approda<br />

di continuo. E quando vi<br />

getta l’àncora, la vedetta scorge<br />

un Paese migliore e l’Umanità di<br />

nuovo fa vela”.<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

Oscar Wilde<br />

3


4<br />

Uniti per il bene comune<br />

In una valle montana alle porte di Torino vive una comunità sorta per sperimentare un modello di società<br />

basato su principi di collaborazione, consapevolezza, equilibrio, che si è fatta conoscere in tutto il mondo. A<br />

trentasei anni dalla sua nascita Damanhur conta 1’000 abitanti e non smette di trasformarsi ed evolvere.<br />

Ogni anno i cittadini di Damanhur si riuniscono per contarsi.<br />

Dossier<br />

“Con voi!”, ci saluta allegro, riprendendo<br />

il cammino, l’uomo<br />

con la carriola. Si stava chiedendo<br />

se il dragone in creta, sua creazione<br />

dormiente sotto enormi<br />

teli nel gelo dell’inverno, potesse<br />

aver freddo. “Avete mica una<br />

coperta?”, ci ha abbordati. Il primo<br />

degli originalissimi incontri<br />

che hanno costellato i nostri due<br />

giorni a Damanhur. “Con te”, lo<br />

congeda Macaco, la nostra mentore<br />

per la mattinata. A Damanhur<br />

si sperimenta tutto, anche il<br />

saluto.<br />

Ora siamo di fronte al Tempio<br />

Aperto, luogo storico nel cuore<br />

pulsante di questa comunità di<br />

circa mille anime. “Noi riteniamo<br />

che la realtà sia un cristallo composto<br />

da numerose facce. E che<br />

ogni faccia non sia che una tes-<br />

sera di questo mosaico. Crediamo<br />

dunque che ogni idea non sia altro<br />

che una parte di realtà e come<br />

tale vada accolta. In questo caso,<br />

ad esempio, siamo del parere che<br />

ogni credo religioso rappresenti<br />

uno spicchio di verità. Per questo<br />

si chiama Tempio Aperto,<br />

non perché non ha un tetto, ma<br />

perché è aperto a ogni forma di<br />

spiritualità. Più disponiamo di<br />

pluralità di idee, testimonianze,<br />

credenze, più ci avviciniamo alla<br />

realtà che pur resta approssimativa<br />

in ragione della soggettività<br />

delle percezioni, allo sconosciuto,<br />

al mutevole. Per questo motivo<br />

anziché riferirci a un reale, preferiamo<br />

riferirci a un quasi reale”.<br />

Mentre Macaco spiega, un<br />

uomo si è posto con naturalezza<br />

all’entrata del tempio. Se ne sta a<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

gambe e braccia leggermente divaricate<br />

e con i palmi delle mani<br />

rivolte all’altare dedicato al Fuoco,<br />

sul quale si trova un enorme<br />

cristallo. Solo io ci bado mentre<br />

Macaco continua: “L’accesso al<br />

cuore del tempio è consentito unicamente<br />

durante le celebrazioni.<br />

Noi crediamo che vi siano delle<br />

energie che vogliamo preservare<br />

evitando eccessive interferenze”.<br />

Oltrepassiamo l’incolto pure con<br />

divieto di accesso che la comunità<br />

ha voluto riservare agli esseri<br />

di natura dopo aver espropriato<br />

loro un bel po’ di terreno per insediarvi<br />

le proprie attività.<br />

Condivisione, ricerca spirituale<br />

e filosofica, crescita personale,<br />

creatività sono i temi di Damanhur;<br />

affrontati con spirito<br />

aperto e critico nel contempo:<br />

mettere in discussione è la parola<br />

d’ordine e non prendersi sul<br />

serio un affare serissimo. Ne è<br />

un esempio una delle numerose<br />

usanze damanhuriane: quella di<br />

assumere il nome generalmente<br />

di un animale e una pianta, è<br />

facoltativo ma lo fan quasi tutti.<br />

Si tratta di un gioco tipicamente<br />

damanhuriano: gioioso, ma che<br />

richiede impegno e consapevolezza.<br />

Il nome lo si assume infatti<br />

attraverso un laborioso iter<br />

che coinvolge l’intera comunità:<br />

“Cambiare nome è un processo in<br />

cui ci si deve esporre molto. Un<br />

modo per conoscersi, farsi conoscere,<br />

conoscere gli altri. Un’occasione<br />

di relazionarsi agli altri<br />

in modo profondo. La scelta di<br />

nomi di piante o animali evidenzia<br />

il forte legame con la natura,<br />

ma è anche un modo di prendersi<br />

un po’ in giro”. E visto che a


“Oggigiorno abbiamo frammentato tutto, l’universo, l’atomo, la società.<br />

Ora è giunto il tempo di ricercare nuove forme di unione”<br />

Damanhur tutto è fluire, il nome<br />

lo si può pure lasciare o nuovamente<br />

cambiare.<br />

Quando dice “noi”, e lo dice sovente,<br />

il damanhuriano pensa a<br />

una grande famiglia di persone<br />

che si sono riunite con l’intento<br />

di “aiutarsi reciprocamente attraverso<br />

la fiducia, il rispetto, la<br />

chiarezza, l’accettazione, la solidarietà,<br />

la continua trasformazione<br />

interiore. Ognuno si impegna<br />

ad offrire agli altri ulteriori possibilità<br />

di rilancio” come recita il<br />

primo articolo della Costituzione<br />

della Federazione di Damanhur.<br />

Il fondatore Oberto Airaudi,<br />

Falco per i damanhuriani, è a<br />

tutt’oggi ispiratore e punto di<br />

riferimento per i membri della<br />

comunità pur non rivestendo<br />

ruoli di responsabilità. Fondata<br />

nel 1975 la comunità deve il suo<br />

nome all’omonima città egiziana<br />

un tempo sede di un tempio dedicato<br />

a Horo, il Dio-falco a cui è<br />

associata l’unificazione fra l’Alto<br />

e il Basso Egitto.<br />

Damanhur è un esperimento sociale<br />

nato per realizzare il sogno<br />

di una società basata sull’ottimismo<br />

e sul fatto che l’essere<br />

umano possa essere padrone<br />

del proprio destino senza dover<br />

dipendere da altre forze esterne<br />

a sé. Insediata in Val Chiusella,<br />

nella zona montuosa nei pressi<br />

di Ivrea, alle porte della valle<br />

d’Aosta, si estende oggi su circa<br />

cinquecento ettari in gran parte<br />

boschivi ma comprensivi anche<br />

di aree agricole e produttive, con<br />

appezzamenti ed edifici integrati<br />

in diversi comuni. Gruppi di una<br />

ventina di persone praticano la<br />

vita comunitaria in abitazioni in<br />

cui dispongono di camere private<br />

e spazi comuni. Sono i nuclei<br />

comunità. Ricerca e sperimen-<br />

tazione sono il fil rouge che caratterizza<br />

la quotidianità di ogni<br />

damanhuriano. Nell’affrontare il<br />

convivere di ogni giorno ma anche<br />

nel seguire uno scrupoloso<br />

iter di crescita personale nonché<br />

impegnandosi nelle attività comuni.<br />

Ogni nucleo, ad esempio,<br />

si occupa di un settore specifico<br />

di ricerca per beneficio dell’intera<br />

comunità. Il tutto è assemblato<br />

da un intento comune: travalicare<br />

l’individualismo a favore del<br />

bene collettivo.<br />

“Oggigiorno abbiamo frammentato<br />

tutto, l’universo, l’atomo, la<br />

società. Ora è giunto il tempo di<br />

ricercare nuove forme di unione”,<br />

ci dice Orango, tra i fondatori di<br />

Damanhur, realtà che vuole essere<br />

fucina di esperienze a disposizione<br />

dell’umanità tutta. Apertura,<br />

scambio e incontro sono<br />

preponderanti per i damanhuriani<br />

che sono molto attivi anche<br />

in seno alle località in cui sono<br />

inseriti con iniziative sociali per<br />

anziani, giovani, nell’ambito del<br />

soccorso, nel creare opportunità<br />

economiche. Circa la metà di<br />

loro ha un impiego esterno alla<br />

comunità e la loro presenza ha<br />

ridato slancio a valli altrimenti<br />

abbandonate. Tra i numerosi edifici<br />

recuperati spicca la ex fabbrica<br />

Olivetti, simbolo regionale<br />

della prosperità di un tempo, riportata<br />

in vita come centro culturale,<br />

artigianale e commerciale.<br />

Da tre legislature il sindaco di<br />

Vidracco è il damanuriano Elfo<br />

Frassino. Voto risicato alla prima<br />

legislatura, plebiscito alla terza<br />

con l’80% di consensi. I damanhuriani<br />

soffrono della diffidenza<br />

con cui sono accolti all’esterno,<br />

loro vorrebbero dialogare col<br />

mondo, ma non sempre il mondo<br />

vuole dialogare con loro, è forse<br />

Nel nucleo comunità Magila si sperimenta la produzione di<br />

energia rinnovabile.<br />

il prezzo da pagare quando ci si<br />

riunisce in comunità, una forma<br />

sociale percepita come esclusione<br />

volontaria dalla società o resistenza<br />

al pensiero dominante. Per<br />

questo sono molto impegnati a<br />

mostrare che la loro è una comunità<br />

aperta e oltre a un sindaco,<br />

hanno esportato tantissimo know<br />

how, in campo filosofico, della<br />

medicina naturale, della socialità<br />

e delle energie rinnovabili, senza<br />

dimenticare gli incredibili Templi<br />

dell’Umanità opera d’arte ipogea<br />

scavata segretamente a mano in<br />

quindici anni di lavoro volontario<br />

e notturno dai cittadini di Damanhur<br />

e oggi ammirata da numerosissimi<br />

visitatori. Tutti sono<br />

i benvenuti a Damanhur, per una<br />

visita, un corso, una celebrazione<br />

o solo per curiosità.<br />

I damanhuriani sono un popolo<br />

di entusiasti. Fieri anche, dei traguardi<br />

raggiunti grazie a un’organizzazione<br />

volta a far fiorire il<br />

meglio in ogni singolo cittadino.<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

Dossier<br />

5


“Percepiamo il successo di ognuno come il successo di tutti”<br />

L’arte è molto praticata a Damanhur. Cobra alle prese con la<br />

sua nuova creazione.<br />

Dossier<br />

6<br />

È qualcosa di molto simile all’orgoglio<br />

materno che percepiamo<br />

in Macaco ogni qual volta narra<br />

dell’operato dei membri della<br />

comunità. “Sì, noi percepiamo il<br />

successo di ognuno come il successo<br />

di tutti”, ci conferma Formica,<br />

quando glielo facciamo<br />

notare. Come Macaco, Formica si<br />

occupa delle relazioni pubbliche<br />

per Damanhur. Di formazione<br />

elettricista Formica è a Damanhur<br />

da ventisette anni, giunta in<br />

seguito alla visione di una trasmissione<br />

televisiva. Istrice, suo<br />

figlio, ne ha quattordici. A nove<br />

– età minima per farlo – ha deciso<br />

di prendere il nome. A diciotto<br />

potrebbe far domanda di cittadinanza<br />

a Damanhur ma ancora<br />

non sa. Essere damanhuriani implica<br />

degli oneri e anche chi vi<br />

è nato, per ottenere cittadinanza<br />

dopo i quattorici anni, deve seguire<br />

il consueto iter di ammissione<br />

che può durare da sei mesi<br />

a due anni. “A Damanhur è più<br />

facile uscire che entrare. Per noi è<br />

anche importante che i nostri figli<br />

siano liberi di fare le loro scelte e<br />

le loro esperienze anche al di fuori<br />

della realtà comunitaria. Certo<br />

possono sempre vivere presso di<br />

noi senza assumere lo statuto di<br />

cittadini, come fanno numerose<br />

altre persone”. Damanhur si occupa<br />

della scolarizzazione dei figli<br />

dai due anni ai quindici, con<br />

una scuola della prima infanzia,<br />

le elementari e le medie. Le classi<br />

sono di cinque elementi di diversa<br />

età “per favorire l’aiuto reciproco<br />

anziché la competizione” e la<br />

scuola è spesso itinerante “per noi<br />

è importante insegnare l’apertura<br />

verso gli altri, la multiculturalità”.<br />

A Damanhur vivono oggi nonni,<br />

genitori, figli e nipoti. Uno scossone<br />

alla demografia potrebbe<br />

darlo la recente iniziativa New<br />

Life che vede la comunità aprirsi<br />

all’adesione di cittadini a tempo<br />

che potranno inserirsi per tre<br />

mesi nelle comunità, e decidere<br />

poi se proseguire l’esperienza.<br />

“Nuove persone significa per noi<br />

nuova energia e nuove idee. Riteniamo<br />

il rinnovamento un fattore<br />

importantissimo per mantenere<br />

viva e propositiva una comunità.<br />

Ci piace anche pensare che chi<br />

farà esperienza qui potrà portare<br />

semi di pace e cooperazione nel<br />

mondo”.<br />

Formica è una persona pratica,<br />

ama le soluzioni intelligenti. Ci<br />

mostra la casa che gira per approfittare<br />

al massimo dell’energia<br />

del sole. La sua di casa, che<br />

condivide con il marito Gorilla, è<br />

stata invece ricavata sugli alberi,<br />

trasformando quella che era prima<br />

una capanna di ragazzi oggi<br />

ormai cresciuti. Il nucelo che si<br />

occupa di energia alternativa lo<br />

vediamo da lontano ma basta.<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

