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Ai fini delle potenzialità di sviluppo del<strong>la</strong> valorizzazione energetica del<strong>la</strong> FORSU mediante digestione<br />

anaerobica, appare chiaro che i sistemi integrati anaerobici/aerobici sono di grande interesse<br />

in quanto capaci di dare risposte adeguate alle esigenze di recupero di frazioni organiche<br />

di scarto di varia natura, ma di contro sono sicuramente di più difficile realizzazione per diversi<br />

motivi, tra i quali si ricordano i principali:<br />

costi di investimento significativi. La sostenibilità economica dell’intervento si raggiunge pertanto<br />

a fronte di economie di sca<strong>la</strong> ottenibili a partire da quantità elevate in ingresso (50.000-<br />

100.000 t/anno);<br />

<strong>la</strong> gestione complessiva degli “scarti di processo” è una fase critica del sistema, dove con<br />

tale termine si intendono sia le parti solide (sovvalli da pre e post trattamenti vari), sia, soprattutto,<br />

le parti liquide (acque di processo da pretrattamento e frazione chiarificata del digestato).<br />

In merito a quest’ultimo aspetto, <strong>la</strong> collocazione ottimale del polo integrato è quel<strong>la</strong><br />

in cui sia possibile il collegamento funzionale con un impianto di depurazione o comunque<br />

lo sversamento in pubblica fognatura previo pretrattamento;<br />

come logica conseguenza di quanto esposto nei punti precedenti, <strong>la</strong> realizzazione di un polo<br />

integrato anaerobico-aerobico per il trattamento del<strong>la</strong> FORSU richiede a monte una forte<br />

azione di condivisione degli obiettivi, una attenta e ampia pianificazione del<strong>la</strong> gestione dei<br />

rifiuti sul territorio e quindi il coinvolgimento di un ampio numero di soggetti (enti locali,<br />

società multiservizi, operatori privati).<br />

In sintesi, ai fini dello sviluppo del<strong>la</strong> valorizzazione energetica del<strong>la</strong> frazione organica dei rifiuti<br />

urbani, gli aspetti salienti da considerare sono i seguenti:<br />

<strong>la</strong> frazione organica di maggiore interesse è quel<strong>la</strong> raccolta in modo differenziato dai RU e<br />

caratterizzata da elevata qualità merceologica. La presenza di frazioni indesiderate impone<br />

pre-trattamenti più o meno spinti che condizionano pesantemente i costi di investimento e<br />

di gestione;<br />

l’approccio integrato (digestione anaerobica e compostaggio) al<strong>la</strong> gestione del<strong>la</strong> frazione organica<br />

dei rifiuti sembra l’unico in grado di garantire un bi<strong>la</strong>ncio positivo su tutti i fronti,<br />

non solo quello ambientale, ma anche economico;<br />

<strong>la</strong> codigestione anaerobica di biomasse di scarto di varia natura (oltre alle frazioni organiche<br />

da RU, anche effluenti zootecnici, fanghi di depurazione, scarti sottoprodotti agro-industriali,<br />

residui colturali) appare una soluzione molto interessante, sia ai fini dell’ottimizzazione del<strong>la</strong><br />

produzione di energia rinnovabile che ai fini del contenimento dei costi di esercizio del<strong>la</strong> filiera<br />

“raccolta e recupero rifiuti/sottoprodotti organici”.<br />

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