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COSÌ FAN TUTTE<br />

ossia la scuola degli amanti<br />

Dramma giocoso in due atti<br />

Musica: Wolfgang Amadeus Mozart<br />

Libretto: Lorenzo Da Ponte<br />

Prima rappresentazione: Vienna, Burgtheater, 26 gennaio 1790<br />

Oltre al libretto vi proponiamo alcune letture di approfondimento, disponibili presso la Biblioteca del<br />

Cral o reperibili presso il sistema bibliotecario regionale:<br />

SULL’OPERA:<br />

Aldo Nicastro (a cura di), Guida al teatro d’opera,<br />

2011, pagg. 274-278 nuovo acquisto<br />

Massimo Mila, La geometria amorosa di «Così fan tutte»<br />

in Mozart, Saggi 1941-1987, 2006, pagg. 203-238<br />

nuovo acquisto<br />

Giorgio Pestelli, Gli immortali, 2004, pag. 136<br />

Enrico Stinchelli, Mozart. La vita e l’opera, 1996, pagg.<br />

102-105<br />

Michel Parouty, Mozart prediletto degli dei, 1992, pagg.<br />

116-118, 156-158<br />

Michele Porzio (a cura di), Dizionario dell’opera lirica,<br />

1991, pagg. 151-154<br />

Franco Sgrignoli, Invito all’ascolto di Mozart, 1991,<br />

pagg. 129-144<br />

Claudio Casini, Amadeus. Vita di Mozart, 1990, pagg.<br />

220-225, 306-308<br />

René Leibowitz, «Così fan tutte» o la tragedia in forma<br />

di gioco. in Storia dell’opera, 1966, pagg. 51-58<br />

Clemente Fusero, Mozart, 1947, pagg. 306-311<br />

Aldo Spranzi, Così fan tutte di W.A. Mozart. Il punto di<br />

vista dell’economia dell’arte, 1997<br />

http://bct.comperio.it<br />

SUL COMPOSITORE:<br />

Massimo Mila, Mozart, Saggi 1941-1987, 2006<br />

nuovo acquisto<br />

Enrico Stinchelli, Mozart. La vita e l’opera, 1996<br />

Rodolfo Venditti, Piccola guida alla grande musica – vol.<br />

1, 1994, pagg. 131-168<br />

Michel Parouty, Mozart prediletto degli dei, 1992<br />

Franco Sgrignoli, Invito all’ascolto di Mozart, 1991<br />

Claudio Casini, Amadeus. Vita di Mozart, 1990<br />

Alberto Basso (diretto da), Dizionario enciclopedico<br />

universale della musica e dei musicisti, Le biografie, vol.<br />

V, 1988, pagg. 223-278<br />

Gernot Gruber, La fortuna di Mozart, 1987<br />

René Leibowitz, L’affermarsi dell’opera completa<br />

nell’arte di Mozart. in Storia dell’opera, 1966, pagg. 59-<br />

85<br />

Clemente Fusero, Mozart, 1947<br />

Stendhal, Vita di Mozart, 1995<br />

http://bct.comperio.it<br />

http://sbam.erasmo.it<br />

NARRATIVA E DINTORNI:<br />

Wolfang Amadeus Mozart, Lettere (a cura di Elisa Ranucci; introduzione di Enzo Siciliano), 2010 nuovo acquisto<br />

Laura Mancinelli, Il fantasma di Mozart e altri racconti, [2005] nuovo acquisto<br />

Eduard Mörike, Mozart in viaggio verso Praga, 1991<br />

Laura Mancinelli, Amadé, 1990<br />

alla trama<br />

spigolature<br />

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COSÌ FAN TUTTE<br />

ossia la scuola degli amanti<br />

NUOVI ACQUISTI<br />

Massimo Mila, Mozart, Saggi 1941-1987<br />

Musicologo tra i più insigni del secolo scorso, Massimo Mila fu un protagonista della<br />

riscoperta di Mozart nel Novecento. Mila rifiutò il cliché passatista di un Mozart<br />

incipriato e quello, opposto ma altrettanto riduttivo, di un demonismo alimentato da<br />

mistero. Nel proficuo e sempre rinnovato dibattito con la musicologia internazionale,<br />

di cui Mila fu elemento di spicco, la chiarezza e l’ironia di un linguaggio alieno da<br />

accademiche polverosità e da tecnicistiche involuzioni, rende la complessità della<br />

musica di Mozart accessibile anche al lettore non specialistico, nella trasparenza di<br />

una prosa in cui chiarezza e comprensibilità rispondono a una precisa istanza morale<br />

di pensiero.<br />

Wolfang Amadeus Mozart, Lettere<br />

"Cosa c'era nell'animo di Mozart? Non valgono con Mozart consueti metri di misura.<br />