Sembra il laboratorio di Archimede<br />

Pitagorico: vetrate, pannelli<br />

fotovoltaici, collettori solari,<br />

tubi per l’immagazzinamento del<br />

calore, forni solari, impianti eolici.<br />

Da queste sperimentazioni ne<br />

è scaturita un’azienda che attualmente<br />

opera in tutto il Paese. Poi<br />

una casa in paglia e argilla: “È<br />

passiva e a chilometro zero, tutto<br />

il materiale lo abbiamo ricavato<br />

nella regione, compreso i coppi<br />

che ricoprono il tetto”. I damanhuriani<br />

progettano e costruiscono<br />

le case da sé seguendo i criteri<br />

della bioedilizia. Un lavoro comunitario<br />

per molti espletato nel<br />

tempo libero e che tutti definiscono<br />

estremamente divertente.<br />

Visitando un edificio con Formica,<br />

si finisce per certo nella “sala<br />

macchine”. Davanti a grovigli di<br />

tubi e rubinetti immancabilmente<br />

esclama: “Questo è il locale più<br />

importante della casa!”, per poi<br />

passare a spiegare come e quanto<br />

si riesca a risparmiare energia e<br />

a coprire il fabbisogno con fonti<br />

rinnovabili con coinvolgente<br />

entusiasmo e ammirazione per i<br />

tecnici di Damanhur. Attualmente<br />

la comunità copre con fonti energetiche<br />

proprie e rinnovabili il<br />

35% del consumo elettrico, il 65%<br />

dell’acqua calda sanitaria e il 90%<br />

del riscaldamento degli edifici.<br />

Rimanere soli, a Damanhur, è ardua<br />

impresa. Subito qualcuno si<br />

accosta, chiede di noi, racconta<br />

di sé. Così non facciamo in tempo<br />

a sederci sul divano del bed<br />

and breakfast che giunge Faraona.<br />

Posa la giacca dietro una<br />

porta che dà direttamente sul<br />

soggiorno comune: “La mia camera<br />

è molto veloce”, ci dice questa<br />

farmacista che da otto anni<br />

vive qui. “Devo mostravi la mia<br />

echinacea!”, sobbalza sul divano,


scompare e in un battibaleno riappare<br />

con due vasi fra le mani.<br />

Sono radici messe in soluzione:<br />

“Non sono belle?” domanda per<br />

lei retorica; la sua farmacia empirica<br />

dà sollievo a tutti quanti,<br />

così come il suo canto mentre<br />

svolge il turno in cucina. In una<br />

casa nel bosco Camaleonte non<br />

perde l’occasione di farci sentire<br />

una pianta che, collegata a un<br />

sintetizzatore, ha imparato a suonare.<br />

Federico ha la varicella. I<br />

nonni, giunti in visita dall’Emilia,<br />

non lo abbandonano un attimo. I<br />

genitori sono in attesa del secondo<br />

genito. Gau esce per andare al<br />

corso di pranoterapia, arte curativa<br />

molto praticata dai damanhuriani.<br />

Stambecco ha saputo della<br />

nostra presenza e ha fatto un<br />

salto per salutarci. Ha pubblicato<br />

in internet un libro sulla vita a<br />

Damanhur, visibile nel sito della<br />

comunità. Rampichino rientra<br />

dal turno di pompiere e si mette<br />

a discutere di installazioni per la<br />

produzione elettrica con Argo. È<br />

tutto un viavai. I damanhuriani<br />

sono gente molto impegnata. Al<br />

mattino sarà lo stesso Argo a impedirci<br />

di fare colazione da soli.<br />

Impiegato in un’azienda tedesca<br />

ha allestito l’ufficio in casa e periodicamente<br />

si reca in Germania.<br />

Parlando dei pro e dei contro della<br />

vita comunitaria ci dice: “Abbiamo<br />

lavorato talmente tanto sui<br />

contro che oramai non li vediamo<br />

più. Ci conosciamo e sappiamo<br />

rispettare i bisogni di ognuno.<br />

In più, ci sosteniamo a vicenda<br />

e non ci annoiamo mai!”. È difficile<br />

descrivere Damanhur nella<br />

sua poliedricità e ci appoggiamo<br />

alle parole di Argo che soppesa:<br />

“Cos`è Damanhur se non le persone<br />

che ci vivono?”; così come<br />

cos’è la società se non i singoli<br />

che la compongono? Con voi.<br />

Cindy Fogliani<br />

www.damanhur.org<br />

Dalla tradizione verso il nuovo<br />

La filosofia di Damanhur è legata alle antiche tradizioni esoteriche, ma è<br />

anche attenta ad ogni scoperta della scienza moderna. La stessa comunità<br />

conduce incessanti ricerche soprattutto nell’ambito delle energie sottili.<br />

Il Tempio Aperto, simbolo dell’apertura della filosofia di Damanhur. Foto Mikki, Flikr.com<br />

Non si può parlare di Damanhur<br />

senza accennare alla filosofia<br />

che ha ispirato i suoi fondatori.<br />

Tale filosofia non esclude il pensiero<br />

moderno, ma lo integra recuperando<br />

elementi del pensiero<br />

antico, in particolare per quanto<br />

concerne gli aspetti mistici e<br />

simbolici della realtà.<br />

Il simbolo è sempre presente a<br />

Damahur, nelle decorazioni, ma<br />

soprattutto nei templi.<br />

“Questo contatto con i simboli”,<br />

ci dice Orango, uno di coloro che<br />

hanno contribuito alla nascita<br />

di quella realtà complessa, dinamica<br />

e affascinante che è Damahur,<br />

“è chiamato risveglio. È<br />

un processo decondizionante che<br />

supera la visione stessa dell’essere<br />

umano, della vita e dell’esistenza.<br />

Si deve risvegliare tutto:<br />

la forma, la natura, la materia.<br />

Noi lavoriamo per risvegliare la<br />

materia”.<br />

In che modo ?<br />

“Invitando a prendere coscienza<br />

del fatto che la materia può<br />

essere un ricettacolo di energie,<br />

esattamente come l’essere umano<br />

può diventare un ricettacolo<br />

di esperienza e saggezza. Con<br />

la nostra ossessione del sempre<br />

nuovo, dimentichiamo di valutare<br />

l’usato e quindi perdiamo<br />

anche il senso della morte. Noi<br />

buttiamo l’oggetto usato, così<br />

come consideriamo inutile l’essere<br />

umano vecchio. Non abbiamo<br />

il senso della profondità della<br />

materia. Non pensiamo, per<br />

esempio, che la penna che uso<br />

ha una storia perché ha partecipato<br />

alla mia vita e alle mie<br />

energie. Se poi la penna era appartenuta<br />

a mio padre e a mio<br />

nonno prima di lui, direi che è<br />

diventata un oggetto dotato di<br />

una coscienza interna, di una<br />

sua personalità”.<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

Dossier<br />

7


“La nostra logica è di fare della vita un ambiente di ricerca e<br />

di sperimentazione, il che è il modo migliore di andare al di là<br />

delle regole”<br />

I Templi dell’Umanità con le loro complesse decorazioni, sono un capolavoro degli abitanti di Damanhur<br />

che li hanno costruiti e decorati interamente. Foto Alex Jarvis, Flickr.com<br />

Dossier<br />

8<br />

Oltre alle tecnologie sostenibili<br />

studiate anche le energie sottili.<br />

Questo studio si basa su una<br />

tradizione antica o su nuove<br />

scoperte ?<br />

“Su tutte e due le cose. La tradizione<br />

antica è quella esoterica,<br />

cioè quella che trova matrice qui<br />

in Europa e che si manifesta in<br />

moltissimi contesti, nell’ambito<br />

di quella che noi consideriamo<br />

la puntata attuale del ciclo della<br />

creazione”.<br />

Quindi siete d’accordo con<br />

l’idea dei grandi cicli di cui<br />

parlano molte tradizioni ?<br />

“Certamente. I cicli finiscono<br />

per iniziare di nuovo e oggi basta<br />

guardarsi intorno per capire<br />

che siamo alla fine di un ciclo e<br />

all’inizio di un altro. La difficoltà<br />

per noi, che siamo le generazioni<br />

eroiche che stanno in mez-<br />

zo, sta nel saper interpretare il<br />

nuovo senza perdere il valore e<br />

il vigore della tradizione. Questa<br />

è veramente la scommessa<br />

più importante di quest’epoca<br />

storica. Direi che noi di Damahur<br />

nasciamo dalla volontà<br />

di integrare quelli che sono stati<br />

i percorsi in questo momento<br />

finale, dal desiderio di riporci<br />

le domande fondamentali della<br />

vita in un’ottica di grande apertura,<br />

riconoscendo che i concetti<br />

rigidi di vero o falso sono anche<br />

quelli un retaggio della nostra<br />

epoca, perché in molte lingue<br />

antiche il concetto di verità<br />

non esisteva se non al plurale.<br />

Sostanzialmente ci chiediamo<br />

se certi principi migliorano o<br />

no la qualità della vita. Perciò<br />

abbiamo creato questo luogo<br />

per poter sperimentare. Nei<br />

primi anni Settanta facevamo<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

