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31.05.2013 Views

aspetti quadro delineati a livello comunitario, sia per quanto riguarda gli aspetti concreti e dettagliati definiti in ambito regionale; la zona di riferimento oggetto dell’analisi di studio, il Quartier del Piave, è storicamente conosciuta, infatti, per una forte caratterizzazione agricola delle sue attività economiche, nonché per la presenza, al suo interno, di qualità paesaggistiche molto particolari degne di attenzione e di tutela. Viste le premesse riportate quello che più interessa capire può essere riassunto in due domande: è possibile raggiungere un equilibriocompromesso fra le esigenze produttive di un’azienda agricola, da tradursi in un risultato economico positivo, e le esigenze di tutela e valorizzazione del valore estetico del contesto paesaggistico? Il lavoro presentato rappresenta un timido ed umile tentativo di dare delle risposte il più possibile concrete ed esaurienti alle domanda posta; in particolare, l’attenzione si concentra sulla presentazione e l’utilizzo di un metodo d’analisi, cosiddetto “a molti-obiettivi”, inteso come possibile supporto alla programmazione di un’attività economica in cui l’imprenditore mira al raggiungimento congiunto di più obiettivi, tra loro conflittuali. Gli obiettivi considerati dal metodo qui introdotto sono due, in linea con quanto riportato fin’ora: la massimizzazione del risultato economico da un lato, la massimizzazione del valore paesaggistico del luogo sul quale si realizza l’attività agricola dell’altro. I risultati ottenuti mediante l’applicazione della metodologia così descritta ai casi aziendali analizzati, forniscono utili informazioni per un’ipotetica pianificazione dell’attività aziendale così intesa. Infatti, se da un lato, l’analisi “a molti-obiettivi” può essere impiegata quale base di supporto alle decisioni aziendali relative alla progettazione dell’attività agricola, dall’altro essa consente di pervenire all’individuazione dei costi connessi allo sviluppo di tale attività e, in questo senso, dare utili indicazioni per una rivisitazione delle politiche agricole. Ecco allora che il metodo descritto può essere utilizzato anche quale base d’appoggio per una nuova evoluzione in materia di politiche agro-ambientale, che fondino i loro principi ispiratori proprio nella volontà di sostenere l’agricoltura come settore in grado di produrre effetti positivi sulle risorse naturali. 62

L’IMPATTO PAESAGGISTICO-AMBIENTALE DELL’AGRICOLTURA VENETA. UN’ANALISI ECONOMICA NELLA ZONA DEL QUARTIER DEL PIAVE Preservare la tipologia paesaggistica di un luogo è diventato obiettivo principale delle decisioni politiche europee e, più in generale, ha alimentato la formazione di una nuova cultura del territorio. I contenuti di questa nuova linea di pensiero non fanno riferimento soltanto alla volontà di conservare le conoscenze, le tradizioni e il paesaggio del luogo ma anche ad una necessità economica. Tutelare un territorio da un punto di vista economico consente di rispondere, da un lato, alla crescente domanda di spazi naturali per scopi ricreativi e di svago, dall’altro, di mantenere la specificità e l’originalità dello stesso. L’agricoltura, all’interno di questa visione, può ricoprire la funzione di settore al servizio degli interessi collettivi e rispondere alla crescente domanda di prodotti naturalistici e ambientali. Agli agricoltori si potrebbero richiedere la tutela del territorio, la cura del paesaggio, la valorizzazione dell’ambiente, il mantenimento della biodiversità, il presidio degli equilibri idrogeologici, ecc. Inoltre, essi potrebbero a garantire servizi non agricoli come la cura del bosco e del verde urbano, la manutenzione delle strade e dei sentieri, ecc. Per raggiungere tali risultati occorre però che la collettività si faccia carico esplicitamente della copertura dei costi attraverso un nuovo patto, alla cui base c’ è il riconoscimento del ruolo sociale dell’agricoltura nella salvaguardia degli interessi collettivi. La Comunità Europea, nel corso degli anni, si è mossa in questa direzione emanando una serie di provvedimenti volti a favorire lo sviluppo di un’agricoltura multifunzionale e a consentire il perseguimento di obiettivi di tutela paesaggistica-ambientale. I risultati più significativi ottenuti in materia sono contenuti nel documento quadro “Agenda 2000”, emanato nel 1997, e nel successivo Regolamento n°. 1257/99 11 , che ne rappresenta la normativa principale di attuazione. Tali documenti possono essere considerati quali punti di arrivo di un lungo percorso di riflessione sul ruolo dell’agricoltura, nonché punti di partenza per nuovi approfondimenti e sviluppi nella considerazione dello stesso. Le riforme contenute rispondono, in particolare, a una serie di esigenze più volte ribadite e profondamente sentite in tutta Europa, quali: 11 Gazzetta Ufficiale della Comunità Europea (GUCE) del 26/06/99. 63