La sua genialità credo consistesse nell'esser lui uomo del tutto comune, uomo<br />

qualsiasi, ma di quelli che vivono senza rendersene conto due vite: la vita del volto,<br />

con cui si affacciano quotidianamente presso il volto degli altri, e la vita della propria<br />

intimità profonda o della propria verità. Questa rimane loro sempre sconosciuta, o<br />

forse gli appare in sogno e, sepolta nelle ore notturne, altrimenti non affiora se non<br />

pari a un fortuito e trascurabile trasalire. L'animo di Mozart era un abisso: l'abisso<br />

della quotidianità dove ogni differenza sparisce e a galla salgono passioni di breve<br />

momento, ricordi casuali, propositi mediocri [...] Il delirio di scrittura che imbeve le<br />

sue lettere è fatto apposta per piacerci, affascinarci. Mozart vi mette pari<br />

seduzione fisica e immaginazione erotica, capacità stilistica e vezzi ecolalici:<br />

potremmo parlare di un Rabelais che civetta senza scopi filosofici se, sempre<br />

sotterraneamente, non avvertissimo estri infantili, una specie di psicologica<br />

timidezza rovesciata in aggressività. Ho detto fosse uomo comune, ma non ho detto<br />

fosse mediocre. Esser 'comune' vuol dire anche essere pura natura, e<br />

l'imprevedibilità è sostanza della natura: che è, di fronte alla ragione che l'osserva,<br />

in uno stato di perenne pubertà. Il genio di Mozart è confitto in una perenne<br />

pubertà: in essa trovava cibo il suo demone dongiovannesco." (E. Siciliano)<br />

alla trama<br />

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COSÌ FAN TUTTE<br />

ossia la scuola degli amanti<br />

NUOVI ACQUISTI<br />

Laura Mancinelli, Il fantasma di Mozart e altri racconti<br />

Quattro storie, fra verità e invenzione, giocate intorno alla figura di Mozart.<br />

Nella prima la protagonista femminile cerca di smascherare il misterioso interlocutore<br />

telefonico che le propone ostinatamente una volta la Serenata Haffner, e la volta dopo un<br />

duetto del Don Giovanni. Il racconto assume le cadenze ritmate di un’opera buffa, sullo<br />

sfondo di una <strong>Torino</strong> magica e sinistra.<br />

In Amadé Mozart appare invece in carne ed ossa durante un viaggio in Italia nel 1771.<br />

Durante il soggiorno torinese gli viene rivelato qualcosa che costituirà la sostanza segreta<br />

della sua musica.<br />

Nel terzo racconto, L’ultimo postiglione, Laura Mancinelli ricostruisce l’atmosfera degli<br />

ultimi giorni del compositore, affidandosi alla fantasia per raccontare quei momenti<br />

decisivi.<br />

Infine, Notte con Mozart, il testo teatrale composto per il Roy Hart Theatre, è un atto<br />

d’amore verso «un ideale compagno di vita», la cui opera può essere considerata «un<br />

capitolo aperto della storia dell’umanità».<br />

Aldo Nicastro (a cura di), Guida al teatro d’opera<br />

Con la selezione di un’ottantina di autori, illustri o meno, questa guida offre uno<br />

stuzzicante florilegio di titoli del teatro d’opera.<br />

Ne sono stati scelti circa 160 e per ciascuno di essi l’obiettivo è stato quello di<br />

esplorare le fonti e le trame di ogni opera, stabilirne il background storico e<br />

il grado di “contemporaneità” nonché esaminare aspetti collaterali, che vanno<br />

da un’ampia rassegna delle voci critiche agli aneddoti, talora divertenti,<br />

in grado di alleggerire il percorso e stimolare la curiosità del lettore.<br />

Ogni scheda è altresì corredata da consigli discografici.<br />

alla trama<br />

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COSÌ FAN TUTTE<br />

ossia la scuola degli amanti<br />

SPIGOLATURE 1/4<br />

Bella musica, ma che libretto!<br />

“Il giudizio più o meno generale che venne dato all’opera, e che rimase sostanzialmente<br />