le nostre ricerche ed eravamo<br />

affascinati da tutto ciò che ci<br />

pareva di scoprire nella nostra<br />

quotidianità e nei nostri centri<br />

di ricerca di allora. Poi abbiamo<br />

sentito il desiderio di sperimentare<br />

ciò che avevamo scoperto<br />

ed è nata Damanhur che è ancor<br />

oggi un’esperimento sociospirituale.<br />

La nostra logica è<br />

di fare della vita un ambiente<br />

di ricerca e di sperimentazione,<br />

il che ci sembra anche il modo<br />

migliore di andare al di là delle<br />

regole. Quindi ci rifacciamo alla<br />

tradizione ma vogliamo anche<br />

innovare, perché oggi quello che<br />

si sa è tantissimo : abbiamo letto<br />

il genoma, abbiamo un’idea<br />

dell’individuo nei minimi e nei<br />

massimi sistemi, abbiamo un<br />

concetto nuovo di tutti i processi<br />

energetici”.<br />

Voi avete un concetto interessante<br />

chiamato delle lineee sincroniche.<br />

Si tratta delle stesse<br />

linee di cui parla la geobiologia?<br />

“Direi che è diverso. Oggi ci si<br />

sta avvicinando a una rilettura<br />

di tutti i meccanismi vitali.<br />

Negli anni scorsi vi è stata la<br />

scoperta delle linee di Hartman,<br />

dei reticoli tellurici e di altre linee<br />

di cui alcune sono diventate<br />

famose e altre no. Ma la cosa<br />

importante in questo processo,<br />

secondo noi, è tornare a integrare<br />

la materia e rileggere i protocolli<br />

dell’integrazione”.<br />

In che senso?<br />

“Ci si può chiedere che cosa fa<br />

sì che una forma non si sgretoli.<br />

Qui c’è una plusvalenza che va<br />

compresa perché, se non capiamo<br />

perché le forme si mantengono<br />

e si richiamano per similitudine,<br />

non capiamo il senso stesso


“Si arriva a scoprire le linee sincroniche che sono i grandi fiumi<br />

della vita”<br />

dell’esistenza. In questa ricerca<br />

si riscoprono inevitabilmente<br />

tutte le reti che integrano la vita.<br />

Queste reti sono tantissime, pensiamo<br />

solo alle infinite reti e agli<br />

infiniti sistemi del corpo umano:<br />

cardiocircolatorio, muscolare,<br />

endocrino, nervoso… e oggi si<br />

sa che ne abbiamo scoperto solo<br />

alcuni, perché i rami più avanzati<br />

della scienza lavorano sulle<br />

reti luminose che abbiamo dentro<br />

di noi. Per quanto concerne il<br />

pianeta vi sono stati moltissimi<br />

sperimentatori che hanno scoperto<br />

i reticoli vicini alla materia,<br />

poi le linee più evanescenti<br />

come le laylines e altre ancora.<br />

Se ci allontaniamo dalla materia,<br />

sfociamo su reti energetiche che<br />

rispondono alle forme ma che<br />

sfuggono ai sistemi di rilevamento<br />

tradizionali. Bisogna quindi<br />

affidarsi a facoltà intuitive per<br />

poterle sentire. Poi naturalmente<br />

bisogna verificare se queste intuizioni<br />

hanno qualche ricaduta<br />

sul piano fisico e così si arriva a<br />

scoprire quelli che sono i grandi<br />

fiumi della vita. Sono questi fiumi<br />

che caratterizzano i flussi di<br />

arrivo e i flussi di uscita. Sono<br />

ancora loro che determinano la<br />

disposizione ultima della vita su<br />

questo pianeta e i suoi meccanismi<br />

di rispondenza. Diciamo, per<br />

generalizzare, che sono un vero<br />

sistema nervoso-energetico della<br />

terra”.<br />

Perché chiarmarlo sincronico?<br />

“Perché utilizza legge di rispondenza<br />

teorizzata da Jung per<br />

cui il simile attira il simile. In<br />

realtà si tratta di una legge antichissima,<br />

nota agli egizi, ai<br />

greci, ai romani e diventata in<br />

termini moderni la «serendipity»<br />

che fa sì, ad esempio, che<br />

Una veduta dei Templi dell’Umanità. Foto Alex Jarvis. Flickr.com<br />

un individuo, dal momento che<br />

formula pensieri positivi catalizza<br />

su di sé elementi dello<br />

stesso tipo. Questo principio<br />

di rispondenza oggi si può indagare<br />

in vari modi. Noi, per<br />

esplorare questo reticolo abbiamo<br />

usato metodi empirici perché<br />

il nostro modo di procedere<br />

è focalizzato sull’individuo e<br />

sul risveglio della sua capacità<br />

di sentire e di intuire. Abbiamo<br />

così appurato che esiste un reticolo<br />

in cui scorre un elemento<br />

fondamentale per la vita che è<br />

la legge di sincronicità, ossia la<br />

legge in funzione della quale le<br />

forme si richiamano e generano<br />

campi vitali, né più né meno di<br />

quanto succede quando un certo<br />

numero di umani si unisce e forma<br />

un gruppo, dando vita a ciò<br />

che definiamo un campo morfogenetico<br />

all’interno del quale<br />

succedono cose assolutamente<br />

singolari”.<br />

Come si configura questa rete?<br />

“Il sistema non è rigido. Così<br />

come nel corpo umano le arterie<br />

si suddividono ancora e ancora<br />

fino ad arrivare ai capillari per<br />

portare il nutrimento ad ogni<br />

cellula, così questi fiumi della<br />

vita si inseriscono nella natura<br />

per portare nutrimento a ognuno<br />

di noi. Ognuno di noi è collegato<br />

a questo sistema vitale, anzi<br />

è da lì che vengono le idee, le<br />

matrici simboliche all’interno<br />

dell’universo”.<br />

Qui a Damanhur avete sviluppato<br />

un sistema chiamato Selfica,<br />

che si basa appunto sulle<br />

reti sincroniche.<br />

“Sì, abbiamo scoperto che c’è un<br />

modo per captare questa ener-<br />

Dossier<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011 9


Viaggi<br />

10<br />

gia dalla fonte. C’è un modo per<br />

costruire apparati che rispondano<br />

a questi principi, esattamente<br />

come le antenne servono<br />

a catturare le onde radio. Dal<br />

momento in cui abbiamo scoperto<br />

queste frequenze energetiche,<br />

abbiamo seguito le leggi<br />

di rispondenza, usando i metalli<br />

nobili, le forme, i colori e altri<br />

elementi per costruire delle antenne<br />

in grado di catalizzare e<br />

direzionare le energie, ad esempio<br />

per curare o per migliorare<br />

la qualità della vita. Si va da<br />

un collare che si usa per fluidificare<br />

i blocchi energetici nella<br />

cervicale, curando i mal di testa<br />

e altri dolori, e si arriva a oggetti<br />

molto sofisticati come gli «<br />

Stiloself » che sostituiscono gli<br />

aghi dell’agopuntura con la differenza<br />

che non c’è bisogno di<br />

pungere, basta appoggiare la<br />

punta sulla pelle. Ci sono poi<br />

una serie di apparati dall’azione<br />

molto profonda su sistemi<br />

cui solitamente non si arriva.<br />

Questi oggetti vanno a stimolare<br />

un sistema diverso da quello dei<br />

meridiani dell’agopuntura, che<br />

rimane nonostante tutto ancora<br />

di natura più elettromagnetica<br />

che energetica. Il reticolo così<br />

scoperto si connette con le linee<br />

sincroniche del pianeta. Le<br />

linee sincroniche che avvolgono<br />

la terra si riflettono nell’essere<br />

umano generando quelle che noi<br />

chiamiamo delle microlinee che<br />

ci connettono con altri sistemi<br />

vitali. Per fare un parallelismo,<br />

così come la cellula è connessa<br />

con organismi via via più complessi<br />

come gli organi fisici,<br />

anche noi esseri umani ci colleghiamo<br />

a tutti gli altri esseri, e<br />

al pianeta”.<br />

Florinda Balli<br />

www.damanhur.org<br />

Importazione di cultura<br />

Mentre ogni persona cerca ambiziosamente di conquistare un<br />

illusorio e surreale stato di benessere basato sulla ricchezza, in<br />

Cina si viene proiettati in un mondo in cui le antiche tradizioni<br />

e conoscenze sono saggezza popolare.<br />

Nell’avanzamento progressivo<br />

della società occidentale tendiamo<br />

a smarrire l’origine da cui<br />

“si mosse il primo passo”; avvicinandosi<br />

alla realtà cinese ci si<br />

rende invece subito conto che,<br />

per quanti contrasti la nazione<br />

stia vivendo, ogni individuo<br />

presta la dovuta cura alle radici<br />

dell’albero dell’evoluzione.<br />

Il gruppo medico della Scuola-<br />

Tao-Bologna – che aprirà prossimamente<br />

una sede a Lugano<br />

– parte a settembre per un affascinante<br />

viaggio alla scoperta<br />

dell’essenza della Medicina<br />

Cinese Classica, meta stabilita:<br />

HangZhou, città universitaria<br />

nelle vicinanze di Shanghai.<br />

“Ogni buon viaggio inizia con<br />

un buon libro”, di conseguenza<br />

le quattordici ore di volo trascorrono<br />

fra un film di bassa<br />

lega, un sonnecchiare sempre<br />

disturbato, un pasto servito con<br />

smagliante sorriso e un’affascinante<br />

lettura sulla cultura cinese.<br />

Un popolo che, fin dai tempi<br />

che furono, ha dato e creato<br />

tanto, e per questo sempre fin<br />

troppo sfruttato.<br />

All’arrivo ad HangZhou, capitale<br />

della Cina nel X secolo,<br />

ci si trova immersi in una città<br />

futuristica, industrialmente<br />

ed economicamente tra le più<br />

avanzate del Paese. La città è<br />

un perfetto connubio fra mondo<br />

antico mitologico e spirituale<br />

con un’economia moderna e<br />

“avantgardiste”. Dai grattacieli<br />

di banche e commercio, ci si trova<br />

in magici parchi senza tempo,<br />

capaci di proiettare istantaneamente<br />

nel mondo surreale<br />

di migliaia di anni fa, in cui il<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

profumo dell’antica Cina colma<br />

l’animo di armonia e pace.<br />

Perla preziosa il “West Lake”; la<br />

leggenda narra sia stato generato<br />

da una perla caduta dalla<br />

via lattea e la tradizione vi si<br />

riferisce come a una bellissima<br />

signora. È lei a delimitare la città:<br />

da un lato vi sono i grattacieli,<br />

dall’altro le piantagioni di<br />

té verde (Longjin, il migliore di<br />

tutta la Cina). Le campagne sono<br />

ricche di templi antichi e luoghi<br />

di culto ove smarrirsi è una piacevole<br />

avventura. Il lago seduce<br />

per l’atmosfera magica e surreale:<br />

sembra un pozzo di energia<br />

allo stato puro, inesauribile e disponibile<br />

per chiunque. Questa


“La medicina tradizionale e quella allopatica convivono in<br />

perfetta simbiosi”<br />

Il profumo dell’antica Cina colma l’animo di armonia. Foto John Barth<br />

ammaliante signora rapisce fin<br />

dai tempi illustri poeti, filosofi ,<br />

viaggiatori e abitanti del luogo<br />

che a modo loro gli hanno reso e<br />

rendono omaggio.<br />

Le giornate degli studenti in agopuntura<br />

iniziano il lunedì mattina<br />

all’alba all’Università Medica<br />

dello Zhejiang di HangZhou, la<br />

terza università per grandezza<br />

della Cina, con 18’000 studenti<br />

annui in un enorme complesso.<br />

Qui si studiano alla radice conoscenza<br />

e saggezza medica di<br />

questo grandioso popolo; che<br />

accoglie sempre con un sincero<br />

sorriso. I professori appartengono<br />

alla cerchia dei massimi<br />

esponenti mondiali dell’ago-<br />

puntura ma accolgono gli studenti<br />

come fossero compagni<br />

di lunga data nella cerchia del<br />

Dr. Feng NinHan, un luminare<br />

della Medicina Cinese Classica<br />

che è la sesta generazione a<br />

tramandare oralmente da padre<br />

in figlio. Un uomo dall’irresistibile<br />

energia magnetica: sembra<br />

trasmettere le nozioni con lo<br />

sguardo, coinvolgendo in dinamiche<br />

nelle quali rispettare e<br />

meritarsi gli insegnamenti sono<br />

concetti fondamentali ancorati<br />

a un antico codice d’onore.<br />

Il mattino si tengono le lezioni<br />

nello stabilimento universitario,<br />

mentre nel pomeriggio si<br />

visitano le cliniche ospedaliere<br />

del centro città, dove si osserva<br />

l’applicazione pratica della<br />

Medicina cinese classica. Per<br />

diventare medico operatore in<br />

Agopuntura in Cina è previsto<br />

un percorso formativo universitario<br />

di undici anni a tempo<br />

pieno. Lo stesso è parificato al<br />

percorso medico occidentale. Gli<br />

studenti di Medicina Tradizionale<br />

Cinese devono percorrere<br />

un complesso percorso di Medicina<br />

allopatica occidentale e viceversa:<br />

gli studenti in medicina<br />

occidentale devono percorrere a<br />

loro volta un percorso di studi<br />

nella Medicina Tradizionale Cinese<br />

(MTC). Questa formazione<br />

duale ha lo scopo permettere ai<br />

professionisti di stabilire quale<br />

tipo di approccio medico sia ottimale<br />

per il paziente nei diversi<br />

contesti patologici cosicché le<br />

due medicine vivono in perfetta<br />

simbiosi. Il percorso formativo<br />

è decisamente molto più articolato<br />

e impegnativo rispetto a<br />

quello occidentale; d’altro canto<br />

parifica i due diversi approcci<br />

medici, evitando le problematiche<br />

che scaturiscono dal mettere<br />

su un piano inferiore il settore<br />

delle terapie naturali come succede<br />

alle nostre latitudini.<br />

Un mese pare esser volato in un<br />

giorno ed è già tempo di rimpatriare,<br />

ma un pezzo del nostro<br />

cuore resta legato al fascino della<br />

sinuosa e armoniosa signora<br />

”XiLu”, il Lago dell’ovest. Come<br />

affermò Marco Polo, primo turista<br />

occidentale arrivato in questa<br />

città: “HangZhou, la più bella e<br />

splendida città del mondo”.<br />

John Barth Viaggi<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

11


Inserto EGK<br />

12<br />

Una cassa malati fuori dal coro<br />

Dal 2009 Alex Kummer è il nuovo presidente della EGK. Con altri cinque membri della fondazione<br />

e dell’amministrazione, è responsabile della strategia EGK-Cassa della salute, che si presenta<br />

