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31.05.2013 Views

gruppo di riferimento relazionale: Provincia e Consorzio di Tutela del Prosecco: prossimità relativa 0,9 0,8 0,7 0,6 0,5 POSIZIONAMENTO STRUTTURALE DI CENTRALITA' PR.TR. COMUNI CCIAA COLLI UNIV UNPLI GIANO CONEGL 4.3 Proposte di scenari strategici di sviluppo Il modello di network per la gestione delle attività urbane richiede un network orizzontale e permanente, caratterizzato da un alto grado di interazione tra gli attori ed una forte base di consenso. Applicando tali concetti alla realtà del distretto di Conegliano sembrano necessari: - una figura centrale di riferimento per tutte le attività legate al turismo in grado di coordinare l’azione e dettarne le direttive; - rapporti più intensi e diretti soprattutto per quanto riguarda l’aspetto progettuale; - introduzione della figura del cliente, assente in fase di progettazione e spesso poco coinvolto anche a livello informativo; - creare una base di consenso più forte per le attività intraprese, azione che passa inevitabilmente per una considerazione del comprensorio nel suo insieme e non per sottozone o singoli comuni, coinvolgendo non solo gli attori del network ma anche l’ambiente esterno. Tenendo conto di questi fattori, gli scenari di sviluppo che si possono prospettare sono sostanzialmente riconducibili ai seguenti due: 1 scenario con un nuovo attore (metaorganizer); 2 scenario con una maggiore integrazione degli attori esistenti. Vediamo ora come si concretizzano queste proposte. 36 PROS PROV 0,0 0,1 0,1 0,2 0,2 0,3 0,3 0,4 interposizione relativa

Scenario con l’introduzione di un nuovo attore Come è emerso dall’analisi del comprensorio, le numerose proposte volte allo sviluppo del distretto enoturistico di Conegliano dimostrano uno spiccato senso di iniziativa ed una significativa vivacità degli attori del network. Tuttavia il sistema necessita di un organo di coordinamento di tutte le attività. In questa prospettiva di sviluppo, si vuole introdurre un nuovo soggetto da collocare al centro del network, con due compiti specifici: - analisi del mercato e relazioni con il cliente; - mediazione fra gli attori del network. Si vuole creare in questo modo un soggetto che sostanzialmente coordini l’attività relazionale fra i diversi nodi della rete, riducendone le distanze che fra essi esistono, e che costituisca il canale principale con cui i singoli attori vengono messi a contatto con i clienti. Si configurerebbe così anche come riferimento strategico tramite il quale la domanda e l’offerta di prodotti/servizi turistici si possono incontrare. Inoltre, con la creazione di questo nuovo attore, si disporrebbe di un soggetto ”catalizzatore” di attenzione e interessi, che porterebbe costantemente i singoli attori a confrontare le proprie iniziative alla ricerca di scenari coerenti di sviluppo. Tale organo potrebbe avere la forma del consorzio, ma dovrebbe possedere una qualche altra componente (ad esempio pubblica) che ne garantisca un finanziamento iniziale e continuo. Di tale consorzio o associazione dovrebbero far parte tutti gli enti, pubblici e privati, coinvolti nell’attività enoturistica (comprese società di consulenza esperte nell’area della qualità e certificazione, dell’organizzazione aziendale, dell’attività finanziaria, della comunicazione, della telematica, della tutela dell’ambiente, dell’engineering, ecc.) e le cui attività dovrebbero essere raccolte e distribuite dal Consorzio stesso. Tra i vari compiti di questo centro di coordinamento, fondamentale risulterebbe il censimento dell’offerta e la possibilità di raccogliere dati sulle presenze e sulle tipologie di domanda nella zona di nostro interesse, difficilmente ricavabili dalle raccolte ufficiali. Importanti dovrebbero essere le attività formative di orientamento al servizio per i titolari ed i collaboratori dove, tra i vari temi, dovrebbero essere trattati quelli dell’organizzazione, della gestione telematica della domanda e dell’offerta, del marketing, della gestione finanziaria, delle relazioni pubbliche, della comunicazione e della psicologia. Alla semplicità ed all’efficienza di questa soluzione, si contrappone la sostanziale difficoltà e renitenza al cambiamento che il sistema turistico del distretto manifesta nelle sue trasformazioni. Risulta allora più credibile e sostenibile uno scenario che preveda una maggiore 37