indiscusso per tutto l’Ottocento, è facilmente riassumibile: bella musica, ma con un<br />

libretto orribile ed assurdo. E subito cominciarono ad apparire, assieme alle traduzioni, i<br />

riadattamenti, le modifiche, le riscritture. Nel lunghissimo elenco delle «versioni»<br />

ottocentesche dell’opera si trova un po’ di tutto: Don Alfonso che diventa un mago; le due<br />

coppie che si riconciliano, ma mantenendo l’in<strong>versione</strong> dei partner; la rivelazione che si<br />

tratta soltanto di un gioco collocata a metà, anziché alla fine dell’opera […]; e<br />

naturalmente tagli, modifiche varie alla partitura, inserimento di brani strumentali diversi.<br />

Solo nei primi decenni del Novecento, grazie soprattutto all’operato di Richard Strauss e<br />

di Karl Böhm fu possibile riascoltare qualcosa che assomigliasse ad una «<strong>versione</strong><br />

originale».” (1)<br />

Alcune “letture” di Così fan tutte<br />

A proposito di Così fan tutte si parla spesso di ambiguità, di molteplici chiavi di lettura.<br />

Ecco qualche flash sull’opera e sui personaggi, colto spulciando qua e là nella bibliografia.<br />

◊ In don Alfonso “è visibile la caricatura del philosophe illuminista inviso alla cultura<br />

massonica e progressista di fine-secolo [Mozart era affiliato alla massoneria]. […]<br />

“La morale della favola è evidente: l’amore femminile è superficiale. Ma […] è anche vero<br />

che Ferrando e Guglielmo sconfiggono il filosofo e perdonano alle loro fidanzate […]; le<br />

virtù dell’amore trionfano col ricomporsi delle coppie così come erano all’origine. Né il<br />

cinismo del vecchio Don Alfonso né le malizie femminili della sua complice, la servetta<br />

Despina, riescono a snaturare la passione amorosa, che ha subito una semplice prova,<br />

vittoriosamente superata. […] E se il valore dell’amore sta più nel perdono dei maschi che<br />

nell’umana debolezza delle donne, ciò corrisponde perfettamente al maschilismo corrente<br />

all’epoca.” (2)<br />

__________<br />

(1) Franco Sgrignoli, Invito all’ascolto di Mozart, Mursia, 1991<br />

(2) Claudio Casini, Amadeus. Vita di Mozart, Rusconi, 1990<br />

alla trama<br />

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COSÌ FAN TUTTE<br />

ossia la scuola degli amanti<br />

SPIGOLATURE 2/4<br />

◊ ”Assecondato splendidamente dall’Abate Da Ponte, mai come in questo libretto<br />

perfettamente in sintonia con le idee del musicista, Mozart si divertì a osservare alcuni<br />

tipici atteggiamenti umani in campo affettivo: il tema della fedeltà, dell’onore, della<br />

seduzione, il fascino, il peccato, vennero tirati in ballo con un interesse particolare per il<br />

tema del sesso. […] L’istinto di Da Ponte, in corrispondenza intima con la musica finemente<br />

allusiva e rappresentativa di Mozart, colse uno degli aspetti fondamentali del<br />

comportamento umano, la molla sessuale, mai espressa in modo così esplicito ed efficace<br />

[in particolare nelle affermazioni disinibite e piccanti della servetta Despina]. […]<br />

Il personaggio centrale, il più sincero e coerente con se stesso, è Don Alfonso, un signore<br />

che sembra uscito dai dialoghi filosofici di Montesquieu e Diderot, fedeli cronisti<br />

dell’eccezionale epoca dei lumi: il suo lucido cinismo lo eleva ben al di sopra della ineffabile<br />

stupidità dimostrata dai fidanzati e ne fa, nonostante il sogghigno, il protagonista più<br />

simpatico e vero della vicenda.” (3)<br />

◊ “Indulgenza è […] la morale dell’opera, ma indulgenza rassegnata sulla debolezza del<br />

cuore femminile. E in questa rassegnazione c’è un gusto amaro […]. Una stanchezza<br />

disillusa. Forse un po’ di sarcasmo. Giustamente è stato detto che v’è un tratto di crudeltà<br />

infantile nella leggerezza con cui Mozart si acconcia a far strazio d’un sentimento che era<br />

stato per lui il più nobile e il più sacro: l’amore di donna. Non è musica spensierata. […]<br />