aspetti quadro delineati a livello comunitario, sia per quanto riguarda gli<br />

aspetti concreti e dettagliati definiti in ambito regionale; la zona <strong>di</strong><br />

riferimento oggetto dell’analisi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o, il Quartier del Piave, è<br />

storicamente conosciuta, infatti, per una forte caratterizzazione agricola delle<br />

sue attività economiche, nonché per la presenza, al suo interno, <strong>di</strong> qualità<br />

paesaggistiche molto particolari degne <strong>di</strong> attenzione e <strong>di</strong> tutela.<br />

Viste le premesse riportate quello che più interessa capire può essere<br />

riassunto in due domande: è possibile raggiungere un equilibriocompromesso<br />

fra le esigenze produttive <strong>di</strong> un’azienda agricola, da tradursi in<br />

un risultato economico positivo, e le esigenze <strong>di</strong> tutela e valorizzazione del<br />

valore estetico del contesto paesaggistico?<br />

Il lavoro presentato rappresenta un timido ed umile tentativo <strong>di</strong> dare delle<br />

risposte il più possibile concrete ed esaurienti alle domanda posta; in<br />

particolare, l’attenzione si concentra sulla presentazione e l’utilizzo <strong>di</strong> un<br />

metodo d’analisi, cosiddetto “a molti-obiettivi”, inteso come possibile<br />

supporto alla programmazione <strong>di</strong> un’attività economica in cui l’impren<strong>di</strong>tore<br />

mira al raggiungimento congiunto <strong>di</strong> più obiettivi, tra loro conflittuali. Gli<br />

obiettivi considerati dal metodo qui introdotto sono due, in linea con quanto<br />

riportato fin’ora: la massimizzazione del risultato economico da un lato, la<br />

massimizzazione del valore paesaggistico del luogo sul quale si realizza<br />

l’attività agricola dell’altro.<br />

I risultati ottenuti me<strong>di</strong>ante l’applicazione della metodologia così descritta ai<br />

casi aziendali analizzati, forniscono utili informazioni per un’ipotetica<br />

pianificazione dell’attività aziendale così intesa. Infatti, se da un lato,<br />

l’analisi “a molti-obiettivi” può essere impiegata quale base <strong>di</strong> supporto alle<br />

decisioni aziendali relative alla progettazione dell’attività agricola, dall’altro<br />

essa consente <strong>di</strong> pervenire all’in<strong>di</strong>viduazione dei costi connessi allo sviluppo<br />

<strong>di</strong> tale attività e, in questo senso, dare utili in<strong>di</strong>cazioni per una rivisitazione<br />

delle politiche agricole. Ecco allora che il metodo descritto può essere<br />

utilizzato anche quale base d’appoggio per una nuova evoluzione in materia<br />

<strong>di</strong> politiche agro-ambientale, che fon<strong>di</strong>no i loro principi ispiratori proprio<br />

nella volontà <strong>di</strong> sostenere l’agricoltura come settore in grado <strong>di</strong> produrre<br />

effetti positivi sulle risorse naturali.<br />

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