Scenario con l’introduzione <strong>di</strong> un nuovo attore<br />

Come è emerso dall’analisi del comprensorio, le numerose proposte volte<br />

allo sviluppo del <strong>di</strong>stretto enoturistico <strong>di</strong> Conegliano <strong>di</strong>mostrano uno<br />

spiccato senso <strong>di</strong> iniziativa ed una significativa vivacità degli attori del<br />

network. Tuttavia il sistema necessita <strong>di</strong> un organo <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento <strong>di</strong> tutte<br />

le attività.<br />

In questa prospettiva <strong>di</strong> sviluppo, si vuole introdurre un nuovo<br />

soggetto da collocare al centro del network, con due compiti specifici:<br />

- analisi del mercato e relazioni con il cliente;<br />

- me<strong>di</strong>azione fra gli attori del network.<br />

Si vuole creare in questo modo un soggetto che sostanzialmente coor<strong>di</strong>ni<br />

l’attività relazionale fra i <strong>di</strong>versi no<strong>di</strong> della rete, riducendone le <strong>di</strong>stanze che<br />

fra essi esistono, e che costituisca il canale principale con cui i singoli attori<br />

vengono messi a contatto con i clienti. Si configurerebbe così anche come<br />

riferimento strategico tramite il quale la domanda e l’offerta <strong>di</strong><br />

prodotti/servizi turistici si possono incontrare. Inoltre, con la creazione <strong>di</strong><br />

questo nuovo attore, si <strong>di</strong>sporrebbe <strong>di</strong> un soggetto ”catalizzatore” <strong>di</strong><br />

attenzione e interessi, che porterebbe costantemente i singoli attori a<br />

confrontare le proprie iniziative alla ricerca <strong>di</strong> scenari coerenti <strong>di</strong> sviluppo.<br />

Tale organo potrebbe avere la forma del consorzio, ma dovrebbe possedere<br />

una qualche altra componente (ad esempio pubblica) che ne garantisca un<br />

finanziamento iniziale e continuo. Di tale consorzio o associazione<br />

dovrebbero far parte tutti gli enti, pubblici e privati, coinvolti nell’attività<br />

enoturistica (comprese società <strong>di</strong> consulenza esperte nell’area della qualità e<br />

certificazione, dell’organizzazione aziendale, dell’attività finanziaria, della<br />

comunicazione, della telematica, della tutela dell’ambiente, dell’engineering,<br />

ecc.) e le cui attività dovrebbero essere raccolte e <strong>di</strong>stribuite dal Consorzio<br />

stesso.<br />

Tra i vari compiti <strong>di</strong> questo centro <strong>di</strong> coor<strong>di</strong>namento, fondamentale<br />

risulterebbe il censimento dell’offerta e la possibilità <strong>di</strong> raccogliere dati sulle<br />

presenze e sulle tipologie <strong>di</strong> domanda nella zona <strong>di</strong> nostro interesse,<br />

<strong>di</strong>fficilmente ricavabili dalle raccolte ufficiali.<br />

Importanti dovrebbero essere le attività formative <strong>di</strong> orientamento al servizio<br />

per i titolari ed i collaboratori dove, tra i vari temi, dovrebbero essere trattati<br />

quelli dell’organizzazione, della gestione telematica della domanda e<br />

dell’offerta, del marketing, della gestione finanziaria, delle relazioni<br />

pubbliche, della comunicazione e della psicologia.<br />

Alla semplicità ed all’efficienza <strong>di</strong> questa soluzione, si contrappone la<br />

sostanziale <strong>di</strong>fficoltà e renitenza al cambiamento che il sistema<br />

turistico del <strong>di</strong>stretto manifesta nelle sue trasformazioni. Risulta allora<br />

più cre<strong>di</strong>bile e sostenibile uno scenario che preveda una maggiore<br />

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