La ragione profonda dell’amarezza che pervade il riso di Così fan tutte, e l’origine di quel<br />

sospetto di cinismo che l’insapora, sta nel fatto che quest’opera è una grandiosa commedia<br />

della menzogna. In essa viene sviluppato sistematicamente […] un motivo [….]: la capacità<br />

di simulazione della musica; la sua attitudine ad esprimere certi sentimenti, e smentirli<br />

contemporaneamente in qualche maniera ineffabile. La sua evasività concettuale fa di<br />

quest’arte la sovrana della bugia e dell’imbroglio: la sola arte che sia capace di dire bianco<br />

e nero nello stesso tempo. “ (4)<br />

__________<br />

(3) Enrico Stinchelli, Mozart: la vita e l’opera, Newton, 1996<br />

(4) Massimo Mila, La geometria amorosa di «Così fan tutte» in Mozart, Saggi 1941-1987,<br />

Einaudi, 2006<br />

alla trama<br />

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COSÌ FAN TUTTE<br />

ossia la scuola degli amanti<br />

SPIGOLATURE 3/4<br />

◊ Ma la giusta distribuzione delle coppie è quella della finzione o quella della realtà?<br />

“Queste donne d’un tempo passato hanno una volta sola intravisto la possibilità di scegliere il<br />

loro amore, e poi l’hanno perduta: impulsivo, spaccone, vanitoso, leggero, Guglielmo era fatto per<br />

intendersi con Dorabella, e non con la sua sensibile sposa Fiordiligi che conserverà forse a lungo<br />

quell’inclinazione per Ferrando, così tenero e così ingenuo, e che lei non ha diritto d’amare. La<br />

sua giovinezza così presto trascorsa sarà sciupata lontana dalla vita e dall’amore. Per la forza<br />

delle cose questi esseri umani ridiventano delle marionette nel loro quadro di convenzioni.” (5)<br />

“Se questo è il significato ultimo di Così fa tutte, la verità del sentimento schiacciata dalla<br />

«forza delle cose», cioè dalle convenzioni sociali, allora ecco che il Rousseau, cacciato dalla porta<br />

per far largo al razionalismo voltairiano di Don Alfonso, rientra dalla finestra, e quest’operina,<br />

un tempo tanto sprezzata per la sua leggerezza, rischia di andarsi a collocare accanto a uno dei<br />

più augusti monumenti della cultura tedesca [‘Le affinità elettive’ di Goethe].” (4)<br />

In questo scambio temporaneo delle coppie vi sarebbe anche un aggiustamento normalizzatore<br />

dal punto di vista del timbro vocale: Fiordiligi soprano – Ferrando tenore e Dorabella<br />

mezzosoprano – Guglielmo baritono.<br />

◊ E infine una chiave di lettura ancora diversa e … un po’ sconcertante.<br />

In Così fan tutte il protagonista sarebbe l’odio, un odio diabolico, nelle sembianze di don Alfonso.<br />

“Il lampo che illumina la vicenda oscura di Cft [Così fan tutte] sta nella risposta che il vecchio<br />

[don Alfonso] dà alle ragazze che lo accusano […] d’imbroglio: V’ingannai, ma fu l’inganno /<br />

Disinganno ai vostri amanti, / Che più saggi omai saranno, / Che faran quel ch’io vorrò. Li ha in<br />

pugno, assieme alle due fanciulle: saranno costretti a fare quel che lui vorrà. Perché? Perché li<br />

può ricattare a vita: se rivela quel che è successo rovina la vita ai quattro. […] Decisivo è<br />

vedere come si serve di questo potere che, in modi disonesti e odiosi, ha acquisito. L’ordine – non<br />

il suggerimento! - che dà ai due uomini, è di punire le infedeli sposandole. Ecco la […] tanto<br />

decantata riconciliazione: di una punizione si tratta. Don Alfonso ha così deciso affinché i<br />

quattro possano odiarsi per tutta la vita: odio, rancore, umiliazione, crudeltà, imposti con un<br />

ricatto reso possibile da una congiura disonesta.” (6)<br />

__________<br />

(4) Massimo Mila, La geometria amorosa di «Così fan tutte» in Mozart, Saggi 1941-1987,<br />