come cassa malati di nicchia a favore della medicina olistica.<br />

Dal suo predecessore Dr. Beat<br />

Pfrunder ha ereditato un’impresa<br />

solida. Come proseguirà<br />

l’attività di EGK?<br />

L’EGK si considera un’azienda<br />

di nicchia. Ciò significa che<br />

non facciamo parte delle grandi<br />

casse malattia e nemmeno lo<br />

desideriamo. La nostra particolarità<br />

è di dare pari opportunità<br />

alla medicina naturale; dunque<br />

continueremo a impegnarci a<br />

favore di una medicina olistica<br />

e a rappresentarla in maniera<br />

affidabile. È interessante notare<br />

che molti medici sono assicurati<br />

presso EGK.<br />

L’impegno a favore della medicina<br />

naturale è importante<br />

per affermarsi sul mercato<br />

delle casse malati?<br />

Sì, il nostro impegno a lungo<br />

termine a favore della medicina<br />

naturale ci contraddistingue<br />

in modo significativo. In questo<br />

concetto rientra anche l’audit di<br />

qualità del nostro Ufficio terapisti.<br />

Tutti i terapisti registrati<br />

presso la nostra azienda sono<br />

fedeli ai criteri di qualità della<br />

Fondazione per la medicina<br />

naturale ed empirica. Non per<br />

questo riposiamo sugli allori,<br />

dobbiamo fornire quotidianamente<br />

prestazioni qualificate<br />

mantenendo una base finanziaria<br />

solida e offrendo premi onesti<br />

e pagabili.<br />

Con l’arrivo di Didier Burkhalter<br />

in Consiglio federale è cambiato<br />

qualcosa in politica sanitaria?<br />

Rispondo alla domanda con una<br />

certa riservatezza. Con Didier<br />

Burkhalter la politica sanitaria<br />

segue una linea più realistica.<br />

Non ha deluso le grosse aspettative<br />

che lo riguardavano, ma<br />

non le ha nemmeno ancora soddisfatte.<br />

Si deve anche considerare<br />

che il suo compito non è<br />

davvero facile.<br />

Quali provvedimenti considera<br />

importanti affinché non vi siano<br />

ulteriori notevoli aumenti<br />

dei premi?<br />

Non esistono provvedimenti che<br />

possano ridurre in modo efficace<br />

le spese della sanità. È un’illusione.<br />

Solo sommando diversi<br />

provvedimenti è possibile ottenere<br />

una riduzione delle spese.<br />

In linea di principio le spese<br />

rimarranno alte, perché possediamo<br />

un sistema sanitario efficiente<br />

e vogliamo anche poterlo<br />

utilizzare in caso di malattia.<br />

Entrando nell’ambito di domande<br />

più personali, quali<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

sono secondo lei le tre principali<br />

virtù di un superiore?<br />

Essere credibili, distribuire e<br />

incentivare la responsabilità,<br />

incoraggiare la squadra di collaboratori.<br />

Per me il lavoro di<br />

squadra è molto importante.<br />

Quando si dispone di esperienza<br />

e conoscenza di più persone<br />

la somma di queste capacità è<br />

molto superiore a quella delle<br />

singole prestazioni. Si tratta<br />

di orchestrare con intelligenza<br />

questa prestazione complessiva.<br />

Quali sono i suoi obbiettivi personali?<br />

Desidero vivere in modo consapevole<br />

giorno per giorno,<br />

apportando un contributo alla<br />

soddisfazione personale e del<br />

mio prossimo.<br />

Estratto dall’intervista di Brigitte<br />

Müller<br />

Per star bene 12 2010<br />

Informazioni<br />

EGK-Cassa della salute<br />

Agenzia di Bellinzona<br />

Via Codeborgo 16<br />

6500 Bellinzona<br />

091 851 30 80<br />

www.egk.ch


Un nuovo mondo è possibile<br />

“Vi sono così tante conoscenze e così tante possibilità sulla Terra, e le persone costruiscono bombe atomiche<br />

anziché luoghi di pace. Io non partecipo. Dedico la mia vita alla costruzione di una comunità per l’amore”.<br />

Così si presenta Michael Tarozzo, che con la compagna Lucienne, ha dato avvio a un progetto di comunità nel<br />

canton San Gallo, in cui sono attualmente coinvolti Markus, Hinke e René coi due figli adolescenti.<br />

Cresciuto in Ticino, Michael si è<br />

laureato in scienza di ingegneria<br />

meccanica al Politecnico di<br />

Zurigo, ha lavorato in seno a<br />

Greenpeace e nell’ambito della<br />

progettazione di impianti solari.<br />

Nel 2008 frequenta per un anno<br />

e mezzo la formazione Monte<br />

Cerro Peace Education, compreso<br />

corsi di Ecovillage Design<br />

Education alla comunità di Tamera,<br />

in Portogallo, dove acquisice<br />

le competenze per la creazione<br />

di villaggi ecologici e di<br />

pace – Healing Biotope. “L’esperienza<br />

a Tamera ha rinfrancato<br />

la mia fiducia e alimentato il<br />

mio ottimismo riguardo la possibilità<br />

di creare modelli sociali<br />

reali in cui tutti possano vivere<br />

in pace con se stessi, con gli altri<br />

e con madre natura”.<br />

Fondata nel 1995 Tamera conta<br />

oggi quasi duecento abitanti<br />

e studenti accomunati dal desiderio<br />

di costruire e pensare in<br />

modo sostenibile, rispettare la<br />

vita in tutte le sue forme, essere<br />

solidali e coltivare l’amore per<br />

il prossimo, sperimentando un<br />

modello sociale volto a sostituire<br />

il sistema della supremazia.<br />

Assumendosi la responsabilità<br />

delle proprie azioni e dei propri<br />

pensieri, rendendosi trasparenti<br />

nei campi più importanti della<br />

vita, quali potere, sesso, amore<br />

e soldi. La relazione tra i sessi<br />

è particolare oggetto di studio<br />

a Tamera dove si afferma: “Non<br />

può esserci pace nel mondo fintanto<br />

vi sarà guerra in amore”.<br />

Il Gemeinschaftsprojekt ricalca<br />

l’orientamento di Tamera: “Vogliamo<br />

sperimentare una convivenza<br />

basata su verità, sincerità,<br />

I fondatori della nascente comunità<br />

cooperazione e fiducia. Non abbiamo soluzioni fra le mani; ad accomunarci<br />

è l’attitudine di ricerca, osservazione, dialogo e condivisione<br />

con cui affrontiamo il quotidiano con le sue sfide e difficoltà. Si tratta<br />

principalmente di conoscere se stessi e aprirsi all’altro con profonda<br />

sincerità, e con profonda sincerità accogliere l’altro, senza giudizio ma<br />

con consapevolezza e sostenedosi a vicenda. Decidere di vivere nella<br />

cooperazione, nella pace e nell’amore non è infatti un punto di arrivo,<br />

ma un punto di partenza. Durante il viaggio si incontreranno caratteristiche<br />

personali che non coincidono con questa visione. Aggressività,<br />

potere, ambizione, egoismo sono parti dell’odierna umanità tanto<br />

quanto amore, empatia, umiltà, altruismo. Si tratta di riconoscere<br />

le une e le altre; osservarne l’insorgenza, le origini, i vantaggi e gli<br />

svantaggi che portano. In una parola divenire consapevoli dei propri<br />

meccanismi interiori e decidere quali tra questi coltivare e portare<br />

nel mondo. Il gruppo è in questo senso di grande supporto, permette<br />

punti di vista diversi, dà una forte carica energetica, sostegno emotivo<br />

e pratico, e rappresenta un’impareggiabile risorsa”.<br />

Quando entriamo con qualche minuto di ritardo alla Casa del Popolo<br />

di Bellinzona, non abbiamo la minima esitazione. Michael incarna il<br />

nostro stereotipo di persona alternativa. Grosso maglione in lana colorata,<br />

capelli un poco scompigliati, ha appena afferrato la spremuta<br />

d’arancia e ci volge uno sguardo sfavillante coronato da un largo<br />

sorriso. Evidentemente non ha avuto esitazioni nemmeno lui. Siamo<br />

subito a nostro agio, complici anche le poltroncine rosse di un locale<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

Inserto EGK<br />

13


“Quando vedo i moderni nuclei famigliari negli Stati Uniti e in<br />

Europa con un padre, una madre e un paio di figli mi chiedo:<br />

dove sono tutti gli altri?”<br />

La famiglia di Tamera riunita a tavola<br />

Inserto EGK<br />

14<br />

rimesso a nuovo, e una certa comunanza<br />

di vedute.<br />

“Quando vedo i moderni nuclei<br />

famigliari negli Stati Uniti e in<br />

Europa con un padre, una madre<br />

e un paio di figli mi chiedo:<br />

dove sono tutti gli altri?”, afferma<br />

Sobonfu Somé, una delle più<br />

celebri voci spirituali dell’Africa<br />

contemporanea, andando a<br />

mettere il dito in una piaga che<br />

duole in modo latente nei figli<br />

di una civiltà votata all’esacerbato<br />

individualismo.<br />

“Da quando parlo alla gente di<br />

questo nostro progetto ho scoperto<br />

che sono numerosissime le persone<br />

interessate a forme di vita comunitaria,<br />

le persone che ci hanno<br />

in qualche modo già pensato,<br />

possibilisti, insomma. Vi è entusiasmo,<br />

curiosità, comprensione.<br />

Soprattutto voglia di condivisione”.<br />

Si tratta forse del retaggio<br />

di tempi in cui si era giocoforza<br />

meno individualisti, o del bisogno<br />

umano di appartenere a un grup-<br />

po, come sostengono a Tamera<br />

secondo cui la forma originale di<br />

comunità non era la famiglia ma<br />

la tribù e annotano: “Comunità e<br />

individuo non sono in contraddizione:<br />

l’autentico individualismo<br />

può svilupparsi unicamente in un<br />

contesto di fiducia. Vivere in comunità<br />

significa vivere basati su<br />

di essa anziché basati sulla vita<br />

privata. È forse questo il cambio<br />

di paradigma più radicale da effettuare”.<br />

Chi crea una comunità è<br />

spinto dalla volontà di sperimentare,<br />

tradurre in pratica concetti<br />

di pace e fratellanza considerati<br />

affascinanti dai più ma percepiti<br />

spesso come pura utopia. Chi crea<br />

una comunità è sostanzialmente<br />

un ricercatore e un ottimista. Ma<br />

come partire in pratica? Come<br />

trovare persone disposte a credere<br />

nel proprio progetto, come fondarne<br />

le basi e affrontare gli inevitabili<br />

ostacoli con cui ci si trova<br />

confrontati?<br />

“Una sera, con Lucienne, ci siamo<br />

seduti a tavolino e abbiamo<br />

determinato qual’era la nostra<br />

idea di comunità. Ne è nato uno<br />

scritto contenente la nostra visione.<br />

Queste righe nero su bianco<br />

sono state l’inizio del nostro<br />

progetto, la prima concretizzazione.<br />

In seguito abbiamo mostrato<br />

queste pagine ad amici<br />

con i quali da anni parlavamo<br />

di nuove forme di convivenza, e<br />

dopo lunghe cene e serate in sauna<br />

sono saltati i tappi: il cuore<br />

della comunità ha preso forma.<br />

Abbiamo organizzato serate informative,<br />

workshop e weekend<br />

in comunità; abbiamo visitato<br />

altri progetti, tenuto conferenze<br />

e si é creata una rete di membri<br />

che vogliono partecipare ognuno<br />

con la propria intensità. Come<br />

nucleo siamo rimasti sempre noi<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

cinque, ma la volontà di crescere<br />

é grande: con la giusta velocità<br />

il gruppo crescerà! Vi sono<br />

numerose questioni pratiche da<br />

affrontare. Di nuovo non crediamo<br />

esistano soluzioni preconfezionate<br />

ma un’attitudine<br />

costruttiva nell’affrontare le discussioni.<br />

Personalmente credo<br />

che molti progetti comunitari<br />

falliscano perché si saltano le<br />

tappe intermediarie che portano<br />

a una solida base di fiducia. Soldi<br />

e potere sono due fattori che<br />

creano facilmente conflitto tra le<br />

persone. Prima di stabilire regole<br />

è dunque necessario essere consapevoli<br />

di cosa questi temi rappresentino<br />

per noi, perché ogni<br />

conflitto va risolto prima dentro<br />

di noi, altrimenti non è possibile<br />

risolverlo fuori, con gli altri. Si<br />

tratta dunque di parlare a cuore<br />

aperto, conoscersi e costruire<br />

in questo modo l’indispensabile<br />

fiducia su cui fondare un percorso<br />

comune. Ci vuole tempo<br />

e continua voglia di mettersi in<br />

discussione”.<br />

Al momento i membri del Gemeinschaftsprojekt<br />

vivono in<br />

una moderna fattoria alla periferia<br />

di Uznach. Sono impegnati<br />

in attività di crescita personale e<br />

nello studio delle dinamiche che<br />

sorgono nel gruppo. Organizzano<br />

e sostengono attività e manifestazioni<br />

a favore della pace<br />

e offrono attività di espressione<br />

corporea, massaggi, corsi di meditazione,<br />

consulenze per coppie<br />

in ambito sessuale e incontri<br />

per donne, mettendo a frutto<br />

le conoscenze professionali dei<br />

membri.<br />

Cindy Fogliani<br />

informazioni:<br />

www.gemeinschaftsprojekt.ch


Scoprire la forza risanatrice del perdono<br />

Sabato 22 gennaio a Lugano il professor Mauro Vaccani terrà un incontro di una giornata dedicato al tema<br />

