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7.4.3. Filiera biomassa solida - energia elettrica, caso del<strong>la</strong> picco<strong>la</strong> gassificazione<br />

La gassificazione svolta con impianti re<strong>la</strong>tivamente piccoli (potenze elettriche inferiori a 1 MW)<br />

attrae l’attenzione di molti operatori per via dei soddisfacenti rendimenti elettrici. A fronte di<br />

questo vantaggio, <strong>la</strong> biomassa deve avere caratteristiche dimensionali e chimico-fisiche piuttosto<br />

control<strong>la</strong>te (in partico<strong>la</strong>re l’umidità e ciò richiede quasi sempre l’essiccazione del<strong>la</strong> materia<br />

prima). L’attuale offerta di mercato è ridotta, mentre le prestazioni, in termini di indici economici,<br />

appaiono soddisfacenti (tempi di ritorno del capitale dell’ordine dei 4 anni nel caso di<br />

impianti di 1 MW). Le stime, tuttavia, risentono del<strong>la</strong> mancanza di dati consolidati nel tempo.<br />

Al momento sembrerebbe quindi opportuno incoraggiare <strong>la</strong> realizzazione di unità sperimentali,<br />

al fine di mettere a disposizione informazioni di dettaglio ai potenziali utenti. Va sottolineato<br />

che spesso <strong>la</strong> “gassificazione” (o tecnologie simi<strong>la</strong>ri [165] ) viene proposta come alternativa di<br />

minore impatto ambientale del<strong>la</strong> “combustione” [166] . Di fatto, si tratta sempre di processi termochimici<br />

che vanno, in ogni caso, applicati correttamente ai fini del contenimento degli impatti.<br />

Anche su questo delicato aspetto andrebbe fatta molta chiarezza [167] .<br />

7.4.4 Filiera biomassa solida/energia termica (teleriscaldamento con e senza cogenerazione)<br />

Gli impianti di teleriscaldamento a biomassa rappresentano una realtà consolidata. Le potenze<br />

termiche in gioco variano tra circa 1 e 25 MW ; il combustibile prevalente è il cippato di legno.<br />

Sebbene questo materiale, al momento, derivi principalmente dal<strong>la</strong> <strong>la</strong>vorazione industriale dei<br />

tronchi (segherie e attività di <strong>la</strong>vorazione primaria del legno), <strong>la</strong> creazione di un reale mercato<br />

del cippato sta favorendo l’auspicato ri<strong>la</strong>ncio del recupero produttivo dei boschi.<br />

L’analisi ha messo in luce che:<br />

gli impianti per <strong>la</strong> so<strong>la</strong> produzione di calore presentano tempi di ritorno del capitale mediolunghi<br />

(5-9 anni). La situazione migliora all’aumentare del<strong>la</strong> potenza, nell’ipotesi di utenze<br />

ragionevolmente accorpate. Gli investimenti in termini assoluti sono, in confronto agli altri<br />

casi, re<strong>la</strong>tivamente ridotti, così come <strong>la</strong> semplicità impiantistica;<br />

<strong>la</strong> produzione di energia elettrica in co-generazione aumenta gli investimenti e <strong>la</strong> complicanza<br />

delle centrali ma migliora notevolmente le prestazioni economiche dell’insieme (tempi<br />

di ritorno anche di 4 anni e con TIR superiori al 35%). L’attuale valorizzazione dell’elettri-<br />

165 Pirolisi (qui intesa per <strong>la</strong> produzione di gas combustibile) e vari termini basati sul concetto di rottura di legami<br />

moleco<strong>la</strong>ri mediante l'azione del calore. Spesso poi questo concetto viene associato a basse temperature (esempio:<br />

400° C) per il controllo del<strong>la</strong> formazione di diossine.<br />

166 In linea di principio <strong>la</strong> gassificazione ha come fine l'ottenimento di un gas di caratteristiche costanti che permette<br />

il migliore controllo del<strong>la</strong> sua successiva combustione (quindi anche dell'impatto delle emissioni). Tuttavia<br />

gli stessi risultati possono essere ottenuti con tecniche di combustione evolute o più semplicemente control<strong>la</strong>ndo<br />

<strong>la</strong> qualità del combustibile. La gassificazione viene qui considerata per <strong>la</strong> possibilità che offre di alimentare gruppi<br />

elettrogeni basati su motori endotermici (o anche turbine a gas ma che al<strong>la</strong> fine possono risultare meno interessanti<br />

per le piccole taglie) e quindi di usufruire dei loro soddisfacenti rendimenti di conversione. In altri termini:<br />

<strong>la</strong> gassificazione è vista soprattutto come soluzione che consente rendimenti energetici interessanti (25-30%) anche<br />

con potenze ridotte.<br />

167 Di fatto i termini "gassificazione", "pirolisi" e a maggiore ragione quelli re<strong>la</strong>tivi a tecnologie simi<strong>la</strong>ri sono raramente<br />

citati nel<strong>la</strong> normativa (al contrario del<strong>la</strong> combustione) e questo dà sempre <strong>la</strong> speranza ai promotori di prodotti<br />

o iniziative di sfuggire dai requisiti richiesti dalle leggi e dai luoghi comuni associati alle tecnologie più conosciute<br />

(esempi: diossine, nanoparticelle ecc.)<br />

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