Einaudi, 2006<br />

(5) Martine Cadieu, Mozart, Seghers, Paris, 1966, riportata in: Massimo Mila, La geometria<br />

amorosa di «Così fan tutte» in Mozart, Saggi 1941-1987, Einaudi, 2006<br />

(6) Aldo Spranzi, Così fan tutte di W.A. Mozart. Il punto di vista dell’economia dell’arte, Unicopli<br />

– Cuesp, 1997<br />

alla trama<br />

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COSÌ FAN TUTTE<br />

ossia la scuola degli amanti<br />

SPIGOLATURE 4/4<br />

Itinerario viennese: le abitazioni di Mozart<br />

“I grandi musicisti di Vienna, soprattutto Mozart e Beethoven, avevano il trasloco facile.<br />

Evidentemente non ingombrati da grandi masserizie e tanto meno da imponenti biblioteche,<br />

intorno a San Giorgio e a San Michele, tradizionali date cittadine per tale operazione in<br />

primavera e in autunno, prendevano su la loro roba a facevano fagotto. […] Mozart – si dice –<br />

perché non sempre si trovava in grado di pagare l’affitto. Ma è una malignità gratuita: in tal<br />

caso, elementare precauzione sarebbe stata di trasferirsi molto lontano. Invece Mozart per<br />

traslocare si limitava ad attraversare la strada o si spostava di pochi portoni nello stesso<br />

isolato.<br />

Delle quattordici abitazioni che ebbe a Vienna, dodici sono così ravvicinate, che si possono<br />

visitare (o per lo meno cercare i luoghi dov’erano) nel corso di una mattinata. Sono tutte<br />

rannicchiate nella città vecchia, irraggiandosi intorno al Duomo secondo quel criterio di Ring<br />

(anello) che è così importante nell’urbanistica viennese.” (il testo completo dell’articolo è a<br />

disposizione presso la Biblioteca del CRAL)<br />

(7)<br />

__________<br />

(7) Massimo Mila, Abitazioni di musicisti a Vienna in Terza pagina: 36 articoli di Massimo Mila, La<br />

Stampa, 1985<br />

deciso,<br />

alla trama<br />

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COSÌ FAN TUTTE<br />

ossia la scuola degli amanti<br />

TRAMA<br />

Atto primo<br />

Quadro primo.<br />

L’azione, ambientata a Napoli verso il 1790, prende l’avvio, al tavolo di una bottega di caffè, da una<br />

scommessa. Due ufficiali, Ferrando e Guglielmo, vantano la fedeltà delle loro fidanzate, le due sorelle<br />

Dorabella e Fiordiligi, al vecchio don Alfonso, che cinicamente li contraddice e si dichiara pronto a<br />

scommettere che, presentandosi l’occasione, le due innamorate avrebbero dimenticato ogni promessa e<br />

sarebbero passate a nuovi amori. I due giovani, pieni di fiducia, accettano e, secondo le condizioni poste<br />

da don Alfonso, si pongono per ventiquattro ore ai suoi ordini.<br />

Quadro secondo.<br />

Giardino con vista sul mare.<br />

Dorabella e Fiordiligi effondono il loro amore mentre contemplano i ritratti dei fidanzati.<br />

Sopraggiunge Alfonso ad annunziare che i due giovani ufficiali devono partire, improvvisamente<br />

richiamati da un ordine regio. Si tratta di una finta partenza che serve al vecchio filosofo per mettere<br />

alla prova la fedeltà delle fanciulle. Ferrando e Guglielmo entrano per prendere commiato dalle<br />

fidanzate. Si intrecciano addii struggenti, a cui si contrappongono le ciniche battute di don Alfonso.<br />