del perdono. L’argomento è affascinante ma anche difficile e controverso. Abbiamo colto l’occasione per fare<br />

qualche domanda al professor Vaccani.<br />

In un tempo in cui il bisogno<br />

di scoprire se stessi e le proprie<br />

potenzialità individuali<br />

sembra prevalere che importanza<br />

può avere il perdono?<br />

Oggi c’è in tutti un forte anelito<br />

ad auto affermarsi, a dispiegare<br />

i propri talenti, a far<br />

apprezzare il proprio valore. È<br />

un elemento positivo del nostro<br />

tempo. Tuttavia la moltiplicazione<br />

delle relazioni umane ha<br />

anche complicato la loro gestione.<br />

I criteri del passato ormai<br />

sono inutilizzabili: penso<br />

al rispetto che si aveva per gli<br />

anziani, oppure alla considerazione<br />

riservata per certi ruoli.<br />

Oggi ciascuno vuol sentirsi valutato<br />

per quello che è o crede di<br />

essere. Ma è evidente che i conflitti<br />

interpersonali, proprio per<br />

questi motivi, sono enormemente<br />

accresciuti e tutti sperimentano<br />

le conseguenze dell’eccessiva<br />

auto affermazione altrui, quella<br />

che travalica la nostra libertà e<br />

si traduce in sgarbi, in torti o<br />

in forme più gravi di male che<br />

subiamo. Qui casca a fagiolo il<br />

discorso del perdono: si tratta<br />

infatti di capire se il suo esercizio<br />

– estremamente difficile<br />

– aiuti noi a gestire meglio i<br />

torti subiti e sia anche positivo<br />

per coloro che li hanno causati.<br />

Perché questo è il punto: se si<br />

considera il perdono come una<br />

semplice “rimozione” o “cancellazione”<br />

del male subito, allora<br />

esso non opera positivamente<br />

dentro di noi. Nel mio dialetto<br />

si dice che, così facendo, ci si<br />

“mangia il fegato”, ed è vero:<br />

si innescano processi autodistruttivi,<br />

che spesso degenerano<br />

Il perdono è la capacità di trovare un senso superiore in quel che ci capita. Foto<br />

Juliejordanscott. Flikr com.<br />

anche sul piano della salute fisica.<br />

E anche il nostro “malvagio”<br />

interlocutore non impara<br />

nulla dalla nostra rimozione.<br />

Ma il perdono è un’altra cosa:<br />

è la capacità di trovare un senso<br />

superiore anche in quel che<br />

di spiacevole ci capita e, di<br />

conseguenza, saperne trarre le<br />

giuste conseguenze. Per far questo<br />

ci vogliono prospettive ben<br />

più ampie di quelle schiacciate<br />

sull’immediato che caratterizzano<br />

la nostra vita odierna.<br />

Il concetto di perdono viene<br />

spesso collegato alla religione<br />

cristiana e anche a un certo<br />

buonismo ingenuo. Esiste un<br />

perdono che non sia legato né<br />

alla prima né al secondo?<br />

Il “buonismo” è una moda un<br />

po’ sciocca e superficiale degli<br />

ultimi anni, e indica l’incapacità<br />

di far fronte alle conseguenze<br />

delle azioni (proprie o altrui).<br />

Col cristianesimo autentico non<br />

c’entra per nulla, anche se questa<br />

“moda” oggi è seguita pure<br />

da tanti preti. Il perdono, invece,<br />

è una realtà profondamente<br />

cristiana ma anche squisitamente<br />

umana. Mi spiego: il cristianesimo,<br />

tramite la Scrittura<br />

e mediante l’esempio diretto di<br />

Cristo, ha fortemente illuminato<br />

le qualità del perdono, ma<br />

nell’umanità ci sono state grandi<br />

figure che hanno incarnato la<br />

potenza e l’efficacia del perdono<br />

anche prima dell’incarnazione<br />

di Cristo.<br />

Basta un seminario per imparare<br />

a perdonare?<br />

Un seminario serve a conoscere:<br />

non è poco, ma è solo l’inizio.<br />

L’esercizio del perdono è il frutto<br />

di lunghi esercizi, e si realizza<br />

davvero con grande fatica. Ma<br />

ne vale assolutamente la pena!<br />

Altre informazioni sul sito<br />

www.cristianesimoeliberta.org<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

Eventi<br />

15


Essenze<br />

Patchouli:<br />

vivere la propria individualità<br />

Fiore di Pogostemon<br />

cabli o patchouli.<br />

Olio essenziale passionale e pieno di energia. Nella Cina<br />

Antica, si utilizzava il patchouli per stabilire equilibrio tra<br />

corpo e mente. Ancora oggi gli Indiani si massaggiano<br />

i piedi con del patchouli per proteggersi dalle micosi e<br />

dai morsi di insetti e serpenti. Tuttavia, la sua popolarità<br />

è legata soprattutto al periodo dei “figli dei fiori” degli<br />

anni ‘60. Ritenendo che stimolasse il desiderio di superare<br />

i limiti interiori ed esteriori, il patchouli era l’accessorio<br />

indispensabile di questa generazione.<br />

Oggi, come in passato, o lo si ama o lo si odia, ma il<br />

patchouli non lascia indifferenti e non lo si dimentica.<br />

Permette di accettare la propria individualità e di rimanere<br />

fedeli alle proprie convinzioni, ci riconcilia con le nostre<br />

origini. Dona coraggio nell’esprimere le proprie emozioni<br />

in modo pacato, apre la mente, combatte le paure, l’incertezza,<br />

la mancanza di fiducia in se stessi, porta stabilità e<br />

radicamento.<br />

Stimola la forza fisica e psichica in presenza di stanchezza,<br />

risveglia la nostra sensualità e la nostra fantasia.<br />

Mi piace definirla l’essenza dell’individuo, dell’io chi sono<br />

e cosa voglio, cosa mi piace e cosa non mi piace. L’essenza<br />

della mia verità.<br />

Inoltre ha grandi proprietà terapeutiche in caso di problemi<br />

circolatori, emorroidi, varici, ritenzione idrica; è antinfiammatorio,<br />

efficace decongenstionante venoso e linfatico.<br />

Ottimo per la cura di pelle stanca e micosi, è fungicida,<br />

antisettico, tonificante e stimolante della digestione.<br />

Patchouli l’essenza dei ricordi di una generazione che ha<br />

segnato un tratto di storia, che ha portato il lato artistico e<br />

creativo nel nostro linguaggio e nella nostra essenza.<br />

L’importanza di ogni singolo individuo con la sua propria<br />

individualità. Nel rispetto della propria anima e nel<br />

rispetto dell’anima altrui. Nella libertà di essere, in poche<br />

parole, patchouli.<br />

16<br />

Nadia Pellencini<br />

www.energiadicolori.ch<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011


Metodi naturali<br />

L’evoluzione umana poggia sul piede<br />

Nonostante vengano generalmente ritenuti una parte aliena dell’anatomia e raramente valorizzati per il loro<br />

ruolo estremamente importante, i piedi hanno una storia affascinante e gli antropologi li riconoscono come il<br />

tratto fisico più prettamente umano. Un approfondimento in tre puntate ci porta a riscoprire questa importante<br />

parte di noi e la tradizione terapeutica che ne è scaturita.<br />

Il passaggio dei primi antropoidi dalla postura accovacciata a<br />

quella eretta, circa cinquanta milioni di anni fa, scatenò una<br />

serie di eventi. Le forme di adattamento rivestono un ruolo<br />

altamente significativo nella storia dell’evoluzione; infatti, i<br />

piedi, che in origine dovevano sostenere ciascuno un quarto<br />

del peso corporeo, dovettero adattarsi a portarne il doppio e<br />

la colonna vertebrale, che prima formava un arco nella posizione<br />

accovacciata, incominciò gradualmente a raddrizzarsi.<br />

L’alluce, che era simile al pollice della mano, si allineò alle<br />

altre dita, e il tallone si abbassò, perché doveva appoggiare<br />

sul terreno per sostenere meglio il peso del corpo. In passato,<br />

il piede era tenuto in grande considerazione: lo si definì<br />

“un’opera d’arte, un capolavoro di ingegneria” e a ragione,<br />

se si considerano le dimensioni dei piedi in rapporto al peso<br />

che devono sostenere. Il fascino che circonda questa parte del<br />

corpo, apparentemente umile, risale agli albori della storia:<br />

i piedi rivestono un ruolo non trascurabile nella mitologia,<br />

nella religione e nella cultura generale.<br />

Il riferimento mitologico più famoso è senza dubbio quello<br />

del “tallone d’Achille” che ancora oggi è utilizzato per indicare<br />

un punto debole. “Piede greco”, un termine derivato dalla<br />

mitologia antica, si riferiva in origine alle dee che avevano<br />

il secondo dito del piede più lungo del normale, simbolo dei<br />

loro poteri maschili. Inoltre, le dee vergini erano sempre rappresentate<br />

con i piedi coperti per sottolineare la loro castità,<br />

poiché essi erano considerati come parti del corpo molto intime.<br />

Molti autori autorevoli (Shakespeare, Tennyson e Oscar Wilde<br />

per citarne solo alcuni) spesso declamarono lodi ai piedi nelle<br />

loro opere. Anche nelle tradizioni religiose i piedi hanno sempre<br />

rivestito un ruolo importante; nella Bibbia per esempio, il<br />

piede è spesso citato in senso metaforico.<br />

La tradizione asiatica di baciare i piedi rappresentava un gesto<br />

di sottomissione nei confronti di una persona autorevole,<br />

come un papa o un santo, mentre l’abitudine di levarsi le<br />

scarpe sulla soglia di templi e luoghi sacri viene ancora osservata<br />

da buddisti, induisti e musulmani. Anche questo rituale<br />

viene citato nella Bibbia, quando Dio dice a Mosè: “leva i<br />

sandali dai piedi, perché il suolo che calpesti è sacro”.<br />

Nella civiltà cinese, i piedi erano considerati il massimo simbolo<br />

sessuale, e per renderli il più possibile attraenti e modellarli<br />

nella forma desiderata, alle bambine venivano fasciati<br />

strettamente fin dalla nascita, bloccando così lo sviluppo delle<br />

ossa e modificando completamente la loro forma, in modo<br />

da farli restare minuscoli. Fortunatamente questa usanza<br />

dolorosa e dannosa non viene più osservata. Il piede è un<br />

raffinatissimo capolavoro di meccanica che purtroppo, con il<br />

passare degli anni, è stato sempre più trascurato.<br />

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<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

17


L’agrifoglio<br />

L’agrifoglio è usato come dono per augurare un felice anno nuovo e trova indicazioni nei reumatismi, nell’atonia<br />

gastrica e nelle affezioni febbrili anche malariche ma attenti alle dosi: i frutti possono anche rivelarsi letali.<br />

Erboristeria<br />

18<br />

Ilex aquifolium L.<br />

Arbusto sempreverde o piccolo<br />

albero può raggiunge i 15 metri<br />

e vivere 300 anni. Le foglie nella<br />

pianta giovane sono molto pungenti<br />

e col passare degli anni<br />

questa caratteristica si modifica<br />

ed esse diventano ovoidali. È<br />

molto comune in parchi e giardini,<br />

dove fiorisce tra maggio e<br />

agosto con fiori bianchi o rosati.<br />

Le bacche rosse e le foglie dure<br />

e lucide resistono durante tutto<br />

l’inverno.<br />

Per le popolazioni celtiche l’agrifoglio<br />

era sinonimo di protezione<br />

e di difesa; si usava per costruire<br />

armi e abitazioni le cui porte<br />

erano in legno di agrifoglio per<br />

proteggersi da forze ostili e negatività.<br />

Narra una leggenda nordica<br />

che Baldur, figlio di Odino,<br />

fu colpito con una freccia dal<br />

suo nemico Loki e morì presso<br />

una pianta di agrifoglio. Odino<br />

rese questa pianta sempreverde e<br />

dotata di bacche rosse in ricordo<br />

del sangue sparso dal figlio. I<br />

greci usavano archi con l’anima<br />

in legno di agrifoglio inserito in<br />

un corno animale; armi immortalate<br />

dai versi di Omero, come<br />

l’arco che solo Ulisse può tendere<br />

e con cui compie la strage dei<br />

Proci. I romani l’hanno chiamato<br />

Ilex perché le foglie del leccio<br />

(Quercus ilex) hanno una rassomiglianza<br />

con quelle dell’agrifoglio<br />

e aquifolium dal latino<br />

“acus” ago e “folium” foglia.<br />

Dell’agrifoglio si usano le radici,<br />

la corteccia, le foglie e le bacche.<br />

Le radici si raccolgono in<br />

autunno e si essiccano al sole;<br />

sono loro riconosciute proprietà<br />

diuretiche. In veterinaria l’infuso<br />

di radici al 10% può essere<br />

usato come diuretico per bovini<br />

alla dose di 1 litro al giorno. La<br />

corteccia (la seconda corteccia)<br />

si raccoglie tutto l’anno, si ta-<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

