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4. LA FRAZIONE BIODEGRADABILE DEI RIFIUTI URBANI E I<br />

COMBUSTIBILI DA RIFIUTI<br />

4.1 Premessa<br />

Questo paragrafo ha lo scopo di fornire una serie di informazioni integrative allo studio fin qui<br />

sviluppato analizzando gli aspetti riguardanti:<br />

- La normativa tecnica prodotta o in fase di e<strong>la</strong>borazione nell’ambito del CEN/TC 335;<br />

- Il quadro generale sullo stato dell’arte, sia a livello europeo che nazionale, del<strong>la</strong> normativa<br />

tecnica re<strong>la</strong>tiva ai CCS (combustibili solidi secondari o SRF, Solid recovered fuels);<br />

- Una breve nota sulle problematiche tecnico-economiche connesse con <strong>la</strong> produzione e <strong>la</strong> combustione<br />

dei combustibili derivati da rifiuto (CDR, CDR-Q ecc.) definiti dal<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione<br />

nazionale;<br />

- Una analisi sulle problematiche tecnico-economiche connesse con <strong>la</strong> valorizzazione energetica<br />

del<strong>la</strong> frazione organica di RU.<br />

Si definiscono:<br />

- combustibili da rifiuto (CDR, CDR-Q) i combustibili rispondenti al<strong>la</strong> norma UNI 9903 e ai<br />

requisiti stabiliti dal<strong>la</strong> legis<strong>la</strong>zione nazionale, in partico<strong>la</strong>re dal Testo Unico ambientale [34]<br />

(DLgs 152/06);<br />

- combustibili solidi secondari CSS (o SRF), i combustibili rispondenti alle specifiche prodotte<br />

dal CEN/TC 343, in partico<strong>la</strong>re UNI CEN/TS 15357 e UNI CEN/TS 15359 [35] .<br />

4.2 Attività del comitato cen/tc 335 “solid biofuels”<br />

4.2.1 Generalità<br />

La strategia comunitaria fissata nel<strong>la</strong> Direttiva 2001/77/CE afferma che <strong>la</strong> promozione dell’elettricità<br />

prodotta da fonti energetiche rinnovabili (FER) “è un obiettivo altamente prioritario per<br />

motivi di sicurezza e diversificazione dell’approvvigionamento energetico, protezione dell’ambiente<br />

e coesione economica e sociale”. A tale proposito diventa quindi fondamentale approfondire<br />

<strong>la</strong> conoscenza delle caratteristiche delle varie tipologie di biomassa in termini energetici,<br />

merceologici e ambientali attraverso metodi normalizzati che permettano di definire univocamente<br />

<strong>la</strong> qualità del prodotto, di verificarne <strong>la</strong> rispondenza rispetto a specifiche tecniche,<br />

di stabilire come utilizzarlo al meglio in funzione dei diversi impieghi. La necessità di disporre<br />

di metodi di analisi normalizzati e il crescente interesse e <strong>la</strong> diffusione delle biomasse per uso<br />

energetico, con re<strong>la</strong>tive implicazioni commerciali e ambientali, ha accelerato il percorso europeo<br />

verso una normazione tecnica dei biocombustibili solidi.<br />

Su mandato del<strong>la</strong> Commissione Europea, nel Maggio del 2000, all’interno del Comitato Europeo<br />

di Normazione (CEN) è stato costituito il CEN/TC 335 – Solid Biofuels, avente come<br />

34 Contenuto di materiale derivato da RU di almeno il 50%.<br />

35 Sostanzialmente sostanze combustibili derivate da rifiuti non pericolosi senza il vincolo visto per il CDR nel<strong>la</strong><br />

nota precedente. I CCS derivano in genere da rifiuti trattati (per migliorare le loro caratteristiche di utilizzo).<br />

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