Quadro terzo.<br />

Salottino in casa di Dorabella e Fiordiligi.<br />

Despina, cameriera delle fanciulle, cerca di consolare le sue padrone. La sua morale è simile a quella di<br />

don Alfonso e gli argomenti che usa sono dello stesso tipo: perché addolorarsi per la partenza? Devono<br />

invece cercare di approfittare allegramente della separazione, certe che anche i fidanzati lontani non<br />

resteranno fedeli. Perciò, quando più tardi don Alfonso le chiede di aiutarlo nel suo intrigo, con la<br />

promessa di un compenso, Despina è ben disposta a introdurre in casa due nuovi pretendenti: questi<br />

altri non sono che Fernando e Guglielmo travestiti da albanesi. Dorabella e Fiordiligi reagiscono con<br />

indignazione alle dichiarazioni amorose dei due strani individui, e sdegnate escono dal salotto, mentre i<br />

due giovani ufficiali, ormai sicuri della fedeltà delle fidanzate, si abbandonano alla gioia. Ma fino al<br />

mattino seguente, secondo la scommessa fatta, devono eseguire ciò che don Alfonso architetterà con<br />

l’aiuto di Despina.<br />

Quadro quarto.<br />

Giardino.<br />

Dorabella e Fiordiligi, inconsolabili, lamentano la lontananza dei fidanzati, quando entrano ansanti gli<br />

albanesi, inseguiti da don Alfonso che cerca invano di trattenerli. Davanti agli occhi delle fanciulle si<br />

portano alle labbra una boccetta di veleno e cadono a terra. Despina corre in cerca di un medico e le<br />

due sorelle, rimaste sole coi loro pretendenti, suicidi per amore, sono colte da un primo fuggevole senso<br />

di tenerezza. Torna Despina, travestita da dottore, tocca i corpi dei finti avvelenati che,<br />

miracolosamente risanati, rinnovano le loro profferte d’amore.<br />

spigolature<br />

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COSÌ FAN TUTTE<br />

ossia la scuola degli amanti<br />

TRAMA<br />

Atto secondo<br />

Quadro primo.<br />

Camera in casa di Fiordiligi e Dorabella.<br />

Le due fanciulle, incoraggiate da Despina, non sono più tanto sicure del loro amore per i fidanzati<br />

lontani e si lasciano convincere a ricevere i nuovi pretendenti, quella sera stessa, in giardino.<br />

Quadro secondo.<br />

Giardino in riva al mare.<br />

Su una barca fastosamente addobbata giungono i due albanesi. Con la complicità di don Alfonso e di<br />

Despina si formano le coppie, scambiate rispetto alle precedenti: Fiordiligi e Ferrando si inoltrano nei<br />

viali del giardino, Dorabella non resta insensibile alle profferte di Guglielmo e accetta di scambiare con<br />

lui dei doni. Fiordiligi resiste ancora. Intanto Ferrando e Guglielmo si incontrano per narrarsi<br />

reciprocamente ciò che è accaduto: Guglielmo è felice che Fiordiligi non abbia ceduto all’amico,<br />

Ferrando si dispera per il tradimento di Dorabella.<br />

Quadro terzo.<br />

Grande camera in casa delle sorelle.<br />

Dorabella racconta a Despina ciò che è avvenuto nel giardino quando sopraggiunge Fiordiligi, decisa a<br />

raggiungere il fidanzato lontano per scacciare un leggero turbamento che si è impossessato di lei.<br />

Travestitasi da militare sta per lasciare la casa quando entra Ferrando. La volontà della fanciulla non è<br />

tanto salda e ben presto i due giovani si trovano l’uno nelle braccia dell’altro. È la volta di Guglielmo di<br />

disperarsi, mentre don Alfonso trionfa. Ormai non resta che preparare le nozze.<br />

Quadro quarto.<br />

Sala con tavola apparecchiata.<br />

Il banchetto nuziale è pronto, la burla si avvia al suo epilogo. Davanti a un finto notaio, che altri non è<br />

che la solita Despina, le due coppie concludono il matrimonio, ma la cerimonia è bruscamente interrotta<br />

da un lontano rullo di tamburi che annuncia il ritorno dei soldati dalla missione. I due albanesi vengono<br />

nascosti in uno stanzino e ricompaiono vestiti da ufficiali. Il contratto nuziale viene fatto cadere da<br />

don Alfonso nelle mani dei giovani e a nulla valgono i tentativi delle fidanzate di giustificare la loro<br />

condotta. Guglielmo e Ferrando con la spada sguainata si gettano nello stanzino per far vendetta dei<br />

loro avversari, ma ben presto escono a mezzo vestiti da albanesi. Il trucco è svelato. Don Alfonso<br />

riesce a ristabilire la pace e le coppie si ricompongono.<br />

______________<br />

da: Michele Porzio (a cura di), Dizionario dell’opera lirica, Arnoldo Mondadori Editore, 1991<br />

spigolature<br />

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