glia a pezzi e si asciuga al sole;<br />

ha come componenti principali<br />

l’ilicina e una sostanza amara, e<br />

le sono attribuite proprietà febbrifughe,<br />

epatoprotettrici, antisettiche<br />

e antiepilettiche. I frutti<br />

si raccolgono a maturazione<br />

completa (da ottobre a dicembre)<br />

e si essiccano rapidamente.<br />

Sono usati come purgante (10<br />

frutti) ma in dose eccessiva (in<br />

numero di 15-20) provocano il<br />

vomito; si sono registrati anche<br />

decessi (il margine terapeutico<br />

è ristretto). Le foglie mostrano<br />

proprietà febbrifughe, calmanti,<br />

toniche, antireumatiche, antispasmodiche,<br />

stomachiche, antigottose<br />

e depurative epatiche.<br />

Secondo alcuni ricercatori le<br />

foglie migliorano il rendimento<br />

delle ghiandole surrenali,<br />

aumentando la capacità di resistenza<br />

ad attività che richiedono<br />

sforzo fisico e mentale,<br />

con effetto antistress. Le foglie<br />

sono state usate come succedaneo<br />

del tè e i frutti tostati<br />

come surrogato del caffè. Della<br />

stessa famiglia dell’Ilex aquifolium,<br />

dall’Ilex paraguariensis si<br />

ricava la “yerba mate”, la bevanda<br />

tonica più consumata in<br />

tutta l’America Latina. Questa<br />

bevanda è ritenuta in grado di<br />

stimolare le attività intellettuali,<br />

ridurre l’appetito e rilassare i<br />

muscoli, è diuretica e lassativa.<br />

Le Ilex di specie esotiche sono<br />

conosciute come diuretiche,<br />

stomachiche e toniche.<br />

Francesco Wiedmann<br />

Segretario AOTE<br />

fonte: Le erbe medicinali del Dr.<br />

Peroni - Macchione editore


Il masochista e l’umiliazione<br />

“Non combinerai mai niente nella vita!” o “Combini sempre pasticci”. Chi se lo sente ripetere continuamente<br />

in giovane età finisce per crederci sviluppando un deficit di autostima che rende schiavi del giudizio altrui. Un<br />

percorso di consapevolezza e qualche goccia di Fiori di Bach aiutano a rimarginare anche questa ferita.<br />

Care lettrici e cari lettori,<br />

la ferita da umiliazione è quella<br />

che il bambino patisce da parte<br />

del genitore che, all’interno<br />

della famiglia, si occupa del suo<br />

aspetto fisico ed esercita il controllo<br />

delle sue attività. Durante<br />

l’infanzia e la pubertà è di norma<br />

la madre a svolgere questo<br />

ruolo che di rado vede protagonista<br />

il padre.<br />

Sentirsi umiliato significa sentirsi<br />

sminuito sul piano concreto<br />

del fare e dell’avere e le<br />

cicatrici che si portano addosso<br />

sono le parole “mai” oppure<br />

“sempre” (“non combinerai mai<br />

niente nella vita” oppure “Combini<br />

sempre pasticci”). Ripetute<br />

ad ogni piè sospinto in contesti<br />

privati e pubblici da un carnefice<br />

che non si accorge di essere tale<br />

– la mamma, il papà – la vittima<br />

si sente inadeguata, sempre<br />

più convinta di essere incapace<br />

(lo dice la mamma, se non credo<br />

a lei…a chi?), addirittura immeritevole<br />

di gratificazione e gioia.<br />

Crescendo, si diviene molto<br />

severi con se stessi al punto che<br />

il proprio giudice interiore è più<br />

duro rispetto al giudizio altrui:<br />

per essere sicuri di… sbagliare,<br />

si arriva ad attribuirsi anche gli<br />

errori altrui!<br />

Con un’“alimentazione” basata<br />

su massicce dosi di senso di<br />

colpa e razioni di autopunizione,<br />

chi soffre di questa ferita reagisce<br />

indossando la maschera<br />

del masochista e adatta il suo<br />

fisico per le umiliazioni della<br />

vita: le spalle e la schiena si<br />

ingrossano per potersi fare carico<br />

di ulteriori fardelli, alcune<br />

parti del corpo si ispessiscono -<br />

nelle donne soprattutto fianchi,<br />

ventre e natiche - per sentirsi in<br />

grado di occuparsi degli altri:<br />

più prendo peso e mi ispessisco,<br />

più posso farmi carico (anche fisicamente)<br />

del resto del mondo!<br />

Risultato: il masochista tende<br />

ad annullarsi, a dimenticare se<br />

stesso e i propri bisogni, desideri,<br />

sogni nel cassetto dedicando<br />

il proprio tempo solo agli altri.<br />

E questi sono sempre pronti, per<br />

ringraziarlo, a umiliarlo. Alla<br />

fine della giornata, ormai sfinito,<br />

non trova più le energie da<br />

dedicare a ciò che ama e spesso<br />

compensa l’esagerata attenzione<br />

rivolta agli altri alimentandosi<br />

esageratamente, ingurgitando<br />

cibo per placare la fame di libertà<br />

di cui tanto ha bisogno a<br />

che tanto teme.<br />

Come spiega Lise Bourbeau nel<br />

libro “Le cinque ferite e come<br />

guarirle”, il masochista non si<br />

rende conto che “facendo tutto<br />

il possibile per gli altri li sminuisce<br />

e li umilia facendo loro<br />

sentire che da soli non possono<br />

cavarsela”.<br />

Il masochista è persona estremamente<br />

sensibile e necessita<br />

innanzitutto di Walnut (n. 33)<br />

per proteggersi dalle influenze<br />

esterne. Crab Apple (n. 10) e<br />

Pine (n. 24) saranno i due rimedi<br />

da assumere affinché possa<br />

superare vergogna e senso di<br />

colpa; qualsiasi cosa faccia, è<br />

convinto non sia perfetta, giusta<br />

o meritevole di un apprezzamento<br />

positivo. Ah, cosa non<br />

farebbe il masochista per essere<br />

considerato una ‘brava persona’!<br />

E mentre aspira a un riconoscimento<br />

(impossibile fino a<br />

quando egli stesso non imparerà<br />

per primo a lodarsi e premiarsi),<br />

si caccia nelle situazioni più imbarazzanti<br />

e umilianti.<br />

Disponibile e altruista, dire di<br />

‘no’ gli viene difficile, il masochista<br />

è disposto a fare di tutto<br />

pur di rendersi utile e in questo<br />

modo nascondere a se stesso<br />

la propria ferita e non soffrire<br />

dell’umiliazione subita da piccolo.<br />

Centaury (n. 4) è un valido<br />

aiuto per rinforzare la forza<br />

di volontà, imparando a dire di<br />

‘si’ innanzitutto alle proprie esigenze<br />

per poi mettersi (ma non<br />

troppo) anche al servizio degli<br />

altri. Oak (n. 22) ed Elm (n. 11),<br />

sono due rimedi floreali dai quali<br />

il masochista trarrà giovamento<br />

e le cui qualità positive sono la<br />

capacità di delegare agli altri le<br />

responsabilità per ritrovare la<br />

serenità d’animo concedendosi<br />

un po’ di vacanza e relax senza<br />

necessariamente fare qualcosa.<br />

Per cominciare a guarire dalla<br />

propria ferita, il masochista dovrà,<br />

più di chiunque altro, iniziare<br />

a perdonare se stesso, amandosi<br />

e accettandosi. Forse non<br />

sarà sempre “performante” poiché<br />

nella vita rischierà di trovare<br />

sempre persone che lo potranno<br />

far sentire in colpa; ma il proprio<br />

perdono sarà il primo passo. Il<br />

senso di colpa nasce solo all’interno<br />

di ciascuno di noi e solo<br />

noi possiamo eliminarlo con un<br />

totale e incondizionato Amore<br />

verso noi stessi!<br />

Laura Neri<br />

Naturopata - Bach Practitioner<br />

www.fioridibach.info<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

Fiori di Bach<br />

19


Acqua: onnipresente e misteriosa<br />

“Così, con un gesto devoto, bere l’acqua nel cavo delle mani o direttamente alla sorgente, fa sì che penetri in<br />

noi il sale più segreto della terra e la pioggia del cielo”. Marguerite Yourcenar.<br />

Si conferma vieppiù la tesi dell’acqua dotata di mente propria.<br />

Blog del guardiano<br />

20<br />

Molto è stato scritto sull’acqua e<br />

molto più spazio le è stato dato<br />

in immagini e filmati.<br />

Questo elemento così abbondante<br />

e presente sulla terra eppure<br />

apparentemente così semplice, la<br />

cui trasparenza può però trarci<br />

in inganno. Utilizziamo l’acqua<br />

molte volte al giorno, per lavarci<br />

fuori e pulirci dentro... Siamo<br />

costituiti dal 90% di acqua eppure<br />

ne sappiamo così poco. È la<br />

sostanza più presente sulla terra,<br />

ed è l’unica ad essere presente<br />

contemporaneamente nei suoi<br />

tre stati: liquido, solido e gassoso.<br />

È la sostanza più delicata<br />

e malleabile e allo stesso tempo<br />

è capace di lavorare e scavare<br />

la roccia più dura. Nessuno la<br />

può espugnare e tutti la possono<br />

avere, tutti lo sanno ma nessuno<br />

sembra voler agire di conseguenza.<br />

Lao tzu scriveva “la mallea-<br />

bilità vince la forza, la dolcezza<br />

vince la durezza”. Come mai è<br />

l’unica ad avere una così alta<br />

tensione superficiale? Perché è il<br />

più potente solvente che ci sia?<br />

E perché l’acqua riesce a salire<br />

nelle sottili venature delle piante<br />

contro decine di atmosfere? Ma<br />

oggi finalmente un grande passo<br />

è stato compiuto; abbiamo finalmente<br />

realizzato che sull’acqua<br />

non sappiamo quasi nulla!<br />

Nel 1956, nel sud-est asiatico,<br />

in un laboratorio di un segreto<br />

centro militare dove si sviluppavano<br />

e realizzavano armi di<br />

distruzione di massa, si stava<br />

lavorando da diversi anni alla<br />

realizzazione delle più moderne<br />

armi batteriologiche. In una riunione<br />

segreta che durò molte<br />

ore gli scienziati discutevano<br />

sulle caratteristiche che avrebbe<br />

dovuto possedere la loro nuova<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

arma. Improvvisamente la riunione<br />

fu interrotta e gli scienziati<br />

furono trasportati d’urgenza<br />

all’ospedale con sintomi di<br />

avvelenamento alimentare. Fu<br />

condotta un’indagine che portò<br />

subito ad un vicolo cieco: l’unica<br />

sostanza assunta dai partecipanti<br />

era l’acqua presente sul<br />

tavolo. L’acqua fu controllata<br />

ma non fu trovata nessuna traccia<br />

di elementi inquinanti, composizione<br />

chimica... solo acqua!<br />

Nel rapporto fu scritto che la<br />

causa dell’avvelenamento fu<br />

normalissima acqua. Dopo 20<br />

anni fu presentata un’incredibile<br />

ipotesi, in grado di motivare<br />

l’ignoto comportamento dell’acqua:<br />

l’acqua ha una mente!<br />

I risultati di diversi esperimenti<br />

svolti ovunque nel mondo<br />

hanno dimostrato che: l’acqua<br />

percepisce come vero quanto<br />

le accade attorno e assimila gli<br />

influssi esterni; l’acqua ricorda<br />

quanto le accade nei pressi;<br />

all’acqua basta entrare in<br />

contatto con una sostanza per<br />

acquisirne le sue qualità e “salvare”<br />

le relative informazioni<br />

nella sua memoria.<br />

Volete saperne di più? Il documentario<br />

I segreti dell’acqua,<br />

che sta facendo molto discutere<br />

e la cui diffusione ha creato<br />

non poche difficoltà a chi se ne<br />

è preso la responsabilità, è visionabile<br />

in internet suddiviso<br />

in nove capitoli. Per coloro che<br />

ignorano gli studi fatti finora su<br />

questo elemento la visione del<br />

mondo cambierà.<br />

Nicola Rizzo<br />

Il Guardiano del farro


Le mille qualità dell’aceto di mele<br />

Ottimo in insalata, salutare ed economico, l’aceto di mele si presta a numerosi utilizzi in cucina ma non solo.<br />

