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Ai fini dell’invio a valorizzazione energetica mediante digestione anaerobica, infine, è opportuno<br />

riassumere quanto evidenziato per ciascun comparto:<br />

per i sottoprodotti di origine bovina, del totale stimato (circa 430.000 t, escluse le ossa da<br />

sezionamento) una quota elevata è recuperata o recuperabile in circuiti produttivi economicamente<br />

vantaggiosi (industria dei pel<strong>la</strong>mi e pet food). Un’altra parte significativa è destinata<br />

all’alimentazione umana e solo in situazioni di mercato sfavorevoli, viene gestita come<br />

SOA di categoria 3 e quindi potenzialmente disponibili per usi energetici;<br />

tra i sottoprodotti di origine suina e avico<strong>la</strong> è elevata <strong>la</strong> presenza di sottoprodotti qualitativamente<br />

non idonei, in quanto caratterizzati da basso contenuto di umidità e/o da elevata resistenza<br />

al<strong>la</strong> degradazione biologica; si tratta infatti di ossa, setole e unghielli per <strong>la</strong> macel<strong>la</strong>zione<br />

suina e di penne e piume, teste e zampe per <strong>la</strong> macel<strong>la</strong>zione avico<strong>la</strong>.<br />

Al<strong>la</strong> luce di quanto sopra specificato, diventa quindi indispensabile valutare, sul<strong>la</strong> base delle<br />

caratteristiche qualitative, <strong>la</strong> quantità complessiva di sottoprodotti potenzialmente avviabili a<br />

digestione anaerobica, che ammonta nel complesso a poco più di 600.000 t (circa il 54% del<br />

totale) se si comprende interamente quel<strong>la</strong> quota di SOA bovini che in realtà potrebbe essere<br />

destinata in toto all’alimentazione umana. L’industria del<strong>la</strong> macel<strong>la</strong>zione è senza dubbio l’attività<br />

industriale che produce rego<strong>la</strong>rmente <strong>la</strong> maggiore quantità di sottoprodotti di origine animale<br />

non destinati all’alimentazione umana. Altre sono le attività che possono generare sottoprodotti<br />

animali; si pensi all’industria degli insaccati, a tutti gli alimenti confezionati difettosi<br />

o scaduti che contengono prodotti di origine animale, agli scarti generati nei punti vendita (reparti<br />

macellerie del<strong>la</strong> GDO, piccoli negozi al dettaglio). Si tratta tuttavia di flussi non quantificabili<br />

a priori per diversi motivi; l’industria degli insaccati produce in realtà quantità limitate<br />

di scarti animali, in quanto impiega sostanzialmente carne già “pronta all’uso” e budel<strong>la</strong>; il flusso<br />

di tutti gli alimenti confezionati a base di carne non idonei per il consumo non è ovviamente<br />

prevedibile, in quanto occasionale e/o accidentale. Si precisa che non sono stati stimati i sottoprodotti<br />

derivanti dal<strong>la</strong> macel<strong>la</strong>zione delle specie minori, quali cunicoli e ovi-caprini, in quanto<br />

non si dispone di coefficienti di produzione sottoprodotti dettagliati e ricavati con <strong>la</strong> stessa metodologia<br />

di quelli impiegati per le specie prevalenti; in ogni caso in termini di peso vivo macel<strong>la</strong>to,<br />

l’incidenza del<strong>la</strong> specie minori (non si arriva a 300.000 t/anno) è alquanto limitata rispetto<br />

al totale esaminato (poco più di 5 milioni di tonnel<strong>la</strong>te avviate a macel<strong>la</strong>zione per le<br />

specie dominanti).<br />

3.3.3 I sottoprodotti dell’industria <strong>la</strong>ttiero-caseria<br />

Circa il 94% del<strong>la</strong> produzione nazionale di <strong>la</strong>tte avviata a trasformazione è costituita da <strong>la</strong>tte<br />

bovino; <strong>la</strong> sua produzione annuale si aggira infatti intorno ai 10,2 milioni su di un totale di 10,88<br />

milioni di tonnel<strong>la</strong>te complessive raccolte dall’industria <strong>la</strong>ttiero-casearia nel 2006 (tabel<strong>la</strong> 3.21).<br />

L’industria <strong>la</strong>ttiero-casearia appare chiaramente concentrata nelle regioni del bacino padano, come<br />

risulta dal<strong>la</strong> tabel<strong>la</strong> 3.22, anche se è comunque ben rappresentata su tutto il territorio nazionale.<br />

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