Variegate sono pure le possibili applicazioni terapeutiche.<br />

L’aceto di mele, prodotto dal mosto di mela,<br />

è ricco di proprietà benefiche ed è molto salutare<br />

per il nostro organismo. Ha un aroma<br />

delicato ed eredita dalle mele caratteristiche<br />

nutrizionali e organolettiche di grande qualità;<br />

è ricco di sali minerali come potassio, calcio,<br />

fosforo, zolfo, fluoro, silicio, ferro, rame e<br />

magnesio e contiene anche una certa quantità<br />

di pectina utile per la funzionalità intestinale,<br />

svolge un’azione tonificante, mineralizzante,<br />

riequilibra gli eccessi di acidità e possiede<br />

proprietà battericide. L’aceto di mele non pastorizzato<br />

è migliore perché i batteri responsabili<br />

dell’acidificazione hanno un’alta affinità<br />

con la flora batterica intestinale e svolgono<br />

un’azione disintossicante.<br />

Ottimo in caso di:<br />

Punture d’insetti, strofinare con un’ovatta<br />

imbevuta di solo aceto.<br />

Mal di gola, fare dei gargarismi con un cucchiaino<br />

di aceto in mezzo bicchiere di acqua.<br />

Mal di testa ed emicrania, far bollire in un<br />

piccolo recipiente con acqua e aceto in parti<br />

uguali, inspirare i vapori per 5 minuti.<br />

Problemi digestivi, prima di un pranzo impegnativo,<br />

bere un cucchiaio in un mezzo bicchiere<br />

di acqua non gassata.<br />

Sovrappeso, prima dei pasti tenere un cucchiaio<br />

di aceto sotto la lingua per 1 minuto, oppure<br />

assumerlo diluito in un bicchiere d’acqua.<br />

aiuta a velocizzare il metabolismo e a bruciare<br />

i grassi, naturalmente cominciando ad alimentarsi<br />

in modo salutare ed equilibrato.<br />

Gengive sanguinanti, fare dei risciacqui con un<br />

cucchiaino di aceto in un bicchiere di acqua.<br />

Inoltre un risciacquo dei capelli con 2-3 C di<br />

aceto in un bicchiere di acqua toglie tutti i<br />

residui di sapone e li rende lucidi.<br />

Pamela Beltrametti<br />

Studio La dieteista<br />

Cadenazzo<br />

Valerianella (formentino) ticinese<br />

alle noci nostrane e aceto di mele<br />

Con le mele si produce un aceto molto salutare.<br />

1 C di aceto di mele crudo, biologico<br />

2 C di olio di oliva pressato a freddo, biologico (non<br />

pastorizzato)<br />

¼ cucchiaino da caffè di senape<br />

poco sale marino<br />

una fetta sottile di cipolla<br />

rimestare il tutto<br />

Scegliere un formentino di un bel verde scuro e<br />

dall’aspetto croccante. Acquistare noci nostrane con il<br />

guscio non trattate (conservano meglio il loro aroma).<br />

Mettere i gherigli di noci a mollo una notte<br />

(diventano molto digeste), scolarle, asciugarle<br />

brevemente e spezzettarle in quattro parti.<br />

Mischiare le noci con il formentino e versarvi sopra<br />

la salsina.<br />

Elena Beltrametti<br />

autrice di Cibi e salute in armonia<br />

e Corso di cucina<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

Gastronomia e salute<br />

21


Agenda<br />

PICCOLI ANNUNCI<br />

Nuovo centro olistico nel Sopraceneri cerca<br />

operatori di yoga, estetica e terapie olistiche<br />

affini. Loredana, 079 433 39 74.<br />

Taverne, affitto luminosa sala per attività con<br />

donne in gravidanza e corsi mamma-bambino.<br />

079 731 24 76 - loretta@babymassaggio.ch.<br />

Savosa, affittasi locali fisso od occasionale al<br />

Centro Olistico Crisalide. Locali per terapisti,<br />

conferenze, corsi e seminari. 079 337 32 45 -<br />

www.centrolisticocrisalide.ch.<br />

Mendrisiotto, si affitta salone mq. 85 accessoriato<br />

per conferenze, seminari, corsi. Prezzo<br />

interessante. 091 683 50 28 (il mattino).<br />

Condivido studio per terapie complementari,<br />

in centro Bellinzona, via Nosetto 4 (300 mensili)<br />

e in centro a Biasca (150 mensili). 076<br />

378 13 52 - spaziotera@gmail.com.<br />

Affitto spazio per seminari e corsi al Centro<br />

Agua, in centro Lugano Paradiso. 80 mq. luminoso,<br />

tranquillo e di facile accesso. 079 608 88 78.<br />

Condivido lo spazio libero nel mio centro.<br />

Ampia sala di 80 mq. con spogliatoio. Piccolo<br />

studio adatto per terapie manuali, con docce<br />

e servizi. 079 608 88 78.<br />

Lugano, cercasi partner seria e qualificata per<br />

subaffitto di bella sala luminosa con doppio<br />

spogliatoio e bagno, centro città. Ideale per<br />

corsi di danza, terapie corporee altre da yoga.<br />

079 607 51 68.<br />

Affittasi stupenda sala, 64 mq. al Centro Casa<br />

Poma, Vico Morcote. Ottimo prezzo con annessi<br />

cucina, terrazza e vista lago. 076 411 76<br />

86 – www.casapoma.com.<br />

Nuova Dimensione: divulghiamo informazioni<br />

su terapie, terapisti, scuole di formazione,<br />

associazioni, conferenze, corsi, seminari, negozi,<br />

prodotti, ecc. Portale d’informazione<br />

www.nuovadimensione.ch.<br />

CONFERENZE<br />

Il cammino spirituale verso la conoscenza di noi<br />

stessi. Relatrice Prof. Bianca Patocchi, docente,<br />

Lugano. Martedì 4 gennaio dalle 20.15, Centro<br />

Bahá’í, Locarno, 091 752 25 35, entrata libera.<br />

Il sentiero della Luce (1° parte). Relatrice Prof.<br />

Bianca Patocchi, docente, Lugano. Martedì 11<br />

gennaio dalle 20.15, Centro Bahá’í, Locarno,<br />

091 752 25 35, entrata libera.<br />

Il sentiero della Luce (2° parte). Relatrice Prof.<br />

Bianca Patocchi, docente, Lugano. Martedì 18<br />

gennaio dalle 20.15, Centro Bahá’í, Locarno,<br />

091 752 25 35, entrata libera.<br />

Gli scienziati sono religiosi? Relatore Prof.<br />

Gabriele Losa, biologo, Locarno. Martedì 25<br />

gennaio dalle 20.15, Centro Bahá’í, Locarno,<br />

091 752 25 35, entrata libera.<br />

MEDITAZIONE<br />

Meditazione Drub-dhe di Lama Khemsar Rinpoche,<br />

ogni mercoledì sera. Tutti sono benve-<br />

22<br />

nuti anche per una prova senza impegno.<br />

Centro Tibetano Kun-zhi Ling - Agno - 091<br />

870 12 32 - khunzhilingswiss@yahoo.com.<br />

Il potere invisibile della visualizzazione.<br />

Incontro di meditazione con Guya De Ambrosis<br />

al centro Erbaluce di Cugnasco. L’ultimo<br />

mercoledì del mese, 20.30 – 22.30.<br />

078 950 20 11 – www.erbaluce.ch.<br />

Meditazione o Puja con Lama Urgen, ogni<br />

mercoledì 18.30 – 19.30. Istituto Kalachakra<br />

– Cultura buddista tibetana e per la<br />

pace, Massagno. 079 651 23 53 – www.kalachakralugano.org.<br />

Partecipazione fr. 10.-.<br />

Momenti di tranquillità, incontro di preghiera,<br />

musica e meditazione sul tema:<br />

generosità. Domenica 23 gennaio, 10.30 –<br />

11.30, Centro Bahá’í, Locarno, 091 752 25<br />

35. Tutti sono benvenuti.<br />

Incontro di meditazione con Padre Andrea<br />

Schnöller, mercoledì 26 gennaio 20.30 al<br />

centro Il punto d’incontro, via Molinazzo<br />

19, Arbedo.<br />

Meditazione Sui Cuori Gemelli. Il primo e<br />

secondo mercoledì del mese dalle 20 alle<br />

21.15. Studio Naturalfisio, Piazza Grande<br />

28, Locarno. 079 589 91 29 – www.naturalfisio.com,<br />

entrata libera.<br />

Meditazione di Trasmissione. La domenica<br />

mattina all’ASP Locarno e il mercoledì sera<br />

ad Ascona, è possibile praticare questa meditazione<br />

di gruppo gratuita e aperta a tutti.<br />

091 791 58 55, www.share-italiano.org.<br />

Meditazione del plenilunio, 30 gennaio,<br />

acquario. Incontri gratuiti al Centro la<br />

Piazzetta, Lugano – Loreto, ore 20.30. Lugano@paxcultura.it.<br />

Medi-ti-amo, pratichiamo assieme per<br />

avvicinarci e comprendere i benefici della<br />

meditazione. Ogni lunedì dalle 9.30 alle<br />

10.30 a Biasca. Aperto a tutti. Informazioni<br />

079 729 31 77 - info@oltrelestelle.org.<br />

Incontri di meditazione con Arkaya scuola<br />

Yoga. Impariamo a capire noi stessi per<br />

ascoltare gli altri. Martedì 6.30 – 7.00;<br />

giovedì 7.00 – 8.00; venerdì 9.00 – 10.00.<br />

CORSI E SEMINARI<br />

Danze in cerchio da tutto il mondo alla scoperta<br />

di nuovi ritmi e culture. Dal 13 gennaio,<br />

9.30 – 11, Casa del Tango, Giubiasco. 079 299<br />

87 25 – Facebook gruppo Danze.<br />

Fiori di Bach per i nostri amici animali con<br />

Laura Cutullo, veterinaria. Mendrisio, 14 gennaio.<br />

091 646 87 66 – www.fioridibach.ch.<br />

Crescita personale. Workshop intensivo<br />

a Faido per imparare a perseguire i propri<br />

obiettivi con determinazione e sicurezza.<br />

Con Dr. Ciro Barberio, 15-16 gennaio.<br />

www.rilassamento.ch – 091 994 79 64.<br />

Sci di fondo, camminate su sentieri innevati,<br />

fitgym, acquagym, dal 16 al 22 gennaio<br />

a Pontresina. Pernottamento in Hotel<br />

standing elevato. Emilia Tonolla-Rosa –<br />

091 830 12 88 – www.piu-ma.ch.<br />

Biodanza a Camorino, serata gratuita di<br />

presentazione martedì 18 gennaio alle<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

20.30, palestra scuole elementari, con Nadia<br />

Richina. 079 410 13 27.<br />

Biodanza a Cresciano, serata gratuita di presentazione<br />

giovedì 20 gennaio alle 20.30, palestra<br />

scuole elementari, con Nadia Richina.<br />

079 410 13 27.<br />

Circolo di sviluppo delle proprie capacità<br />

sensoriali e percettive. Incontri settimanali<br />

o quindicinali che seguono un percorso di<br />

meditazioni, esercizi e guarigione spirituale.<br />

Iscrizioni aperte, inizio previsto: gennaio 2011.<br />

Spazio Arcoiris - Melide - tel 079 379 84 70.<br />

Disagi emozionali del nostro tempo e floriterapia<br />

australiana – corso di specializzazione<br />

con Erica Savioli, esperta in floriterapia australiana.<br />

Mendrisio, 22 e 23 gennaio. 091 646<br />

87 66 – www.fioridibach.ch.<br />

Le costellazioni familiari e Il lavoro di Byron<br />

Katie, 23 gennaio dalle 10 alle 18, Centro Dèvata<br />

Yoga. 076 281 22 29 – www.devatayoga.ch.<br />

Australian Bush Flowers e le trappole del<br />

vivere moderno – seminario di approfondimento<br />

con Erica Savioli, esperta in floriterapia<br />

australiana. Mendrisio, 24 e 25 gennaio. 091<br />

646 87 66 – www.fioridibach.ch.<br />

Voice Dialogue, corso base con Silvia Pelle, un<br />

sabato mensile dal 29 gennaio a Lugano. Temi<br />

trattati: la personalità, il critico interiore, la<br />

vulnerabilità, il patriarca interiore, la matriarca<br />

interiore, le dinamiche del vincolo. Possibile<br />

partecipare anche solo ai singoli incontri.<br />

076 775 15 18 – www.innerteam.it.<br />

Massaggio alla schiena, corso teorico e pratico<br />

per apprendere una tecnica semplice ed<br />

efficace a livello amatoriale e professionale.<br />

Valido quale aggiornamento RME e NVS. Con<br />

John Barth, naturopata e massaggiatore medicale.<br />

29-30 gennaio. info@proenergies.ch<br />

– 091 930 03 03.<br />

Aromaterapia, corso base per l’utilizzo di oli<br />

essenziali aromatici estratti dalla piante, 10<br />

e 11 febbraio con Carla Ribechini, esperta in<br />

aromaterapia. Fiori di Bach – formazione e<br />

approfondimenti,. Mendrisio 091 646 87 66 –<br />

www.fioridibach.ch.<br />

La libertà di essere se stessi, darci il diritto di<br />

essere piuttosto che apparire, con Estelle Daves,<br />

12 e 13 febbraio. 079 731 75 17, fabianamoroni@sunrise.ch,<br />

www.estelledaves.com.<br />

Le basi della psicologia buddista, formazione<br />

per psicologi, psicoterapeuti, medici e persone<br />

coinvolte nella relazione di aiuto. Inizio 19-20<br />

febbraio. 079 636 69 48 – www.lungta.ch.<br />

Inner Tibet, viaggio con il centro Lungta al Nord<br />

dell’India: nel cuore della cultura tibetana, alla ricerca<br />

della nostra libertà profonda dal 22 febbraio<br />

al 9 marzo. 079 636 69 48 – www.lungta.ch.<br />

Sciamanesimo, stage base in francese, con<br />

Gilles Wurtz, la tradizione dei nostri antenati<br />

europei e celtici, 12 e 13 marzo. 079 636 69<br />

48 – www.lungta.ch.<br />

Hata yoga e salute ad Abano Terme (Padova)<br />

per sciogliere lo stress e ritrovare forza e vitalità.<br />

Alimentazione sana, yoga, rilassamento e<br />

bagni termali. Adatto a tutti. Dal 23 al 30 aprile<br />

con Elena Salvioni. Iscrizioni entro il 30 gennaio,<br />

079 685 59 68 – elena.salvioni@ti.ch.


Arteterapia, corsi di espressione creativa e autoconoscenza per adulti<br />

e bambini con Roberta Pedrinis arte terapeuta e formatrice. Atélier<br />

del lupo blu, 091 972 30 61 – www.adhikara/roberta-pedrinis.<br />

Jin Shin Jyutsu, ristabilire l’armonia interiore e superare stress e<br />

stanchezza. Seminari a Minusio e incontri mensili di condivisione<br />

nell’Oasi Balsamina. 079 615 75 14.<br />

Massaggio del neonato (0-9 mesi) - massaggio del bambino (3-6<br />

anni circa) - Yoga per bambini presso InArmonia, spazio mammabambino<br />

a Taverne. 079 731 24 76 www.babymassaggio.ch.<br />

AyurYoga a Mendrisio e Lugano. Ogni venerdì 10-11.15 Ayuryoga a Lugano.<br />

12.15-12.45 semplici esercizi per rigenerare corpo e mente (non è<br />

necessario cambiarsi). 16.10-17.20, AyurYoga Mendrisio. 079 549 55 62.<br />

Hata Yoga, corsi per adulti, junior e senior. Mendrisio, Vico Morcote,<br />

Rovio, Melano. 12.15 - 13.15; 14.30 - 15.50; 17.00 - 18.15; 18.45 -<br />

20.00. Prima lezione di prova gratuita. Possibilità di seguire anche<br />

lezioni individuali. 076.330 10 48 - info.ayogaspace@gmail.com.<br />

Yoga a Lamone. Corsi di Hatha yoga adulti, Hatha Yoga60+, Hatha<br />

vinyasa Yoga Flow, Gioca Yoga(yoga per bambini), Yoga Grandi e Piccini<br />

per gli orari consultare la tabella sul sito www.yoga-arkaya.ch.<br />

Yoga a Bellinzona: 12.15 – 13.15 Business Yoga; 14 - 15 Yoga dinamico;<br />

15 - 16 Yoga altra età; 16 - 17.15 Yoga in gravidanza; 17.30<br />

- 18.30 AyurYoga low-cost; 18.45 - 20 AyurYoga per tutti; 20.15 -<br />

21.30 AyurYoga per chi inizia. Viale stazione 14. 079 521 02 33 – 091<br />

791 85 91 – info@ayuryoga-ticino.ch.<br />

Yoga a Locarno. Yoga in gravidanza e Yoga post parto con Antonella<br />

Pomari, Centro Yogalaya - via Castelrotto 18, 091 743 62 07 -079 244<br />

59 85- antonellapo@yahoo.it<br />

Corso di Abyangam (massaggio Ayurvedico), un corso intensivo di tre<br />

week end per apprendere le manualità e i trattamenti della disciplina<br />

olistica indiana. Con Kandeephan Joythimayananda. Rilasciato attestato<br />

di partecipazione. Giorgio Migani, 091 922 65 50.<br />

Danzaterapia - percorso di consapevolezza e ricerca del proprio benessere<br />

psicofisico. Il gruppo si incontra a Chiasso il martedì dalle<br />

19.45 alle 21. 076 307 43 07 - www.danzando.ch.<br />

Arteterapia: corsi di crescita personale. Espressione creativa “Movimenti<br />

e colori”, il mercoledì 17.00-18.30. Percorso sul tema “Emotività<br />

e colori”, il giovedì 18.30-20.00. Studio Nuovi Orizzonti, Bellinzona.<br />

091 826 27 50 - www.arteterapia.ch.<br />

Conosci te stesso, corsi in psicologia evolutiva, parapsicologia (astrologia<br />

e tarocchi in chiave psico evolutiva), psico-aromaterapia (creazione di un<br />

profumo personalizzato). wonder76@bluewin.ch-079 722 29 76.<br />

Corso di massaggio olistico, tecnica di massaggio classico integrato<br />

con altre terapie manuali, con Laura Condelli al Centro olistico associati<br />

di Lamone. Informazioni 076 592 19 07 – terapieintegrat@bluewin.ch.<br />

Oli essenziali. La semplicità e l’armonia degli oli essenziali nel quotidiano,<br />

una serata o un pomeriggio con Nadia Pellencini a Biasca o<br />

altre località su richiesta. Fr. 80.- compreso materiale e olio personalizzato.<br />

079 357 99 39 – sandyla@bluewin.ch.<br />

Centro Gaya Lugano-Viganello – 076 559 82 43 – www.centrogaya.ch.<br />

Meditazione cuori gemelli il lunedì.<br />

Yoga lunedì alle 18, martedì alle 9.<br />

Movimento con il Metodo Grinberg martedì alle 19.<br />

Incontro PranicHealing il mercoledì.<br />

Naturalfisio, Fisioterapia e Terapie complementari, Locarno. 079 589<br />

91 29 - www.naturalfisio.com.<br />

Ginnastica orientale rivitalizzante per anziani,mercoledì alle 16.<br />

Pilates per il mal di schiena, in gravidanza e post-parto<br />

Incontri di meditazione per principianti,giovedì alle 11h.<br />

FORMAZIONE<br />

Istituto di Terapie Naturalistiche - Locarno - 091 751 17 58 – www.<br />

scuola-itn.com.<br />

Rigenerazione delle ossa 22-23 gennaio<br />

Analisi posturale 29-30 gennaio<br />

Alle origini della propria fiducia 12 febbraio<br />

Riflessologia specialistica per aggiornamento 4-6 marzo<br />

Moxibustione e coppettazione 17 e 17 marzo; 14 e 15 aprile.<br />

Iniziano le nuove formazioni complete in:<br />

-Drenaggio linfatico manuale 8 gennaio<br />

-Riflessologia plantare 19 febbraio<br />

Tutti i corsi sono riconosciuti come certificazioni d’aggiornamento<br />

Formazione insegnanti Ayur Yoga Ticino. Formazione biennale, inizio<br />

aprile 2011, con Patricia A. Schera e Remo Rittiner, Prof. Francesco<br />

Bettinzoli, Dr. med. G. Marini. Iscrizioni aperte, posti limitati. 091 791<br />

85 91 – 079 521 02 33 - www.ayuryoga-ticino.ch oppure www.ayuryoga.ch<br />

(in tedesco).<br />

Scuola Internazionale di Estetica Hunger Ricci – Gentilino – 091 994<br />

66 38 – www.hunger-ricci.ch.<br />

Massaggio riflesso del piede I livello, 2 finesettimana dal 15 gennaio.<br />

Massaggio riflesso II livello e diploma 2 finesettimana dal 5 febbraio.<br />

Hot Stone 12 e 13 febbraio<br />

Epilazione con ceretta, 26 e 27 febbraio.<br />

Accademia per la Formazione in Floriterapia, con indirizzo psicologico<br />

e psicosomatico di Cattaneo Danila e D’Amario Marilena - via<br />

Risciago 3 - 6948 Porza. +41 91 942 11 28 - www.fioridibach.ch.<br />

Prossimo appuntamento: 22 -23 gennaio 2011 - Disagi emozionali del<br />

nostro tempo e floriterapia australiana del Bush.<br />

Divenire.ch – Locarno – www.divenire.ch<br />

Quando la coppia funziona, amare ed essere amati, rispetto, comunicazione<br />

all’interno della coppia con M. Pedimina e R. Perucchi, 15 e<br />

16 gennaio 2011.<br />

Perfezionamento al Coaching, ciclo di 5 moduli, dal 29 e 30 gennaio.<br />

con M. Pedimina, R. Perucchi, R. Dilts ed E. Stacke.<br />

Ipnosi per la crescita personale e professionale. 3 moduli dal 5 e 6<br />

febbraio, con M. Pedimina e R. Perucchi.<br />

Yoga e benessere ogni martedì 18.30 – 19.45 con M. Pedimina e R.<br />

Perucchi.<br />

SCUOLA ITINERANTE<br />

DI ORTHO-BIONOMY®<br />

di Cinzia Roggero - Via Cattori 9a<br />

6900 Lugano-Paradiso<br />

12-13 febbraio 2011 e 7-8 maggio 2011<br />

(costo totale di Fr. 570.--)<br />

Offriamo a tutti la possibilità di accostarsi all’ORTHO-BIONOMY<br />

per conoscerne i fondamenti che permettano di averne un’idea<br />

al fi ne di poter scegliere se continuare con una formazione<br />

quale operatore diplomato<br />

Sono gradite ulteriori proposte di altre formule orarie (serate,<br />

giorni in settimana, altri weekend) anche per il Locarnese e, su<br />

richiesta, per il resto della Svizzera Italiana.<br />

La formazione offre un percorso di evoluzione personale<br />

e, se desiderato, professionale, che porta all’ottenimento del<br />

diploma di operatore in Ortho-Bionomy riconosciuto a livello<br />

europeo dall’OBEAT (Ortho-Bionomy Association of Teachers)<br />

079 608 88 78 – crcinziaroggero@gmail.com<br />

079 665 57 74 – mariagraziar@hotmail.com<br />

<strong>Associazione</strong> Svizzera di Ortho-Bionomy<br />

www.ortho-bionomy-ch.ch<br />

<strong>Gente</strong> <strong>Sana</strong> Mutamenti - anno 30 - numero 1 - gennaio 2011<br />

23


Mutazioni:<br />

CP 12<br />

6518 Gorduno<br />

G.A.B.<br />

6526 Prosito<br />

Accademia per la formazione<br />

in Floriterapia<br />

con indirizzo psicologico e psicosomatico<br />

CORSO TRIENNALE DI FLORITERAPIA<br />

Formazione professionale, teorica e pratica, con indirizzo prevalentemente<br />

psicologico e psicosomatico. Articolata in 5 fine settimana<br />

e 6 giorni residenziali annui, per un totale di 160 ore (480<br />

ore in tre anni).<br />

L’iter formativo offre un’approfondita conoscenza delle essenze floreali<br />

nel rispetto delle fonti originali, promuove trasformazione e consapevolezza<br />

personale, trasmette la conoscenza botanica dei fiori e<br />

promuove scambio e collaborazione con la medicina allopatica.<br />

Fondata dalla psicologa Danila Cattaneo, l’Accademia si rivolge a<br />

coloro che vogliono intraprendere un cammino di profonda conoscenza<br />

di sé, a medici, psicologi, naturopati, farmacisti, osteopati,<br />

chiropratici, infermieri, personale sanitario, insegnanti.<br />

Nell’attesa dell’inizio dei corsi vengono effettuati dei colloqui per<br />

una prima presa di contatto e per una possibile futura iscrizione al<br />

prossimo ciclo, che inizierà alla fine del 2011 inizio 2012.<br />

Accademia per la Formazione in Floriterapia<br />

di Cattaneo D. e D’Amario M. - Via Risciago 3 - 6948 Porza<br />

+41 91 942 11 28 - scuola.aff@fioridibach.ch<br />

www.fioridibach.ch/scuola.php<br />

StudioTer<br />

Laura Condelli<br />

Massaggiatrice Diplomata – Terapista Olistica<br />

________________________________________<br />

Via Girella 33 terapieintegrat@bluewin.ch<br />

6814 Lamone Cell. 076 592 19 07

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